Armando Testa: tra pubblicità e arte

Ca’ Pesaro apre le porte alla nuova stagione espositiva del 2024 con una mostra straordinaria dedicata a Armando Testa (1917-1992). Sebbene le sue opere siano state già presenti nelle collezioni civiche veneziane con 17 pezzi dal dicembre 2022, questo geniale creativo piemontese sarà ora protagonista di una rassegna monografica che permetterà di esplorare aspetti inediti della sua produzione.

Dai suoi esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, la mostra mira a tracciare il percorso artistico di uno dei protagonisti della cultura visiva contemporanea. Le opere di Testa sono il risultato di una molteplicità di linguaggi espressivi sperimentati durante la sua lunga carriera, che ha ispirato gli artisti contemporanei e ha portato Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.

Dalle sue prime vittorie nel concorso per ICI nel 1937, seguite dalla collaborazione con aziende iconiche come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, fino alle pubblicità e ai loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, l’impatto delle sue creazioni è stato duraturo e significativo. Le immagini e le animazioni per la televisione negli anni Cinquanta e Sessanta hanno contribuito a plasmare la storia della pubblicità e della cultura internazionale.

L’esposizione non si limiterà alla sua produzione commerciale, ma esplorerà anche le attività legate ai temi sociali e alla diffusione culturale a cui Testa si è dedicato, come le campagne per Amnesty International e il suo impegno contro la povertà e la fame nel mondo.

La mostra offrirà un’ampia visione della lezione artistica di Armando Testa, con particolare attenzione alle sue qualità di pittore, scultore e disegnatore. Attraverso significative interviste e contributi video, i visitatori avranno l’opportunità di rivedere un capitolo importante della storia dell’arte e le giovani generazioni potranno scoprire il genio creativo che ha segnato il nostro passato recente.

DAVID “CHIM”SEYMOUR. Il Mondo e Venezia

È a David ‘Chim’ Seymour che il Museo di Palazzo Grimani (Direzione regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura) dedica, dal 6 dicembre 2023 al 17 marzo 2024, il secondo appuntamento con i maggiori protagonisti della fotografia internazionale del Novecento e che hanno, nella loro carriera, scelto di interpretare quell’unicum che è rappresentato da Venezia.

Il progetto, promosso dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo di Palazzo Grimani in collaborazione con Suazes, ha debuttato lo scorso anno con la fortunata monografica su Inge Morath presentata con il titolo “Fotografare da Venezia in poi”, ammirata da oltre 30 mila persone. “Questa mostra si inserisce in una specifica progettualità che mira a far conoscere la produzione artistica di celebri maestri della fotografia e al contempo mostrare loro reportage dedicati alla città lagunare, esponendoli all’interno dei meravigliosi spazi di Palazzo Grimani”, anticipa il curatore Marco Minuz.

Nel caso di questa mostra dedicata a David Seymour saranno circa 200 i pezzi esposti tra fotografie, documenti, lettere e riviste d’epoca. Ad essere rappresentati nelle 150 immagini selezionate, collocate cronologicamente tra il 1936 e il 1956, saranno i più importanti reportage del fotografo polacco, come la Francia del 1936, la Guerra Civile spagnola, l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, il progetto del 1948 intitolato “Children of War”, commissionato dall’UNICEF e dedicato agli orfani di guerra, Israele ed Egitto negli anni Cinquanta del secolo. A questi si aggiungono le serie Ritratti e Personalità, nonché il già menzionato nucleo di foto realizzate a Venezia.

A completare la descrizione del “mondo” di Chim, una cinquantina di documenti, tra cui una sezione con alcuni documenti dedicati alla Maleta Mexicana, la celebre valigia messicana piena di tesori fotografici che si credevano perduti per sempre (riferiti alla guerra civile spagnola) e invece ritrovati con commozione e sorpresa a Parigi nel 1995 ed ora di proprietà dell’ICP di New York.

 

Orari:
Martedì-domenica dalle 10.00 alle 19.00; ultimo ingresso ore 18.00, lunedì chiuso.

 

A Ca’ Pesaro il ritratto veneziano dell’Ottocento

La mostra straordinaria intitolata “Il ritratto veneziano dell’Ottocento“, promossa da Ca’ Pesaro e ubicata nei locali espositivi del secondo piano del museo, rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella rassegna del 1923 curata da Nino Barbantini.
L’esposizione offre la straordinaria possibilità di riscoprire i volti di numerosi protagonisti della società, dell’arte, della cultura e della vita di un vasto territorio che si estende dal capoluogo veneto fino al Friuli Venezia Giulia.

Il percorso espositivo attraversa le opere di autori illustri come Hayez, Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini, figure che vengono esplorate e riportate alla luce. Questi artisti hanno vissuto e si sono formati a Venezia, lasciando dietro di sé testimonianze preziose della società del loro tempo, dello spirito dell’epoca e dei cambiamenti epocali che ne hanno caratterizzato i protagonisti.

La mostra presenta un autentico patrimonio di immagini, ritraendo famiglie, intellettuali, artisti, patrioti e donne, alcune delle quali erano a loro volta artiste, contribuendo così a dipingere un affresco completo e avvincente di un’epoca ricca di fascino e trasformazioni.

Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli

L’arte dimostra ancora una volta di essere molto più di un semplice virtuosismo estetico, diventando un importante testimone storico e concettuale. La mostra del Museo Correr offre un’occasione unica per valorizzare opere d’arte legate alla tematica della giustizia e condividere con il pubblico creazioni meno conosciute ma altrettanto significative.

Il percorso inizia nella magnifica sala della Biblioteca Pisani, dove le pareti sono rivestite da librerie in radica di olmo che ospitano preziose edizioni storiche. Questo spazio di antico sapere accoglie i visitatori e mostra una selezione di volumi, incisioni, miniature e disegni dedicati alla giustizia. Tra le immagini più significative, c’è l'”Offerta del libro”, uno schema tradizionale che Giustizia consegna al dedicatario in rappresentanza dell’autore, simboleggiando equità e diritto.

La mostra presenta anche opere di artisti contemporanei, come Ai Weiwei, Kendell Geers e Koen Vanmechelen, che hanno concesso le loro creazioni dalla Fondazione Berengo, dimostrando come il vetro possa ancora essere un interprete concettuale duttile.

Attraverso sei sezioni, la mostra segue lo svilupparsi della figura allegorica della giustizia, dalle antiche civiltà fino all’età moderna. Sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie, nonché “racconti e interpretazioni” realizzati dai più importanti artisti dal Medioevo al XX secolo.

Opere su carta, legno, tela e tavola mostrano la Giustizia come semidea, Virtù e Personificazione, ma anche come Allegoria della stessa città di Venezia. Gli attributi e le compagne della Giustizia rendono facilmente riconoscibile la sua figura. I luoghi dedicati alla Giustizia, i palazzi dell’età moderna costruiti per amministrarla, sono arricchiti da apparati decorativi di grandi artisti che celebrano questa figura e attingono da schemi e contenuti dei loro predecessori.

La mostra include anche opere di artisti rinomati come Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello. Inoltre, vengono esposte scene che ritraggono atti e protagonisti della giustizia, da eroi e santi a episodi di pratica della legge, che diventano il leitmotiv della mostra.

La mostra è una straordinaria opportunità per immergersi nell’arte e nella storia della Giustizia, scoprendo opere di grande valore e conoscendo meglio questo importante aspetto della cultura e della società veneziana.

Chronorama. Tesori Fotografici del XX secolo

Qualche giorno fa, presso Palazzo Grassi a Venezia, si è svolto il dinner inaugurale di Chronorama. Tesori Fotografici del XX secolo, la prima grande mostra di capolavori fotografici provenienti dagli archivi di Condé Nast, recentemente acquisiti dalla Pinault Collection e curati da Matthieu Humery.

La mostra presenta 400 immagini suddivise per decenni tra illustrazioni, fotografie di moda, still life, foto di architettura e ritratti. L’obiettivo è quello di mostrare le infinite possibilità dell’archivio nel rappresentare la complessità del linguaggio fotografico e la capacità delle riviste di riflettere lo spirito culturale di un secolo.

Il curatore della mostra, Matthieu Humery, esperto di fotografia e direttore del Living Archives Program presso la Luma Foundation di Arles, ha affermato: “È una mostra sull’archeologia del XX secolo: le fotografie sono opere d’arte e sono le prime in assoluto a esserlo“.

Anna Wintour, chief content officer di Condé Nast e direttore editoriale globale di Vogue, ha commentato l’incredibile lavoro di Alexander Liberman, leggendario direttore editoriale di Condé Nast, che ha commissionato gran parte delle fotografie esposte: “Scegliete immagini che infiammino la pagina“, diceva sempre. Grazie alla generosità dei signori Pinault, queste immagini hanno ora una dimora straordinaria che offrirà alle generazioni future non solo un enorme valore aggiunto, ma anche una comprensione più profonda dell’età d’oro della fotografia.

A Palazzo Ducale i dipinti e disegni di Carpaccio

La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca – 1525/26 ca) celebra fantasticamente Venezia al volgere del XV secolo, quando la Serenissima dominava un vasto impero marittimo-commerciale e fioriva come grande centro di cultura.

Stiamo parlando di un artista straordinario, uno dei grandi protagonisti della pittura veneta del Quattrocento sapientemente ospitato e raccontato oggi nella splendida cornice di Palazzo Ducale.

Una celebrazione importantissima per restituire gloria ad un artista che ha donato vanto e grande considerazione, consolidando il binomio indissolubile tra l’arte e il capoluogo veneto.

La mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi del pittore, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni “di studio” del primo Rinascimento. Essi rivelano la singolare immaginazione di Carpaccio, il rigore della sua tecnica nonché i suoi interessi per la prospettiva, la natura, la luce.

Dipinti e disegni sono prestati da importanti collezioni museali e private d’Europa e degli Stati Uniti nonché da chiese di Venezia e degli antichi territori della Serenissima che li custodiscono fin dall’origine.

ARTE LAGUNA PRIZE – La mostra dei finalisti della 16ᵃ e 17ᵃ edizione

Con l’esposizione di 240 opere, di altrettanti artisti provenienti da oltre 50 Paesi, Arte Laguna Prize presenta dall’11 marzo al 16 aprile 2023 la mostra dei finalisti, che dal 2021 si svolge ogni due anni, della 16ᵃ e 17ᵃ edizione.

Lo straordinario spazio dell’Arsenale Nord di Venezia, con i suoi 4000 mq, accoglie le opere selezionate nelle due ultime edizioni per ciascuna delle dieci categorie del premio: pittura, scultura e installazione, arte fotografica, video arte e cortometraggi, performance, arte digitale, grafica digitale e cartoon, land art, arte urbana e street art, art design.

I finalisti sono stati scelti, tra oltre 20 mila candidati, da due giurie, una per ogni edizione, composte da curatori, direttori di museo ed esperti d’arte di calibro internazionale. Ai due vincitori – che saranno proclamati durante l’inaugurazione della mostra, sabato 11 marzo – sarà assegnato un premio di 10.000 euro ciascuno.

Numerosi e rilevanti sono anche i Premi Speciali che includono la produzione di opere, residenze in tutto il mondo, la possibilità di esporre in importanti gallerie e festival italiani e internazionali, collaborazioni con aziende e premi in denaro.

Arte Laguna Prize si conferma così uno dei concorsi di arte contemporanea più ricco di opportunità per gli artisti.

 

Orari: ogni giorno 10 – 18

Ingresso libero, con erogazione liberale all’associazione culturale MoCA

MOSTRA SHATTERING BEAUTY DI SIMON BERGER

Il Museo del Vetro di Murano ospita in questo periodo la mostra “SHATTERING BEAUTY. SIMON BERGER“, la prima personale dell’artista svizzero nella laguna di Venezia.
Con tutte opere site-specific, la mostra presenta la tecnica innovativa di Berger, che utilizza il vetro come una tela su cui creare intensi ritratti a colpi di martello, oltre a nuove sperimentazioni tridimensionali.

Per Shattering Beauty, oltre a una selezione di ritratti in vetro – alternati a specchi – che sfidano le modalità della percezione, saranno presentate anche diverse tele “animate” inserite in cubi di metallo che invitano ad interagire con l’installazione. Sono opere che richiedono un’attenzione ravvicinata da parte del visitatore. Chiedono di essere guardate da diverse prospepttive, mentre dispiegano il loro fascino enigmatico.

La mostra è a cura di Sandrine Welte e Chiara Squarcina ed è organizzata dalla Fondazione Musei Civici Venezia in collaborazione con Berengo Studio.

Il secondo piano del Museo Mariano Fortuny y Madrazo riapre al pubblico

Per la prima volta nella storia la Fondazione Musei civici di Venezia ha deciso di presentare al pubblico internazionale oggetti che erano conservati nei depositi: volumi straordinari di arte, scienza, tecnica, chimica, ottica, fisica, ingegneria che compongono la biblioteca privata di Mariano Fortuny y Madrazo; più di 150 album fotografici rilegati con le stoffe Fortuny che contengono le fotografie collezionate, divise per soggetto e che hanno costituito le fonti di ispirazione di Fortuny; le incisioni e i torchi utilizzati per la loro realizzazione.

Il cuore pulsante del palazzo – hanno sottolineato i conservatori – perché restituisce il background estetico e culturale di Mariano Fortuny, artista eclettico e poliedrico, nato a Granada nel 1841, che fece di Venezia la sua città di adozione.
Una personalità affascinante che verrà fatta conoscere anche agli studenti attraverso un itinerario guidato dal titolo ‘Nella casa Atelier di Mariano Fortuny’ promosso da Muve Educational e presto disponibile anche attraverso attività laboratoriali e activity book.

Chiara Squarcina, responsabile della sede museale, all’inaugurazione ha descritto Mariano Fortuny “Una straordinaria figura che ha vissuto 50 vite in un arco temporale relativamente breve. Ridare questo artista alla città di Venezia e al mondo voleva dire focalizzare l’anima di un imprenditore incredibile: un uomo che è riuscito a innovare e a realizzare brevetti, come nessun altro. Mariano Fortuny viveva, lavorava e creava in ogni stanza di questo palazzo. Abbiamo colto la necessità di andare a fondo dei suoi talenti. Il secondo piano costituisce un affondo di quello che Fortuny ha donato al mondo”.

 

 

Studi bizantini: dal 22 al 27 agosto il Congresso internazionale

Dal 22 al 27 agosto 2022 si terrà a Venezia il 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini organizzato dall’Associazione Italiana di Studi Bizantini e dall’International Association of Byzantine Studies in collaborazione e con il sostegno dell’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici) e dell’Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari e Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica)

Si tratta di un evento unico per la quantità e la qualità degli studiosi coinvolti e di rilevanza mondiale per le nazionalità partecipanti: ci saranno rappresentanti di prestigiose Università quali Harvard, Oxford, Princeton, Sorbonne che ospitano importanti centri di studi bizantini. Il Congresso di Studi Bizantini, che vede la sua nascita nel 1924, si svolge ogni cinque anni ed è stato ospitato solo due volte in Italia (nel 1936 a Roma e nel 1951 a Palermo)

Ospitarlo a Venezia, la città definita “Quasi alterum Byzantium” per il suo storico legame con l‘Impero Bizantino, e la “porta” dei Greci in Occidente, è un’importante occasione per rafforzare il legame tra il territorio, le sue origini e la sua storia. Il congresso si aprirà il 22 agosto al Teatro la Fenice, proseguirà a Venezia nella sede del Campus Economico di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia e nella giornata del 25 agosto si svolgerà presso il Complesso del Beato Pellegrino e al Palazzo Liviano all’Università di Padova.

 

Qual è il significato di un convegno così importante sul mondo bizantino in una città come Venezia?

Risponde Alessandra Bucossi, docente di Civiltà bizantina e membro del Comitato Organizzatore del 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini:

” Venezia è l’erede e la custode dell’identità bizantina in Occidente. La storia della Serenissima e quella di Costantinopoli si intrecciano dal Medioevo ai nostri giorni e, ancora oggi, Venezia ospita capolavori di maestranze bizantine, per esempio, i mosaici di San Marco (cattedrale la cui struttura fu ispirata dalla Chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli) e le spoglie preziosissime della capitale dell’Impero Bizantino dai tempi della Quarta Crociata (1204), come per esempio la famosa quadriga di cavalli. È a Venezia che il Cardinale Bessarione affida la sua ricca collezione di manoscritti a pochi anni dalla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi (1453), perché considera la Serenissima “Quasi Alterum Byzantium”, quasi una seconda Bisanzio. Con questo gesto il Bessarione salvò l’eredità culturale greca che è patrimonio dell’umanità: l’ingegno greco, la sua letteratura, la sua filosofia, i suoi capolavori.”

 

GLI EVENTI APERTI AL PUBBLICO  A VENEZIA

 

LE MOSTRE

Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia: manoscritti, testi e carte
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Salone Sansoviniano 23-28 agosto 2022 (chiusa il 26 agosto).Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra mira a riportare alla luce manoscritti e carte, conservati in Marciana, che raccontino del legame tra Cipro e Venezia, che dominò sull’isola per oltre un secolo (1473-1571). Sono esposti 32 pezzi di epoca medievale e rinascimentale.

Bessarion’s Book in Defense of Plato: Among the Papers of the Last Byzantine Philosopher
Venezia, Musei Civici – Museo Correr 24 agosto – 31 ottobre 2022. Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra illustra l’importanza dell’eredità intellettuale greca per il Rinascimento, indagando il ruolo del Cardinale Bessarione e altri dotti bizantini.

 

GLI INCONTRI

Bessarion’s Literary Heritage: Textual Developments and Intellectual Journeys
Mercoledì 24 agosto 2022, dalle 10 alle 13.
Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, Castello 3412, Sala del Capitolo
Con la partecipazione di Gianmario Cattaneo, Isabel Grimm-Stadelmann, Sergei Mariev, John Monfasani e Peter Schreiner

Tradurre in italiano la letteratura demotica tardobizantina: perché, per chi?
Venerdì 26 agosto 2022, dalle 17.30 alle 20.
Ateneo Veneto, Campo San Fantin, San Marco 1897 
Workshop organizzato da Caterina Carpinato, coordinato da Margherita Losacco, con la partecipazione di Tommaso Braccini, Gianna Carbonaro, Cristiano Luciani, Marco Riccobon, Luigi Silvano e Francesca Vuturo

Le Sale Reali – Nuovi percorsi del Museo Correr di Venezia

Dopo i Giardini Reali, ecco finalmente anche il Palazzo Reale, straordinaria restituzione alla città di uno degli spazi più rappresentativi della sua storia politica e culturale del XIX secolo, che riporta in tal modo l’area Marciana alla sua identità originaria. Dopo un lungo e impegnativo lavoro di recupero, saranno aperte al pubblico dal 15 luglio, venti sale del Palazzo Reale di Venezia (all’interno del Museo Correr) che costituivano gli originari appartamenti privati utilizzati degli esponenti di ben tre case regnanti – Bonaparte, Asburgo, Savoia – lungo tutto l’Ottocento e fino al 1920.

Si tratta del completamento di un lavoro iniziato nel 2000, su progetto scientifico di recupero della Fondazione Musei Civici di Venezia e Comune di Venezia con supporto della Soprintendenza e con il determinante sostegno del Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia e da mecenati di tutto il mondo, che ha visto le prime sale reali già protagoniste di una attività di valorizzazione del Palazzo Reale. Le nuove sale sono tutte decorate e per lo più sontuosamente rivestite con tappezzerie che riprendono i disegni originali, originali invece i mobili che provengono appunto da Palazzo Reale e che dopo complesse vicende e trasferimenti tornano finalmente ad occupare lo spazio che li spetta.

Un Palazzo Reale nella città connotata dal Palazzo dei Dogi: a pochi passi dal Palazzo Ducale sorge, ed è altrettanto magnifico, anche il Palazzo Reale. Tre i Casati che governarono Venezia dall’indomani della caduta della Serenissima Repubblica: Napoleone Bonaparte, gli Asburgo e infine i Savoia. Ciascuno degli occupanti volle risiedere a Venezia in un proprio appartamento, modellato e arredato secondo le proprie passioni e il gusto del momento.

Quello che ne è derivato è uno spaccato di storia dell’arte e del costume, dai primi dell’Ottocento agli anni ’20 del Novecento. Gli Appartamenti Reali occupano il Versante settentrionale del Piano Nobile delle Procuratie Antiche e godono dell’affaccio sui Giardini Reali e sul Bacino dei San Marco. Sono spazi paralleli alle sale espositive del Museo Correr a loro volta aperte sulla Piazza.

Si tratta di grandi elegantissimi ambienti, estesi su circa 850 mq, ciascuno connotato secondo lo stile degli Ospiti che vissero qui in alcuni periodi. Decori e mobilio sono all’altezza delle teste coronate che ne godettero per soggiorni più o meno prolungati. Da Napoleone, a Francesco Giuseppe e all’Imperatrice Sissi, a Massimiliano d’Asburgo, Imperatore del Messico, a Vittorio Emanuele di Savoia e, via via, sino al Umberto I. In questi saloni è passata la Storia italiana ed europea. Concluso il tempo dei re e imperatori, quei saloni sono diventati uffici e archivi a disposizione dello Stato e dei suoi funzionari, cosa che inevitabilmente ha comportato la cancellazione di gran parte delle decorazioni e degli arredi esistenti.

Il Comune di Venezia e Fondazione Musei Civici – commenta il Sindaco Luigi Brugnarocontinuano a prendersi cura del loro inestimabile patrimonio culturale e artistico. La riapertura di queste 20 sale del Palazzo Reale sancisce un ulteriore fondamentale tassello in quel percorso di riqualificazione dell’intera area marciana, che con Rialto e Arsenale costituisce il cuore della storia di Venezia che dura ormai più di 1600 anni. Grazie infine a tutti quei mecenati che, in un’ottica di sussidiarietà tra il pubblico e il privato, hanno dimostrato di amare la nostra Città e hanno contribuito a salvaguardare questo suo gioiello”.

La presidente MUVE Mariacristina Gribaudi ricorda come “ L’apertura delle Sale Reali coincide con il raddoppio dell’area museale del Correr, una restituzione straordinaria alla città che qui avrà evidenza della storia politica ma anche del costume e delle arti veneziane del XIX secolo”

Il Direttore Gabriella Belli: “ Dal punto di vista della storia dell’arte veneziana, il Palazzo rappresenta un colpo di spugna su quel secolo XIX che per decenni rimase affidato al mito negativo della caduta di Venezia e con essa la fine di ogni magnificenza artistica. Oggi questo travagliato Ottocento veneziano ritrova il luogo della sua rivincita”.

In questa rinascita Fondazione Musei Veneziani e Comune di Venezia sono stati affiancati dal Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia, presieduto con passione e competenza da Jérôme-Francois Zieseniss, che ha saputo coinvolgere nella grande impresa mecenati di tutto il mondo. “Tra la caduta della Serenissima nel 1797 e la nascita della Biennale nel 1895, sembrava che Venezia fosse sparita dalla scena artistica europea. Il Palazzo Reale, vera enciclopedia delle arti decorative dell’Ottocento, è invece l’anello mancante della storia millenaria del genio di Venezia.

Gli interventi hanno preso il via nel 2000 con il recupero dei grandi appartamenti di rappresentanza, che facevano già parte del Museo Correr: il porticato che da accesso al Palazzo Reale e a Piazza San Marco, lo Scalone d’Onore, il Vestibolo d’onore, la Sala da Ballo e il soffitto della Sala del Trono.

Nella seconda fase (2006-2012) si è intervenuti sugli appartamenti di Sissi e subito dopo su alcuni ambienti dell’appartamento di Massimiliano d’Asburgo, Imperatore del Messico. La terza campagna di restauro (2013 -2014) ha coinvolto ambienti ed arredi (raffinatissimi) del Gabinetto Studiolo dell’imperatore, del Salone delle Udienze, di quello dei Ciambellani e del Salone di Re Umberto.
Tra il 2015 e il ’16 si è messo mano al progetto “Sublime Canova”, ideato dal Direttore MUVE Gabriella Belli per dare giusto risalto alle magnifiche raccolte canoviane del Correr: magistralmente presentate in tre sale, due delle quali inserite nel Palazzo Reale, il cui restauro è stato sostenuto dal Comitato Francese per la Salvaguardia di Venezia e da Venice International Foundation.

A concludere il recupero integrale del Palazzo sono gli interventi, appena conclusi, sugli appartamenti di Massimiliano e dei Re d’Italia. Il recupero, in tutte le sue fasi, è stato certosino: nessun dettaglio è stato trascurato, a partire dalle tappezzerie originali che, come gli interventi di ebanisteria, furono realizzate da maestranze veneziane, in grado di creare in Laguna tessuti e arredi del tutto raffrontabili con quelli delle maggiori manifatture internazionali. Un tesoro del miglior artigianato veneziano che prosegue la grande tradizione delle arti ancor oggi presenti nel territorio lagunare.

 

Per informazioni:
Museo Correr
Venezia, Piazza San Marco,
Ingresso per il pubblico: Piazza San Marco,
Ala Napoleonica, Scalone monumentale

Orario
Il Museo Correr è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

Biglietto
Ingresso con il biglietto “I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO”, un unico biglietto valido per:
Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.
Biglietto intero: 25,00 euro
Biglietto ridotto: 13,00 euro

Info e Prenotazioni
– www.correr.visitmuve.it
– call center: 848082000 (dall’Italia); +39 041 42730892 (dall’estero/only from abroad)

AVVISO PER IL PUBBLICO: il nuovo percorso delle Sale Reali (dalla sala 10 alla sala 20) sarà
aperto al pubblico dal 15 luglio 2022 con ingressi contingentati solo previa prenotazione.

