Le Gallerie dell'Accademia sono diventate, grazie all'aggiunta del complesso di Santa Maria della Carità, il più grande Museo italiano
La settimana scorsa è stata finalmente inaugurata a
Venezia la nuova grande ala delle
Gallerie dell'Accademia, sede della più imponente collezione di opere d'arte veneziana. L’ampliamento, il restauro, l’adeguamento funzionale e impiantistico del complesso di
Santa Maria della Carità, ha ricevuto, giovedì 18 dicembre, il battesimo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo,
Massimo Bray.
L’intervento restituisce al pubblico gli spazi che erano occupati dalla
Accademia di Belle Arti che, dal 2004, ha la sua nuova sede nel complesso cinquecentesco degli Incurabili alle Zattere.
I veneziani e i visitatori possono ora accedere agli
ambienti palladiani, la corte a tre ordini, il
Tablino con le colonne rinascimentali e l’abside gotica, la
scala ovata oasannata da Goethe, che per più di due secoli hanno ospitato studenti e docenti dell'Accademia. Il passaggio da luogo architettonico, già aperto al pubblico, a quello espositivo sarà questione di alcuni mesi. Il progetto della sovrintendenza museale prevederebbe un esposizione permanente dal ’600 al quasi contemporaneo dei grandi artisti delle Belle Arti.
I lavori di recupero e conservazione delle fabbriche antiche, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggisti di
Venezia e
Laguna, si integrano al progetto architettonico realizzato da
Tobia Scarpa, raddoppiando gli spazi a disposizione del Museo e portando l’attuale superficie da 6.000 mq a oltre 12.000 mq. Le
Gallerie dell'Accademia si sono così trasformate nel più grande museo statale italiano. Complessivamente saranno disponibili
trenta nuove sale espositive, di diverse dimensioni, per un totale di 3.325 mq già predisposti per l’esposizione delle opere d’arte. La creazione di un grande piano interrato, destinato a buona parte degli apparati impiantistici, ha permesso di disporre di circa 1.200 mq di servizi per il pubblico e di adeguati spazi per il personale di accoglienza e vigilanza del museo. Sia la corte di accesso che il grande cortile palladiano sono infine divenuti spazi di pertinenza del museo, per una superficie di 1.330 mq.