I Capolavori di Henri Rousseau in mostra a Palazzo Ducale di Venezia fino al 5 luglio 2015
Dal 6 marzo il panorama espositivo di
Venezia si arricchisce della preziosa mostra
Henri Rousseau. Il Candore arcaico, ospitata nei suggestivi ambienti dell’
Appartamento del Doge a
Palazzo Ducale. Un’esposizione che può vantare la collaborazione scientifica e i prestiti eccezionali dei Musées d'Orsay et de l'Orangerie di Parigi e il patrocinio della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di
Venezia e Laguna.
Un evento assolutamente esclusivo per l’
Italia che attraverso otto sezioni tematiche consente di ammirare alcuni dei più celebri capolavori del pittore francese, personalità centrale della cultura figurativa tra la fine del XIX secolo e il rivoluzionario periodo delle avanguardie, famoso per le atmosfere oniriche, le foreste e i paesaggi incantati.
Henri Rousseau sfugge da sempre a qualsivoglia catalogazione.
Il
percorso espositivo può vantare capolavori come il celebre
Io: ritratto-paesaggio (1889-90), che l’artista considerava il primo “ritratto-paesaggio” della storia dell’arte, Il cortile (1896- 98) acquistato personalmente da Kandinsky ed esposto nella prima mostra del Blaue Reiter a Monaco,
La guerra o la cavalcata della Discordia (1894) dipinta da Rousseau con quello sguardo innocente che Ardengo Soffici, suo grande estimatore, definiva ricco di “ingenuità da bambino”. Un “candore arcaico” che emerge anche nelle opere dedicate alla natura selvaggia e nelle famosissime giungle, di cui ben sei sono in mostra
La mostra
Henri Rousseau. Il Candore arcaico non vuole essere solo l’ennesima celebrazione della
naïveté del pittore francese, ma piuttosto la presentazione di un lungo percorso di studi iniziato più di tre anni fa. Una ricerca che ha messo nella giusta luce critica e storiografica l’opera di Rousseau, figura di riferimento per i grandi protagonisti delle avanguardie storiche, per intellettuali come Apollinaire e Jarry, per grandi collezionisti come Wilhelm Uhde e Paul Guillaume, ma anche per tanti pittori che precedettero e superarono le avventure del cubismo e del futurismo: da
Cézanne a
Gauguin, da
Redon a
Seurat, da
Morandi a
Carrà, da
Frida Kahlo a
Diego Rivera, per non dire di
Kandinskij e
Picasso. Tutti artisti presenti in mostra con opere che dialogano coerentemente con quelle dipinte dal Doganiere nella sua breve ma intensa stagione creativa, tra il 1885 e il 1910.
Orari di apertura
9 – 19 da domenica a giovedì
9 – 20 venerdì e sabato
Biglietto intero 13€