Riapertura Museo Fortuny

L’8 marzo 2022 riapre a Venezia Palazzo Pesaro degli Orfei, magico scenario del genio creativo di Mariano Fortuny y Madrazo e della moglie, musa ispiratrice Henriette Nigrin.

A due anni dall’Acqua Granda la casa-atelier dell’artista, che all’inizio del ‘900 scelse Venezia per le sue eclettiche sperimentazioni, viene restituita alla sua memoria e alla città, e diventa museo permanente.

Il gotico palazzo veneziano che fu dimora e laboratorio di Mariano Fortuny y Madrazo (Granada 1871, Venezia 1949) e della musa, moglie e sodale Henriette Nigrin, luogo di riferimento agli inizi del Novecento dell’élite intellettuale europea e centro produttivo nella cosmopolita e industriosa Venezia, riapre le porte, dopo i necessari interventi conservativi al piano terra (fortemente danneggiato dall’Acqua Granda nel novembre 2019) e il riallestimento complessivo dei piani nobili, con un nuovo destino: non più solamente spazio espositivo temporaneo, ma un museo permanente, in cui Mariano Fortuny e il suo universo di luce e innovazione tornano protagonisti.

I consistenti lavori di ripristino e messa in sicurezza, seguiti dal Comune di Venezia e dall’Ufficio tecnico e Manutenzioni della Fondazione Musei Civici di Venezia e finanziati tramite Art Bonus grazie all’importante contributo del marchio leader PAM Panorama, hanno infatti permesso il restauro del Portego cui si accede da Campo San Beneto, con la riorganizzazione completa dei servizi di accoglienza. Nel contempo si è potuto ripensare l’allestimento degli ambienti di Palazzo Pesaro degli Orfei in senso filologico, con la restituzione delle sale alla memoria e alla geniale e talentuosa vita dell’artista spagnolo – di cui si sono celebrati i 150 anni dalla nascita nel 2021 – e con la riapertura ai piani nobili delle meravigliose polifore (finestre multiple, divise da colonnine o da pilastrini in un numero indefinito di aperture), punto focale dell’architettura del Palazzo, ora pienamente valorizzata, e fonte di luce naturale modulata in base alle necessità.

Il percorso espositivo, di straordinaria suggestione, è stato curato dal Maestro Pier Luigi Pizzi, regista, scenografo e architetto di fama internazionale con Gabriella Belli e Chiara Squarcina ed il supporto di Massimo Gasparon per le complesse scelte illuminotecniche.

Un’autentica immersione nell’atmosfera di un luogo rinomato e centrale per la Venezia del tempo, così come testimoniata da tante fotografie d’epoca che hanno immortalato alcuni di questi ambienti, permettendo di cogliere gusti, presenze, accostamenti, rimandi e relazioni tra personaggi, oggetti, creazioni, arti e saperi. Il retroterra moresco, la cultura classica, le influenze orientali, il mito e il mondo wagneriano, i suoi molteplici interessi e passioni; e poi dipinti suoi e del padre, scenografie teatrali e invenzioni illuminotecniche, meravigliosi abiti e incredibili tessuti frutto del genio di Mariano e Henriette, archivi fotografici, opere della collezione personale, documenti e brevetti, testimonianze degli artisti e degli amici che al tempo giungevano a Venezia, convivono e trovano nuova luce nel Palazzo veneziano, visitabile tutto l’anno con il nuovo percorso permanente e sede espositiva di mostre temporanee dedicate alla contemporaneità.

Intanto, nella tradizione del luogo in passato votato all’arte contemporanea, l’inaugurazione del Museo – festeggiata il 12 e il 13 marzo con due giorni straordinari a ingresso gratuito con prenotazione – sarà l’occasione per presentare per la prima volta al pubblico, in esposizione temporanea, l’eccezionale donazione ricevuta dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia, di un nucleo di opere di artisti americani di primo piano della Raccolta Panza di Biumo: un omaggio in memoria di uno dei più importanti collezionisti del Novecento.

Quando Mariano Fortuny y Madrazo – figlio d’arte di formazione internazionale appartenente a una delle famiglie più rinomate del panorama artistico e culturale della Spagna del XIX secolo, stabilitosi a Venezia ormai da una decina d’anni – entrò per la prima volta a Palazzo Pesaro degli Orfei nel 1898, l’edificio, la più vasta costruzione del tardo gotico fiorito veneziano, era in stato di degrado e decadenza. Mariano ne rimase affascinato e nel giro di una decina d’anni riuscì a riportarlo al suo splendore, ridando equilibrio e proporzione alla
struttura. Ben presto il palazzo tra Campo San Beneto e Rio Michiel divenne la sua dimora, la sede delle sue sperimentazioni artistiche e scenotecniche, uno straordinario atelier, condotto insieme a Henriette Nigrin, e il salotto privilegiato dell’élite culturale veneziana e internazionale.

Un artista multiforme, eclettico, instancabile; un talentuoso ingegno aperto alla modernità e alle innovazioni del XX secolo; un abile imprenditore capace di porre la propria creatività in svariate discipline artistiche: la pittura, la scultura, l’incisione, la fotografia, il teatro, l’illuminotecnica, il design, la moda, la creazione di tessuti per l’arredamento. Mariano Fortuny è tutto ciò. Inventa processi produttivi, crea nuovi materiali, progetta strumenti tecnici di cui deposita marchi e brevetti: ed è questo mondo, in cui si mescolano influssi, idee e materiali, a rivivere ora nel nuovo allestimento del Museo di Palazzo Fortuny, edificio donato nel 1956 dalla vedova Henriette al Comune di Venezia, con lo scopo di essere utilizzato perpetuamente come “centro di cultura in rapporto con l’arte”, conservando nel salone del primo piano le caratteristiche e gli oggetti “di ciò che fu lo studio preferito di Mariano”.

Ora, per la prima volta, oltre il novanta per cento dei materiali relativi a Mariano Fortuny di proprietà delle collezioni civiche veneziane o custoditi in comodato, come i preziosi tessuti antichi della Fondazione di Venezia, sono esposti tutti insieme, in un coinvolgente percorso che unisce l’emozione della casa e degli ambienti vissuti, alla presenza di sale tematiche dal sapore più museale, fino ad un affondo – al secondo piano del palazzo, reso anch’esso eccezionalmente accessibile ai visitatori a partire dal mese di giugno – tra oggetti e strumenti del fare laborioso e innovativo di Mariano.

Al primo piano del Palazzo torna dunque pienamente visibile – scenario perfetto di probabili incontri mondani – il fascinoso e inaspettato ciclo parietale di ben 140 metri quadrati con cui Mariano, con l’artificio del trompe l’oeil e un’armoniosa stesura di colori, aveva dato vita a un illusorio giardino incantato, con figure allegoriche, satiri e animali esotici. Allo stesso modo si può ammirare contestualizzato tra due pareti di suoi bozzetti di scena e alcune copie da Tiepolo, il modello del Teatro delle Feste progettato da Fortuny – mai realizzato – per l’Esplanade des Invalides nel 1910, con la collaborazione di Gabriele d’Annunzio e l’Architetto francese Lucien Hesse.

Lungo l’immenso Portego, illuminato discretamente dalle meravigliose polifore, tra un susseguirsi di tessuti fiabeschi, originalissime lampade da lui progettate e ispirate ai pianeti, quadri, mobili e oggetti – proprio come documentato nelle foto del tempo – si ricordano le origini spagnole di Mariano e il mondo intellettuale e artistico dei Madrazo e dei Marsal, ma anche la produzione pittorica dell’artista e del padre, ottimo pittore, con un ciclo di piccoli dipinti di paesaggio allestiti nel grande armadio-vetrina disegnato da Mariano, il tutto frammisto ai ritratti e alle molte opere ispirate da Henriette: il viso, i capelli, le pose.
Stupiscono nel loro scenografico accostamento i preziosi velluti stampati su invenzione di Mariano, con motivi di ispirazioni soprattutto rinascimentale, ma anche il modello originale del monumentale corredo funerario per il quattordicesimo duca di Lerma, caduto nella guerra civile spagnola – ove spicca un’eccezionale dalmatica in velluto nero stampata in oro e argento – e i costumi di scena realizzati da Mariano per l’Otello di Giuseppe Verdi. L’opera fu rappresentata a Venezia, nel cortile di Palazzo Ducale il 18 agosto 1933 con le scenografie e i costumi di Mariano Fortuny, la compagnia di Kiki Palmer e la regia di Pietro Sharoff.

Nell’infilata delle salette laterali emergono alcuni temi forti del mondo e della vita dell’artista spagnolo che aveva fatto di Venezia e di questo edificio l’epicentro della sua straordinaria esistenza. Innanzitutto il suo studio di pittore ricreato come in un set, con il suo cavalletto, le prove di nudo, diversi modelli ed esempi anatomici e i colori da lui stesso brevettati (ben 46 tempere e 4 preparatori): tutti materiali conservati negli archivi e nei depositi della Fondazione Muve.

Quindi le copie dall’antico fondamentale esercizio e fonte di conoscenza e ispirazione per un pittore -Tiepolo, Tintoretto, Goya ecc – e la passione per Wagner, con i quadri ispirati alle sue opere dal Parsifal a L’Anello del Reno e i bozzetti delle scene e dei costumi progettati per la prima assoluta di Tristano e Isotta alla Scala di Milano. È indubbiamente l’amore per la musica del compositore tedesco e per la sua idea di opera d’arte totale che porta Fortuny a interessarsi alla scenografia, alla pittura teatrale e alla illuminotecnica, fino alla rivoluzionaria invenzione della “Cupola”, con cui porterà luce indiretta e diffusa, cieli colorati e nuvole, nei teatri di tutta Europa.

La fotografia, altro campo di interesse, ci dà conto dei luoghi frequentati da Mariano, in particolare Parigi e Venezia, ma c’è anche molta Grecia ed Oriente, e degli amici e protagonisti di quei giorni: Mario De Maria, Cesare Laurenti, Ettore Tito, Pompeo Gherardo Molmenti, Lino Selvatico, Felice Casorati, Giovanni Boldini, Auguste Rodin, Ignacio Zuloaga, Adolphe Appia, Arturo Toscanini, Giuseppe Giacosa, Gabriele D’Annunzio, Hugo von Hofmannsthal, Marcel Proust, Eleonora Duse, Loïe Fuller, Isadora Duncan, Sarah Bernhardt, Emma Gramatica, José María Sert y Badía, la Marchesa Casati Stampa, Consuelo Vanderbilt e molti altri ancora.

Armi e armature spagnole, così come i meravigliosi vetri di Murano sono tra le sue gioie collezionistiche, qui rievocate anche con opere dei Musei Civici non appartenenti alla collezione familiare di fatto dispersa; ma è la sala della moda – lo showroom riservato all’élite femminile più in vista – a far rivivere l’atmosfera autentica della casa-atelier.

Sfilano, tra giochi di veli, gli scialli Knossos e il famosissimo Delphos: l’abito di seta plissé creato in sodalizio con Henriette, che tutte le dive vorranno indossare.

Il percorso potrebbe concludersi qui, ma a partire dal mese di giugno, con apposite guide e su prenotazione, sarà possibile accedere anche al secondo piano del palazzo e sarà un’ulteriore scoperta e un autentico regalo per gli appassionati della cultura di inizio Novecento e dell’universo Fortuny, per i curiosi e per tutti i veneziani che – entrando gratuitamente nei Musei Civici – potranno tornare più e più volte e fare nuove scoperte in ogni occasione.

Al secondo piano infatti troviamo gli atelier di Mariano, tutte le sue abilità e i suoi saperi, le sue arti: il dietro le quinte delle sue creazioni. Ci sono la stampa e la tipografia, con i torchi, le incisioni, le sue produzioni e quelle altrettanto mirabili del padre y Marsal, e le opere collezionate dalla famiglia come le incisioni di Goya, Tiepolo, Piranesi. Quindi il laboratorio tessile di abiti e di stoffe, con anche l’importante collezione di abiti e tessuti antichi della madre, le matrici originali per la stampa e i modelli per il taglio; il teatro, con i palchi lignei realizzati da Mariano per provare i giochi di luci e gli effetti scenici. Lì accanto il laboratorio di fotografia, con le attrezzature sperimentali che lo porteranno a brevettare una speciale carta fotografica e, infine, l’attività pittorica e gli amati libri. Anche lo studio-biblioteca di Mariano, immortalato in tante foto del tempo, sarà per la prima volta accessibile al pubblico. Affascinante scoperta, con i mobili da lui progettati, i ritagli e le curiosità conservate, gli schedari rivestiti, i suoi ricordi più personali.

Foto © Massimo Listri

Biglietti

È possibile acquistare i biglietti:
online direttamente dal loro sito: muve.vivaticket.it/museo-fortuny oppure puoi acquistare il Museum Pass che consente l’ingresso a Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia (compreso Palazzo Fortuny): muve.vivaticket.it/museum-pass
telefonicamente ogni giorno dalle ore 9:00 alle 13:00:
Dall’Italia 848082000
Dall’estero/only from abroad +39 041 42730892
via mail scrivendo a: prenotazionivenezia@coopculture.it 

Orari visite
Tutti i giorni, escluso martedì, dalle ore 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

La Memoria Ebraica

Asolo

Non si hanno notizie precise di quando si stabilì in città una piccola comunità ebraica, ma è probabile che questo avvenne alla fine del Quattrocento, quando Asolo divenne sede della corte della regina di Cipro, Caterina Cornaro. Nel 1509 arrivarono altri ebrei da Treviso, dopo l’espulsione voluta dal doge Leonardo Loredan. Nel 1547 vivevano in città 37 ebrei, appartenenti a 7 famiglie; ma proprio in quest’anno, la notte del 22 novembre, un gruppo di facinorosi proveniente da tutto il circondario irruppe nel loro quartiere uccidendo dieci persone – tra cui donne e bambini – e ferendone altre otto. Alla carneficina si sommò la razzia che pose fine alla stabile presenza ebraica in questo territorio.

Dagli atti del processo sappiamo che, a sud dalla Piazza del Pavion e attraversato dal breve  vicolo di Belvedere, vi era  un agglomerato di case, chiamato “il ghetto”, sebbene alle abitazioni degli ebrei fossero anche intramezzate quelle dei cristiani. Gli israeliti abitavano in sei edifici, alcuni dei quali a più piani; all’ultimo della casa di Marco Koen c’era un locale adibito a sinagoga e in città esistevano ben quattro banchi di pegno che continuarono a funzionare anche dopo l’istituzione del vicino Monte di pietà.
Il loro cimitero era sito alle Mura del Colmarion: vi sono state rinvenute due lapidi funerarie della famiglia Gentili (Hefeà in ebraico), una di Gershon Kohen, figlio del rabbino  Mose Hefeà, recante la data 1528 (more iudaico 5288) e l’altra di sua moglie Hannah, recante la data 1513 (more iudaico 5273).

Treviso

La presenza ebraica è documentabile in città fin dal X secolo, ma si hanno documenti che attestano l’attività di prestito solo dal 1294. Gli ebrei furono cacciati dalla città nel 1509, dopo che le loro case erano state saccheggiate durante un tumulto popolare. Fino al 1861 il decreto di espulsione era ancora leggibile sulla Piazza dei Signori. Un piccolo gruppo tornò dopo l’eccidio di Asolo, ma dopo la metà del XVI secolo non si hanno più notizie di ebrei in città.
La comunità ebraica si era stabilita nell’area del Portico Oscuro dove c’era anche la Sinagoga (al n.11 della via), nei pressi di via S. Vito (dove si vedono ancora i segni dei cardini di un pesante cancello) e in via Palestro, mentre i banchi si trovavano in prossimità della Torre del Cambio in Calmaggiore. Il loro cimitero era in borgo Cavour; nel 1880 durante lavori di scavo lungo il torrione delle mura di San Teonisto, vennero alla luce 27 lapidi – di cui solo quattro interamente leggibili – che ora sono collocate nel giardino di Ca’ De Noal.

Giavera del Montello

In questo paese, noto ai più per essere stato teatro dell’ultimo anno della Grande Guerra, sono state rinvenute tre antiche lapidi ebraiche, unica traccia della presenza di questa comunità di cui però non si hanno altre notizie.

Portobuffolè

Un piccolo gruppo di ebrei esuli da Colonia si stabilì a Portobuffolè verso il 1430 e qui praticò l’attività di prestito con un tasso di circa il 12%. Si stabilirono nei pressi di Porta Friuli, vicino alla Loggia del Fondaco dove all’epoca si svolgevano tutti gli scambi commerciali. L’attuale Duomo fu probabilmente edificato sui resti della loro sinagoga.
Nel marzo del 1480, durante la Pasqua ebraica, la comunità ebraica fu accusata dell’omicidio a scopo rituale di un piccolo mendicante cristiano, Sebastiano Novello. Nonostante la Serenissima avesse inizialmente pubblicato una Ducale per difendere gli Ebrei, alcuni confessarono l’omicidio sotto tortura. Al termine del procedimento penale – durante il quale furono nuovamente torturati – alcuni subirono il carcere e poi furono banditi dal territorio, altri furono bruciati vivi tra le colonne di Piazza San Marco.
Il Senato inoltre ordinò l’espulsione, la confisca di tutti i loro beni e istituì in città il Monte di Pietà.

Conegliano

Vittorio Veneto

Vittorio Veneto nasce nel 1866 per volontà del re Vittorio Emanuele II che decide di unire due paesi di antiche origini: Ceneda e Serravalle.
Entrambe città prospere, ospitarono comunità ebraiche delle quali si possono ancora individuare importanti tracce.
Ceneda. Il centro di Ceneda vanta antiche origini. Testimoniano il suo importante passato molti monumenti di pregio. Dal 1597 visse a Ceneda una piccola comunità ebraica che divenne prospera nel corso del XVIII secolo e che diede i natali anche a Lorenzo da Ponte, divenuto poi il librettista di Mozart. Rivestono ancora particolare interesse storico artistico il Ghetto e il cimitero ebraico.

Il Ghetto era collocato nella congiunzione di tre arterie stradali: via Daniele Manin (prima chiamata via Salsa), via Lorenzo Da Ponte (già via Calcada o Calcalda) e via Beniamino Labbi (detta la Bella Venezia).

Nel piccolo borgo, costituito da abitazioni, una sinagoga e un magazzino per cereali di cui restano importanti tracce, gli ebrei svilupparono le loro attività commerciali tra cui il primo banco di prestito gestito da Missier Israel Ebreo, originario da Conegliano. Proprio questa pratica finanziaria contribuì a dare nuova linfa all’economia locale, ma non mancarono le ostilità nei confronti di una popolazione che, proprio per la sua intraprendenza negli affari, veniva avvertita molto spesso come una minaccia.
Il Cimitero ebraico in località Cal di Prade entrò in funzione dal 1857, perché in precedenza le inumazioni erano effettuate in quello di Conegliano. Tutt’ora in uso, anche se a Vittorio non c’è più una comunità ebraica, è cinto da mura lungo le quali sono disposte le lapidi di una trentina di famiglie.

Serravalle: fu uno più importanti centri della Serenissima in terraferma, che dovette la sua ricchezza alla posizione favorevole ai commerci e alla realizzazione di prodotti di alta qualità, quali le armi ed i tessuti. Nel 1420 il Consiglio permise ad un gruppo di ebrei di soggiornare in città e di prestare denaro, ma la fondazione del Monte di Pietà nel 1542 spinse molti di loro ad abbandonare il paese. Oggi le uniche tracce del loro passaggio si possono rintracciare in quella che fu la zona del ghetto (via Piai).

Percorso pedonale in centro storico a Conegliano – “Conegliano Urbs Picta”

In epoca rinascimentale Conegliano fu protagonista di un processo di rinnovamento architettonico e urbanistico che rispecchiava le favorevoli condizioni sociali ed economiche del territorio, il quale, sottoposto al dominio della Serenissima, godeva ormai da tempo i vantaggi portati dalla lunga pax veneziana che aveva favorito i commerci e le rendite agricole.
Molti furono in questo periodo i nuovi palazzi costruiti nella Contrada Granda che si era sviluppata ai piedi del castello e numerosi furono gli interventi ad affresco realizzati in edifici civili e religiosi che trasformarono la città in una vera Urbs picta.
Nonostante i danni provocati dal tempo, dagli agenti atmosferici e dalle guerre restano ancora numerose testimonianze di affreschi rinascimentali in città che cercheremo di farvi scoprire lungo questo percorso pedonale che ha inizio sulla sommità del colle che sovrasta la città.
All’interno del Museo civico ospitato nella Torre della guardia, sono esposti alcuni affreschi staccati di cui, in questo itinerario, segnaliamo unicamente quelli provenienti dal centro storico di Conegliano.
Al piano terra, nella  Sala Vazzoler è esposto, suddiviso in sette pannelli, un affresco proveniente dalla distrutta chiesa di Sant’Antonio Abate di Conegliano che sorgeva nei pressi dell’attuale piazza Duca d’Aosta. Dipinto attorno al 1514 da Giovanni de Sacchis detto il Pordenone (Pordenone 1483 c. – Ferrara 1539), raffigura la Madonna con Bambino (di fattura posteriore), Santa Caterina e Santo AgostinianoSanta Maria Maddalena e San Tommaso Becket.
Ai piani superiori sono visibili:
 Dario da TrevisoMadonna in trono con Bambino, seconda metà del XV secolo. L’affresco proviene da una parete del pianerottolo che collegava il nuovo Palazzo Montalban, di via XX Settembre a Conegliano con il matroneo dell’Oratorio della Madonna della Salute.
– Pittore veneto della prima metà del QuattrocentoMadonna con Bambino tra angeli e devoto. In origine l’affresco si trovava in una casa ora distrutta situata sulla sinistra del Duomo di Conegliano; essa faceva parte dell’Ospizio per pellegrini edificato dalla Confraternita dei Battuti.

Nel piazzale del Castello si trova la chiesetta di Sant’Orsola che conserva nella parte absidale tracce degli affreschi di quella che, fino al 1757, era la Collegiata di San Leonardo. Tra le immagini superstiti è infatti riconoscibile proprio il santo di Limoges.
Scendiamo ora dal colle attraverso la suggestiva Calle Madonna della Neve.
Dove un tempo vi era la Porta della Castagnera, fu edificata la chiesetta della Madonna della Neve che dà il nome alla via. Al suo interno si può ammirare un affresco dipinto in due momenti differenti: al centro vi è La Madonna del latte la cui realizzazione – databile poco dopo la metà del Quattrocento – è stata attribuita a Giovanni Antonio da Meschio, mentre gli angeli musicanti e quelli che reggono turibolo e navicella sono stati aggiunti nel Cinquecento dal pittore coneglianese Francesco Beccaruzzi.

Terminata la calle, giriamo a destra in via Edmondo De Amicis. Al civico 3, in quella che ora è una abitazione privata, vi era l’antica Sede della Confraternita della Beata Concezione. In quella che era la sala delle riunioni, sono conservati degli affreschi raffiguranti San Rocco, un santo vescovo, la Vergine con il Bambino, Sant’Anna, San Sebastiano e San Francesco che presenta la chiesa; questi sono stati probabilmente eseguiti agli inizi del XVI secolo da Francesco Pagani, detto da Milano.

Poco più avanti, sulla destra, si trova la scalinata che conduce all’ex Convento di San Francesco.
Durante i restauri eseguiti agli inizi del Duemila sono tornati alla luce elementi decorativi ad affresco sia nelle pareti del chiostro cinquecentesco, sia nelle sale utilizzate dal Tribunale dell’inquisizione. Inoltre, nella sala adibita a foresteria, è ammirabile un paffuto San Francesco che accoglie i visitatori a braccia aperte; nella sala attigua, infine, è ricomparso un lacerto di affresco che raffigura San Bonaventura da Bagnoregio, considerato uno tra i più importanti biografi di san Francesco d’Assisi.

Scendiamo ora la scaletta che ci conduce in via Beccaruzzi, dal nome del pittore rinascimentale che qui abitò nella casa ora sede degli Alpini di Conegliano.
Arrivati alla piazzetta, giriamo a sinistra in via Cima su cui si affaccia una delle prime case affrescate di Conegliano. La potrete riconoscere sulla vostra destra dal “regalzier” , l’elemento decorativo a finto ammattonato rosso che in territorio veneziano comincia ad essere utilizzato dalle seconda meta del XIV secolo. L’impianto dell’edificio e gli elementi vegetali fitomorfi che decorano la fascia sotto tetto inducono però a datare l’affresco al secolo XV.

Continuiamo a camminare lungo la via che nel Basso Medioevo era abitata da famiglie appartenenti alla piccola borghesia: artigiani, commercianti,… Dopo aver superato casa Cima dove visse il famoso pittore rinascimentale Giovanni Battista Cima (Conegliano, 1459/1460 – 1517 circa), la cui famiglia produceva tessuti, fermiamoci davanti alla casa sulla nostra sinistra che presenta tracce di affreschi in facciata. I restauri effettuati alcuni anni fa, infatti, hanno riportato alla luce – sotto diversi strati di intonaco – elementi fitomorfi disposti a losanga e, nella parte superiore, uno stemma al cui centro è raffigurato un “romano”, l’unità di peso utilizzata nella stadera, la bilancia il cui funzionamento si basa sul principio delle leve, probabile allusione alla professione esercitata dagli abitanti della casa.

