Crociera con Cena sul Galeone Veneziano

Sali a bordo per un giro in barca di tre ore sul galeone veneziano, goditi una cena a lume di candela e naviga nelle tranquille acque di Venezia e della sua laguna.

Partendo dal molo di Venezia, naviga a passo tranquillo verso la parte settentrionale della laguna, verso la costa di cipressi di Mazzorbo, l’isola di Burano e Murano, famosa in tutto il mondo per i capolavori dei soffiatori di vetro.

Goditi un menu di 5 portate (di solito a base di pesce, ma un menu alternativo è disponibile su richiesta al momento della prenotazione), che include un aperitivo con Prosecco DOC extra dry, una bottiglia di Cabernet Sauvignon o Chardonnay Podere dei Nidran e un caffè.

La cena a bordo proseguirà con un tour panoramico nel bacino di San Marco durante il quale potrai ammirare la Chiesa del Redentore, la basilica di Santa Maria Della Salute, Punta della Dogana, il paesaggio marino unico di Venezia e Piazza San Marco.


COSA È INCLUSO:

  • Navigazione nella laguna di Venezia
  • Menù a base di pesce (su richiesta è possibile avere un menù alternativo)
  • Aperitivo con Prosecco DOC extra dry
  • Bottiglia di Cabernet Sauvignon o Chardonnay Podere dei Nidran

DURATA

Fino a 3 ore


PUNTO D’INCONTRO

Riva S. Biasio, 2148 Castello, Venezia
Imbarco e sbarco al molo di Venezia, davanti al Museo Navale, almeno 10 minuti prima della partenza.

Salone dell’Alto Artigianato Italiano 2024

Da Nord a Sud un viaggio fra le eccellenze dell’artigianato Made in Italy

Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano, in programma dal 3 al 6 ottobre all’Arsenale di Venezia, sarà un appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati del vero artigianato italiano. Con oltre 140 maestri artigiani provenienti da ogni angolo del Paese, l’evento punta a mettere in luce il valore del lavoro manuale, la creatività e il talento che da sempre contraddistinguono il Made in Italy.

Questo prestigioso salone sarà una vetrina d’eccellenza in un contesto suggestivo come quello della laguna di Venezia. Gli espositori copriranno una vasta gamma di settori: dai tessuti pregiati alle ceramiche, passando per la gioielleria, il vetro soffiato, i mobili d’arte e molto altro ancora. Ogni artigiano porterà con sé un pezzo della propria tradizione regionale, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso la ricchezza culturale e artistica italiana.

Tra le aziende presenti spiccano nomi noti come Pasotti Ombrelli, che da generazioni produce ombrelli di lusso fatti a mano, e De Rosa, leader nella produzione di biciclette artigianali dal 1953. Ma ci saranno anche realtà innovative come Albore Design, che si distingue per la sostenibilità delle sue creazioni in light design grazie alla tecnologia di stampa 3D.

Dalle diverse regioni d’Italia arrivano storie affascinanti e prodotti unici: l’oreficeria abruzzese di Giuliano Montaldi, i mobili intagliati a mano dalla Toscana, i tappeti sardi di Eugenia Pinna e le ceramiche artistiche di OVO dalla Calabria. Non mancheranno nemmeno artigiani del legno come Alessandro Pellegrini dal Trentino e restauratori come Madì dalla Liguria.

Il Salone sarà anche l’occasione per scoprire le eccellenze della liuteria veneta e ascoltare la musica di strumenti realizzati a mano, come pianoforti e chitarre, frutto di una tradizione secolare.

Promosso dal Comune di Venezia e organizzato da Vela Spa, l’evento rientra nel progetto “Venezia e la sua laguna”, volto alla valorizzazione del patrimonio culturale della città, riconosciuto dall’UNESCO. Un’occasione per scoprire non solo il meglio dell’artigianato italiano, ma anche per celebrare l’anima artistica e culturale di Venezia.

Partner istituzionali della manifestazione sono: Regione Veneto, Camera di Commercio Venezia e Rovigo, Venice World Sustainability Capital Foundation, CNA Venezia, Confartigianato, Fondazione Musei Civici Venezia, oltre a Venis, AVM Spa e Veritas.
Partner: Intesa San Paolo e American Express.
Partner tecnico: Artemest ed Henoto.

Souls of Venice

La nuova mostra di Lorenzo Quinn, intitolata “Anime di Venezia – Souls of Venice“, sarà esposto a Venezia dal 20 aprile al 15 settembre 2024 in occasione delle celebrazioni del 700° anniversario della morte di Marco Polo, in concomitanza con la 60ª Biennale d’Arte.

Esposte 15 statue realizzate in mesh, un intreccio metallico, che rappresentano alcune delle Anime più significative della Serenissima attraverso i secoli, celebrando l’unione e la simbiosi tra la città e le sue arti, rese immortali dai veneziani.

L’installazione troverà posto nell’Androne di Ca’ Rezzonico, splendido e maestoso edificio affacciato sul Canal Grande, progettato da Baldassare Longhena e sede del Museo del Settecento Veneziano. Questo progetto sorprendente e iconico segna in modo indelebile il legame d’amore tra Venezia e Lorenzo Quinn.

“Anime di Venezia – Souls of Venice” rappresenta una novità assoluta nella produzione di Quinn: per la prima volta, l’artista affronta un tema storico, concepito appositamente per il museo, e l’opera prende vita anche grazie all’uso della realtà aumentata, interpretata con una visione poetica e magica.

