I vetri della famosa vetreria SEGUSO in mostra al Museo del vetro di Murano
Apre al pubblico il 18 maggio 2013 la mostra
SEGUSO. Vetri d’arte: 1932-1973, frutto di un lungo lavoro di ricerca da parte dello studioso belga
Marc Heiremans, grande esperto di storia del vetro muranese contemporaneo, su una delle eccellenze produttive del XX secolo: la“
Seguso Vetri d’Arte”.
Il percorso espositivo di "
SEGUSO. Vetri d’arte: 1932-1973" permette, attraverso una carrellata di capolavori in vetro, di comprendere la storia, a partire dagli anni ’30 fino ai primi anni ’70, di una vera e propria “dinastia” della
lavorazione del vetro, che ha contribuito in modo determinante allo sviluppo di quest’arte durante il Novecento.
La fucina di famiglia diviene azienda nei primi Anni ’30, in un periodo di forte innovazione e grande progettualità manifatturiera. La qualità del lavoro svolto dalla
Seguso Vetri d’arte di quegl'anni si potrà ammirare in alcuni dei primi capolavori in mostra come:
Grigio oro e
Pesco oro, due delle creazioni con le quali nel ’36 la vetreria ottiene il
Diploma d’Onore alla IV Triennale di Milano; i vasi dalle forme irregolari che solo Seguso produce, nettamente all’avanguardia per l’epoca; i primi ”fazzoletti”, allora chiamati “cartocci” e appena introdotti da Pietro Chiesa per Fontana Arte. Si trovano inoltre i vetri di pasta colorata ricoperti di uno strato di cristallo incolore, invenzione della vetreria Seguso per contrastare i rischi d’instabilità.
La
Seguso.Vetri d'arte viene riconosciuta a livello internazionale ed entra nel panorama dell’arte contemporanea dal 1949, quando i più grandi musei internazionali cominciano ad acquistare i vetri artistici usciti dalla sua fornace e disegnati da Flavio Poli: dal Victoria & Albert di Londra al “Landesgewerbemuseum” di Stoccarda, dal Neue Sammlung Museum di Monaco, al Royal Ontario Museum di Toronto, fino al MoMA di New York. Vanno ricondotte agli anni Cinquanta le difficilissime
Valve, di cui in mostra sono esposti esemplari rarissimi: forme ottenute con una lunga lavorazione a freddo e per le quali la vetreria Seguso ha sperimentato il riutilizzo della tecnica a incalmo.
Nel ’63 diventa direttore della vetreria Mario Pinzoni, suo allievo fin dal ’53. Pinzoni disegna fra il resto anche due
vasi in vetro bulicante per la
Biennale di Venezia del ’64, che possiamo vedere esposti, in questa importante occasione, al Museo del Vetro di Murano, insieme ad altri prototipi come il Picchio ametista pagliesco e rosso, opera troppo complicata per essere riprodotta. La storia di questa dinastia si conclude nel 1973 quando la vetreria venne venduta.
Orari
dal 1 aprile al 31 ottobre
10.00 – 18.00 (biglietteria 10.00 – 17.30)
Biglietto: prezzo intero 8€