Al termine della via, all’angolo con via Accademia, incontriamo Casa Sbarra, edificata probabilmente in due fasi dalla fine del XV secolo. La sua facciata era un tempo completamente ricoperta da affreschi di cui risultano ancora chiaramente leggibili quelli protetti dallo sporto del tetto. L’autore potrebbe essere quel Dario da Treviso (1420 circa – Conegliano, prima del 1498), delle cui elevate capacità il nostro territorio conserva molte attestazioni. La fascia decorativa del sottotetto potrebbe essere però di altra mano, da alcuni individuata in Girolamo Pennacchi (cfr. Giuliano Martin, Conegliano affrescata, Vianello Libri, 1989).

Nel Sottoportico si possono ammirare una Sacra Conversazione e una Crocifissione, di cui ancora si discute l’attribuzione.
Scendiamo ora fino in via XX Settembre, l’antica Contrada Granda, e giriamo a destra: il secondo edificio che troveremo è la medievale Casa Biffis: degli affreschi che in origine decoravano tutta la facciata oggi è leggibile solo la fascia sotto il cornicione che presenta elementi tratti dal repertorio classico.

Poco oltre si affaccia sulla via l’attuale Duomo cittadino; la chiesa originale e la sovrastante sala delle adunanze furono però edificate dalla Confraternita dei Battuti nel XIV secolo.
In questo complesso si sono conservate molte opere affrescate: dagli elementi decorativi di fine Quattrocento presenti nelle navate alle immagini di San Lorenzo e Santo Stefano dipinte sui pilastri all’interno della chiesa, dalla lunetta raffigurante La Vergine tra i Battuti sopra la porta di ingresso agli elementi decorativi nel sottoportico. Due però sono i cicli di maggior valore, entrambi realizzati per decorare la sovrastante Sala dei Battuti:
– La facciata rappresenta il più grande affresco parietale di tutto il Veneto. Dipinto alla fine del XVI secolo da Ludovico Toeput detto il Pozzoserrato, un pittore fiammingo che dopo aver lavorato a Venezia con Tintoretto e aver soggiornato a Roma, si stabilisce nella Marca Trevigiana dove realizza importanti opere d’arte. In questa facciata, sopra le Sibille e i Profeti dipinti nelle vele tra gli archi, realizza delle scene tratte da episodi biblici, al centro delle quali pone la raffigurazione dei Battuti che, invocando la Vergine, salvano una nave in balia della tempesta, chiara allusione alle eresie che minavano in quel periodo l’esistenza stessa della Chiesa.
– L’interno della Sala fu invece affrescato da Francesco da Milano con un ciclo raffigurante la storia di Cristo, dalla sua nascita al Giudizio universale. L’abbattimento di una parete necessaria per ampliare l’ambiente richiese l’intervento successivo del Pozzoserrato, che realizzò le scene della Creazione del Mondo, Creazione di Adamo ed Eva e Il peccato originale, mentre sono probabile opera di collaboratori L’Annunciazione, la Visitazione e La Natività dipinte sul lato minore della sala.

Poco più avanti, sempre su via XX settembre, ma dall’altro lato della strada, si affaccia Palazzo Graziani, ora Bidasio Zoppas, il cui recente restauro ha rimesso in luce gli affreschi con elementi decorativi, una scena pastorale e una figura femminile su sfondo rosso realizzati tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo.
Ritornando ora sui nostri passi, all’angolo con Piazzetta XVIII luglio 1866, potremo ammirare Casa Dalla Balla ora Piutti decorata con affreschi cinquecenteschi raffiguranti elementi decorativi e personaggi dai tratti caricaturali.

Superata Piazza Cima e la laterale Via Sbarra – su cui si affaccia l’edifico ex sede dei pompieri, le cui quattrocentesce decorazioni parietali dovevano ingentilire quello che in origine forse era l’antico edificio comunale – ci troveremo accerchiati da case affrescate: sulla nostra sinistra Palazzo Grimani Vettori che sfoggia nella parte superiore il galero cardinalizio e lo stemma della famiglia Grimani, mentre nelle fasce inferiori sono recentemente riemersi scene policrome e monocrome tra cui la Lupa con Romolo e Remo, soggetto appropriato per questa importante famiglia veneziana che aveva vaste proprietà e agganci politici a Roma; alla nostra destra invece si trova Casa Colussi, ex sede dei Cavalieri del podestà, che presenta ancora importanti tracce della decorazione ad affresco che un tempo ricopriva la facciata con scene allegoriche, scomparti floreali e festoni. Recenti restauri hanno riportato alla luce affreschi anche negli ambienti interni.

Sotto il portico si può ammirare un affresco dalla iconografia insolita: sullo stesso largo trono marmoreo con elementi decorativi di gusto rinascimentale siedono una severa Vergine con il Bambino a destra e Il Padreterno che regge il crocifisso a sinistra.

Poco più avanti troviamo a sinistra Palazzo Sarcinelli che presenta nell’androne, nella controfacciata e nel piano nobile affreschi cinquecenteschi, alcuni dei quali attribuiti a Riccardo Peruccolo (Zoppè, tra il 1515 e il 1520 – Conegliano, 1568), sfortunato artista locale condannato ad essere bruciato sul rogo perché ritenuto eretico.

Sul lato opposto della via si affacciano altri palazzi decorati ad affresco, testimoni dell’antica Urbs picta; sono ancora ben visibili infatti le immagine di una giovane donna che legge, di un cavaliere e di Adamo ed Eva.
Poco più a vanti, sul lato sinistro della via si trova l’antico Monte di Pietà, affresca nel 1525 da Ludovico Fiumicelli (1500 ca – 1582) con la Pietà e Angeli reggenti gli strumenti della passione.

Chiude la via – e il nostro itinerario – Porta Monticano o del Leone, così denominata per l’immagine affrescata dal Pordenone nella nicchia batti ponte.

Collezione Peggy Guggenheim riapre le porte al pubblico.

solo per il 2  GIUGNO

L’ingresso dalle 10 alle 18 sarà contingentato e gratuito su prenotazione da effettuare dal 22 maggio al 1 giugno alle 14:

  • Telefonare al numero +39 041 2405440 (lunedì – venerdì, 10-15) specificando la fascia oraria richiesta
  • Scrivere a prenotazioni@guggenheim-venice.it specificando la fascia oraria richiesta

 

La Collezione Peggy Guggenheim è aperta dal 6 giugno il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.

PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO O PRENOTARE L’INGRESSO
  • Dal 1 giugno la biglietteria online permette di acquistare il biglietto per fascia oraria (con ingresso prioritario al museo).
  • Al museo è possibile acquistare il biglietto solo con carta di credito e bancomat (ingresso in base alla disponibilità rispetto alla massima capienza stabilita dalle nuove regole di sicurezza).
  • I Soci e coloro che hanno diritto a un biglietto gratuito dovranno prenotare specificando giorno e fascia oraria di visita: telefonare al numero +39 041 2405440 (lunedì-venerdì, 10-15); o scrivere a prenotazioni@guggenheim-venice.it

Collezione Peggy Guggenheim si ripARTE

Dal 2 settembre la Collezione Peggy Guggenheim è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 18.

Collezione Peggy Guggenheim si riparte con le visite al museo. Ecco tutte le info per l’acquisto:

PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO O PRENOTARE L’INGRESSO
  • L’acquisto del biglietto può essere fatto esclusivamente online scegliendo la fascia oraria d’ingresso al museo.
  • I Soci e coloro che hanno diritto a un biglietto gratuito dovranno prenotare specificando giorno e fascia oraria di visita: telefonare al numero +39 041 2405440/419 tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10 alle ore 17.
INDICAZIONI PER L’ACCESSO AL MUSEO
  • Il numero massimo di visitatori negli spazi museali è di 70 persone contemporaneamente.
  • L’accesso è contingentato per garantire il rispetto del numero dei visitatori consentiti.
  • È obbligatorio l’acquisto del biglietto online.
  • Il museo è fornito di armadietti porta oggetti, regolarmente sanificati, a sostituire il guardaroba che rimane chiuso.
  • Le visite guidate si svolgono tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9 alle 10.

I Musei Civici di Venezia riaprono le loro porte ai visitatori.

Da sabato 13 giugno 2020 Palazzo Ducale, Museo del Vetro a Murano e Museo del Merletto a Burano saranno aperti al pubblico.

I musei saranno accessibili ogni sabato e domenica da sabato 13 giugno fino a domenica 26 luglio con il seguente orario:

  • Palazzo Ducale dalle 10.00 alle 18.00 
  • Museo del Vetro dalle 11.00 alle 17.00 
  • Museo del Merletto dalle 12.00 alle 16.00

Biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale gratuito:

  • residenti e nati a Venezia, bambini fino ai 6 anni
  • 5,50 euro: dai 6 ai 18 anni
  • tariffa ridotta 13,00 euro: tutti gli altri visitatori

L’ingresso a Museo del Vetro e Museo del Merletto sarà gratuito per tutti i visitatori.

Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale on-line o tramite call center dal 4 giugno. L’acquisto sarà possibile anche presso la biglietteria, dove raccomandiamo l’uso di carte o bancomat ed evitare di utilizzare i contanti.

Fonte: https://www.visitmuve.it/it/aperture-muve/

I Musei Civici di Venezia riapertura ai visitatori

Da venerdì 31 luglio aprono al pubblico i seguenti Musei Civici di Venezia con il seguente orario:

Palazzo Ducale tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

Museo del Vetro di Murano dal giovedì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 

Museo del Merletto di Burano dal giovedì alla domenica dalle 12.00 alle 16.00

Museo di Palazzo Mocenigo dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00

Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 (domenica 6 settembre, in occasione della Regata Storica, il Museo chiuderà alle 14.00).

Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00

 

Da sabato 1 agosto riapre il primo piano del Museo Correr, tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).

Sempre da tale data sarà possibile visitare il percorso degli Itinerari Segreti di Palazzo Ducale e tornerà in vigore il biglietto I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO valido per Palazzo Ducale e per il percorso integrato del primo piano del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.

Nel rispetto delle attuali norme per il contenimento dell’emergenza sanitaria, il precorso di visita del Museo Correr è limitato al primo piano.

Informazioni sul percorso espositivo > Da venerdì 4 settembre sarà visitabile il Museo di Casa di Carlo Goldoni dal venerdì alla domenica dalle 12.00 alle 16.00

Da venerdì 11 settembre riapre Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00  

Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale on-line. L’acquisto sarà possibile anche presso la biglietteria, dove raccomandiamo l’uso di carte o bancomat ed evitare di utilizzare i contanti.

Fonte: https://www.visitmuve.it/it/aperture-muve/

LUNAR CITY. Un viaggio tra i misteri della Luna all’M9 – Museo del ’900 di Mestre

Era il 20 luglio 1969 quando Neil Armstrong posava il piede sulla Luna. Da quel giorno è trascorso oltre mezzo secolo nel corso del quale la scienza e la tecnologia sono state protagoniste di un’accelerazione inimmaginabile che hanno cambiato il rapporto dell’uomo con il cosmo.

Nell’anno in cui ricorre il 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna, M9 – Museo del ’900 propone un viaggio coinvolgente tra passato, presente e futuro delle esplorazioni spaziali, in cui divulgazione scientifica, multimedialità e nuove tecnologie si incontrano. Dal 20 dicembre 2019 al 3 maggio 2020, M9 – Museo del ’900 aprirà le porte all’esposizione interattiva Lunar City, un vero e proprio viaggio alla scoperta dei misteri e delle curiosità della Luna e del sistema solare attraverso un percorso video-fotografico e immersivo che percorre il passato, ma soprattutto il futuro, dell’esplorazione spaziale.

Curata da Alessandra Bonavina l’esposizione è prodotta e realizzata da M9 – Museo del ’900 e Next One Film Group con il patrocinio di ASI – Agenzia Spaziale Italiana, INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica e Mibac; in collaborazione con NASA – National Aeronautics and Space Administration, Ambasciata Americana in Italia, ESA – European Space Agency e CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche. Durante tutta la durata della mostra M9 organizzerà laboratori didattici rivolti a scolaresche e famiglie.

LA BIENNALE. La settimana di chiusura della 58. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia

Inserita nel contesto dei Meetings on Art, e dopo il grande successo ottenuto a maggio con le performance inaugurali, la settimana di chiusura della Biennale Arte 2019 darà vita a una serie di nuove performance con programma giornaliero travolgente.

Il programma amplia il tema della 58. Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo May You Live In Interesting Times, e include artisti che stanno segnando ‘la performance’ di ultima generazione.

«La Mostra May You Live In Interesting Times dà risalto all’arte che esiste tra categorie e generi convenzionalmente accettati – spiega Ralph Rugoff – e mette in discussione le ragioni che stanno dietro il nostro modo di pensare per categorie. Il programma di performance rappresenta questo tipo di approccio, testando le convenzioni estetiche, comportamentali e sociali in un’ampia gamma di eventi.» 

Domenica 24 novembre il Presidente della Biennale Paolo Baratta e il curatore Ralph Rugoff incontreranno i visitatori in una conversazione sulla Biennale Arte 2019.
Al termine del dibattito Paolo Baratta presenterà il volume Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 1895-2019, che raccoglie informazioni dettagliate su tutte le edizioni dell’Esposizione Internazionale d’Arte dal 1895, anno della sua fondazione, ad oggi. Il volume, edito dalla Biennale di Venezia, è a cura dell’Archivio Storico della Biennale.

PROGRAMMA

PERFORMANCE

Domenica 17 novembre

Arsenale, Teatro alle Tese 2, ore 15.00
Tarek Atoui – Mirror Reverse (2019, 50’/60’)
Con Mirror Reverse, Tarek Atoui presenta un brano di 20 minuti che si ripete due volte e sul quale due interpreti/improvvisatori cambiano ruoli e strumenti a ogni ciclo. Il punto di partenza di questo pezzo è Quote from the Reverse Collection, il progetto di Atoui attualmente in mostra della Biennale Arte 2019. Prune Bécheau e Adrian Smith improvviseranno insieme alle registrazioni audio della Reverse Collection e suoneranno l’Hybrid Violin, uno strumento di Leo Maurel, parte del progetto di Atoui.

 

Venerdì 22 novembre e sabato 23 novembre
Arsenale, Teatro alle Tese 3
Performative lectures
Una serie in tre parti di conferenze performative e sessioni di ascolto che affrontano i temi della bio-politica e più ampie questioni ecologiche.

11.30 > 12.30
Parte I
Bo Zheng – Plant Sex Workshop (2019, 25’)
Vivian Caccuri – Mosquitoes Also Cry e The Fever Hand (2018/2019, 25’)

13.00 > 14.00
Parte II
Cooking Sections – CLIMAVORE: On Tidal Zones (2018, 25’)
Vivien Sansour – Autonomia (2019, 25’)

14.30 > 15.30
Parte III
Invernomuto – Black Med: Chapter IV (sessione d’ascolto, 2019, 50’)

Teatro Piccolo Arsenale
18.15
Paul Maheke, Nkisi e Ariel Efraim Ashbel – Sènsa (2019, 30’)
Attraverso il suono, la luce e il movimento, Sènsa mette in evidenza geografie diasporiche, lo spostamento della conoscenza e le domande sulla visibilità e invisibilità del corpo nero nello spazio pubblico.

 

 

MEETINGS ON ART

Domenica 24 novembre
Arsenale, Teatro alle Tese
11.30
Conversazione tra Paolo Baratta e Ralph Rugoff
a seguire
Presentazione del volume Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 1895-2019
Paolo Baratta presenta l’Annuario Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia, 1895-2019, edito dalla Biennale di Venezia, a cura dell’Archivio Storico della Biennale.

Breathless. L’arte contemporanea di Londra fa tappa a Ca’ Pesaro fino a Marzo 2020

L’arte contemporanea di Londra fa tappa al museo d’arte moderna di Ca’ Pesaro che fino al 1 Marzo 2020 ospita la mostra “Breathless“. Una quarantina di opere – alcune appositamente commissionate per Ca’ Pesaro – di 10 e più artisti emergenti che lavorano a Londra e si esprimono con diversi media, con produzioni inedite e site specific.

A oltre vent’anni dal successo planetario di Sensation del 1997, il critico Norman Rosenthal porta in laguna l’arte londinese del XXI secolo. Dalla pittura alla scultura, dal video alla fotografia, all’installazione, fino alla performance: le produzioni che si avrà l’occasione di vedere sono perlopiù inedite e in molti casi interventi site-specific per delineare il paesaggio culturale londinese contemporaneo, nell’evoluzione post anni ’90 e nella stringente attualità dei suoi più innovativi interlocutori.

Le opere provengono dalle collezioni del British Council, dell’Arts Council e delle gallerie e studi d’artista.

Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934 in mostra fino al 28 Luglio sull’Isola di San Giorgio Maggiore

E’ il primo tributo internazionale a  Maurice Marino, grande artigiano del vetro, protagonista di una rivoluzione, nella tecnica quanto nel gusto. Parliamo di Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934, mostra curata da Jean-Luc Olivié Cristina Beltrami, e organizzata da LE STANZE DEL VETRO in collaborazione con il Museo di Arti Decorative di Parigi (MAD) aperta al pubblico sull’Isola di San Giorgio Maggiore dal 25 marzo al 28 luglio 2019. Attraverso un percorso di220 pezzi unici – provenienti principalmente da musei internazionali – la mostra darà conto dell’evoluzione stilistica di questo straordinario quanto schivo artista-artigiano che abbandonerà la produzione dei suoi oggetti in vetro nel 1934 quando la vetreria di Bar-sur-Seine chiude a causa di difficoltà economiche.

Ai vetri sono affiancati 115 disegni, tra schizzi e progetti per oggetti e per allestimenti, provenienti da differenti musei francesi, in particolare dal Museo di Arti Decorative di Parigi (MAD), e dai Musei Nazionali Reali di Bruxelles.

L’artista.

Infaticabile sperimentatore, Marinot ha inventato formule di lavorazioni della materia emulate nei decenni a venire. La mostra Maurice Marinot. Il vetro, 1911-1934 farà scoprire una figura fondamentale per la storia del vetro moderno e contemporaneo ancora non pienamente conosciuta dal grande pubblico. Dopo una formazione parigina, la sua carriera prende avvio come pittore fauve, esponendo sovente col gruppo, ma è col vetro, al quale si avvicina quasi casualmente nel 1911, che trova la via della sua unicità. 

Marinot comincia a decorare a smalto alcuni oggetti prodotti dalla vetreria industriale di alcuni amici a Bar-sur-Seine, nella regione dell’Aube. Già queste prime prove presentano una forte unicità, poiché distanti da modelli precedenti e perché i motivi decorativi scelti dialogavano con eventuali anomalie della materia. Prende parte dunque al Salon del 1912 e dall’anno seguente inizia ad essere rappresentato dalla prestigiosa Galleria Hébrard (1913). Il rapporto col vetro diviene negli anni sempre più fisico, quasi una lotta a due con la materia. Marinot arriva a padroneggiare la tecnica e, a partire dal 1922-1923, soffia egli stesso creando pezzi unici dalle forme originali e dalle colorazioni raffinatissime. Passa da forme pulite dalle superficie lisce, che giocano con le bolle d’aria sospese nello spessore, a flaconi e vasi che incide con tagli profondi, o corrode con lunghi passaggi nell’acido. Anche quando mantiene il vetro trasparente, sottolineando la fluidità della massa lavorata a caldo, permane una forte sensualità tattile. Marinot ha letteralmente inventato un nuovo tipo di vetro, spesso, pesante e come egli stesso lo definì “carnoso”, confermandosi come un modello per designer e maestri vetrai.

G.A.D. il Giudecca Art District apre insieme alla 58. Biennale d’Arte

Un vero e proprio distretto artistico permanente, il primo, che inaugurerà a Maggio in concomitanza della 58esima Biennale di Venezia. Ecco cosa vuole essere il G.A.D.,  il Giudecca Art District: 11 gallerie e oltre 60 artisti prenderanno parte a 20 mostre in questo luogo isolato dal caos del centro storico veneziano che negli anni ha fatto spazio a studi e atelier di artisti e artigiani, trasformandosi in una fiorente meta per l’arte contemporanea. Il principale highlight di apertura sarà il trittico video Body as Home dell’artista polacco Aleksandra Karpowicz con October Collective, un’esplorazione dell’identità, della migrazione, della scoperta di sé e del significato del concetto di “casa”.  

L’iniziativa si ispira alla storia e al notevole patrimonio artistico della Giudecca, che ha ospitato la prima esibizione di Marina Abramović nel 1976, la prima mostra di Venezia di Damien Hirst e l’indagine Biennale di Ai Weiwei del 2013 al Zuecca Project Space. Una volta sede di grandi palazzi, giardini e monasteri, l’isola della Giudecca a inizio ‘900 ospitava anche un grande numero di fabbriche e cantieri navali, per poi attraversare un periodo di declino in seguito alla seconda guerra mondiale. Ora, l’isola si prepara a inaugurare un nuovo capitolo: il nuovo distretto dell’arte di Venezia sarà guidato dai direttori artistici veneziani Paolo Scelsi e Valentina Gioia Levy che, oltre alla galleria principale, hanno pensato anche un giardino adiacente, oltre agli spazi di Studiolacitta, Chiesa delle Zitelle, Fondazione Starak, Spazio Bullo, Spazio Raunich e Spazio Silos, con ulteriori gallerie da annunciare.

Pittura di luce. Burano e i suoi pittori. Fino a gennaio 2020 al Museo del Merletto

Le opere di pittori buranelli come Gino Rossi, Umberto Moggioli e Pio Semeghini trovano spazio nella mostra “Pittura di luce. Burano e i suoi pittori”, aperta al pubblico fino a gennaio 2020 al museo del merletto di Burano Si parla di artisti che nel primo decennio del secolo scorso furono protagonisti del movimento artistico veneziano di Ca’ Pesaro, al centro di un vivace dibattito sull’arte moderna. In quegli anni l’isola divenne una sorta di luogo idilliaco dove ritrarre “en plein air” la natura, i paesaggi sospesi tra acqua e cielo, i colori delle sue case e i suoi abitanti. La fine di questa prima stagione artistica arrivò con lo scoppio della Prima Guerra mondiale, ma la storia della pittura e dei pittori a Burano continuò per buona parte del secolo, sempre a fianco dell’avventura dei “capesarini”, fra i quali troviamo anche il trevisano Nino Springolo e il veneziano Fioravante Seibezzi. INFO UTILI Biglietto prezzo intero: 5,00 euro Biglietto prezzo ridotto: 3,50 euro. Altre agevolazioni online

MORE FESTIVAL 2019. Dal 6 al 9 Giugno a Venezia.

MUSIC, ART & TRAVEL Non sono ancora molte le informazioni sulla 7a edizione di #MoreFestival. Sappiamo che durerà i canonici 6 giorni, dal 7 al 9 Giugno e che occuperà quest’anno location insolite nel cuore di Venezia. Programma e Info Giovedì, 6 Giugno MORE PALAZZO DOVE: Secret Palazzo COME: Ingresso riservato ai soli possessori dei pass MORE CLUB DOVE: Picolo Mondo COME: Ingresso riservato ai soli possessori dei pass Venerdì, 7 Giugno MORE ISLAND DOVE: Isola di San Servolo CHI: Stage : Underground System – live / Corine – happening / Ata – dj set COME: intero 40€ online, 50€ alla porta – More boat shuttle incluse Sabato, 8 Giugno MORE APERITIVO – in Venezia to be announced. MORE SATURDAY – MORE BOAT DOVE: A cruise in la Laguna CHI: Voilaaa Soundsystem – dj set & fx & mc / DJ Sophie Lloyd – dj set / DJ SPILLER – dj set COME: intero 40€ in prevendita Domenica, 9 Giugno MORE BRUNCH  DOVE:  rooftop in Giardini  CHI: MORE soundsystem for a last dance. COME: intero 40€ in prevendita

“Burri, la pittura irriducibile presenza”. La mostra sul grande maestro umbro all’Isola di San Giorgio Maggiore fino al 28 Luglio

Un’ampia e importante retrospettiva antologica dedicata ad Alberto Burri. Dal 10 Maggio al 28 Luglio l’isola di San Servolo ospita la mostra “Burri la pittura, irriducibile presenza”, un progetto concepito appositamente per Venezia che ripercorre cronologicamente le più significative tappe del percorso del Maestro della ‘materia’ attraverso molti dei suoi più importanti capolavori. Dai rarissimi Catrami (1948) agli ultimi e monumentali Cellotex (1994), con circa 50 opere provenienti da importanti musei italiani e stranieri, dalla Fondazione Burri e da prestigiose collezioni private, e ricostruisce nella sua interezza la parabola storica di uno dei più grandi protagonisti dell’arte italiana ed europea del XX secolo e riporta Burri a Venezia dopo la memorabile personale che nel 1983 vide protagoniste 18 opere del ciclo Sestante nel suggestivo edificio degli ex Cantieri Navali alla Giudecca, segnando una tappa fondamentale nella carriera dell’artista. Il percorso espositivo – curato da Bruno Corà, Presidente della Fondazione Burri, e organizzata dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Burri in collaborazione con Tornabuoni Art e Paola Sapone MCIA – offre al visitatore l’opportunità unica di ammirare una selezione inedita di opere che rappresentano tutti i più famosi cicli realizzati da Burri: dai primi e rari Catrami (1948) e dalle Muffe (1948), presentati in stretto confronto con gli iconici Sacchi (1949-50), ai Gobbi (1950), per arrivare alle affascinanti Combustioni (1953), i Legni (1955), i Ferri (1958), le contorte Plastiche (1960) e l’evoluzione straordinaria dei Cretti (1970), divenuti uno dei temi di ricerca più iconici di Burri, fino ai grandi Cellotex, realizzati fino a metà degli anni Novanta. INFO UTILI. Ingresso gratuito Orari.  11.00 – 19.00 tutti i giorni tranne il mercoledì

L’Inferno di Dante con le sculture di Vasily Klyukin all’Arsenale di Venezia

“Fenomenale! La frammentazione dell’immagine è raccolta in un’unica scultura” secondo Leonardo Di Caprio. “La mostra di Vasily Klyukin farà assolutamente esplodere il mondo” per Charles Saatchi. “Grande scultore, incredibile lavoro” per Simon de Pury.L’Inferno di Dante arriva all’Arsenale di Venezia e ci resta fino a fine Novembre con le sculture di Vasily Klyukin.
Immancabile la visita alla mostra dal titolo “In Dante Veritas”, organizzata con il patrocinio dello State Russian Museum di San Pietroburgo e del Comune di Venezia, e visitabile presso la Tesa 94 dell’Arsenale Nord. Nasce come un’interpretazione moderna della Divina Commedia di Dante Alighieri, in particolare ispirandosi alla prima parte dell’Inferno dantesco, con i suoi nove cerchi concentrici che ospitano le anime dannate, destinate alla punizione eterna.Una vera e proprio “esperienza dell’inferno” firmata Vasily Klyukin il cui obioettivo era quello di creare uno scenario apocalittico attraverso un unicum artistico formato da oltre 100 elementi multimediali su 900 metri quadrati di spazio espositivo: sculture, sound, opere di video mapping, riproduzioni digitali e lightboxes.