Realizzato in collaborazione con la Fondazione Musei Civici e con il patrocinio della Città di Venezia e del Comitato per le Celebrazioni di Marco Polo 700, il progetto offrirà al visitatore di Ca’ Rezzonico, oltre alla replica del Marco Polo già presente a Palazzo Ducale, la possibilità di ammirare le statue in maglia metallica di Lorenzo Tiepolo, Caterina Corner, Veronica Franco, Elena Lucrezia Corner Piscopia, Carlo Goldoni, Antonio Vivaldi, Marietta Barovier, Elisabetta Caminer Turra, Andrea Palladio, Antonio Canova, Tiziano Vecellio, Rosalba Carriera, Giacomo Casanova e il Marco Polo “universale” rappresentato simbolicamente dalla figura del Gondoliere, che inviterà tutti a intervenire per “salvare Venezia e il mondo intero”.

Le statue prendono vita

L’installazione di Lorenzo Quinn presenta una caratteristica unica: le 15 Anime comunicano con il visitatore. Scaricando un’applicazione e scansionando con il proprio smartphone il codice QR su ogni statua, il visitatore può assistere alla trasformazione di ciascuna figura metallica in un’immagine di realtà aumentata. Ogni personaggio, contestualizzato nel suo periodo storico, “parla” raccontando di sé e del suo speciale rapporto con Venezia. Grazie allo smartphone e all’app dedicata, le statue di maglia metallica prendono vita virtualmente, dimostrando quante e quali “Anime” hanno segnato la storia della Serenissima. 

Venetian Bubbles: Un vortice di colori e riflessioni

Jiri Georg Dokoupil porta la sua arte a Venezia con la mostra “Venetian Bubbles“, un affascinante viaggio attraverso la sperimentazione e l’espressione artistica.

Dipinti eterei e sculture tridimensionali si intrecciano in un dialogo tra tradizione e innovazione, ospitato all’interno delle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana. Dal 22 giugno al 18 agosto 2024, lasciatevi rapire da un mondo di bolle che sfidano la percezione e invitano a profonde riflessioni.

Sette dipinti su larga scala dominano lo spazio, catturando l’essenza effimera delle bolle di sapone. Creati con una tecnica unica che mescola sapone, pigmenti e imprevedibili soffi, questi lavori evocano la fragilità dell’esistenza e la bellezza transitoria del momento.

Le bolle di sapone, protagoniste indiscusse, si trasformano in sculture tridimensionali grazie alle innovative opere in vetro di Dokoupil. Sette portabottiglie in metallo assumono una nuova vita, decorati da bolle di vetro che brillano di mille sfumature. Un omaggio all’artigianato vetrario boemo si intreccia con la fantasia dell’artista, dando vita a oggetti che sfidano la funzione e invitano all’osservazione.

Un’opera emblematica della mostra è Open Bubbles Condensation Cube, un tributo all’opera di Hans Haake. All’interno di una scatola, bolle di vetro galleggiano in acqua condensata, creando un microcosmo che riflette sul mutamento e sulla ciclicità della vita.

Venetian Bubbles è più di una semplice mostra: è un’esperienza immersiva che stimola i sensi e invita a riflettere sulla natura effimera dell’esistenza. Un invito a cogliere la bellezza nell’istante, a celebrare la sperimentazione e ad apprezzare la fragilità di ciò che ci circonda.

Jiří Georg Dokoupil: Un Viaggio Oltre le Categorie Artistiche

Figura chiave del movimento “Neue Wilde” in Germania, Jiří Georg Dokoupil ha sempre rifiutato di essere confinato in un singolo genere o stile. La sua arte è un’esplorazione continua, un viaggio che trascende le pratiche tradizionali e abbraccia l’innovazione.

Dai segni di frusta alla fuliggine di candela, dalla frutta alle bolle di sapone, Dokoupil impiega una moltitudine di materiali insoliti per dare vita alla sua visione artistica. La sua pittura è un dialogo aperto con il processo creativo, dove tecniche non convenzionali si intrecciano con concetti profondi.

Con oltre 60 collezioni e 100 tecniche o stili al suo attivo, l’opera di Dokoupil è una testimonianza della sua incessante ricerca. Egli si rifiuta di essere definito da uno stile unico, preferendo invece sperimentare liberamente, spingendo i confini di ciò che la pittura può essere.

Venetian Bubbles rappresenta l’ultima tappa di questo viaggio artistico. Le bolle di sapone, effimere e delicate, si trasformano in simboli senza tempo nelle mani di Dokoupil. La loro fragilità riflette la natura transitoria dell’esistenza, mentre la loro bellezza effimera ispira riflessioni sulla natura stessa dell’arte.

L’opera di Dokoupil è un invito a guardare oltre le apparenze. Ci spinge a mettere in discussione le nostre convinzioni e ad abbracciare l’incertezza. È un’arte che vive nel momento, che cattura la bellezza dell’istante e ci ricorda il potere trasformativo della creazione artistica.

Jiří Georg Dokoupil non è solo un artista, è un esploratore. Un pioniere che naviga in mari inesplorati, alla ricerca di nuove forme di espressione. La sua arte è un dono per il mondo, un’ispirazione per tutti coloro che osano sognare e creare. 

VENEZIA JAZZ FESTIVAL 2024

Il Venezia Jazz Festival si prepara a offrire un’estate all’insegna della musica di qualità, con un programma ricco di artisti di fama internazionale e nuove promesse del jazz. La manifestazione, che si terrà da giugno ad agosto, propone un viaggio musicale variegato, spaziando dalle sonorità sudamericane al jazz non convenzionale, fino alle nuove sperimentazioni.