Parte integrante del percorso è l’audio-guida, disponibile gratuitamente in 10 diverse lingue e che accompagna la visita all’Inferno con la voce dell’artista stesso con un testo in poesia e prosa in questo viaggio “infernale”, aiutandolo a comprendere il vero messaggio di ogni opera. La mostra è un percorso immersivo e multisensoriale, in cui i visitatori sono chiamati a una partecipazione attiva, confrontandosi con le opere a partire dalla propria esperienza, come nel caso della scultura “Betrayal” (Tradimento), dove il pubblico è invitato a scrivere le iniziali di coloro che in passato hanno tradito la loro fiducia.

INFO UTILI. 
Da lunedì a giovedì, e domenica: dalle 10 alle 18; venerdì e sabato: dalle 10 alle 20.

Biglietti: 10 € adulti; 5 € studenti e Senior. Le cuffie personali e l’audioguida sono incluse nel prezzo. Sconto del 10% sul biglietto online.

Museo Novecento M9

Il Novecento è stato anche per l’Italia, e forse più che per altri paesi, il secolo delle massime contraddizioni:   miglioramenti rapidissimi e prima impensabili nelle condizioni di vita e nel benessere della popolazione sono avvenuti   accanto a immani tragedie consumate nelle guerre più distruttive che la storia ricordi e in crisi economiche anch’esse   senza precedenti. Sviluppi e distruzioni che hanno profondamente mutato le condizioni di vita, le abitudini, la cultura   del nostro paese, ben oltre la soglia del ventunesimo secolo.

La Fondazione di Venezia regala alla città, al paese, al   mondo un museo della nazione perché gli italiani conoscano il secolo che più ha contribuito a creare la loro identità   odierna, nella convinzione che la conoscenza è la base indispensabile per progettare il futuro individuale e   collettivo. 

Questo percorso collettivo, che si snoda lungo un arco temporale di oltre un secolo, è reso vivo da un museo   originale, innovativo ed emotivamente coinvolgente, che pone la multimedialità e l’interattività al servizio della   narrazione storica.

Il visitatore sarà immerso nei cambiamenti della cultura, degli stili di vita, dei paesaggi naturali e   urbani, della scienza e del lavoro che hanno caratterizzato l’accelerazione che la storia ha impresso al ventesimo secolo,   sino ai giorni nostri, e sarà condotto a comprendere i movimenti della popolazione, dell’economia, della politica che   stanno alla base di questi cambiamenti e che con essi hanno interagito.    

Come arrivare:

Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Mestre:
Tram Linea 2, direzione Mestre centro fino alla fermata Villa Erizzo

Da Venezia:
Da P.le Roma, puoi prendere il Tram Linea 1, direzione Favaro, scendere alla fermata Mestre Centro, in P.le Cialdini, e percorrere l’ultimo tratto a piedi.

In autobus:
In alternativa, puoi servirti delle linee su gomma (7, 7E, 4L, 4) che da P.le Roma convergono verso il centro di Mestre.

Orari di apertura:

Dal 1° ottobre al 30 aprile
09 – 18 lun, mer, gio, ven
10 – 19 sab, dom, festivi

Dal 1° maggio al 30 settembre
11 – 19 lun, mer, gio, ven
11 – 22 sab, dom, festivi

Chiuso martedì

Costi Biglietti Esposizione permanente:

14€ intero
8€ ridotto scuole
16€ biglietto open (validità 6 mesi)
 
Costi Biglietti Cumulativi (permanente + temporanea):
16€ intero
10€ ridotto scuole

LETIZIA BATTAGLIA. Fotografia come scelta di vita ai Tre Oci fino al 18 Agosto

Una grande antologica di Letizia Battaglia, una delle protagoniste più significative della fotografia italiana, che ne ripercorre l’intera carriera è in mostra alla Casa dei Tre Oci di Venezia. La mostra presenta 300 fotografie, molte delle quali inedite, che rivelano il contesto sociale e politico nel quale sono state scattate. Il percorso espositivo, ordinato tematicamente, si focalizza su quegli argomenti che hanno costruito la cifra espressiva più caratteristica di Letizia Battaglia, che l’ha portata a fare una profonda e continua critica sociale, evitando i luoghi comuni e mettendo in discussione i presupposti visivi della cultura contemporanea. I ritratti di donne, di uomini o di animali, o di bimbi, sono solo alcuni capitoli che compongono la rassegna; a questi si aggiungono quelli sulle città come Palermo, e quindi sulla politica, sulla vita, sulla morte, sull’amore e due filmati che approfondiscono la sua vicenda umana e artistica. Quello che ne risulta è il vero ritratto di Letizia Battaglia, una intellettuale controcorrente, ma anche una fotografa poetica e politica, una donna che si è interessata di ciò che la circondava e di quello che, lontano da lei, la incuriosiva. La mostra, curata da Francesca Alfano Miglietti, organizzata da Civita Tre Venezie, promossa da Fondazione di Venezia con la partecipazione di Tendercapital e la scelta delle fotografie, svolta in collaborazione con l’archivio di Letizia Battaglia, si è avvalsa inizialmente del contributo di Marta Sollima e, per la ricerca delle successive selezioni, di Maria Chiara Di Trapani.  

VAN GOGH SHADOWS. Mostra interattiva alla Nave de Vero fino al 31 Marzo

Un vero e proprio viaggio nei colori e nella creatività di Van Gogh da fare tra un momento di shopping e l’altro.

Fino al 31 Marzo il centro commerciale Nave de Vero ospiterà la mostra “Van Gogh Shadow”, esposizione interattiva visitabile gratuitamente e che permette di immergersi e rivivere le atmosfere originali dei dipinti del grande pittore olandese.
Sono ben 10 le opere che prendono vita all’interno di schermi ad alta risoluzione, attraverso l’uso del 3D e del video mapping, grazie a questo progetto dell’artista Luca Agnani che ha ricreato con tecnologie digitali alcune scene dei dipinti tenendo conto principalmente della luce ambientale, e quindi delle ombre reali che gli oggetti ed i personaggi delle opere producono interagendo con essa.

L’esposizione multimediale ripropone alcuni tra i quadri più famosi del maestro, dai Girasoli alle Barche di pescatori sulla spiaggia di Saintes-Maries. Una bella occasione per unire svago e cultura!

CANALETTO E VENEZIA. Aperta fino al 9 giugno 2019 la mostra sul protagonista del Settecento veneziano

Particolarissimo pittor di vedute, al quale e nella intelligenza, e nel gusto e nella verità, pochi tra gli scorsi e nessuno tra i presenti si può trovar che si accostino.” (Anton Maria Zanetti)

Un omaggio alla Venezia settecentesca e all’opera del suo artista più illustre, Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto torna a splendere nelle sale di Palazzo Ducale nella mostra “CANALETTO A VENEZIA” aperta fino al 9 Giugno 2019.

LA MOSTRA.

La mostra parte dall’affacciarsi nei primi anni del ‘700, una stagione artistica di grande complessità e valore, di eccellenze nel campo della pittura, della scultura, delle arti decorative, un secolo di enorme vitalità e grandi cambiamenti, nel linguaggio dell’arte, nella storia delle idee e delle tecniche, nella vita sociale.

Anni in cui una nuova forma artistica rompe i legami con il rigore del Classicismo e con la teatralità del Barocco, in cui il colore prende il sopravvento sul disegno.

Luca Carlevarijs pone le basi del vedutismo veneziano, Rosalba Carrera rinnova l’arte del ritratto. Due giovani coetanei dipingono opere in cui la luce acquista valenza fondante, costitutiva: Giambattista Tiepolo con pennellate aggressive in composizioni dinamiche, Canaletto nella pittura di vedute, lo stile di entrambi si farà poi più controllato e nitido.

Il viaggio prosegue con la pittura di costume di Pietro Longhi, l’esplosione del vedutismo, la pittura di storia e quella di paesaggio, il capriccio. E la grande stagione dell’incisione, che diversi sperimentano, e di Giambattista Piranesi. Il racconto di questo secolo è anche quello della presenza europea della Serenissima e del viaggiare dei suoi artisti. Mentre anche l’arte vetraria di Murano vive i suoi fasti, con l’oreficeria e la manifattura di porcellane. Protagonisti di fine secolo sono Francesco Guardi e Giandomenico Tiepolo, figlio di Giambattista.

Nelle vedute di Guardi il linguaggio pittorico, tremolante e allusivo, lontano dalle solari certezze di Canaletto, sembra evocare una Venezia in disfacimento, mentre il tempo del vivere felice e aristocratico lascia il posto a un popolo di irriverenti Pulcinella, dove tutti sono liberi e uguali, e sullo sfondo la rivoluzione infiamma la Francia. Il secolo dei lumi, e il percorso espositivo, si chiude con l’affermarsi del Neoclassicismo, su tutti giganteggia Antonio Canova.

INFO UTILI. Orari e aperture: dal 1/11 al 31/03 8.30 – 17.00 dal 1/04 al 31/10 8.30 – 18.30 Biglietto: intero: 13€, ridotto: 11€

VILLA PISANI. Visita guidata domenica 3 Febbraio

 

La prenotazione è obbligatoria alla visita guidata di Villa Pisani “La Nazionale” a Stra (Ve) organizzata dell’associazione culturale A.R.K.A. per domenica 3 Febbraio 2019. Il tour di quella che è considerata una delle perle della riviera del Brenta avrà luogo con un minimo di 20 ed un massimo di 30 partecipanti.

Da non perdere l’occasione di visitare la villa entrando gratuitamente, come ogni prima domenica del mese, e approfittando dell’occasione di ascoltare le guide dell’associazione raccontare storia e segreti di questo capolavoro di architettura della “Regina delle ville venete”che ha ospitato nelle sue 114 stanze dogi, re e imperatori ed oggi è un museo nazionale che conserva arredi e opere d’arte del Settecento e dell’Ottocento, tra cui il capolavoro di Gianbattista Tiepolo “Gloria della famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della maestosa Sala da Ballo.

INFO UTILI.
Sono 2 i turni di visita previsti, uno alle ore 10.00 ed alle ore 14.30 con appuntamento alla porta principale di Villa Pisani (Via Doge Pisani 7, 30039 Stra, Venezia).
La visita avrà una durata di circa 1 ora e 30 minuti ed è richiesto un contributo di 5€ a persona. Info e prenotazioni entro Sabato 02/03/19 alle ore 13.00 al 3472103368 oppure a claudia@assoarka.it

 

La Fabbrica della Scienza. Fino al 5 Maggio la grande mostra scientifica interattiva a Jesolo

E’ la più grande mostra interattiva scientifica per bambini e adulti, famiglie e scuole.

Ha aperto a fine Dicembre e fino al 1 Maggio 2019 “La Fabbrica della Scienza” è la mostra che darà la possibilità ad adulti e piccini di divertirsi e scoprire attraverso la scienza. Sono oltre 100 le macchine interattive relative a temi come CORPO UMANO, ACQUA, MATEMATICA, ILLUSIONI, ELETTRICITÀ, SUONO e FORZE che potranno essere sperimentate in prima persona apprendendo le più importanti leggi della natura.

Dopo “Egitto, dei faraoni, uomini”, una nuova grande esibizione è arrivata al Lido di Jesolo grazie a Monica Montellato, titolare di Aquarium & Reptilarium… un motivo in più per una gita al mare anche quando non si può ancora fare il bagno!

 

INFO UTILI.
Biglietto: intero 14 euro; ridotto 12 euro; ridotto bambini (dai 4 ai 14 anni) 9 euro; promozione famiglia 2+1 35 euro; promozione famiglia 2+2 40 euro
Giorni e orari di apertura: tutti i giorni dalle ore 10.00 alle 19.30 (ultimo ingresso ore 18.00)

Venezia e San Pietroburgo, le opere dell’Ermitage fino a fine Marzo al Candiani

Da Veronese a Tiziano, fino a Tiepolo, Canaletto e Guardi.
Oltre 70 opere dal Museo Statale Ermitage, con 20 dipinti di grandi maestri veneti, dal Cinquecento al Settecento, che tornano in laguna dopo secoli grazie alla mostra “VENEZIA E SAN PIETROBURGO. Artisti, principi e mercanti” che raccoglie disegni e dipinti provenienti dalle collezioni civiche veneziane rivelano “cortocircuiti” collezionistici tra Venezia e San Pietroburgo.

Per saperne di più…

Il Museo Statale Ermitage custodisce una delle più ricche collezioni di arte veneziana al mondo. La nascita di questa raccolta è tra i più avvincenti capitoli della storia del collezionismo, che ancora oggi ci sorprende con nuove scoperte e straordinari ritrovamenti.
La mostra, eccezionalmente progettata per la sede espositiva della terraferma veneziana nel Centro Culturale Candiani a Mestre, documenta attraverso un gruppo di quadri e disegni – alcuni dei quali mai esposti in Italia – i percorsi che hanno condotto l’arte della Serenissima all’Ermitage, mettendo in evidenza affascinanti figure di collezionisti e mercanti.

Ognuna delle opere selezionate riassume, nella propria vicenda storica, un episodio specifico nella formazione della raccolta d’arte veneziana del museo russo. Saranno così esposti dipinti dei massimi artisti veneti a partire dal Cinquecento, come Tiziano, Veronese, Tintoretto, Bellotto, Canaletto, Tiepolo e Guardi. Allo stesso tempo sarà dato spazio ai rapporti fra i maestri veneziani e i mecenati russi nel corso del Settecento, accostando disegni di artisti presenti sia nelle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia sia all’Ermitage. È il caso di Giacomo Quarenghi, di cui il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede 45 fogli in gran parte inediti, cui saranno affiancati disegni di Bartolomeo Tarsia, Pietro Antonio Novelli e Francesco Fontebasso: artisti che hanno espresso proprio nella loro attività per la corte russa alcuni dei momenti più fertili della loro creatività.

 

INFO UTILI.
Dal 18/12/2018 al 24/03/2019, dalle 10 alle 19 (chiuso il lunedì)
Biglietto: Intero 5 euro, ridotto 3 euro

‘Da Kandinsky a Botero tutti in un filo’ in mostra a Venezia fino a maggio 2019

Kandinsky, Dalì, Miró, Casorati, Capogrossi, Andy Warhol, Matisse, Klee, De Chirico, Corrado Cagli, Mirko Basaldella: oltre 100 opere dei più grandi e celebri maestri  del Novecento sono raccolte nell’antico e nobile Palazzo Zaguri per la mostra “Da Kandinsky a Botero tutti in un filo“. 4 piani, 35 sale espositive, oltre 100 opere esposte in un viaggio lungo più di un secolo attraverso l’arte del Novecento e i suoi protagonisti che sarà possibile fare fino al 31 Maggio 2019 varcando la soglia di Palazzo Zaguri, in Campo San Maurizio a Venezia. Il nobile Palazzo Zaguri torna ad essere luogo d’arte e di cultura. È qui che prende vita una mostra unica al mondo, un evento internazionale in prima assoluta. Un importante progetto culturale, nato dal desiderio di raccontare l’avventura dell’arte che rinnova sé stessa, tramite il disegno, la tradizione e l’innovazione, la mostra presenterà straordinarie opere, realizzate durante tutto l’arco del Novecento, muovendosi sempre tra ricerca e sperimentazione. Non mancheranno vere e proprie scoperte, opere presentate al pubblico per la prima volta, contaminando valori e suggerendo un dialogo ricco e vivace con la presentazione di opere di importanti artisti contemporanei, selezionati per creare una continuità artistica al di là del materiale e del tempo. La mostra Da Kandinsky a Botero tutti in filo si presenta dunque come un grande momento espositivo, in cui la scultura, la pittura e il disegno antico e moderno, testimonieranno a piena voce che l’Arte è davvero un filo ininterrotto.   INFO UTILI. Orari di apertura: da martedì a domenica (Lunedì chiuso) 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
 Biglietto: 16€ (ridotto nel sito)

#Domenicalmuseo, musei gratis domenica 2 Dicembre

Questo 2 Dicembre sarà speciale per gli appassionati di cultura museale perché, come ogni prima domenica del mese, torna #Domenicalmuseo,  iniziativa promossa dal Ministero dei Beni Culturali che apre le porte gratuitamente nei musei e nei siti archeologici più importanti d’Italia. 

Le strutture di Venezia e provincia coinvolte sono:

Museo nazionale di Villa Pisani
via Doge Pisani, 7 – Stra
Orario: Martedì-Domenica: Aprile-Settembre 9.00-20.00; 1-28 Ottobre 9.00-18.00; 29 Ottobre-Marzo 9.00-17.00
Chiusura settimanale: Lunedì
Museo archeologico nazionale Concordiese
via Seminario, 26 – Portogruaro
Orario: Lunedì-Domenica 8.30-19.30
Museo archeologico di Quarto d’Altino
via S. Eliodoro, 56 – Quarto d’Altino
Orario: Martedì-Domenica 8.30-19.30; Lunedì 8.30-13.30 Chiusura settimanale: Lunedì pomeriggio
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
Cannaregio, 3932 – Venezia
Orario: I PIANO Lunedì 8.15-14.00; Martedì-Domenica 8.15-19.15; II PIANO Martedì-Domenica 10.00-18.00 Chiusura settimanale: Lunedì pomeriggio. Prenotazione: Facoltativa (Telefono: +39 041 5200345; Sito web: www.cadoro.org)
Gallerie dell’Accademia
Dorsoduro – Venezia
Orario: Lunedì 8.15-14.00; Martedì-Domenica 8.15-19.15
Museo d’arte orientale
Santa Croce, 2076 – Venezia
Orario: Martedì-Domenica: Novembre-Marzo 10.00-17.00; Aprile-Ottobre 10.00-18.00 Chiusura settimanale: Lunedì
Museo di Palazzo Grimani
Castello, 4858 – Venezia
Orario: Martedì-Domenica 10.00–19.00 Chiusura settimanale: Lunedì; Prenotazione: Facoltativa (Telefono: +39 041 5200345; Sito web: www.palazzogrimani.org)
Museo nazionale di archeologia del mare
strada Nuova, 80 – Caorle
Orario: Venerdì, Sabato, Domenica 15.00-23.00; dal 15 Settembre: Venerdì, Sabato, Domenica 9.00-17.00 Chiusura settimanale: Lunedì-Giovedì

ARTE, FEDE e MEDICINA. TINTORETTO in mostra alla Scuola Grande di San Marco a Venezia

Sarà visitabile fino al 6 Gennaio 2019 la mostra dedicata al cinquecentenario della nascita di Jacopo Tintoretto nella la Scuola Grande di San Marco che ne celebra la memoria con una mostra che esalta il rapporto tra arte, fede e medicina.

Le origini.
Jacopo e Domenico Tintoretto vissero in una città in costante fermento, Venezia, custode delle proprie tradizioni e tuttavia sensibile agli stimoli esterni, capitale editoriale d’Europa, città promotrice tanto del sapere degli antichi quanto della diffusione delle più moderne conquiste scientifiche. Alcuni dei medici e chirurghi più famosi del tempo erano iscritti alla Scuola Grande di San Marco, dove esercitavano la medicina gratuitamente. Nata come confraternita in cui l’anima dei fradeli era purificata dalle ferite inferte dal flagello, la Scuola venne così a trasformarsi in luogo di cura, affiancando al conforto spirituale l’assistenza sanitaria per i più bisognosi. A ispirare le attività della Scuola furono i miracoli del loro santo patrono, San Marco, le cui gesta furono immortalate da Jacopo e Domenico Tintoretto in un grandioso ciclo pittorico di cui alla Scuola oggi rimangono solo le tele per la cappella. Ponendo lo studio del corpo alla base della loro arte, i due Tintoretto riuscirono a riplasmare la figura dell’Evangelista esaltandone la perfezione delle forme quale specchio delle sue prodigiose capacità curative.

La mostra.
Luogo di cura, devozione e avanguardia artistica
: nella Scuola Grande di San Marco si intrecciano arte, fede e medicina e questo è quello che la mostra esamina. Divisa in 7 sezioni, la mostra indaga le relazioni tra attività devozionali, pratiche mediche, studi anatomici e rappresentazioni del corpo umano, soffermandosi su una varietà irripetibile di opere d’arte, tra cui dipinti, disegni, codici miniati, volumi illustrati, incisioni, matrici da stampa e strumenti chirurgici.

Info utili.
Dal Martedì al Sabato e la prima Domenica del mese dalle 9.30 alle 17:30

Ingresso: 5
Ingresso ridotto (minori di anni 18 e over 70): 3€
Ingresso gratuito per residenti nel Comune di Venezia, guide iscritte nell’Albo della Regione Veneto, degenti ricoverati in Ospedale Civile e il personale dipendente e non dipendente dell’Ospedale Civile

 

BIENNALE ARCHITETTURA 2018. Atelier creativi, percorsi e attività per famiglie e gruppi

Visitare la #BiennaleArchitettura2018 con la famiglia al completo può diventare divertente e, se possibile, ancora più stimolante.

VISITE DI GRUPPO
In visita con parenti o amici? I gruppi adulti con almeno 10 partecipanti possono usufruire di un biglietto a tariffa ridotta  che consente di visitare entrambe le sedi espositive una sola volta anche in giorni diversi e non consecutivi al costo è di 16€.

VISITE PRIVATE
Le visite prevedono una breve introduzione alla Mostra, la visita del Padiglione Centrale/Corderie e una breve introduzione al resto dei padiglioni. Inoltre, è possibile aggiungere padiglioni extra o realizzare un percorso personalizzato ma il prezzo potrebbe variare a seconda della richiesta. Per le famiglie è possibile prenotare una visita guidata Family Friendly dedicata e su misura per adulti e bambini assieme.

Le visite guidate private hanno una durata di circa 1h e 30’ per sede espositiva e il prezzo (di 90€ o 150€) si intende per guida, indipendentemente dal numero di partecipanti che comunque non può superare le 25 persone.
ATELIER CREATIVI per bambini
Per i bambini dai 4 ai 10 anni, La Biennale prevede anche degli atelier creativi, attività pratico-creative o in linea con i programmi multidisciplinari dedicati alle scuole. L’atelier prevede un tour interattivo in mostra, organizzato in maniera dinamica attraverso la selezione delle installazioni più accattivanti, interattive e in grado di stupire e destare meraviglia in un pubblico di più piccoli. A seguire i bambini saranno impegnati in una attività laboratoriale che viene realizzata con l’utilizzo di molteplici materiali messi a disposizione dal nostro Staff Educational.

L’atelier è previsto in lingua italiana da richiedere, per lingue diverse dall’italiano, via mail all’indirizzo promozione@labiennale.org.
L’atelier è disponibile la domenica dal 3 giugno al 18 novembre, alle ore 15.00 e il costo è di 5€ a bambino; gli adulti che desiderassero entrare in Mostra potranno usufruire di un biglietto speciale, valido unicamente per il giorno e la sede in cui si svolge l’attività (Giardini o Arsenale) al prezzo di 10 € per un massimo di due adulti accompagnatori per bambino.

Giulia Lama. Gli studi di nudo della poetessa e pittrice fino al 3 Settembre a Ca’ Rezzonico

E’ visitabile fino al 3 Settembre a Ca’ Rezzonico la mostra sugli studi di nudo settecenteschi di Giulia Lama,  poetessa e pittrice  di primo piano all’epoca oltre a Rosalba Carriera.
GIULIA LAMA
Figlia d’arte – suo padre, Agostino, era pittore lui stesso oltre che mercante d’arte e perito – a dispetto delle sue colleghe impegnate nella produzione di generi “femminili” come il ritratto o la miniatura, Giulia si cimentò nella pittura di storia, con grandi composizioni affollate. La sua estetica, lontana da visioni prettamente decorative o intrise di calda sensualità, si qualifica nelle raffigurazioni dal forte risalto plastico ed espressivo, violente nella loro gestualità e nell’uso del colore, in sintonia con quanto diffuso in quegli anni a Venezia da Giambattista Piazzetta.

LE OPERE
Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe del Museo Correr possiede una splendida selezione delle sue opere grafiche, tutti studi di nudo tratti dal vero: una prassi non certo convenzionale per una donna dell’epoca, che tuttavia ci rivela appieno una personalità autonoma e anticonformista. Alcuni di questi fogli, restaurati per l’occasione, sono esposti ora per la prima volta.

INFO UTILI
Biglietto: 10€, Ridotto: 7,50€, Gratuito per i residenti
Orari: dalle 10 alle 18, chiuso il martedì

La mostra, visitabile con l’orario e il biglietto del museo, rientra nell’ambito del progetto ‘Eppur ci sono! Tre donne intorno al… Settecento veneziano: Luisa, Giulia, Maddalena’, promosso da Vittoria Surian e dalla sua ‘Associazione Culturale Eidos di Venezia’ e, visti i temi trattati, il progetto è entrato a far parte anche della più ampia rassegna ‘Venezia, Città delle Donne’, organizzata dalla Fondazione Musei Civici di Venezia.

Lazzaretto Nuovo, apertura straordinaria domenica 10 Giugno per i 550 anni

Tra le tante cose da fare a Venezia e che ancora non hai fatto non può mancare una visita al Lazzaretto Nuovo.

Il caso vuole che domenica 10 Giugno, in occasione dei 550 anni dall’istituzione del Lazzaretto di “quarantena” da parte della Repubblica di Venezia e i 30 anni dall’inizio dei restauri ministeriali e delle attività di ricerca a cura dell’Archeoclub di Venezia, questo sarà aperto e visitabile grazie ai volontari delle associazioni Ekos Club Onlus e Archeoclub d’Italia Sede di Venezia.

Oltre alla consueta visita guidata dell’isola, che comprende il percorso storico all’interno della cinta muraria fra edifici monumentali e la passeggiata naturalistica esterna lungo il vecchio giro di ronda militare, saranno possibili alcune iniziative speciali, quali l’inaugurazione della mostra sul Progetto di valorizzazione del Lazzaretto Nuovo nel Casello da Polvere Est, la visita allo Scavo antropologico dell’antico Campo Santo, i mestieri tradizionali in Tezon Grande con un approfondimento sulla pesca in laguna e le imbarcazioni tradizionali e il nuovo allestimento del percorso naturalistico.

INFO UTILI.
Prenotazione online obbligatoria.

BELLINI / MANTEGNA. Capolavori a confronto. Fino al 1 Luglio in mostra alla Fondazione Querini

Ad un primo sguardo sembrano uguali, eppure si capisce che le due opere-specchio hanno “personalità diversissime”. Affascinante, per un profano, cercare le differenze tra le due “Presentazioni di Gesù al Tempio” eccezionalmente affiancate nella  mostra “BELLINI/MANTEGNA. Capolavori a confronto”, ma chi fu l’inventore della meravigliosa composizione? Due capolavori della storia universale dell’arte, l’uno di mano di Giovanni Bellini, l’altro di Andre Mantegna.

Sarà interessante scoprirlo alla mostra proposta dalla Fondazione Querini Stampalia a cura di Brigit Blass-Simmen, Neville Rowley, Giovanni Carlo Federico Villa, con allestimento di Mario Botta, visitabile fino al 1 Luglio 2018.

Bellini, veneziano, e Mantegna, padovano del contado, si conobbero certamente, dato che quest’ultimo sposò la sorellastra del primo. “Ma sarebbe sbagliato – chiarisce Giovanni Carlo Federico Villa, co-curatore dell’esposizione, immaginarli l’uno accanto all’altro intenti nel dipingere questo medesimo soggetto.”  Certo il cartone, la cui realizzazione richiedeva un enorme virtuosismo artistico, “stregò l’uno e l’altro, ma un lasso di tempo non piccolo, una decina di anni, separa i due capolavori”.

Che, sia pure a distanza, si sia trattato di una gara alla massima eccellenza, lo si evince dalla qualità assoluta delle due opere.

E’ un caso probabilmente irripetibile quello che consente, per la prima volta nella storia dell’arte, di ammirare l’una a fianco dell’altra. “E’ l’effetto – sottolinea Marigusta Lazzari, che dell’istituzione veneziana è il Direttore – di una di quelle alchimie che di tanto in tanto si verificano   nella storia. Nel nostro caso, l’impossibile è diventato possibile nel dipanarsi della complessa trattativa che ci ha portato a concedere il prestito del nostro Bellini alla grande mostra su Andrea Mantegna e Giovanni Bellini, che il 1 ottobre 2018 aprirà alla National Gallery di Londra  per poi trasferirsi alla Gemäldegalerie di Berlino il 1 marzo 2019. Il raffronto tra le due “Presentazioni al Tempio” è uno dei cardini di queste mostre. Alla nostra disponibilità al prestito ha corrisposto quella dell’istituzione berlinese e così, in anticipo sulla rassegna londinese, abbiamo l‘emozione di presentare al pubblico italiano e internazionale, in Querini, i due capolavori finalmente affiancati”.

Per accogliere questo magico confronto, la Querini Stampalia ha mobilitato l’architetto Mario Botta per l’allestimento e sta predisponendo un innovativo sistema illuminotecnico.

INFO UTILI.
Apertura: da martedì a domenica, dalle 10 alle 18
Biglietti: Intero  14€ ; ridotto 10€; gratuito fino ai 18 anni compiuti
Tutte le domeniche ingresso gratuito ai residente nel Comune di Venezia

Con lo stesso biglietto è possibile visitare la mostra e scoprire, o riscoprire, gli infiniti tesori della Querini Stampalia, una casa-museo tra le più importanti al mondo.

CASANOVA Museum & Experience. Il primo museo al mondo dedicato al mito casanoviano a Palazzo Pesaro Papafava

Il primo museo al mondo dedicato a Giacomo Casanova.

E’ proprio il Palazzo Pesaro Papafava il luogo in cui sarà possibile addentrarsi nella storia più vera di Giacomo Casanova, vivendo in prima persona il suo mondo, nel suo tempo. Muovendosi per le sale di Palazzo Papafava (Calle de la Racheta 3764 a Cannaregio), tipico palazzo gotico patrizio veneziano del XIV secolo, si godrà di un’esperienza in prima persona delle atmosfere, dei suoni, degli scenari e dei costumi che hanno visto protagoniste le vicende legate all’uomo Casanova ed al suo tempo. Mescolando mitologia e realtà storica, nell’immaginario collettivo il personaggio Casanova è uno dei nomi più rappresentativi nel mondo dell’Italia e della venezianità: custode di un mito senza tempo che rivive tanto tra calli e campielli quanto nei palazzi e nelle corti settecentesche di mezza Europa. Di lui resta una produzione letteraria molto vasta ma viene principalmente ricordato come avventuriero amoroso e sfrontato figlio della serenissima. Ma l’uomo Casanova non è solo questo.

Casanova Museum & Experience è un’esposizione che punta ad andare oltre il mito casanoviano, raccontandone la storia più vera oltre le luci della ribalta della Venezia settecentesca, svelandone la fragilità, fatta di solitudine ed insicurezze, rendendo Casanova un personaggio eclettico e complesso ancor oggi. Dagli scritti che lo vedono protagonista, fino ai suoi stessi documenti autografi, passando per oggetti e abiti originali dell’epoca, vengono estrapolati i momenti più significativi della vita di Giacomo. Mescolando esperienze virtuali ed ambienti immersivi, alternando exhibit interattivi, momenti di visione collettiva e di fruizione individuale, verrà assicurata al visitatore un’esperienza variegata, emozionante e coinvolgente.

Un’esperienza che condurrà il visitatore in 6 aree alla scoperta del giovane casanova e della sua famiglia di attori; dei suoi i viaggi, di studio e diletto, e delle sue avventure per l’Europa; del poeta e del sofisticato scrittore; del diplomatico e dell’astuto l’agente segreto; delle donne, dell’amore e della moda del ‘700; fino al mito al cinema che ne ha consacrato le gesta. Un racconto che andrà nel cuore del vissuto dell’uomo Casanova oltre il mito.

INFO UTILI.
Museo aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Biglietti: intero 13€, ridotto studenti fino a 26 anni e over 65 9€, ridotto bambini da 5 a 12 anni 7€

Architettura immaginata. Disegni dalle raccolte della Fondazione Cini fino al 17 Settembre

Un nuovo appuntamento per il grande pubblico, un’occasione per conoscere un aspetto finora in parte sconosciuto delle grandi collezioni della Fondazione Giorgio Cini, di cui la casa museo costituisce una vitale e affascinante cornice.
Questo, tra gli altri, lo scopo di Architettura Immaginata mostra che dal 20 aprile al 17 settembre sarà visitabile presso la Galleria di Palazzo Cini a San Vio; una mostra, questa, che unisce in maniera originale la bellezza del disegno alle catturanti architetture dell’inganno, mettendo in risalto, attraverso l’esposizione di un centinaio di disegni, la ricchezza della raccolta Antonio Certani della Fondazione Giorgio Cini, eccezionale collezione di oltre 5.000 disegni acquisita da Vittorio Cini nel 1962, che raccoglie molti generi e numerosi esponenti della celebre scuola bolognese dal Cinque all’Ottocento. Grazie ad Assicurazioni Generali, main partner della Galleria fin dalla sua riapertura nel 2014 e da molti anni sostenitore istituzionale della Fondazione Cini, la stagione espositiva sarà aperta al pubblico fino al 19 novembre 2018.
Curata da Luca Massimo Barbero, Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini, e dagli studiosi dell’Istituto stesso, la mostra condurrà il visitatore in un viaggio affascinante tra disegni legati all’architettura illusiva e di ornato: quadrature, sfondati, prospettive, scenografie e campionari di oggetti come cartouches, vasi ornamentali ed elementi decorativi che spesso ornano le architetture dipinte, talmente visionari e curiosi da rappresentare quasi le radici del design.

Giacomo Quarenghi. Progetti Pittorici. Fino al 17 Giugno alle Gallerie dell’Accademia

Circa 100 disegni, in buona parte inediti e mai presentati al pubblico, saranno presentati alla mostra “Giacomo Quarenghi. Progetti Pittorici” che dall’1 Marzo al 17 Giugno riempirà le Gallerie dell’Accademia. La mostra, allestita in occasione del bicentenario della morte dell’artista (1744-1817),  è dedicata agli elaborati architettonici dell’autore bergamasco. l’ARTISTA, LE SUE OPERE E VENEZIA I disegni di Giacomo Quarenghi giunsero all’Accademia di Venezia nel 1824, due anni dopo l’acquisto della prestigiosa collezione di disegni antichi di Giuseppe Bossi. Oltre a soggetti architettonici sono ampiamente rappresentati anche vedute e capricci già integralmente pubblicati. Quarenghi, grande interprete neoclassico e profondo estimatore di Andrea Palladio, fu chiamato in Russia nel 1779 da Caterina II (1762-1796) e ne divenne ben presto architetto ufficiale. Dopo la morte dell’imperatrice continuò a lavorare per lunghi anni con i suoi successori, il figlio Paolo I (1796-1801) e il nipote Alessandro I (1801-1825), sino alla fine dei suoi giorni avvenuta a San Pietroburgo nel 1817, al termine di un soggiorno in terra russa quasi quarantennale. La committenza di Quarenghi non si limitò tuttavia alla sola corte imperiale, ma si estese anche all’aristocrazia di più alto rango, locale e internazionale, che gravitava attorno alla capitale. I documenti, i rapporti epistolari e gli elaborati di quegli anni restituiscono un’attività incessante e quasi frenetica che lo vide progettare con grande versatilità edifici pubblici, religiosi, commerciali, sfarzose residenze private o più semplici case di campagna per la villeggiatura. Non tutte le ideazioni di Quarenghi giunsero all’edificazione finale, ciò nonostante i suoi progetti incisero in modo significativo sull’aspetto monumentale e urbanistico di San Pietroburgo e, seppur con meno intensità, anche di Mosca. Di tutto ciò è rimasta un’imponente produzione grafica, in parte autografa e in parte demandata a stretti collaboratori, che divenne ben presto oggetto di precoce passione collezionistica da parte di amatori e studiosi.  Si inserisce in questo quadro anche l’acquisto dei disegni che il governo austriaco fece per l’Accademia veneziana, acquisto proposto ancora una volta al presidente Leopoldo Cicognara dall’abate Luigi Celotti , già protagonista della compravendita della raccolta Bossi. La precocità dell’acquisto veneziano e la notevole consistenza numerica del fondo, nonostante alcune mancanze, rendono questo nucleo una delle raccolte quarenghiane più importanti, una sorta di prima scelta con molti elaborati di grande qualità, talvolta riportanti le firme autografe dei sovrani per approvazione, e ampiamente rappresentativa di quasi tutti i maggiori progetti dell’architetto. L’arrivo a Venezia della raccolta fu favorito dal rapporto duraturo che Quarenghi ebbe, anche a distanza, con personalità della città e con gli stessi accademici. La sua passione per Andrea Palladio, la cui lezione appare costantemente presente nelle progettazioni, lo aveva portato negli anni giovanili a un viaggio sui luoghi palladiani e all’incontro in laguna con Tommaso Temanza e Giannantonio Selva. Non è chiaro in che modo fu definita la selezione dei fogli da proporre all’Accademia di Venezia in un momento in cui il figlio Giulio possedeva ancora sostanzialmente integra la produzione vastissima dello studio del padre, ma il nucleo veneziano appare esplicitamente calibrato per descrivere non soltanto la figura di Quarenghi architetto, ma anche la sua natura di artista con una sostanziale equilibrata divisione tra progetti architettonici e vedute e capricci. Questo forse per un desiderio degli accademici di garantire un’utilità dell’acquisto a tutti gli studenti e non solo alle classi di architettura, oppure per l’intento di Giulio di trasmettere un’immagine del padre il più completa possibile. Allo stesso modo, la parte dedicata ai progetti architettonici, pur rispecchiando sostanzialmente gli anni d’attività del soggiorno russo anche quando riflette progetti ideati per luoghi diversi, appare rappresentativa di tutti i principali lavori e delle diverse tipologie funzionali con le quali Quarenghi si era confrontato. INGRESSO Intero 15€, ridotto 7,50€ La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 8.15 alle 19.15

#DomenicaalMuseo: domenica 3 Dicembre tornano i musei gratis nel veneziano

“Tanto io ce l’ho qui a due passi, una volta o l’altra ci vado”.

Quella “volta” è domenica 3 Dicembre se ti va di approfittare della #DomenicaalMuseo, l’appuntamento con la cultura del territorio aperta tutte le prime domeniche del mese in via del tutto gratuita. Per l’intera giornata oltre 450 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia accoglieranno liberamente cittadini e turisti per una giornata dedicata alla scoperta del patrimonio culturale nazionale.
Questi i luoghi che finalemente potrai visitare nel veneziano:

Museo archeologico nazionale di Altino
Via S. Eliodoro 56 a Quarto d’Altino
Orario: 8.30 – 19.30

Museo nazionale di Villa Pisani
Via Doge Pisani 7 a Stra
Orario: da martedì a domenica d 9.00-17.00 (utlimo accesso alle 16.00); Labirinto chiuso da novembre a marzo.

Galleria “Giorgio Franchetti” alla Cà d’Oro
Cannaregio 3932, Venezia
Orario: lunedì: 8.15 – 14.00 martedì – domenica: 8.15 – 19.15
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

Gallerie dell’Accademia
Dorsoduro – Venezia
Orario: Lunedì: 8.15 – 14.00 Martedì a Domenica: 8.15 – 19.15.
Biglietto: la vendita dei biglietti termina 45 minuti prima della chiusura; biglietteria aperta dalle 8.15 alle 14.00 il lunedì, dalle 8.15 alle 19.30 nei feriali e dalle 8.15 alle 19.30 nei festivi.

Museo archeologico nazionale di Venezia
Piazzetta S. Marco 17/52 a Venezia
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 ; orario biglietteria: tutti i giorni presso il Museo Correr.

Museo d’arte orientale
Santa Croce 2076 a Venezia
Orario: Martedì a Domenica: 10.00 – 17.00. La vendita dei biglietti termina un’ora prima della chiusura. Chiusura settimanale: lunedì.

 

Palazzo Ducale sotto le stelle: visita serale

Venezia, sommersa tutto l’anno dai turisti, si sveglia presto. Calli e callette iniziano a popolarsi mentre il Mercato di Rialto dà il via alla giornata preparando il pesce sui suoi banchi. I Palazzi brillano riflessi sull’acqua, i vaporetti fanno spola in lungo e in largo e i musei si apprestano ad accogliere gruppi di avventori.

A Venezia scorre tanto veloce il gionro quanto lenta la notte. La sera tutto si ferma e l’Isola sempre essere avvolta in un magico silenzio. Poche anime camminano, i Palazzi si riposano e tutto riposa come in un’affascinante quadro rinascimentale.

Ora immagina di poter vivere una notte veneziana insolita, andando alla scoperta di uno dei più magnifici capolavori di Venezia: Palazzo Ducale. Simbolo di Venezia, ancora oggi evoca il passato glorioso della “Serenissima”. Durante il giorno, migliaia di turisti spendono ore in fila per accedervi. Ma com’è visitare questo capolavoro dopo che il sole è sceso e le folle hanno lasciato la città?

Palazzo Ducale aprirà le sue porte alle anime che desidereranno vivere davvero il lato più profondo di Venezia.

Date:
Sabato 22 luglio 2017
Sabato 12 agosto 2017
Sabato 26 agosto 2017

Costo per persona: € 39,00
Costo per residenti o nati nel Comune di Venezia: € 20,00 a persona

Info e prenotazioni: events@parkviaggi.it

Meeting point: 19.50 tra le due colonne in Piazza San Marco (il leone alato e le colonne di San Todaro)
(Il tour inizierà alle 20)

Visite alla Scala Contarini del Bovolo a Venezia

Forse la conoscerete come la “scala a chiocciola di Venezia” o magari non la conoscerete affatto. Si tratta della Scala Contarini del Bovolo (in dialetto veneziano significa “chiocciola”), un mix d’arte rinascimentale, gotica e veneto-bizantina ubicata in Campo Manin. A mio avviso è uno dei monumenti più caratteristici di Venezia, elegante, maestosa situata in un luogo inaspettato, meta di turisti che vogliono ammirarla e immortalarla nei loro obiettivi. A proposito, se l’avete fotografa pubblicate la vostra foto sulla pagina Facebook di Venezia.net!

Scala Contarini del Bovolo fu commissionata da Pietro Contarini verso la fine del 1400 come elemento decorativo dell’adiacente Palazzo di famiglia. La Scala è collegata al Palazzo su tre piani tramite delle logge. All’ultimo piano si trova il Belvedere che regala una magnifica vista su Venezia. Oltre alla Scala, il venerdì ed il sabato di ogni settimana vi è la possibilità di visitare l’Oratorio dei Crociferi situato in Campo dei Gesuiti a Cannaregio. Si tratta di una piccola chiesetta con all’interno un ciclo pittorico di Jacopo Palma il Giovane.

Prezzo:

7 euro, ridotto 6 euro, ingresso gratuito per gli under 12.

Orari di apertura

Tutti i giorni: 10:00 – 18:00 La biglietteria chiude 30 minuti prima della chiusura del monumento Chiusure aggiuntive: 15 Agosto, 1 Novembre, 25 e 26 Dicembre, 1 Gennaio

 

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Visita la Torre dell’Orologio di Venezia

La Torre dell’Orologio di Venezia è una delle più originali costruzioni dell’architettura veneziana. Lo sapevi che è possibile visitarla? Pianifica subito la tua visita! Foto credit: Abelli Patrizia Ingresso solo su prenotazione, con accompagnatore specializzato. L’ingresso è consentito a partire dai 6 anni.

VISITA IN ITALIANO Tutti i giorni alle ore 13 e 16

VISIT IN ENGLISH Monday to Wednesday: 11 am and 12 am Thursday to Saturday: 2 pm and 3 pm

VISITE EN FRANÇAIS Lundi, mardi et mercredi: 14h et 15h Jeudi, vendredi, samedi et dimanche: 11h et 12h .

Chiuso il 25 dicembre, 1 gennaio. Su richiesta, possono essere concordati orari differenti per ciascuna lingua, acquistando 12 biglietti d’ingresso. Biglietto intero 12 euro, ridotto 7 euro .

Il punto di incontro per la partenza della visita è la biglietteria del Museo Correr, dove è necessario recarsi 5 minuti prima dell’orario di visita prenotato.

Venezia, itinerario di una “mestrina doc”

Premetto di non essere veneziana. Sono mestrina ed è giusto puntualizzarlo. Non perché abbia qualcosa contro i veneziani, anzi, il punto è che non posso avere le loro competenze in tema itinerari.

Ad ogni modo, avendo molti amici “lagunari” e bazzicando l’isola ogni qualvolta ne abbia l’occasione, negli anni ho creato un mio itinerario, un piccolo scrigno di consigli che sfodero con orgoglio a tutti i forestieri che prima di venire a Venezia mi chiedono cosa possono visitare, oltre alle più comuni e famose Rialto e Piazza San Marco, questo è chiaro.

San Pietro di Castello
San Pietro di Castello si trova nella parte nord-orientale dell’isola, ed è essa stessa un’isola. È la zona più popolare di Venezia, la mia preferita.
Nelle vicinanze è piacevole visitare i Giardini della Biennale e Sant’Elena, dove si trova il mitico stadio Pier Luigi Penzo. Non che io sia un’appassionata di calcio ma i veneziani lo amano.

Arsenale
Tornando verso San Marco merita una capatina l’Arsenale, meglio se verso il tramonto. Al suo interno ospita spesso spazi espositivi privati o collegati alla Biennale.

Dorsoduro
In questo Sestriere ci sono un sacco di cose affascinati da vedere. L’antico si fonde con il moderno a suon di riflessi sull’acqua. Andate alla Collezione Peggy Guggenheim, alla Basilica della Madonna della Salute e poi proseguire fino a Punta della Dogana. Arrivati qui date libero sfogo alla vostra vena da fotografi. Davanti a voi avrete una delle cartoline più belle del mondo.
È una bella zona anche per i negozi.

Zattere
Per me le Zattere sono sinonimo di gianduiotto. Camminate fino alla Gelateria da Nico e fate il pieno di calorie: il gianduiotto con panna è un’istituzione. Per molti è anche un anti depressivo o semplicemente un momento di puro godimento. Per me è tutto questo insieme di cose. Tranquilli, i sensi di colpa arrivano dopo averlo mangiato, in ogni caso con quello che si cammina a Venezia, tutto è concesso!

Giudecca
Davanti alle Zattere si trova l’Isola della Giudecca, chiamata anche Isola delle Foche. Una volta era l’isola dei galeotti e dei banditi, ma da una ventina d’anni si è rivalutata parecchio.
Musicisti, artisti e locali si sono trasferiti qui.
Molto famoso è il Mulino Stucky, (una volta granaio della Serenissima ora Hotel Hilton). Qui potrete godervi un aperitivo blasonato sullo skyline. Un’ po’ esoso il conto ma ne vale la pena. Inoltre, se consumate qualcosa potrete usufruire della lancia che vi porterà gratuitamente dall’altra parte della sponda o in Piazza San Marco.
Dalla parte opposta dell’Isola troverete la Casa dei Tre Oci, dove ci sono sempre mostre fotografiche di ottimo livello.

San Marco
Oltre alla piazza, alla Basilica e a Palazzo Ducale, tutti consigli scontati, andate a vedere la Libreria Acqua Alta, unica nel suo genere. La zona è bella e poco battuta, praticamente Santa Maria Formosa.

Strada Nuova e Fondamenta della Misericordia
Bancari e Cichetti migliori sono concentrati qui.

Rialto
Se amate lo shopping virtuale o se disponete di finanze illiminate, fate un giro al Fontego dei Tedeschi, il nuovo centro commerciale di lusso, concentrato dei top brand internazionali.
Accessibile anche ai meno abbienti, offre una terrazza panoramica sul tetto dalla quale si ha un’incredibile vista su Venezia. E’ gratis, io ci sono stata! 😉

Isola di San Lazzaro o Isola degli Armeni
Bella, in periodi estivi merita. Ma questa è una tappa da fare se il proprio soggiorno dura un po’ di più di un weekend.

Per quanto riguarda mostre ed eventi, navigate pure il sito Venezia.net 😉

Enjoy!

Maddalena Ganz

Venice Punk Museum: quello che non ti aspetti a Venezia

Venezia è un isola tutta da scoprire. Racchiude storia, tradizioni, segreti, aneddoti da raccontare e offre moltissimi modi per passare per le giornate..mostre, palazzi, visiti, escursioni..come si sul dire, chi più né ha, più né metta.

Ma il bello di Venezia è essere un’isola in grado di sorprendere sempre. Più la consoci, più la vivi, e più scopri che ti offre molto di più di quello che pensavi. Venezia va oltre.

La storia di oggi ha origini lontane. Partì molti anni fa quando ebbe inizio la raccolta del materiale per quello che oggi è il Venice Punk Museum.
Ebbene sì, avete capito, Venice Punk Museum. A Venezia c’è.

Nascosto all’interno di un palazzo veneziano, Mario Panciera custodisce la sua privata collezione di repertori punk, mod/powerpop, new wave, nwobhm, indie singles.

Un appartamento completamente tappezzato di poster, magazines, fotografie, magliette, flyer, libri e vinili originali e pezzi unici. Pezzi introvabili che manderebbero su di giri qualsiasi collezionista. Peccato che nulla sia in vendita.

Facendo un rapido baratofarmacia.com/viagra.html conto i dischi sono oltre 75.000.
Nel Venice Punk Museum c’è l’essenza del punk nelle sue origini. Nei muri scorre l’anima dei Ramones, The Stooges, di Iggy Pop, dei New York Dolls e dei Talking Heads. Dalla vasca da bagno galleggia l’energia dei Sex Pistols. All’entrata, un imponente Leone di San Marco ci invita a vivere un excursus della storia della musica.

Venice Punk Museum è senza dubbio il più grande museo del punk esistente al mondo. Anni di ricerca, conquiste, raccolta. E non è finita. La collezione continua imperterrita anche attraverso le grandi aste, come ad esempio Sotheby’s e Christie’s.