Gli Artisti Principali

Tra i nomi di punta del festival spiccano Gregory Porter e gli Incognito, due formazioni che rappresentano il meglio della scena jazz contemporanea.

Gregory Porter: Il celebre cantante statunitense, vincitore di numerosi Grammy Awards, è noto per la sua voce calda e potente. Porter è acclamato per la sua capacità di fondere jazz, soul e gospel in un mix unico e coinvolgente.
Incognito: Questo storico gruppo britannico è uno dei maggiori esponenti dell’acid jazz. La loro musica combina elementi di jazz, funk e soul, creando un sound energico e inconfondibile che ha conquistato fan in tutto il mondo.

Un Programma Variegato

Oltre ai concerti principali, il Venezia Jazz Festival offrirà una serie di eventi e performance che esploreranno diverse sfaccettature del jazz e delle sue contaminazioni.

Sonorità Sudamericane: Il festival darà ampio spazio alla musica sudamericana, con artisti che porteranno sul palco ritmi e melodie tipiche del continente latinoamericano, arricchendo l’atmosfera veneziana con colori e suoni esotici.
Jazz Non Convenzionale: Verranno presentati progetti innovativi che sfidano le convenzioni del genere, proponendo nuove forme espressive e contaminazioni con altri stili musicali.
Nuove Sperimentazioni: Giovani musicisti e band emergenti avranno l’opportunità di esibirsi, presentando le loro composizioni originali e sperimentazioni sonore, offrendo uno sguardo sul futuro del jazz.

Una Cornice Unica

Il Venezia Jazz Festival non è solo musica, ma anche un’occasione per vivere la magia di Venezia. I concerti si svolgeranno in alcuni dei luoghi più suggestivi della città, dalle piazze storiche ai palazzi antichi, creando un connubio perfetto tra arte, storia e musica.

Il programma

Sabato 29 giugno – ore 21.00
Piazza San Marco – Venezia
Ennio Morricone – Marco Polo Soundtrack
Orchestra Regionale Filarmonia Veneta
Direttore e viola solista Danilo Rossi

Martedì 2 Luglio– ore 19.30
Sale Apollinee – Teatro La Fenice – Venezia
MMQ feat Tony Kofi
Essentially Ellington & Strayhorn

Sabato 6 Luglio – ore 18.00
Auditorium Lo Squero – Isola di San Giorgio – Venezia
Carmen Souza trio

Martedì 9 Luglio – ore 20.00
Teatro La Fenice – Venezia
Gregory Porter

Domenica 14 Luglio – ore 18.00
Auditorium Lo Squero – Isola di San Giorgio – Venezia
Monica Salmaso trio

Venerdì 19 Luglio – ore 21.00
Giardino Palazzo Municipale – Fiesso D’Artico
SNEER
Massimiliano Milesi – Francesco Baiguera – Michele Zuccarelli Gennasi
Ingresso libero

Domenica 21 Luglio – ore 21.30
Piazza Mercato – Marghera
Incognito

Giovedì 25 Luglio – ore 20.00
Altana Hotel Splendid – Venezia
Cobi

in collaborazione con Albe Jazz Festival
Giovedì 1 agosto – ore 21.00
Hotel Villa Orio e Beatrice – Alberoni – Venezia
Adam Holzman Trio
Ingresso libero

Nu Fest
Sabato 3 agosto – ore 21.00
Combo – Venezia
Adam Holzmann Trio

in collaborazione con Albe Jazz Festival
Domenica 25 agosto – ore 21.00
Hotel Villa Orio e Beatrice – Alberoni – Venezia
Leo di Angilla – Cajon jazz Trio
Ingresso libero 

Federica Marangoni ON THE ROAD 1970-2024. Non solo vetro

La mostra ripercorre la lunga carriera dell’artista e designer veneziana Federica Marangoni, focalizzandosi sul suo speciale rapporto con il vetro e con Murano, dai primi lavori con questo materiale a oggi. Nel corso degli anni, l’artista ha esplorato una vasta gamma di materiali e media tecnologici, operando in modo eclettico e interdisciplinare in vari settori della comunicazione, affiancando al suo percorso di scultrice l’attività di designer.

Nel 1970 apre a Venezia il suo Fedra Studio Design e inizia a utilizzare il vetro, collaborando assiduamente con numerose fornaci muranesi. Progetta sia oggetti di design per la produzione sia sculture in vetro e grandi installazioni. In queste opere, la combinazione di media tecnologici come video e luce al neon con la trasparenza e la fragilità del vetro rende il suo lavoro unico nel panorama dell’arte contemporanea. Dalla metà degli anni Settanta, l’uso della tecnologia elettronica diventa uno dei suoi principali mezzi espressivi. La sua ricerca continua esplora il rapporto tra luce e artificio, realtà e finzione, effimero, trasparenza e mobilità virtuale dell’immagine.

La mostra è allestita in diversi spazi del Museo del Vetro, creando un percorso coinvolgente che dialoga con l’architettura stessa della sede. All’ingresso è esposta l’opera “La bricola”, un’installazione di luce su pavimento specchiante realizzata per l’Euro-Domus di Torino nel 1971. Nel giardino trovano posto alcune grandi sculture multimediali, come la scala “Go Up Ladder”, esposta nel 2013 a Basilea, in cracked neon rosso e rete metallica. Gli spazi esterni del museo accolgono anche opere in vetro degli anni Ottanta, legate al tema del giardino e delle sue implicazioni simboliche.

Nella “Stanza della leggerezza” sono esposte opere realizzate dagli anni Ottanta a oggi, evocando concetti di aria, luce, volo, bellezza e archetipi di memorie antiche ed eterne.