L’atwork originale della copertina di “Rocket to Russia” dei Ramones, un poster realizzato a mano per il primo concerto dei Joy Division, decine di poster dei “The Clash”. Menzionare tutto significherebbe ripercorrere tutta ls storia del punk.

Se vi abbiamo fatto incuriosire, o impazzire, contattate il museo, visionarie solo previa richiesta: punkmuseum.it

“DIY”, Do It Yourself.

Credit photo gallery: Instagram @venicepunkmuseum

Volo dell’Aquila al Carnevale 2016

Il Weekend clou del Carnevale di Venezia 2016: Volo dell’Aquila, Incoronazione della Maria del Carnevale, Concorso della maschera più bella, Campo dei Sapori e Spettacolo all’Arsenale

L’ultimo weekend del Carnevale di Venezia vi aspetta con un programma scintillante. Evento clou sarà sicuramente l’esibizione di Saturnino, famosissimo bassista di Jovanotti, che si esibirà prima, sabato 6 febbraio all’Arsenale, nell’area The Club (a pagamento) e domenica alle ore 12 scenderà dal Campanile di Piazza San Marco come Aquila del Carnevale.

Il Volo dell’Aquila è una tradizione ormai consolidata del Carnevale di Venezia: mentre l’Angelo rappresenta la purezza quest’ultima deve invece impersonificare la potenza è così sarà con Saturnino che inoltre durante la discesa dal Campanile al Villaggio delle Meraviglie saprà sorprendere il popolo del Carnevale magari suonando? Saturnino scenderà indossando un abito appositamente realizzato dall’Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi.

Sempre domenica in Piazza San Marco verrà anche incoronata domenica la Maria dell’Anno e la maschera più bella. Il Villaggio delle meraviglie, rimane aperta tutti i giorni all’ombra del Campanile di San Marco, una splendida struttura in legno, con ponti, statue e botteghe, disegnata da Massimo Checchetto scenografo del Teatro La Fenice. Il popolo del Carnevale fluirà quindi tra maestri d’ascia e maestri vetrai, tessutai e calzaturieri, mascareri e tajapiera. Un villaggio dei mestieri reso possibile dalla collaborazione di El Felze, Consorzio Vetro Artistico di Murano Promovetro, Atelier Nicolao, Atelier Pietro Longhi di Francesco Briggi, Consorzio dei Mascareri, Consorzio dei Tajapiera, Politecnico Calzaturiero del Brenta e gli storici tessutai, Bevilacqua, Fortuny, Rubelli.

Da giovedì a martedì 9 rimarrà anche aperto il Campo dei Sapori dove ogni territorio proporrà le sue eccellenze. Per il Veneto prodotti e piatti tipici del vicentino, come il baccalà, e le creazioni artigianali del laboratorio Mastronero, tabarri, mantelli e costumi. E poi formaggi e salumi da Umbria e Toscana, prodotti tipici creati da piccole aziende storiche e importanti dall’Abruzzo, il Nero di Calabria, protagonista ad Expo Milano 2015, che rappresenta una straordinaria nicchia produttiva del settore agroalimentare regionale.

Al Campo dei sapori e delle tradizioni si ricorderanno anche i 500 anni dalla fondazione del Ghetto di Venezia con la presenza di uno stand curato da Ghimel Garden, apprezzato ristorante di cucina kosher con sede in Campo del Ghetto Nuovo a Venezia.

Museo Navale

Il Museo Navale di Venezia: il posto giusto per ammirare stupende imbarcazioni dei tempi della Repubblica Serenissima

Sistemato negli antichi Granai lungo il Rio dell’Arsenale, il Museo Navale di Venezia, grazie a circa 25.000 pezzi, tra cui numerosi modelli di imbarcazioni costruite dalla Repubblica Serenissima, offre un condensato di storia della Marina veneziana e italiana. Lungo il denso percorso espositivo potrete ammirare strumenti di navigazione, uniformi, modelli di diversi tipi di navi, tra cui uno splendido bucintoro e una galeazza del XVII sec. L’ambiente si sviluppa su cinque piani, compreso il piano terra. Il “granaio” è solo l’edificio principale di un più vasto complesso museale che comprende anche l’esterna Chiesa di San Biagio e l’attiguo Padiglione delle navi, situato nell’antica Officina dei remi dell’ Arsenale. Al piano terreno, oltre a un imponente fanale di poppa di galea veneziana del XVI secolo, detto “fanò”, grande interesse merita per la rarità e l’importanza storica la raccolta di diciotto plastici realizzati tra il XVI e XVII secolo in legno (o legno, cartapesta e gesso, materiali facilmente deperibili e miracolosamente sopravvissuti) di antiche fortezze veneziane dell’ Adriatico e dell’Egeo.

Il sabato e la domenica è possibile visitare il padiglione delle navi grazie a visite guidate a partenza fissa.

Come arrivare : Vaporetto ACTV: Linea 1, 4.1, 4.2 fermata Arsenale

Orari: Tutti i giorni 10.00 – 18.00 (La biglietteria chiude alle ore 17.00)

Costo Ingresso

€ 10.00 : Biglietto Intero

 € 7.50 : Biglietto Ridotto

€ 4.00 : Scuole (su presentazione della lista su carta intestata della scuola, si applica anche agli accompagnatori)​ 

€ 1.55 : Residenti

Gratuito: Personale del Ministero della Difesa; persone con disabilità; bambini sotto 6 anni; ANMI; membri ICOM, scuole del Comune di Venezia e relativi insegnanti e accompagnatori (su presentazione della lista su carta intestata della scuola).

Vitraria – Palazzo Nani Mocenigo

Un museo a Venezia dedicato al vetro in tutte le sue declinazioni contemporanee: Vitraria

VITRARIA è un nuovo Museo di Venezia, aperto dal 27 settembre 2014, presso Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo situato all’inizio del “museum mile” tra l’Accademia e le Zattere: la sua apertura impreziosisce una delle zone più suggestive della città, tra le Gallerie dell’Accademia e la Peggy Guggenheim Collection.

VITRARIA si propone, nel vasto panorama di musei a Venezia, come luogo d’incontro per artisti, designers, collezionisti, appassionati d’arte di tutto il mondo. Un museo aperto alla polifonia della contemporaneità dove possano dialogare fra loro molteplici ambiti e discipline, che nasce con l’intento di incoraggiare la partecipazione attiva e la sperimentazione a sostegno della conoscenza e dei giovani talenti e dove possano crescere nuove idee, relazioni e business oltre i tradizionali confini classificatori.

La sede permanente di Palazzo Barbarigo Nani Mocenigo, già antico “museo” della collezione archeologica della famiglia Nani, vuole ridare luce all’identità tracciata in filigrana in un luogo dove la cultura possa intraprendere percorsi nuovi e possa originare un processo di ricerca vivace e propositivo, attraverso il quale stabilire relazioni e possibilità ancora inesplorate.

Vitraria Museum sarà sede di esposizioni che affronteranno la tematica del vetro nelle sue più diverse sfaccettature. Il museo adotterà un approccio diverso, dove verranno messe in relazione e connessione idee e progetti. Lo spazio di Palazzo Nani Mocenigo diventerà un luogo di condivisione e sperimentazione, dove verrà creata un’atmosfera di partecipazione e interazione, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per tutti coloro nutrano interesse per l’arte e la realtà contemporanea.

Orari: dal 1 novembre al 31 marzo  10.30 – 16.30;  dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00;

Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo biglietto intero : 8.00€

Costo biglietto ridotto : 5.50 €

ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Fondazione Venetian Heritage

Palazzetto Bru Zane

Piccolo gioiello architettonico situato nel cuore di Venezia sede della Fondazione Culturale “Centre de musique romantique française”.

Il Palazzetto Bru Zane è un meraviglioso palazzo,situato a pochi passi dalla spettacolare Basilica dei Frari, e dall’anno 2009 è sede della fondazione culturale “Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française“, che ne ha curato l’ultimo restauro nell’anno 2007. L’edificio venne costruito nelle prossimità del già esistente Palazzo Zane e del Casino degli Zane, all’epoca separati da un rigoglioso giardino alla francese. La costruzione del Palazzetto venne affidata allo studio del famoso architetto Baldassarre Longhena, anche se a realizzare e sviluppare il progetto fu inizialmente Antonio Gaspari e, successivamente alla sua morte, Domenico Rossi. Per quanto riguarda invece la decorazione degli interni del palazzo, i lavori vennero affidati a un famoso stuccatore svizzero, Alberto Stazio, e al famoso scultore italiano Andrea Brustolon, a cui si attribuisce anche l’incisione della balaustra prospiciente la sala da ballo. Gli splendidi affreschi invece sono attribuibili alla mano di Sebastiano Ricci. La tutela di questo Palazzetto è momentaneamente affidata al Ministero dei Beni Culturali; l’ultimo restauro a cui è stato sottoposto risale all’anno 2007 ed è stato completamente finanziato dalla Fondacion Bru, che attualmente utilizza gli spazi interni del Palazzetto per proporre un’intensa programmazione di concerti alla riscoperta della musica francese dell’800. Inoltre si occupa di ricerca editoriale, programmazione e diffusione di concerti in Italia e in Europa e offre sostegno alle registrazioni discografiche per nuovi artisti.

Prenotazione necessaria solo per i gruppi costituiti da minimo 10 persone.

I gruppi che desiderano visitare il Palazzetto Bru Zane possono prenotare (salvo il giovedì) una visita guidata della durata di un’ora al costo di 60 euro + IVA.

Per i gruppi che acquistano i biglietti dei concerti del Palazzetto Bru Zane, è possibile, previa prenotazione, fissare una visita guidata gratuita prima dell’inizio dello spettacolo.

Le visite guidate al Palazzetto Bru Zane verranno sospese nel mese di agosto, in occasione della Festa della Madonna della Salute (21 novembre) e durante il periodo natalizio (26 dicembre e 2 gennaio).

Il Palazzetto Bru Zane organizza ogni giovedì pomeriggio visite guidate gratuite (su prenotazione almeno 10 persone) coi seguenti orari:

  • 14.30: visite in italiano
  • 15.00: visite in francese
  • 15.30: visite in inglesePrenotazione necessaria solo per i gruppi costituiti da minimo 10 persone.

Per informazioni riguardanti la programmazione e i biglietti andate sul sito ufficiale qui.

Ca’ Corner della Regina

Affascinante palazzo affacciato sul Canal Grande diventa la sede delle mostre allestite dalla Fondazione Prada.

Ca’ Corner della Regina è uno splendido palazzo che si affaccia sul Canal Grande a Venezia, gestito da qualche anno dalla Fondazione Prada, che ne ha curato il restauro e vi allestisce importanti esposizioni temporanee.

Costruito tra il 1723 e il 1728 da Domenico Rossi per conto della famiglia dei Corner di San Cassiano, il Palazzo sorge sulle rovine dell’edificio gotico in cui nasce nel 1454 Caterina Cornaro, futura Regina di Cipro.

L’esterno dell’edificio richiama la vicina Ca’ Pesaro di Baldassare Longhena, attuale sede della Galleria Internazionale d’Arte Moderna. Ca’ Corner della Regina si struttura su tre livelli principali: il piano terra e due piani nobili. Un attico e due ammezzati, collocati tra il piano terra e il primo piano, completano il palazzo. La facciata sul Canal Grande è caratterizzata da un paramento in pietra d’Istria e un bugnato che si estende dal pianterreno fino al mezzanino. All’interno due scenografiche scale simmetriche, in asse con l’entrata d’acqua, collegano l’atrio al secondo ammezzato. I due piani nobili ospitano degli imponenti porteghi decorati con stucchi e affreschi.

Da giugno 2011 è sede della Fondazione Prada che negli spazi di Ca’ Corner ha organizzato numerose mostre temporanee: Il restauro conservativo del Palazzo, sostenuto dalla Fondazione Prada, è stato pianificato a partire del 2011 con gradualità in base alle direttive della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e della Laguna, con l’affiancamento della Fondazione Musei Civici di Venezia.

Dal 2014, in occasione della mostra Art or Sound, tutti piani del palazzo sono stati finalmente riaperti al pubblico.

Galleria dell’Accademia

Le Gallerie dell’Accademia sono considerate una delle più ricche Pinacoteche al mondo

Costituita alla metà del ‘700, la Galleria dell’Accademia ha sede da allora nell’ex Scuola di Santa Maria della Carità, appartenente un tempo a una famosa confraternità laica veneziana. Ne fanno parte integrante anche l’omonima chiesa di Santa Maria e il monastero dei Canonici Lateranensi, realizzato da Andrea Palladio.

Il museo ospita una vasta e eccezionale raccolta di dipinti veneziani e veneti, dal Trecento bizantino e gotico agli artisti del Rinascimento, Bellini, Carpaccio, Giorgione, Veronese, Tintoretto e Tiziano per arrivare a Giambattista Tiepolo e ai vedutisti settecenteschi, Canaletto, Guardi, Bellotto, Longhi.

Alla Galleria dei quadri accademici (e inizialmente alla Galleria dei Gessi) si aggiunsero via via quadrerie di enti ecclesiastici disciolti e ricchissime donazioni, fino a formare l’attuale raccolta, insostituibile per conoscere lo svolgimento della pittura veneta dal XIV al XVIII secolo. Le Gallerie comprendono: i fondi oro dei primitivi, la pittura del Quattrocento con i teleri delle “Storie” di S. Orsola (Carpaccio) e di San Marco (Gentile Bellini e Carpaccio) e opere di Giovanni Bellini (Giambellino), Vivarini, Cima da Conegliano. Alcune opere di Tiziano, la splendida Tempesta del Giorgione, dipinti di Jacopo Palma il Vecchio, Lotto, Bassano, del Tintoretto e di Veronese (Cena in Casa Levi) che illustrano il Cinquecento. Infine la straordinaria rifioritura del ‘700 veneziano, che vanta il Guardi, il Longhi, il Piazzetta, il Canaletto e si conclude con le opere di Giovan Battista Tiepolo. Sono inoltre presenti Mantegna, Piero della Francesca, Tura, Memling e molti altri.

Come arrivare:

Da Piazzale Roma o Ferrovia

vaporetto linea 1 o 2, direzione Lido, fermata Accademia

Da Piazza San Marco

vaporetto linea 1 o 2, direzione p.le Roma, fermata Accademia

Orario: Il museo è aperto da martedì a domenica dalle 8.15 alle 19.15;

Lunedì chiusura settimanale per l’intera giornata; La biglietteria chiude alle 18.15;

Costo Biglietti: Intero: € 12.00 Ridotto: € 2.00 (giovani 18 -25 anni)

Museo di Torcello

Le meraviglie del Museo di Torcello: straordinari reperti archeologici sulla vita in Laguna

Il Museo di Torcello, si colloca in un contesto assolutamente unico della Laguna di Venezia. L’Isola stessa può essere considerata uno scrigno di arte se si considera che sui pochi metri che costituiscono la piazza di Torcello si affacciano ben quattro edifici storici e religiosi di alto valore culturale quali la Basilica di Santa Maria Assunta con il suo campanile, la Chiesa di Santa Fosca, e i due Palazzi del Consiglio e dell’Archivio sedi del Museo Provinciale. Al suo interno sono custoditi reperti archeologici e opere d’arte d’epoca medievale e moderna. Oggetto di un restauro recente, il Museo provinciale di Torcello si presenta al pubblico con le sue importanti collezioni, oggetti di antichità rinvenuti nel territorio e soprattutto nella romana Altino, ma anche materiale proveniente da antiquari e cultori d’arte, per lo più veneziani. Tra i pezzi più significativi custoditi nelle sale del Museo di Torcello vanno ricordate per la qualità stilistica la testa femminile da stele funeraria e la testa velata maschile (probabile immagini del dio Kronos), la bolla plumbea greca della metà del sec. VII, uno dei più antichi documenti della storia veneziana, il paliotto d’altare in argento dorato della prima metà del secolo XIII, composto di 13 formelle (superstiti delle originali 42) recentemente restaurate, i cicli pittorici provenienti dalla distrutta chiesa di Sant’Antonio di Torcello e attribuiti alla bottega del Veronese.

Come arrivare:

Servizio pubblico ACTV: linea LN “Laguna Nord” e linea T “Torcello” con cambio a Burano.

Da Venezia: Fondamenta Nuove – Burano – Torcello.

Da terraferma: Punta Sabbioni – Treporti Burano – Torcello.  

Orario: apertura al pubblico Sabato e Domenica 16.00 – 17.00;

Ingresso gratuito per tutti i visitatori

 

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Negozio Olivetti in Piazza San Marco

Una delle superbe creazioni di Carlo Scarpa a Venezia: il Negozio Olivetti in Piazza San Marco

Il Negozio Olivetti sotto i portici delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco a Venezia, progettato da Carlo Scarpa nel 1957/58 e uno dei più importanti esempi d’architettura del Novecento, è diventato recentemente un monumento storico a tutti gli effetti. Restaurato da poco, il Negozio è ora sotto la gestione del FAI, Fondo Ambiente Italiano. Questa vera e propria Icona del Novecento venne concepito da Carlo Scarpa su incarico di Adriano Olivetti, che desiderava realizzare un moderno showroom in Piazza San Marco a Venezia per esporre le macchine da scrivere e da calcolo prodotte dalla celebre azienda di Ivrea. Chiuso nel 1997 e temporaneamente trasformato in una rivendita di prodotti per turisti, il Negozio OLivetto è stato infine generosamente dato in concessione al FAI nel 2011 da Assicurazioni Generali, proprietaria dell’immobile, in vista dell’apertura al pubblico del Bene. Il Negozio Olivetti, eccezionale capolavoro di Carlo Scarpa, è divenuto così, da aprile 2011, un fedele Museo di se stesso. La brillante articolazione dello spazio, la straordinaria scala centrale quasi sospesa nel vuoto, la valorizzazione delle potenziali trasparenze dell’ambiente, l’uso accurato dei materiali e delle tecniche tradizionali veneziane, dallo stucco al mosaico, sono solo alcune delle qualità del lavoro scarpiano che emergono nel corso della visita. E’ stata inoltre donata da Olivetti al FAI, ed è ammirabile all’interno del Negozio, una preziosa collezione di macchine da scrivere e da calcolo storiche. Grazie a questo lascito la Fondazione ha potuto ripristinare l’allestimento e la funzione originaria del luogo, nell’intento di ridare un futuro alla qualità tecnica ed estetica che ha contrassegnato la miglior produzione italiana del dopoguerra.

Orario di apertura: dal martedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:30 (ultimo ingresso ore 18:00);

Costo del biglietto:

Iscritti FAI: ingresso gratuito
Intero: € 10
Ridotto (6-18 anni): € 5
Bambini fino ai 5 anni: ingresso gratuito
Residenti del Comune di Venezia: € 5
Studenti fino ai 25 anni: € 6
Soci National Trust e Soci Bienfaiteurs Amis du Louvrepersone con disabilità e accompagnatore: ingresso gratuito
Famiglia (2 adulti e figli 6/18 anni): € 26 

Fondazione Cini

 

 
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La Fondazione Cini è ospitata nell’incantevole Monastero dell’Isola di San Giorgio a Venezia

La Fondazione Cini occupa il complesso monumentale del Monastero di San Giorgio Maggiore, sull’isola omonima, che si staglia davanti al Bacino San Marco. E’ nata allo scopo di promuovere la costituzione e lo sviluppo di istituzioni educative, sociali, culturali ed artistiche,  in collaborazione con quelle cittadine già esistenti come La Biennale, o altri istituti nazionali e internazionali. Oltre a mostre, spettacoli, concerti ospita anche importanti convegni e congressi. Il grande complesso monumentale del Monastero Benedettino venne abbandonato alla fine del ‘700 in seguito alla caduta della Repubblica Serenissima. Per quasi 150 anni divenne un presidio militare e solo nel 1951, grazie all’intervento di Vittorio Cini e della sua Fondazione si cominciò una vasta opera di restauro. Tornarono così a rivivere la Biblioteca e la scalinata del Longhena, il Cenacolo Palladiano, il Chiostro del Palladio e il Chiostro dei Cipressi ad opera del Buora. Più recentemente si è provveduto anche a restaurare l’area del’ex dormitorio dei monaci, che è stata trasformata nella grandiosa Biblioteca della Nuova Manica Lunga un eccezionale spazio di fruizione dei beni culturali e documentali concepito secondo i più moderni standard biblioteconomici internazionali. Anche le Stanze dove risiedette Eleonora Duse sono state restaurate e vi ha adesso sede permanente uno spazio dedicato alla memoria della grande attrice italiana.

Orari :

Dal 26 giugno ogni venerdìsabato e domenica dalle 11 alle 19, (partenza ultimo tour alle ore 18:00) previa prenotazione.

Costo del biglietto:

14,00€  intero
12,00€  ridotto over 65, under 26, residenti del Comune di Venezia, studenti, partecipanti al servizio civile, altre partnership
32,00€ famiglia composta da 3 persone di cui almeno un under 18 (7 euro ogni componente in più)

Fondazione Bevilacqua La Masa

L’attività della Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia riguarda soprattutto la promozione dell’arte contemporanea.

La Fondazione Bevilacqua La Masa è in primo piano a Venezia per la realizzazione di mostre di artisti viventi di fama internazionale, e con attività che coinvolgono i giovani artisti, e in particolare quelli del Triveneto. Nelle due sedi espositive, nei dodici atelier, nelle due foresterie e in differenti spazi esterni, la Fondazione organizza anche studi d’artista, incontri, conferenze, spesso in collaborazione con università e centri d’arte italiani e stranieri. Le due sedi espositive aperte al pubblico sono la Galleria di Piazza San Marco, sotto i portici delle Procuratie Nuove e Palazzetto Tito vicino a Campo San Barnaba. Per quel che riguarda la Galleria di Piazza San Marco lo spazio si sviluppa su due piani e si presta sia a mostre storiche che a rassegne prettamente contemporanee. Gli uffici della Fondazione Bevilacqua La Masa sono situati invece in palazzetto San Barnaba nel sestiere di Dorsoduro, già dimora degli artisti veneziani Ettore e Luigi Tito che ha disegnato i fregi della facciata. Le rassegne ivi ospitate sono prettamente contemporanee.

Come arrivare :

Sede di Palazzetto Tito: in vaporetto prendere la linea 1 con fermata Ca’ Rezzonico. Camminare in direzione Campo San Barnaba per 200 metri e spostarsi in diagonale verso i canale dove inizia la fondamenta di Rio San Barnaba. Palazzetto Tito si trova lungo la riva segnalato da un gonfalone fucsia.

Sede di San Marco: in vaporetto prendere la linea 1 o 2 con fermata San Marco.

Orari:

da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 17.00 per Palazzetto Tito e dal mercoledì alla domenica dalle 10.00 alle 17.00 per la Galleria di Piazza San Marco.

Biglietti: variabili a seconda dell’evento.

Cimitero ebraico

Il famoso e suggestivo  cimitero ebraico di Venezia si trova al Lido

A Venezia Lido esiste da secoli un suggestivo cimitero ebraico che purtroppo è stato lasciato per anni all’incuria. L’Amministrazione locale si è recentemente decisa a bonificare i 35mila mq di verde in cui sono immerse le antiche e nuove sepolture così da renderlo finalmente più facilmente accessibile a tutti. A Praga c’è una folla che visita il locale cimitero ebraico e quello di Venezia non è da meno una volta che sarà reso fruibile con un’opera di riassestamento e catalogazione delle tombe oltre a una giusta promozione così come è stato fatto per il Ghetto in cui il museo, la casa dell’Ospitalità, le sinagoghe sono viste oramai da decine di migliaia di persone. Il cimitero ebraico di Venezia è una parte importante della storia italiana e europea e del rapporto tra ebraismo e le altre culture. La prima lapide del cimitero risale al 1389, poi dal 1516 con l’istituzione del Ghetto, il cimitero fu allargato per accogliere anche ebrei spagnoli e portoghesi, e poi ancora ebrei provenienti dall’Europa e dal bacino del Mediterraneo che introdussero nuovi simboli e elementi decorativi. Ciò che oggi con il lavoro di potatura degli alberi e pulizia del sottobosco emerge sono le file di sepolcri che erano diventati inaccessibili perché coperti da vegetazione. Il cimitero di Venezia è un unicum che non ha uguali in Europa: è il più antico, è il più grande, è collocato in un contesto che non ha uguali, le sue lapidi testimoniano il passaggio di ebrei provenienti da tanti paesi, ed è un cimitero ancora utilizzato. Rappresenta la storia di una comunità e del suo intrecciarsi con la storia della città.

Come arrivare: Con i mezzi del trasporto pubblico ACTV  linea 1-LN-5.1-5.2, fermata Lido S. M. Elisabetta quindi con l’autobus linea A;  A piedi da S. Maria Elisabetta in 15 minuti.

Museo, sinagoghe e cimitero sono chiusi il sabato e le festività ebraiche, il 25 dicembre, il 1° gennaio e il 1° maggio.

Museo ebraico e Ghetto

La parola ghetto nacque a Venezia e indicava la zona del Getto dove risiedevano gli ebrei

Per Museo Ebraico si intende sia lo spazio espositivo sito in Campo del Ghetto a Venezia, dove sono conservati oggetti di culto e profani databili dal XVII al XIX secolo sia uno spazio architettonico, urbanistico e museale unico nel suo genere per la sua specificità. Nel Campo del Ghetto troverete l’entrata per il Museo Ebraico dove potrete ammirare pregiati oggetti esposti al pubblico, importanti esempi di manifattura orafa e tessile, un’ampia selezione di libri e manoscritti antichi e oggetti in uso nei più importanti momenti del ciclo della vita ebraica. Proprio dal Museo partono ogni ora le visite guidate a tutto il complesso del Ghetto veneziano, il più antico al mondo, tanto che la stessa parola “ghetto” deriva proprio dal luogo dove, fin dai tempi della Repubblica Serenissima, risiedevano gli ebrei a Venezia: il getto, una zona della città dove erano impiantate varie fonderie e venivano depositati vari materiali di scarto. Gli ebrei per secoli a Venezia furono i solo ad avere il permesso di praticare la professione del medico e del banchiere. Durante la visita guidata potrete vedere le 5 Sinagoghe ancora visitabili, di cui alcune sono completamente celate allo sguardo e nascoste sul tetto degli altissimi palazzi (che dovevano ospitare numerose famiglie e per questo avevano molti piani) che si affacciano sul Campo. Il nome delle Sinagoghe indica la composizione della comunità ebraica di Venezia. La Scuola Grande Tedesca (nonchè sede del Museo) sorse sul Campo del Ghetto Nuovo nel 1528; subito dopo, nel 1532, viene aperta la Scuola Canton, di aspetto baroccheggiante, che traeva il nome da una famiglia, oppure dal fatto che la sua sede era in una casa d’angolo; e infine la Scuola Italiana, sorta nel 1575, la più semplice ma la più famosa. Le due Scuole più grandi e più famose, in bella vista nel Campo del Ghetto Novissimo, sono quella Levantina e Spagnola. In particolare quest’ultima è frutto di un rimaneggiamento compiuto da Baldassarre Longhena nel XVII secolo.

Come arrivare: Con i mezzi del trasporto pubblico ACTV Linea 1 o 2, fermata S. Marcuola – Ghetto; Linea 4.1-4.2-5.1-5.2, fermata Ponte delle Guglie – Ghetto

Orario del Museo:

Dal 1° giugno al 30 settembre: 10.00 – 19.00 (chiusura cassa alle 18.00);

dal 1° ottobre al 31 maggio: 10.00 – 17.30 (chiusura cassa alle 17).

Di venerdì e nei giorni di vigilia delle feste ebraiche il museo potrà chiudere anticipatamente.

Orario delle visite alla sinagoga:

visite guidate in partenza ogni ora, in italiano ed inglese  10.30 – 11.30 – 12.30 – 13.30 – 14.30 – 15.30 -16.30 – (17.30).

Ultima visita guidata, dal 1° giugno al 30 settembre, alle ore 17.30;

dal 1° ottobre al 31 maggio, alle ore 16.30.

E’ possibile, per motivi rituali, che gli ultimi tour del venerdì sia ridotto o eliminato.

 

INGRESSO AL MUSEO

Biglietto intero: 8.00 €

Biglietto ridotto: 6.00 €  (per bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni, soci FAI, soci Touring o soci Coop).

Biglietto gratuito: per bambini sotto i 6 anni, accompagnatori di portatori di handicap, soci ICOM.

INGRESSO AL MUSEO E VISITA GUIDATA ALLE SINAGOGHE

Biglietto intero: 12.00 €

Biglietto ridotto: 10.00 €  (per bambini dai 6 anni, studenti fino ai 26 anni, soci FAI, soci Touring o soci Coop).

Biglietto speciale: 7.00 € per soci ICOM e abbonamenti turistici convenzionati.

Biglietto gratuito: per bambini sotto i 6 anni, accompagnatori di portatori di handicap.

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi sede Casinò di Venezia

Palazzo Ca’ Vendramin Calergi, considerato da Francesco Sansovino (storiografo ufficiale della Repubblica Serenissima) come uno dei più importanti Palazzi del Canal Grande, costituisce una nobile espressione del Rinascimento a venezia. Palazzo Ca’ Vendramin Calergi è costituita da un pianterreno, con accesso acqueo dal Canal Grande, dal piano nobile, caratterizzato da un ampio salone centrale e da tre sale minori decorate secondo lo stile rinascimentale e il gusto dei proprietari che si sono succeduti nella gestione del palazzo. Sul Canal Grande si affaccia uno dei rari giardini con vista e con accesso diretto sulla principale via d’acqua veneziana. Progettato da Mauro Codussi, il palazzo che Gabriele D’Annunzio ne Il Fuoco definì “dall’apparenza arerea come di una nuvola effiggiata che posasse sull’acqua”, fu completato all’inizio del XVI sec. I suoi proprietari, gli orgogliosi Loredan, fecero iscrivere sulla facciata, come in antitesi alla grandiosità del palazzo, una frasetta di umiltà che era stata un motto dei Templari. Dopo vari passaggi di proprietà il palazzo fu dimora prima dei Calergi, famiglia feudale di origini greche, e poi dei Vendramin. Gli ultimi eredi dei Vendramin vendettero il palazzo nel 1844 a Maria Carolina Duchessa di Berry, personaggio di altissimo lignaggio nonchè figlia del principe ereditario del Regno delle Due Sicilie, nipote dell’imperatore Leopoldo II Asburgo e sposa del secondogenito del futuro re di Francia Carlo X. Dopo i moti del Risorgimento i proprietari furono costretti a mettere in liquidazione il palazzo e molte opere d’arte andarono all’asta a Parigi. In seguito alla morte della Duchessa, Ca’ Vendramin Calergi fu co-abitata dal Conte de’ Bardi e dai Duchi di Grazia, che ospitarono Richard Wagner. ULTIMA RESIDENZA DI RICHARD WAGNER Wagner vi soggiornò per l’ultima e definitiva volta dopo che, anni prima aveva eletto Venezia come il luogo adatto, in quanto spazio fuori dal tempo, dove far tornare alla luce un’ispirazione senza nome. Di ritorno da Palermo, nell’aprile del 1882, dopo aver completato la partitura del Parsifal per la seconda edizione del Festival di Bayreuth prevista per l’estate del 1882, subaffitta dal conte Bardi, spesso fuori città, l’intero piano del mezzanino di Ca’ Vendramin Calergi, di cui prende possesso il 16 settembre. Qui vi trascorre l’inverno con la famiglia, fino alla morte, avvenuta il 13 febbraio 1883. MUSEO WAGNER Oggi alcune stanze del suo appartamento sono adibite a sede museale. Difatti il 13 febbraio 1995 la stanza del piano mezzanino dove il celebre compositore è morto è stata affidata dal Comune all’Associazione Richard Wagner di Venezia, presieduta da Giuseppe Pugliese. Allestita a spazio museale, è aperta al pubblico a perenne memoria del musicista e del suo amore per la città lagunare.

Dal 2003 anche le stanze adiacenti sono state adibite a museo, per ospitare la collezione di Josef Lienhart, ricevuta in donazione: rari documenti, manifesti, partiture, lettere autografe, quadri, dischi, litografie e vari cimeli. La più grande collezione privata dedicata al compositore tedesco, dopo quella di Bayreuth. A ricordo del musicista, sul muro di cinta che guarda il Canal Grande è pure visibile una lapide con le parole dettate da Gabriele D’Annunzio.  

Come arrivare :

CON IL VAPORETTO DI LINEA ACTV Fermata San Marcuola. Partenza da fermata Piazzale Roma ogni 10’ (linea 1 e 2)

CON IL VAPORETTO DI LINEA ACTV Fermata San Marcuola. Partenza da fermata Ferrovia ogni 10’ (linea 1)

Mostre, pubblicazioni, conferenze, tavole rotonde e concerti. L’Associazione Richard Wagner di Venezia cura l’organizzazione di attività mirate ad approfondire e diffondere la conoscenza e lo studio della vita e dell’opera musicale e letteraria di Richard Wagner attraverso il Centro Europeo di Studi e Ricerche Richard Wagner (C.E.S.R.R.W.), con sede nelle Sale.

Su prenotazione obbligatoria (entro le ore 12.00 del giorno precedente la visita) :

– Martedì e sabato mattina
– Giovedì pomeriggio

Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana

Biblioteca Nazionale Marciana, splendido edificio progettato da Jacopo Sansovino con affaccio sul Bacino San Marco

Le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (Libreria Sansoviniana) sono inserite nel percorso integrato dei Musei di Piazza S. Marco, con entrata unica presso il Museo Correr (Ala Napoleonica). La grandiosa sala della libreria, concepita per conservare i tesori della Repubblica Serenissima vi stupirà per la sua bellezza. Al suo interno vi troverete pregevoli opere di Jacopo De Barbari (magnifica veduta di Venezia a volo d’uccello), di Tiziano (La sapienza), Veronese e Tintoretto. Il patrimonio librario della Biblioteca Marciana è consultabile nelle sale di lettura della Biblioteca (Piazza S. Marco n.7, 30124 Venezia) per motivi di studio. Come visitare le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana (o Libreria Sansoviniana)

Orari delle visite guidate:

  • 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)  – dal 1 aprile al 31 ottobre. Il deflusso del pubblico è previsto 15 minuti prima delle 18.00.
  • 10.30 – 17.00  (ultimo ingresso ore 16.00) – dal 1 novembre al 31 marzo. Il deflusso del pubblico è previsto 15 minuti prima delle 17.
  • Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio.

Ogni seconda domenica del mese la Biblioteca propone, in collaborazione con l’Associazione Culturale Venezia Arte, una visita guidata gratuita in lingua italiana. La visita avrà inizio alle ore 14.30. La prenotazione è obbligatoria.

Biglietti:

L’accesso alle Sale Monumentali avviene dall’ingresso del Museo Correr (Piazza San Marco, Ala Napoleonica) ed è subordinato all’acquisizione del biglietto unico dei Musei di Piazza San Marco (valido per il Museo Correr, il Museo Archeologico Nazionale, le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana e Palazzo Ducale), che tuttavia per i residenti e nati nel Comune di Venezia è gratuito.

Peggy Guggenheim Collection

La Guggenheim Collection di Venezia è una tappa fondamentale per tutti gli amanti dell’arte moderna che risiedono in Laguna

 

L’appartamento privato di Peggy Guggenheim a Venezia, trasformato in museo dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim nel 1980, conserva oggi più di 250 opere.
Lo straordinario percorso espositivo della Peggy Guggenheim Collection a Venezia comprende capolavori del Cubismo, Futurismo, Pittura Metafisica, Astrattismo europeo, scultura d’avanguardia, Surrealismo ed Espressionismo Astratto americano, di alcuni dei più grandi artisti del XX secolo.
Tra gli artisti presenti nell’esposizione permanente della Collezione Guggenheim di Venezia con capolavori di indubbia fama è doveroso citare Picasso, Braque, Duchamp , Klee, Severini , Kandinsky , Miró , Giacometti, Ernst , De Chirico Magritte , Dalí , Pollock. La sede della Peggy Guggenheim Collection a Venezia, Palazzo Venier dei Leoni, è un originale edificio incompiuto che si affaccia sul Canal Grande, noto come il palazzo non finito, iniziato nel 1748 su progetto dell’architetto Lorenzo Boschetti.
Alla fine del 1948 Peggy Guggenheim acquista Palazzo Venier dagli eredi della viscontessa Castlerosse. Vi dimorerà per i successivi trent’anni. A partire dal 1951, e fino al 1979, anno della sua morte, Peggy Guggenheim apre il palazzo e la collezione al pubblico.

Come arrivare:

La Collezione Peggy Guggenheim si trova lungo il Canal Grande fra il Ponte dell’Accademia e la Basilica di Santa Maria della Salute
Da Piazzale Roma o Ferrovia: vaporetto linea 2, direzione Lido, fermata Accademia – vaporetto linea 1, direzione Lido, fermata Accademia o Salute
Da Piazza San Marco: vaporetto linea 2, direzione P. Roma, fermata Accademia – vaporetto linea 1, direzione P. Roma, fermata Salute o Accademia

 


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Museo Pinacoteca della Fondazione Querini Stampalia

Nel cuore di Venezia l’antico, nobile, Palazzo Querini Stampalia ti accoglie con i suoi saloni sontuosamente arredati, la Biblioteca, e l’area restaurata da Mario Botta e Carlo Scarpa

Il museo della Fondazione Querini Stampalia di Venezia conserva arredamenti del ‘700 e dell’800, porcellane biscuit e sculture di casa Querini. La Pinacoteca offre dipinti di Giovanni Bellini, Lorenzo di Credi, Jacopo Palma il Vecchio e Jacopo Palma il Giovane, Bernardo Strozzi, Giovanni Battista Tiepolo, Pietro Longhi e Gabriel Bella. La Fondazione Querini Stampalia nasce a Venezia nel 1869 per volere del Conte Giovanni, ultimo discendente della famiglia patrizia veneziana dei Querini Stampalia, di cui sono stati conservati intatti patrimonio, dimora, biblioteca, archivio, collezioni d’arte, arredi e suppellettili. Il palazzo cinquecentesco, situato tra Rialto e San Marco, ospita anche la biblioteca civica del centro storico, dove ogni giorno si recano moltissimi studenti e studiosi. Il pianterreno e il giardino sono stati restaurati da Carlo Scarpa nei primi anni ’60. Recentemente Mario Botta ha progettato il nuovo accesso, il bookshop e la caffetteria. La Fondazione ospita regolarmente mostre e eventi espositivi di alto livello. In più è dotata di una biblioteca fornitissima, dove studenti e studiosi si fermano spesso a consultare testi antichi e a studiare.

Orario:

da martedì a domenica 10/18

la biglietteria chiude alle 17.30

lunedì chiuso

Costo Biglietti:

intero 14 euro

ridotto 10 euro

Visite guidate in lingua italiana, inglese, francese e tedesca

Costo della visita guidata:  80 euro

Galleria Giorgio Franchetti – Ca d’Oro

La Galleria Franchetti ha sede in uno dei più famosi palazzi gotici veneziani sul Canal Grande, la Ca’ d’Oro, che fu fatta costruire tra il 1422 e il 1440 da Marino Contarini. Il suo nome deriva dal fatto che un tempo la sua facciata era ricoperta da una lamina d’oro zecchino. Dopo alcuni passaggi di proprietà e rifacimenti, nel 1895 la Ca’ d’Oro fu acquistata dal barone Giorgio Franchetti che, in quella sede, sistemò le sue collezioni, per lasciarle poi, dopo la sua morte, allo Stato. La galleria prese il suo nome e fu aperta al pubblico nel 1927. Dopo essere rimasta chiusa per una decina d’anni, la Ca’ d’Oro è stata riaperta al pubblico nel 1984, dopo un accurato restauro. Il museo è composto da circa 6.000 pezzi tra monete e medaglie, ma ne sono esposti solo un centinaio; ci sono inoltre cinquemila frammenti ceramici, ottanta sigilli, cinquanta quadri fiamminghi, provenienti dalle Gallerie dell’Accademia, una ventina di dipinti appartenenti alla collezione Franchetti e 15 quadri di scuola toscana, alcuni frammenti degli affreschi staccati dal Fontego dei Tedeschi e dal Chiostro di Santo Stefano; dieci modelli di terracotta, quattro grandi arazzi (due non sono esposti), i mobili invece sono tutti nei depositi. Da segnalare il San Sebastiano del Mantegna e le due vedute di Francesco Guardi , oltre alla vera da pozzo in marmo di Verona, scolpita da Bartolomeo Bon.

Come arrivare: Vaporetto ACTV linea 1 ; Vaporetto dell’Arte fermata Ca d’Oro;

Orario visite

lunedì: 9.00 – 14.00

martedì – domenica: 9.00 – 19.00

La vendita dei biglietti termina 30 minuti prima della chiusura

Chiusura: 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio

Costo del biglietto

(PERCORSO 1 – Gallerie Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro ) :

  • Gallerie Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro (percorso studiato in sicurezza)

Intero € 6,00

Agevolato per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni: € 2,00 (previa esibizione di documento di identità).

BIGLIETTO UNICO Palazzo Grimani + Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro:   

Biglietti intero: € 14,00

Biglietto ridotto: € 6,00

Biglietto agevolato: € 2,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità; per titolari di convenzioni.

(BIGLIETTO INTEGRATO – PERCORSO 2):

Intero: € 14.00;

Museo d’Arte Orientale

La straordinaria collezione di arte giapponese del Principe Enrico II di Borbone è in mostra permanente al Museo di Arte Orientale di Venezia

Palazzo Pesaro, sede della Galleria d’Arte Moderna, ospita dal 1928 anche il Museo d’Arte orientale, il più importante del genere in Italia. Molto  interessante sia per la quantità di materiale che contiene e sia per la preziosa collezione d’arte giapponese del periodo Edo (1614 – 1868). Il Museo costituisce una delle più importanti collezioni mondiali di arte giapponese del Periodo Edo. Le raccolte, iniziate dal principe Enrico di Borbone-Parma nel 1888, comprendono preziosi dipinti, porcellane, statue di culto, lacche, porcellane, stoffe, carte, paraventi, armi; giade, avori provenienti dalla Cina, dal Giappone, dal Siam, da Giava e dalla Cambogia.

Come arrivare : Linea 1 fermata S. Stae

Orari: Gli orari di apertura sono soggetti a cambiamenti, tutte le informazioni su orientalevenezia.beniculturali.it o sui profili social.

Il biglietto è valido per il Museo d’Arte Orientale + Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’Arte Moderna

Biglietto intero: € 10.00
Biglietto ridotto: € 7.50

Prezzo ridotto per: ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini ultrasessantacinquenni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling Venice; soci FAI

Biglietto gratuito: Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide turistiche** abilitate dalla Provincia di Venezia e interpreti turistici che accompagnino gruppi o visitatori individuali, per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo con prenotazione); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile; possessori MUVE Friend Card Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. Offerta Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni).

Museo Archeologico Nazionale

Il Museo Archeologico Nazionale di Piazza San Marco ospita una notevole collezione d’arte greca, romana, egizia.

Fanno parte del percorso espositivo anche cammei e pietre dure, gemme e monete. Il Museo, a cui si accede col biglietto integrato per i musei di Piazza san Marco,  è stato fondato nel 1523 in seguito al lascito del cardinale Domenico Grimani e di Giovanni Grimaniche donarono alla Serenissima marmi e bronzi antichi. Molti dei reperti in esso custoditi sono il risultato di donazioni delle grandi famiglie veneziane. Nel corso dei secoli successivi lo Statuario si arricchì di ulteriori donazioni. Negli anni Venti del Novecento le raccolte furono sistemate al primo piano delle Procuratie Nuove, tuttora sede del Museo, e poi ampliate tra il 1949 ed 1954 grazie al deposito Correr e all’assegnazione a Venezia di ceramiche, vetri e gemme del Museo di San Donato di Zara. Oltre alle numerose sculture greche, comprende frammenti architettonici e scultorei romani, epigrafi, marmi e busti, bronzetti, ceramiche, gioielli, oggettistica etrusca, egizia, mesopotamica e romana, gemme, avori e una collezione numismatica (con monete di età repubblicana dal III al I secolo a.C.).

Orari :

  • Estivo (1/4-31/10): 10.00-19.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 18.00, deflusso visitatori dalle ore 18.45).
  • Invernale (1/11-31/3): dom-giov: 10.30-17.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 16.00, deflusso dalle ore 15.45); ven-sab: 10.30-19.00 (con ultimo ingresso e chiusura biglietteria alle ore 18.00, deflusso dalle ore 17.45)

Costo del Biglietto:

25,00 € (biglietto unico integrato);

13, 00 € (biglietto ridotto *);

Gratuito (secondo linee MibacT e Muve)

Punta della Dogana

Punta della Dogana, una delle due sedi museali della Pinault Foundation a Venezia, era un tempo la Dogana da Mar della Repubblica Serenissima. L’edificio, dalla caratteristica forma triangolare, coronato da una torre sovrastata dalla Palla d’Oro, che raffigura il mondo sostenuto da due Atlanti, è stato completamente restaurato nel 2009, per essere trasformato in un moderno centro d’arte contemporanea, su progetto dell’architetto giapponese minimalista Tadao Ando. La caratteristica principale dell’edificio sono infatti delle pareti in calcestruzzo a vista, che rappresentano proprio la firma di Ando. Punta della Dogana si affaccia sul Bacino San Marco ed è, come sede permanente della immensa collezione Pinault, diventato bocca di porto per le vette più rappresentative della produzione artistica contemporanea e luogo d’elezione per condividerla con il pubblico più ampio. All’interno dell’edificio trova anche sede il Dogana Cafè, uno splendido spazio restaurato sempre da Ando dove è possibile assaporare straordinari piatti e vini con una splendida vista sulla Laguna.

Come arrivare : Vaporetto Linea 1 fermata S.Angelo

Biglietto intero: 15,00€

Biglietto ridotto: 12,00€

Ingresso gratuito: Giovani sotto i 20 anni; giornalisti accreditati; diversamente abili; accompagnatore di persona con disabilità al 100%; guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia; 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti da 15 persone; 2 accompagnatori per ogni gruppo di 15 a 29 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti; disoccupati (su presentazione di un giustificativo); tessera ICOM; Members Bourse de Commerce a partire dalla primavera 2021; Members Palazzo Strozzi.

Ogni mercoledì l’ingresso è gratuito per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti dell’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Accademia di Belle Arti, Venice International University, Conservatorio Benedetto Marcello, su presentazione del tesserino dello studente.

Palazzo Grassi

Palazzo Grassi è un fine edificio settecentesco di ispirazione neoclassica, opera di Giorgio Massari. Alcuni affreschi attribuiti ad Alessandro Longhi ornano lo scalone. Nel 1983 l’edificio passò al gruppo Fiat, che ne affidò la ristrutturazione all’architetto milanese Gae Aulenti. Divenne uno dei centri espositivi più prestigiosi d’Europa: sotto la guida di illustri direttori (tra cui Pontus Hulten, Paolo Viti ed altri) Palazzo Grassi presentò ambiziose mostre di grande successo, dedicate all’arte e alla storia delle grandi civiltà.

Il Palazzo è ora proprietà della Fondazione Francois Pinault ed è diretto da Monique Veaute: situato in Campo San Samuele e affacciato sul Canal Grande, l’edificio è la sede ideale di grandi mostre temporanee di cui alcune si basano in tutto o in parte sulle risorse della immensa collezione Pinault.

Come arrivare : Vaporetto Linea 1 fermata S.Angelo

Biglietto intero: 18,00€ Punta della Dogana o Palazzo Grassi

Biglietto ridotto: 15,00€ Punta della Dogana + Palazzo Grassi  

Ingresso gratuito: Giovani sotto i 20 anni; giornalisti accreditati; diversamente abili; accompagnatore di persona con disabilità al 100%; guide autorizzate con patentino rilasciato dalla Provincia di Venezia; 1 accompagnatore per ogni gruppo di adulti da 15 persone; 2 accompagnatori per ogni gruppo di 15 a 29 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 15 a 24 partecipanti; 3 accompagnatori per ogni gruppo scolastico da 25 a 29 partecipanti; disoccupati (su presentazione di un giustificativo); tessera ICOM; Members Bourse de Commerce a partire dalla primavera 2021; Members Palazzo Strozzi.

Ogni mercoledì l’ingresso è gratuito per i residenti nella Città Metropolitana di Venezia e per gli studenti dell’Università Ca’ Foscari, l’Università Iuav, l’Accademia di Belle Arti, Venice International University, Conservatorio Benedetto Marcello, su presentazione del tesserino dello studente.

Orari: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00

Chiuso il martedi, il 24 e 25 dicembre. Ultima entrata alle ore 18.00

Palazzo Mocenigo

Palazzo Mocenigo, il Museo e centro studi dei tessuti e del Costume a Venezia, ospita anche interessanti percorsi dedicati al profumo

Il Museo di Palazzo Mocenigo – Centro studi di Storia dei Tessuti e del Costume  a Venezia è stato oggetto di un lungo ed elaborato intervento di restyling nel 2013. Il nuovo assetto del museo, finora mai interessato da significative opere di manutenzione e restauro, offre ai visitatori la straordinaria possibilità di attraversare l’intero piano nobile completamente immersi nella ritrovata atmosfera dell’originario contesto settecentesco, attraverso un percorso “circolare” che permette una visita più focalizzata sull’approfondimento della fondamentale relazione esistente fra  arredi settecenteschi e  preziosissimi abiti d’epoca. Grazie all’intervento dello scenografo di fama internazionale Pier Luigi Pizzi il Museo è tornato a nuova vita. Arte, tessuti e una nuova, e unica nel suo genere, sezione dedicata ai profumi, s’intrecciano per suggerire originali prospettive e accostamenti, in un suggestivo connubio di contaminazioni e stimoli.

Orari: dal 1 novembre al 31 marzo  10.30 – 16.30;  dal 1 aprile al 31 ottobre 10.30 – 17.00;

Chiuso il Lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo biglietto intero : 8.00€

Costo biglietto ridotto : 5.50 €

ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; membri I.C.O.M.; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; volontari del Sevizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Fondazione Venetian Heritage

Museo Fortuny

Il palazzo che ospita il museo di Mariano Fortuny è uno splendido esemplare di edilizia gotica maggiore ed un ambiente dotato di eccezionale fascino e sapore d’epoca. Le stesse aggiunte come i ballatoi, i passaggi sospesi e le decorazioni a fresco che furono realizzate tra fine ottocento e i primi del novecento, contribuiscono a dare al Museo Fortuny una connotazione del tutto originale e inimitabile.

Mariano Fortuny trasformò la residenza nel proprio atelier di fotografia, scenografia e scenotecnica, studio sulla lavorazione dei tessili, studio di pittura. Di tutte queste funzioni l’immobile ha conservato ambienti e strutture, appezzerie, collezioni fotografiche.