Le cinque sezioni

  • “Il sogno fragile. Anni Settanta e Ottanta”, dove sarà esposto, tra gli altri, il gruppo “Natura sotto vetro”.
  • “Elettronica madre di un sogno umanistico”, che approfondisce la ricerca dell’artista sull’uso della tecnologia nelle opere in vetro e sull’elettronica nell’arte e nella comunicazione.
  • “Itinerari della memoria”, con il modello in scala della fontana-scultura “La trappola della memoria”, opera pubblica per l’Expo 1992 di Siviglia.
  • “La traccia”, una sezione che dimostra come il pensiero progettuale sia un labirinto dove esperienze, sogni, metafore e riferimenti storici si accumulano e ritornano, riflettendo il flusso del ricordo e del sogno.
  • “Il volo”, con la grandiosa installazione “Il volo impossibile”, già esposta a Valencia e Barcellona.

Affinità elettive. Picasso, Matisse, Klee e Giacometti

Fino 23 giugno 2024, per la prima volta in Italia, sarà possibile ammirare una selezione di quadri e disegni del Museo Berggruen di Berlino. Più di 40 straordinarie opere di Picasso, Matisse, Klee, Giacometti e Cézanne dialogheranno con capolavori di Giorgione, Sebastiano Ricci, Pietro Longhi, Giambattista Tiepolo e Canova, provenienti dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia.

La mostra, intitolata “Affinità Elettive”, sarà allestita presso le Gallerie dell’Accademia e alla Casa dei Tre Oci alla Giudecca, nuova sede del Berggruen Institute Europe, riaperta al pubblico per la prima volta dopo il restauro. Il titolo scelto, “Affinità Elettive”, evoca e sottolinea il potenziale che scaturisce dall’incontro di queste due importanti collezioni, ispirandosi al celebre romanzo di Johann Wolfgang Goethe, che trascorse alcuni mesi a Venezia durante il suo viaggio dalla Germania in Italia.

Alle Gallerie dell’Accademia

Diciassette opere provenienti dal museo berlinese saranno integrate nel percorso permanente, invitando i visitatori a scoprire i capolavori attraverso una sorta di caccia al tesoro. L’incontro tra la collezione della grande pittura veneta delle Gallerie e quella delle opere moderniste di Heinz Berggruen creerà stimolanti spazi di dialogo.

Tra gli accostamenti più suggestivi si segnalano il ritratto di Dora Maar realizzato da Picasso, affiancato a “La Vecchia” di Giorgione. Queste opere, pur molto diverse, condividono una relazione intima con il ritrattista. Inoltre, due studi di Picasso per “Les Demoiselles d’Avignon” saranno esposti accanto a una serie di bozzetti di Tiepolo: nonostante le differenze formali, offriranno numerosi stimoli e interpretazioni ai visitatori. Anche i due grandi scultori, Giacometti e Canova, dialogheranno tra loro attraverso le loro opere.

Alla Casa dei Tre Oci

Il percorso espositivo continua sull’isola della Giudecca, nella nuova sede del Berggruen Institute Europe, riaperta al pubblico dopo il restauro. Dopo mesi di chiusura, il palazzo neogotico, progettato come casa e studio dall’artista Mario de Maria e costruito nel 1913, diventerà un luogo di studio e confronto internazionale, ospitando mostre, workshop e simposi. Qui si potranno ammirare quattro opere su carta della collezione grafica delle Gallerie dell’Accademia e ventisei provenienti dal Museum Berggruen, tra cui acquerelli e opere su carta di Klee, Picasso, Cézanne e Matisse.

Il dialogo tra le opere delle due collezioni rappresenta il filo conduttore della mostra, permettendo ai visitatori di scoprirle seguendo il proprio percorso individuale. Iconografie e soggetti simili per forme e colori creano un effetto imprevedibile quando ammirati insieme, offrendo una prospettiva unica e arricchente.

Armando Testa: tra pubblicità e arte

Ca’ Pesaro apre le porte alla nuova stagione espositiva del 2024 con una mostra straordinaria dedicata a Armando Testa (1917-1992). Sebbene le sue opere siano state già presenti nelle collezioni civiche veneziane con 17 pezzi dal dicembre 2022, questo geniale creativo piemontese sarà ora protagonista di una rassegna monografica che permetterà di esplorare aspetti inediti della sua produzione.

Dai suoi esordi torinesi presso la Scuola Tipografica Vigliardi Paravia e con l’insegnamento di Ezio D’Errico, la mostra mira a tracciare il percorso artistico di uno dei protagonisti della cultura visiva contemporanea. Le opere di Testa sono il risultato di una molteplicità di linguaggi espressivi sperimentati durante la sua lunga carriera, che ha ispirato gli artisti contemporanei e ha portato Gillo Dorfles a definirlo “visualizzatore globale”.

Dalle sue prime vittorie nel concorso per ICI nel 1937, seguite dalla collaborazione con aziende iconiche come Martini & Rossi, Carpano, Borsalino e Pirelli, fino alle pubblicità e ai loghi per Lavazza, Sasso, Carpano, Simmenthal e Lines, l’impatto delle sue creazioni è stato duraturo e significativo. Le immagini e le animazioni per la televisione negli anni Cinquanta e Sessanta hanno contribuito a plasmare la storia della pubblicità e della cultura internazionale.

L’esposizione non si limiterà alla sua produzione commerciale, ma esplorerà anche le attività legate ai temi sociali e alla diffusione culturale a cui Testa si è dedicato, come le campagne per Amnesty International e il suo impegno contro la povertà e la fame nel mondo.

La mostra offrirà un’ampia visione della lezione artistica di Armando Testa, con particolare attenzione alle sue qualità di pittore, scultore e disegnatore. Attraverso significative interviste e contributi video, i visitatori avranno l’opportunità di rivedere un capitolo importante della storia dell’arte e le giovani generazioni potranno scoprire il genio creativo che ha segnato il nostro passato recente.

Biennale Arte 2024: Stranieri ovunque-Foreigners everywhere

La 60ª Esposizione Internazionale d’Arte, in programma dal 20 aprile al 24 novembre, porterà il titolo “Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere“. Questo tema, ispirato alla serie di opere del collettivo Claire Fontaine, originario di Parigi e con base a Palermo, presenta sculture al neon multicolori che riproducono l’espressione “Stranieri Ovunque” in diverse lingue. Il nome deriva dal collettivo torinese degli anni Duemila che lottava contro il razzismo e la xenofobia in Italia.

Roberto Cicutto, presidente della Biennale di Venezia, e il curatore Adriano Pedrosa hanno annunciato oggi il tema, spiegando che il contesto dell’opera riflette le molteplici crisi legate al movimento e all’esistenza delle persone all’interno di confini nazionali e culturali. Il termine “Stranieri Ovunque” ha un duplice significato, indicando sia la presenza ubiqua degli stranieri ovunque nel mondo, sia il senso di estraneità che tutti possono provare, indipendentemente dalla loro collocazione geografica.

La mostra si concentrerà sul concetto di estraneità, includendo opere di artisti queer, outsider e indigeni, tutti spesso considerati stranieri nei rispettivi contesti. Questi artisti saranno al centro dell’attenzione, insieme a una selezione di opere del XX secolo provenienti da diverse regioni del mondo, che rifletteranno sulla diaspora degli artisti italiani nel corso del Novecento.

Cicutto ha sottolineato l’importanza di cambiare il punto di vista sull’arte contemporanea, abbracciando non solo una prospettiva estetica ma anche geografica. La mostra includerà opere del secolo scorso, ora considerate punti di riferimento per le nuove generazioni, con una particolare attenzione ai nomi italiani all’interno di questo movimento artistico globale.

Marco Polo in mostra a Palazzo Ducale

A partire dal 6 aprile 2024, sarà possibile immergersi nell’affascinante mostra dal titolo “I mondi di Marco Polo: Il viaggio di un mercante veneziano del Duecento”  presso il Palazzo Ducale di Venezia, in occasione del settimo centenario della sua scomparsa. L’esposizione offrirà un viaggio emozionante attraverso le sale del Palazzo, con oltre 300 opere provenienti dalle collezioni veneziane e da rinomate istituzioni italiane, europee e musei internazionali come Armenia, Cina, Qatar e Canada.

A cura di Chiara Scarcelli e Giovanni Curatola, la mostra presenterà dipinti, reperti storici, manufatti e approfondirà anche l’opera letteraria del mercante veneziano. Questo percorso fornirà una visione dettagliata della geografia fisica, politica e umana dei suoi viaggi in Asia, come descritto nel libro “Il Milione”.
La mostra sottolineerà l’importanza dell’apertura culturale, della curiosità e dell’interesse per la diversità, valori ancora attuali oggi.

Articolata in diverse sezioni, la mostra inizierà con un’esplorazione della vita cittadina e commerciale a Venezia, evidenziando il ruolo dei viaggi nella cultura commerciale veneta prima e dopo l’epoca dei Polo. Saranno dedicati ampi spazi alla cartografia e all’analisi dell’influenza dei racconti dei mercanti su questa disciplina.

La mostra esplorerà inoltre i vari mondi attraversati dai Polo, con le loro diverse realtà politiche, militari, artistiche e religiose. Si farà riferimento alle diverse fedi e culti religiosi, come descritto da Marco Polo stesso nel suo straordinario testo, che comprende popolazioni cristiane, musulmane, cinesi di varie fedi, induiste in India e altro ancora.

Una sezione della mostra sarà dedicata alla diffusione multilingue de “Il Milione” e al “mito” di Marco Polo nell’Ottocento e nel Novecento, con una riflessione sulle rappresentazioni della figura del mercante e della sua avventura nell’arte contemporanea.

Per coinvolgere appieno tutti i visitatori, saranno disponibili visite guidate alla mostra e un divertente Activity Book per i più giovani, ricco di aneddoti, giochi, indizi e racconti legati al viaggio di Marco Polo nelle terre del Gran Khan e all’opera “Il Milione”. Saranno inoltre organizzate attività per famiglie, adulti, ragazzi e scuole.

A Venezia la più completa esposizione di Helmut Newton

Dal 28 marzo al 24 novembre 2024, Venezia accoglierà una straordinaria esposizione dedicata a Helmut Newton, il celebre fotografo tedesco. Questo evento offre un’opportunità unica di esplorare l’intera vita e carriera dell’artista attraverso una ricca selezione di opere, ospitate nelle prestigiose Stanze della Fotografia. Con oltre 250 immagini in mostra, accompagnate da preziosi documenti d’archivio e polaroid, i visitatori avranno l’occasione di immergersi completamente nel mondo creativo di Newton, rivivendo le tappe cruciali della sua evoluzione stilistica.

Il percorso espositivo, articolato in sei capitoli che seguono un ordine cronologico preciso, offre uno sguardo dettagliato su ogni fase della vita e della carriera dell’artista. Emergono così le significative collaborazioni degli anni Sessanta con Yves Saint Laurent e Karl Lagerfeld, così come le innovazioni della serie “Naked and Dressed” del 1981 e le prestigiose commissioni degli anni Novanta, che includono importanti case di moda e designer come Chanel, Thierry Mugler, YSL e Wolford.