Il Museo Fortuny è destinato, secondo una tradizione consolidatasi nel corso degli ultimi due decenni, ad occuparsi di tutte le discipline facenti capo alla comunicazione visiva, raccogliendo in ciò, idealmente, l’eredità culturale dello sperimentalismo e delle curiosità innovative proprie del personaggio al cui nome la struttura è legata.

Biglietti

È possibile acquistare i biglietti:
online direttamente dal loro sito: muve.vivaticket.it/museo-fortuny oppure puoi acquistare il Museum Pass che consente l’ingresso a Palazzo Ducale e altri 10 musei di Venezia (compreso Palazzo Fortuny): muve.vivaticket.it/museum-pass
telefonicamente ogni giorno dalle ore 9:00 alle 13:00:
Dall’Italia 848082000
Dall’estero/only from abroad +39 041 42730892
via mail scrivendo a: prenotazionivenezia@coopculture.it 

Orari visite
Tutti i giorni, escluso martedì, dalle ore 10:00 alle 17:00 (ultimo ingresso ore 16:00)

Museo di Storia Naturale

Riaperto nel 2010 con un nuovo suggestivo allestimento il Museo di Storia Naturale di Venezia

Il Fontego dei Turchi, sede del Museo di Storia Naturale, fu eretto nella prima metà del XIII secolo dalla famiglia Pesaro e deve il suo nome al fatto che, per breve periodo, fu sede commerciale (Fontego = fondaco, magazzino) e diplomatica dell’Impero Ottomano a Venezia. Dopo un lungo restauro durato quasi 10 anni, il Museo di Storia Naturale di Venezia ha riaperto al pubblico nel 2010 con un allestimento nuovo e suggestivo, lungo undici sale al primo piano del Fondaco dei Turchi. All’interno troverete anche aree di accoglienza al piano terra, con un giardino recuperato per il museo e per la città e un approccio museologico e un impianto museografico moderni e originali. Le collezioni del Museo di Storia Naturale comprendono due milioni di reperti che coprono un arco cronologico di 700 milioni di anni: raccolte zoologiche, entomologiche, botanche; fossili e preparati anatomici;“mirabilia”, e una biblioteca di 40 mila volumi. Il piano terra del Museo ospita, oltre alla ricca biblioteca scientifica, due importanti spazi espositivi: la Galleria dei Cetacei con lo scheletro di una balenottera e di un giovane capodoglio e l’Acquario delle tegnùe. Il Primo piano ospita invece tre sezioni ognuna delle quali in realtà un museo nel museo: – Sulle tracce della vita, dedicata ai fossili e alla paleontologia; La prima sala, di grande effetto scenico, è quella dedicata alla Spedizione Ligabue che nel 1973 portò alla luce vari reperti di oltre 100 milioni d’anni fa tra cui lo scheletro quasi intero di un dinosauro di oltre 7 metri, Ouranosaurus nigeriensis, e il cranio del gigantesco coccodrillo Sarchosuchus imperator. – Raccogliere per stupire, raccogliere per studiare, racconta l’evoluzione del collezionismo naturalistico e la nascita della museologia scientifica; – Le strategie della vita, illustra la varietà delle forme viventi e la complessità di adattamenti e specializzazioni.

Come arrivare: Vaporetto linea 1 o 5.2, fermata Riva de Biasio.

Orari dal 1 novembre al 31 maggio:

dal martedì al venerdì 9.00 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)
sabato e domenica 10.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

Orari dal 1 giugno al 31 ottobre

dal martedì al venerdì 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)
sabato e domenica 10.30 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.30)

Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

Costo del biglietto: intero 8.00 euro – ridotto 5.50 euro

 

Compra un biglietto

 

Ingresso gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (tariffa valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Novità: Audiopen 3,50 euro (lingue disponibili: italiano, inglese, francese)

Museo del Vetro di Murano

Una straordinaria collezione di vetri di Murano, dal Rinascimento al 900, vi attende al Museo del Vetro di Venezia

Il Museo del Vetro di Murano, che  fa parte dei Musei Civici Veneziani,  è dotato di splendide e ampie collezioni di vetri e capolavori in vetro, che nel 1932 furono accresciute dall’aggiunta dei vetri delle collezioni Correr, Cicogna e Molin: i più bei pezzi rinascimentali in vetro del Museo. Dal 2015 il Museo del Vetro di Venezia, dopo un lungo periodo di restauro e restyling ha riaperto al pubblico raddoppiando i suoi spazi espositivi. Il progetto museografico è stato totalmente rinnovato, allestimenti e percorsi ridisegnati consentono ora ai visitatori di cogliere gli snodi chiave dell’avventura del vetro a Murano e di godere appieno dei capolavori – in molti casi unici – qui custoditi. Il museo è stato poi arricchito di nuovi servizi per il pubblico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la messa in opera di due ascensori, la possibilità di esporre parti della collezione finora rimaste nei depositi e di realizzare eventi legati anche alla creatività più attuale Il Museo è anche dotato di una sezione archeologica, della quale gli elementi di maggior prestigio sono i vetri provenienti dalla necropoli di Enona (Zara). Anche oggi le collezioni del Museo vengono incrementate da donazioni da parte delle fornaci dell’isola, che vanno ad arricchire soprattutto la raccolta contemporanea.

Come arrivare:  

Da Piazzale Roma
Linea 4.1 o Linea 4.2, o DM fermata Museo Murano
Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia
Linea 4.1 o Linea 4.2 o DM  fermata Museo Murano.
Da Lido di Venezia
Linea 5.1 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con Linea 4.1, fermata Museo Murano

Orario:  Aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00

Costo del biglietto

Intero: € 10.00

Ridotto: € 7.50 (Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25anni; visitatori over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card)

Ridotto 7,50 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25anni; visitatori over 65 anni; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card, possessori abbonamento Musei.it con versamento della quota d’iscrizione in corso, soci Coop. Gratuito * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori MUVE Friend Card; membri Venice International Foundation; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Audioguida (al momento non disponible): 4,00 euro.

BIGLIETTO COMBINATO MUSEO DEL VETRO + MUSEO DEL MERLETTO
Intero: 12,00 euro
Ridotto: 8,00 euro

Museo del merletto

Nel 1978 gli enti pubblici veneziani (Comune, Provincia, Camera di Commercio, Ente per il Turismo, Azienda Autonoma di Soggiorno) si univano alla Fondazione Adriana Marcello in un Consorzio per i Merletti di Burano per rilanciare e riqualificare l’artigianato dei merletti. Nella sede dell’antica scuola venne creato il Museo del Merletto poi passato in gestione al Comune. Nel 2011 si è concluso il restauro e la ristrutturazione completa dell’edificio che ospita il Museo del Merletto di Burano. Una delle espressioni più alte dell’artigianato artistico locale, quell’arte del merletto così inscindibilmente legata al costume e alla storia culturale della laguna e in particolare all’isola di Burano, è stato così finalmente valorizzato da un completo restyling della sede e dal suggestivo allestimento di Daniela Ferretti, che ha portato all’interno del Museo del merletto la policromia tipica dell’isola più famosa della Laguna veneziana, insieme a Murano e Torcello. Mediante l’impiego di vetrine innovative, appositamente studiate e realizzate per l’occasione, si offre al pubblico una completa panoramica delle vicende storiche e artistiche dei merletti veneziani e lagunari dall’origine ai nostri giorni. Nel Museo  del merletto sono esposti oltre un centinaio di merletti tratti dalla ricca collezione, per lo più prodotti nell’ambito della Scuola, documenti con importanti disegni, foto e testimonianze iconografiche. Il Museo del Merletto di Burano offre non solo l’esposizione di pezzi di grande valore, ma anche la possibilità di osservare dal vero le tecniche di lavorazione proposte dalle merlettaie – ancora oggi depositarie di quest’arte – presenti al mattino in museo. È inoltre a disposizione degli studiosi l’archivio, importante fonte di documentazione storico–artistica, con disegni, foto e varie testimonianze iconografiche.

Come arrivare:

– Da Piazzale Roma prendere la Linea 41 e scendere alla fermata Fondamente Nove. Qui cambiare con la linea Burano.
– Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia
prendere la Linea 41 e scendere alla fermata Fondamente Nove. Qui cambiare con la linea Burano.
– Dal Lido di Venezia
prendere la Linea 51 fino a fermata Fondamenta Nuove, quindi cambio con la linea Burano. 

Orario visite: sabato e domenica dalle 12.00 alle 16.00

Costo biglietto intero: 5.00 €
Costo biglietto ridotto: 3.50 €
Costo biglietto famiglie: ridotto per tutti i componenti paganti di famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (fino ai 14 anni);
Biglietto gratuito:  Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; partner ordinari MUVE; possessori della MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Palazzo Grimani

Il Museo di Palazzo Grimani, nasce per affiancare, integrare e ampliare il Museo archeologico di Venezia, che trae la sua origine proprio dalla donazione di Giovanni Grimani per gran parte della sua collezione, allora custodita nel palazzo di Santa Maria Formosa. La visita delle due sedi museali attraverso un percorso integrato consente di comprendere la genesi del Museo archeologico di Venezia, di conoscere i luoghi che, prima della costruzione dello Statuario Pubblico, ospitarono le preziose sculture e di cogliere appieno il carattere di collezione che la raccolta Grimani aveva. Visitare Palazzo Grimani è inoltre l’occasione per visitare un edificio di rara bellezza, di straordinario fascino e dai caratteri architettonico-artistici unici, in cui elementi tosco-romani si fondono superbamente con l’ambiente veneziano, per ammirare la splendida Tribuna, unica a Venezia, e la bellissima scala d’accesso del Palazzo. IL Museo di Palazzo Grimani ospita regolarmente esposizioni temporanee.

ORARIO A SETTIMANE ALTERNATE:

  •  Venerdì, sabato, domenica: dalle 10.00 alle 19.00
  • Mercoledì. giovedì, venerdì: dalle 10.00 alle 19.00
  • Lunedi e martedì: CHIUSO

Chiuso il 1 gennaio, 25 dicembre, 1 maggio

Biglietto intero: € 13,00 ​
Biglietto agevolato: € 2,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità.

Biglietto ridotto speciale (per eventi particolari): € 6.00 (anche per i possessori di AREA ARTE CARD)

Audioguida: 4€ in ITALIANO o INGLESE alla mostra “Domus Grimani”

Biglietto unico Palazzo Grimani + Galleria Franchetti alla Ca’ d’Oro   

Biglietti intero: € 14,00

Biglietto ridotto: € 6,00

Biglietto agevolato: € 6,00 per cittadini UE di età compresa tra 18 e 25 anni, previa esibizione di documento di identità; per titolari di convenzioni.

BIGLIETTO INTEGRATO: PERCORSO 2: € 14.00

(Prevede il riconoscimento di un biglietto unico integrato utilizzabile in tre mesi dall’emissione, per i Musei statali della Galleria franchetti alla Ca’d’Oro, il museo di palazzo grimani e i musei civici della laguna sud san francesco fuori le mura e di zoologia marina.)

Museo Correr

La splendida Ala Napoleonica in Piazza San Marco a Venezia ospita il Museo Correr

Il Museo Correr prende nome da Teodoro Correr (1750-1830), nobile di antica famiglia veneziana che lasciò alla Municipalità di Venezia per disposizione testamentaria le sue ricche e vaste collezioni, raccolte in vita con passione in un periodo in cui la Città sembrava incapace a non disperdere il suo enorme patrimonio storico e artistico. A questo primo consistente nucleo di opere, nel tempo si sono aggiunti altri doni ed acquisti checostituiscono oggi il complesso e diversificato patrimonio dei Musei Civici Veneziani d’Arte e di Storia. Collocato inizialmente al Fondaco dei Turchi, il Museo Correr occupa dal 1922 gran parte delle Procuratie Nuove, ideate dall’arch. Vincenzo Scamozzi (1552-1616) e la cosiddetta Ala Napoleonica, innalzata a chiudere Piazza S. Marco sul luogo dove un tempo sorgeva la Chiesa di San Geminiano. L’edificio, iniziato durante il Regno d’Italia (1807-1813) per accogliere Napoleone e i Viceré d’Italia, venne continuato sotto la dominazione austriaca per ospitare la Corte Asburgica nelle frequenti visite a Venezia e le rappresentanze politiche, militari e diplomatiche del Lombardo-Veneto di cui Venezia, assieme a Milano, era la capitale. Dal 2012 sono state anche riaperte e restituite al pubblico le sale riservate alla Principessa Sissi negli Appartamenti Imperiali d’Austria del Palazzo Reale di Venezia di Piazza San Marco, dopo un impegnativo restauro di nove straordinari ambienti. L’Ala Napoleonica, con la doppia facciata monumentale, il suggestivo portico dell’Ascensione – dov’è l’entrata del Museo, l’arioso scalone, la ricca sala da ballo, fu progettata dagli architetti G. A. Antolini, Giuseppe Soli e Lorenzo Santi. Quest’ultimo nel terzo decennio dell’ottocento sistemò e ordinò tutto il complesso del Palazzo Reale. Il pittore veneziano Giuseppe Borsato impostò il decoro degli ambienti secondo una personale e attenta rilettura dello stile Impero, sotto l’influenza degli architetti e arredatori francesi Percier e Fontaine e dello stile Biedermeier, che allora si andava imponendo nelle principali corti europee.

Come arrivare:
Da Piazzale Roma:

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria
Linea 2 fermata Giardinetti Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria.

Dalla Stazione Ferroviaria di Venezia Santa Lucia:

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria
Linea 2 fermata Giardinetti
Linea 5.1 o Linea 4.1, fermata San Zaccaria.

Da Lido di Venezia :

Linea 1 fermata Vallaresso o San Zaccaria;
Linea 5.2, fermata San Zaccaria.

Orari :

dal 1 novembre al 31 marzo

10.30 – 17.00 (ultimo ingresso ore 16.30)

dal 1 aprile al 31 ottobre

10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.30)

Chiuso il 25 dicembre e 1 gennaio

Costo biglietto:

Un unico biglietto valido per: Palazzo Ducale e per il percorso integrato del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato

Ha validità per 3 mesi e consente una sola entrata a Palazzo Ducale e al percorso integrato

Intero: 25 €

Ridotto: 13 €

Famiglie: biglietto ridotto per tutti i componenti, per famiglie composte da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni);

Scuola: 5,50 € a persona per classi di studenti di ogni ordine e grado, accompagnate dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza.
La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2);

Gratuito:

  • residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M.
  • bambini da 0 a 5 anni
  • persone con disabilità e accompagnatore
  • guide turistiche abilitate in italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali;
  • per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto)
  • docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo
  • volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia 
  • partner ordinari MUVE
  • possessori MUVE Friend Card
  • soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
  • possessori di Art Pass Venice Foundation
  • possessori di Art Pass Fondazione Venetian Heritage

 

Casa di Carlo Goldoni

Ca’ Centani, o Centanni, meglio conosciuta come la “Casa di Carlo Goldoni”, fu eretta nel XV secolo. Si tratta di un tipico palazzo gotico di non eccessiva dimensione, ma che presenta ancora oggi, nonostante le svariate ristrutturazioni, l’impianto e gli elementi tipici dell’architettura civile veneziana tra la fine XIV e l’esordio del XV secolo. La sezione goldoniana comprende alcuni documenti (nascita, nozze, lettere private), il carteggio coi proprietari del Teatro San Luca, il manoscritto del “Giustino”, esemplari delle principali edizioni e traduzioni settecentesche delle sue opere, i ritratti del Longhi e del Piazzetta; mentre il teatro veneto è rappresentato da ritratti di alcuni autori (Gallina, Selvatico, Sugana, Varagnolo) e di alcuni attori veneti o comunque interpreti delle commedie goldoniane(Modena-Benini-Zago-Gandusio) e anche da alcuni costumi di scena ( la “velada” di E. Novelli e l’abito di Arlecchino di M. Moretti) Inoltre il “portego” arredato in modo da ricreare una certa ambientazione settecentesca.

Come arrivare: Biglietti: Linee Vaporetti ACTV  Linee 1 S. TOMA’     

Orari: Aperto tutti i giorni dalle 12.00 alle 17.00

Chiuso il mercoledi, 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

Prezzo intero: 5,00 euro

Prezzo ridotto: 3,50 euro

CA’ REZZONICO Museo del Settecento Veneziano

Uno dei più bei palazzi sul Canal Grande ospita il Museo del settecento a Venezia: Ca’ Rezzonico

Il MUSEO DEL SETTECENTO VENEZIANO fu inaugurato a Ca’ Rezzonico il 25 aprile 1936 come sezione staccata dei Civici Musei. Vi furono sistemate le collezioni settecentesche che si trovavano esposte al Correr, dove ora c’è il Museo del Risorgimento, ma soprattutto quelle rinchiuse nei depositi. La straordinaria ricchezza delle collezioni e magnificenza dell’ambiente rendono Ca’ Rezzonico assolutamente imperdibile: l’elemento più spettacolare è il salone da ballo che occupa l’intera larghezza del palazzo. Gli affreschi delle pareti sono di Pietro Visconti (prospettive architettoniche) e di G. B. Crosato (per le figure); del Crosato sono anche lo stemma di casa Rezzonico ed il soffitto con la grandiosa “Allegoria delle quattro parti del mondo”. I sontuosi lampadari in legno e metallo dorato fanno parte dell’arredamento originario del salone. L’abitazione patrizia passò infatti attraverso successive spoliazioni tanto che quando fu acquistata dal Comune era praticamente vuota, rimanevano solo i lampadari del salone, troppo grandi per un qualsiasi altro salone. All’interno del palazzo si trovano anche:  l’eccezionale farmacia settecentesca “Ai do San Marco”, fino al 1909 in campo San Stin, e il teatrino delle marionette. Un ponte in legno, ricostruito di recente, consente l’accesso al palazzo anche dalla riva d’acqua di fianco all’imbarcadero omonimo.

Si può richiedere una visita privata di Ca’ Rozzenico per poter avere una spiegazione attenta e dettagliata delle opere esposte all’interno del museo. Questo tipo di visita viene generalmente abbinata anche ad un tour a piedi nel centro storico di Venezia.

Orario:  dalle 10.00 alle 18.00 dal 1° Aprile al 31 Ottobre;  dalle 10.00 alle 17.00 dal 1° Novembre al 31 Marzo.

Chiude il Martedì, 25 dicembre, 1 gennaio.

Costo Biglietto:

Intero: 10,00 euro

Ridotto: 7,50 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti dai 15 ai 25 anni; visitatori oltre 65 anni; titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card.

Ingresso gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; partner ordinari MUVE; volontari Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card; soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (valida per ingresso nel periodo 1 settembre – 15 marzo): per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Audioguida (al momento non disponibile): 4 euro.

CA’ PESARO – Galleria Internazionale d’Arte Moderna

Straordinaria Collezione di Arte Moderna e Contemporanea a Venezia

La collezione municipale d’arte moderna a Venezia ha sede presso il prestigioso palazzo barocco che si affaccia sul Canal Grande detto Ca’ Pesaro, donato alla città dalla duchessa Felicita Bevilacqua La Masa nel 1902. La Galleria Internazionale di Arte Moderna raccoglie, oltre a capolavori del Novecento,  tra cui spiccano opere di Klimt, Chagall e notevoli opere da Kandinsky a Klee, a Moore, anche la collezione di opere dell’ Ottocento veneziano oltre a una ricca selezione di lavori di artisti italiani e un importante gabinetto di grafica. Dal 1 giugno 2013 il percorso espositivo del Museo di Ca’ Pesaro si è arricchito delle opere della collezione Ileana Sonnabend. Si tratta di una straordinaria raccolta di capolavori che spaziano della ricerca artistica del secondo ‘900, dal NeoDada alla Pop Art, dal Minimalismo all’Arte Povera, dal Concettuale al NeoEspressionismo, fino all’arte fotografica contemporanea. Il secondo piano nobile del Palazzo di Ca’ Pesaro, è sede di mostre temporanee a rotazione, e al terzo piano è invece ospitato il Museo d’Arte Orientale.

Come arrivare : Linee Vaporetti ACTV: Linea 1 fermata S. STAE

Orari:

Dal 1 aprile al 31 ottobre  10.00 – 18 (biglietteria 10 – 17)

Dal 1 novembre al 31 marzo  10 – 17 (biglietteria 10 – 16)

Chiusura: lunedì e 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio

BIGLIETTO INDIVIDUALE Valido per Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’Arte Moderna + Museo d’Arte Orientale

Intero: 10,00 euro

Ridotto: 7,50 euro Ragazzi da 6 a 14 anni; studenti da 15 ai 25 anni; visitatori over 65; personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT); titolari di Carta Rolling Venice; titolari di ISIC – International Student Identity Card.

Gratuito: * Residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini da 0 a 5 anni; persone con disabilità e accompagnatore; Guide turistiche abilitate in Italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali; per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto); docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo; membri ICOM; titolari AMACI Card; partner ordinari MUVE; volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia; possessori MUVE Friend Card, soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”; possessori di Art Pass Venice Foundation e Membership Card Fondazione Venetian Heritage (valida per due persone).

Offerta Scuola: 4,00 euro a persona (tariffa valida per ingresso nel periodo dal 1 settembre al 15 marzo) Per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate dai loro insegnanti con elenco dei nominativi compilato dall’Istituto di appartenenza. La tariffa scuola è estesa anche a eventuali accompagnatori (fino a un massimo di 2).

Palazzo Ducale

 

 Acquista un biglietto per il Palazzo Ducale

 

Il Palazzo Ducale a Venezia è il simbolo più evidente della civiltà veneziana

Palazzo Ducale è stato fino alla caduta della Repubblica di Venezia nel 1797 residenza del Doge, palazzo pubblico e luogo di amministrazione della giustizia, il simbolo più alto e più ricco della civiltà veneziana, della sua storia culturale, militare, politica ed economica. Tutte le epoche storiche vi sono rappresentate in una straordinaria stratificazione di elementi costruttivi e decorativi: dalle antiche fondazioni originarie all’assetto gotico dell’insieme, dalle enormi sale della vita politicadecorate con i teleri di Veronese, Tintoretto e i grandi maestri del Rinascimento, alle preziose stanze dell’appartamento dei Dogi, delle buie prigioni e dai luoghi di tortura alle luminose logge sulla Piazza e sulla Laguna. Più prezioso di una reggia, più monumentale di un palazzo pubblico, più elegante di una dimora principesca, Palazzo Ducale ha soprattutto conservato tutto il fascino e la suggestione di uno dei più splendidi edifici mai costruiti: attorno ad esso sono fiorite leggende e si sono consolidati miti che hanno fatto grande e celebre Venezia e il suo governo millenario. Perfettamente conservato grazie ad un incessante lavoro di manutenzione e restauro, Palazzo Ducale apre oggi al visitatore settori poco noti e affatto sconosciuti delle sue aree: il Museo dell’Opera, che raccoglie soprattutto gli originali dei celebri maestosi capitelli scolpiti; il nuovo percorso delle Prigioni, oltre il Ponte dei Sospiri, nell’edificio marmoreo del Da Ponte; le cucine del Doge che ospitano oggi la nuovissima elegante cafeteria. Nel cosiddetto “percorso aulico” si visitano le diverse sale, sedi degli organi di governo delle magistrature veneziane e l’armeria, ricca di una pregiatissima raccolta d’armi. E’ possibile visitarlo anche grazie agli “Itinerari segreti“. Si visitano la Sala dei tre capi degli Inquisitori di Stato (sono qui conservati due dipinti del fiammingo Jeronimus Bosch), gli Uffici del Consiglio dei Dieci, e la “Sala del Tormento” ovvero la sala della tortura, pratica peraltro in disuso già a partire dal XVII secolo. Interessanti le sale della Cancellaria Superiore, il luogo destinato ai Segretari, membri di quella vera e propria classe intermedia tra nobiltà e popolo che costituiva la spina dorsale dell’efficiente burocrazia veneziana. Ancora si possono visitare i Pozzi e i Piombi, le celeberrime prigioni della Serenissima.

Apertura: dal 13 giugno al 26 luglio 2020 è aperto sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00

Costo Biglietto:

Intero: € 13.00
biglietto valido solo per Palazzo Ducale

Ridotto: € 5.50
biglietto valido solo per Palazzo Ducale

ragazzi da 6 a 14 anni Studenti dai 15 ai 25 anni Visitatori oltre 65 anni Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) Titolari di Carta Rolling Venice Titolari di ISIC – International Student Identity Card

Gratuito:

residenti e nati nel Comune di Venezia Membri I.C.O.M.
bambini da 0 a 5 anni
persone con disabilità e accompagnatore
guide turistiche abilitate in italia che accompagnino gruppi o visitatori individuali;
per ogni gruppo di almeno 15 persone, 1 ingresso gratuito (solo in caso di preacquisto)
docenti accompagnatori di gruppi scolastici, fino ad un massimo di 2 per gruppo
volontari del Servizio Civile del Comune di Venezia 
partner ordinari MUVE
possessori MUVE Friend Card
soci dell’associazione “Amici dei Musei e Monumenti Veneziani”
possessori di Art Pass Venice Foundation
possessori di Art Pass Fondazione Venetian Heritage

ITINERARI SEGRETI DI PALAZZO DUCALE

Biglietto intero: 28,00 euro

Biglietto ridotto: 15,00 euro * Ragazzi da 6 a 14 anni Studenti da 15 a 25 anni Accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti Visitatori over 65 anni Residenti e i nati nel Comune di Venezia Titolari di Carta Rolling Venice Possessori VeneziaUnica Pack Acquirenti dei biglietti per i Musei di Piazza San Marco, Museum Pass Possessori del biglietto della Torre dell’Orologio Membri I.C.O.M. Personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo (MiBACT) Titolari di ISIC – International Student Identity Card