Helmut Newton è stato un fotografo senza precedenti, il cui lavoro ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria visiva collettiva. La sua opera unica e influente sfida qualsiasi tentativo di comprensione completa, dimostrando la sua straordinaria portata e la sua eterna rilevanza.

La mostra retrospettiva “Helmut Newton: Legacy” è curata da Matthias Harder, direttore della Helmut Newton Foundation, e Denis Curti, direttore artistico delle Stanze della Fotografia. Un evento imperdibile per tutti gli amanti della fotografia e dell’arte, che offre un’occasione senza pari di avvicinarsi all’eccezionale genio creativo di Helmut Newton.

JULIE MEHRETU. ENSEMBLE

Oltre sessanta dipinti e incisioni di Julie Mehretu, insieme ad una variegata selezione di opere dei suoi amici artisti e figure che l’hanno influenzata, prendono vita nei due piani espositivi di Palazzo Grassi dal 17 marzo 2024 al 6 gennaio 2025, nell’ambito della mostra “Julie Mehretu. Ensemble” dedicata alla sua arte.

L’opera dell’artista americana, nata ad Addis Abeba nel 1970, si distingue per la sua astrazione che fonde influenze diverse, tutte filtrate attraverso la sua visione unica che rielabora la storia dell’arte, la sociopolitica, la geografia, l’attualità e la vita personale.

Le sue composizioni sono sensuali ed emotive, permeate da tracce e segni immaginativi che emergono dalla complessità di idee stratificate, originate dal suo lungo impegno con le tradizioni e le tracce della storia e della fotografia.

La mostra presenta lavori prodotti durante i venticinque anni di carriera di Mehretu, provenienti dalla Collezione Pinault, dalla sua collezione privata e da musei internazionali e diverse collezioni. Accanto alle opere dell’artista, si trovano quelle di altri artisti e autori come Nairy Baghramian, Huma Bhabha, Robin Coste Lewis, Tacita Dean, David Hammons, Paul Pfeiffer e Jessica Rankin, rappresentando una fusione di poesia, pittura, scultura, cinema e musica.

La pratica artistica di Julie Mehretu è fortemente caratterizzata dalla collaborazione e dalla conversazione con altri artisti, e la mostra offre uno sguardo collettivo su una comunità artistica che si confronta costantemente, creando relazioni e affinità intellettuali ed emotive.

Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia

Durante il Rinascimento, Venezia emerge come il principale centro italiano per la produzione e la distribuzione di stampe, grazie alla sua posizione privilegiata come emporio internazionale aperto alle grandi rotte mercantili. Questo status la rende il fulcro di una “rivoluzione per immagini”, dove si sviluppano e vengono commercializzate alcune delle più importanti e affascinanti opere grafiche ed editoriali del XVI secolo.

La Fondazione Musei Civici di Venezia, insieme al Museo Civico di Bassano del Grappa, dedica un ampio progetto a questa straordinaria stagione artistica. Il progetto ripercorre i più significativi risultati dell‘arte grafica nella Serenissima, ponendola sullo stesso piano della pittura, quasi come se fossero riflesse l’una nell’altra.

La mostra si concentra sulle collezioni delle due istituzioni, parzialmente restaurate grazie al sostegno di Save Venice, e include opere provenienti da raccolte private e pubbliche, come la Biblioteca Nazionale Marciana, la Fondazione Giorgio Cini e altre importanti istituzioni. Il progetto si svolge contemporaneamente in entrambe le sedi, accompagnato da un catalogo unico, e è suddiviso in sezioni cronologiche e tematiche.

Tra i temi affrontati vi sono le innovazioni del tardo Quattrocento, i grandi formati, gli incisori veneziani e stranieri, la nascita del chiaroscuro, l’influenza di Tiziano e altri maestri, e molto altro ancora. Ogni sezione è arricchita da approfondimenti pensati appositamente per specifiche sedi, evidenziando l’originalità dei percorsi proposti e la ricchezza delle raccolte.

Le opere esposte rappresentano un ampio spettro di temi artistici e coinvolgono alcuni dei più importanti artisti del tempo. Attraverso le stampe, Venezia rivela la sua importanza per la tradizione artistica europea, fungendo da crocevia di esperienze in costante evoluzione e aggiornamento.

Banksy. Painting Walls

La mostra “Banksy. Painting Walls” offre ai suoi visitatori l’opportunità unica di immergersi nell’universo artistico di un creativo che da oltre vent’anni domina la scena culturale mondiale. In particolare, attraverso la sua capacità di intervenire con messaggi artistici persino nei contesti di guerra, Banksy dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di connettersi con il presente, mantenendo un impegno artistico che si distingue per l’affrontare temi cruciali come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali, i flussi migratori, i conflitti e i diritti umani.

Il fulcro di questa esposizione sono tre muri originali dipinti dall’artista britannico. Si tratta di tre opere straordinarie provenienti da collezioni private, realizzate da Banksy rispettivamente nel 2009, nel 2010 e nel 2018, e situate a Londra, nel Devon e nel Galles. I tre lavori mettono in scena tre giovani adolescenti, incarnando la sensibilità di una nuova generazione che sembra risuonare in sintonia con le tematiche care all’artista inglese.

In particolare, “Season’s Greetings”, apparso a Port Talbot, in Galles, nel dicembre 2018, è stato scelto come immagine emblematica della mostra. Quest’opera raffigura un giovane con le braccia spalancate e la lingua protesa per assaporare i fiocchi di neve che cadono dal cielo, ma si scopre che questi “fiocchi” sono in realtà cenere che si solleva da un bidone della spazzatura in fiamme. Port Talbot, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come la città più inquinata del Regno Unito, diventa così lo sfondo drammatico di questa rappresentazione.

Oltre a questi tre muri principali, la mostra includerà altri lavori significativi come “Heart Boy” e “Robot/Computer Boy”, oltre a una selezione di pezzi unici che arricchiranno ulteriormente l’esperienza espositiva, per un totale di circa cento opere originali.

Venezia rende omaggio a Marco Polo

In occasione del settimo centenario dalla scomparsa di Marco Polo nel 1324, il Comune di Venezia ha avviato un ricco calendario di eventi in collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, l’Università Ca’ Foscari di Venezia e numerose altre organizzazioni associative locali, nazionali e internazionali. Queste iniziative mirano a celebrare la memoria di questo veneziano illustre, riconosciuto per aver redatto il primo resoconto completo e affidabile dell’Oriente, contribuendo così alla reciproca conoscenza tra Asia ed Europa. Il sostegno alle celebrazioni è stato sancito il 29 dicembre con un decreto del Ministero della Cultura, firmato da Gennaro Sangiuliano su richiesta del Comune e dell’Università veneziana. Il Comitato Nazionale per le celebrazioni, presieduto dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e coordinato dalla rettrice Tiziana Lippiello, è stato istituito per sovrintendere a queste attività.

Le celebrazioni, insieme al Comitato, si protrarranno per tre anni, con ulteriori iniziative previste nel 2025 e nel 2026. Marco Polo è famoso per aver esplorato le terre dell’Oriente lontano, e la sua epica storia di viaggiatore ha creato un legame profondo con culture e popoli distanti, sia via mare che via terra. “La riscoperta della figura di Marco Polo solleva questioni di grande attualità”, spiega il sindaco di Venezia e presidente del Comitato promotore, Luigi Brugnaro. “Come possiamo dialogare con altre culture preservando la nostra identità? Come possiamo gestire i rapporti tra i popoli e le città? Come possiamo tramandare l’arte e la capacità lavorativa?” Le regioni e i mari esplorati da Marco Polo durante i suoi vent’anni di viaggio sono spesso oggi al centro di tensioni diplomatiche. Grazie al ricordo di Marco Polo, Venezia intende lanciare un messaggio di speranza, pace e fratellanza, rimanendo aperta a nuove proposte per perseguire questo obiettivo.

Numerose sono anche le iniziative del calendario cafoscarino, che si trasformano in un momento di profonda riflessione sulla vita e il contributo di Marco Polo, attraverso un programma scientifico e culturale avvincente. Le attività a livello locale, che includono letture pubbliche in luoghi simbolici della città, percorsi culturali e cicli di conferenze aperti ai cittadini, mirano a facilitare la comprensione della complessa figura di quest’uomo del Medioevo e delle implicazioni del suo viaggio sullo sviluppo del pensiero occidentale.
Saranno attivati e realizzati anche progetti teatrali e multimediali, con laboratori incentrati sulla ricezione del mito di Marco Polo nei media del Novecento: opere liriche, fumetti, adattamenti cinematografici e televisivi, nonché workshop creativi dedicati agli studenti delle scuole primarie e secondarie di Venezia, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale del Veneto.
Per il pubblico internazionale, sono previste iniziative in collaborazione con la Rai per la trasmissione di sceneggiati storici su Marco Polo, al fine di diffondere la conoscenza di questa figura affascinante a livello globale.

DAVID “CHIM”SEYMOUR. Il Mondo e Venezia

È a David ‘Chim’ Seymour che il Museo di Palazzo Grimani (Direzione regionale Musei Veneto del Ministero della Cultura) dedica, dal 6 dicembre 2023 al 17 marzo 2024, il secondo appuntamento con i maggiori protagonisti della fotografia internazionale del Novecento e che hanno, nella loro carriera, scelto di interpretare quell’unicum che è rappresentato da Venezia.

Il progetto, promosso dalla Direzione regionale Musei Veneto – Museo di Palazzo Grimani in collaborazione con Suazes, ha debuttato lo scorso anno con la fortunata monografica su Inge Morath presentata con il titolo “Fotografare da Venezia in poi”, ammirata da oltre 30 mila persone. “Questa mostra si inserisce in una specifica progettualità che mira a far conoscere la produzione artistica di celebri maestri della fotografia e al contempo mostrare loro reportage dedicati alla città lagunare, esponendoli all’interno dei meravigliosi spazi di Palazzo Grimani”, anticipa il curatore Marco Minuz.

Nel caso di questa mostra dedicata a David Seymour saranno circa 200 i pezzi esposti tra fotografie, documenti, lettere e riviste d’epoca. Ad essere rappresentati nelle 150 immagini selezionate, collocate cronologicamente tra il 1936 e il 1956, saranno i più importanti reportage del fotografo polacco, come la Francia del 1936, la Guerra Civile spagnola, l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, il progetto del 1948 intitolato “Children of War”, commissionato dall’UNICEF e dedicato agli orfani di guerra, Israele ed Egitto negli anni Cinquanta del secolo. A questi si aggiungono le serie Ritratti e Personalità, nonché il già menzionato nucleo di foto realizzate a Venezia.

A completare la descrizione del “mondo” di Chim, una cinquantina di documenti, tra cui una sezione con alcuni documenti dedicati alla Maleta Mexicana, la celebre valigia messicana piena di tesori fotografici che si credevano perduti per sempre (riferiti alla guerra civile spagnola) e invece ritrovati con commozione e sorpresa a Parigi nel 1995 ed ora di proprietà dell’ICP di New York.

 

Orari:
Martedì-domenica dalle 10.00 alle 19.00; ultimo ingresso ore 18.00, lunedì chiuso.

 

Corso di decorazione di maschere del Carnevale

 

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Partecipa ad un corso esclusivo di decorazione

Vivi un’esperienza artistica indimenticabile che ti farà vivere in prima persona la magia del Carnevale di Venezia! Un maestro artigiano ti mostrerà l’antica arte della creazione di maschere veneziane e ti racconterà storie ed aneddoti interessanti.

 

Impara l’antica arte della creazione delle maschere veneziane in cartapesta

Il tuo maestro, decoratore esperto, ti insegnerà come dipingere e la tua maschera e ti accompagnerà durante ogni passaggio del processo decorativo. Avrai la possibilità di scegliere la tua maschera, decorarla a tuo piacimento e infine portarla a casa con te come personale ed esclusivo souvenir, ricordo di una meravigliosa esperienza veneziana.

 

Cosa è incluso: maschera di carnevale in cartapesta da decorare, strumenti necessaria per la decorazione, supporto dell’artigiano

 

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Visita Atelier Sogno Veneziano

 

 

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Visita l’Atelier Sogno Veneziano

Durante la visita scoprirai i segreti della costruzione e della decorazione delle maschere in cartapesta.

 

Scopri i segreti della costruzione e della decorazione delle maschere in cartapesta

Mentre si realizza sotto i tuoi occhi una maschera, ascolterai la storia di come questo oggetto sia entrato a far parte della cultura veneziana influenzando il tradizionale Carnevale. Avrai una panoramica completa dei diversi stili di costumi e avrai anche la possibilità di toccare con mano le creazioni dell’Atelier.

 

Ottieni uno sconto speciale del 30% su qualsiasi prodotto dell’Atelier

Inoltre, se vuoi portare a casa con te una delle creazioni originali, avrai uno sconto speciale del 30% circa su qualsiasi prodotto dell’Atelier.

 

Cosa è incluso: visita guidata; dimostrazione della creazione di maschere in cartapesta; conto speciale del 30% su qualsiasi prodotto dell’Atelier.

 

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A Ca’ Pesaro il ritratto veneziano dell’Ottocento

La mostra straordinaria intitolata “Il ritratto veneziano dell’Ottocento“, promossa da Ca’ Pesaro e ubicata nei locali espositivi del secondo piano del museo, rappresenta un’opportunità unica per immergersi nella rassegna del 1923 curata da Nino Barbantini.
L’esposizione offre la straordinaria possibilità di riscoprire i volti di numerosi protagonisti della società, dell’arte, della cultura e della vita di un vasto territorio che si estende dal capoluogo veneto fino al Friuli Venezia Giulia.

Il percorso espositivo attraversa le opere di autori illustri come Hayez, Molmenti, Grigoletti, Schiavoni, Lipparini, figure che vengono esplorate e riportate alla luce. Questi artisti hanno vissuto e si sono formati a Venezia, lasciando dietro di sé testimonianze preziose della società del loro tempo, dello spirito dell’epoca e dei cambiamenti epocali che ne hanno caratterizzato i protagonisti.

La mostra presenta un autentico patrimonio di immagini, ritraendo famiglie, intellettuali, artisti, patrioti e donne, alcune delle quali erano a loro volta artiste, contribuendo così a dipingere un affresco completo e avvincente di un’epoca ricca di fascino e trasformazioni.

Tour guidato dei segreti del Carnevale di Venezia sulle orme di Casanova

 

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Scopri i segreti del Carnevale con una guida in costume tradizionale veneziano del XVII secolo

La tua guida mascherata ti farà conoscere la storia del Carnevale di Venezia, mostrandoti le maschere utilizzate una volta per nascondere l’identità delle persone e spiegandoti come vengono realizzate.
Casanova era un famoso amante ed avventuriero, noto per la sua stravaganza. Nato a Venezia, è cresciuto nella zona di San Samuele.

Visita i luoghi dove visse Casanova e ascolta storie e aneddoti sulla sua vita

Durante il tour, la tua guida ti condurrà per le strette vie della città, passando davanti alla sua casa e alla casa del poeta Giorgio Baffo, che introdusse il giovane Casanova ai piaceri della vita mondana.
Visiterai il Ridotto, il primo Casinò di Venezia, dove Casanova incontrava l’Aristocrazia Veneziana.
Ascolterai storie affascinanti sulle cortigiane veneziane che hanno contribuito a rendere la città vibrante di vita.

Assapora un ottimo cappuccino caldo e frittelle veneziane in un bar locale

Al termine del tour, potrai gustare un ottimo cappuccino caldo accompagnato da frittelle, dolce tipico del Carnevale, in un tradizionale caffè a pochi passi da Piazza San Marco. Sarà un tour ricco di desiderio, passione, piacere e divertimento!

Da ricordare:

Per partecipare a questo evento, è necessario indossare un abbigliamento carnevalesco, come un costume o un mantello e una maschera. Tieni presente che non sarà possibile ottenere un rimborso in caso di ritardo o di assenza all’evento.

 

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Laboratorio di maschere per il Carnevale di Venezia 2024

 

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Crea la tua maschera di carnevale

Vivi un’esperienza unica e crea la tua maschera di Carnevale!

 

Impara le tecniche da una guida esperta

Godrai della magia della creazione artigianale e del fascino di tagliare e plasmare la carta, seguendo gli antichi stampi in pietra. Un esperto artigiano ti guiderà e ti aiuterà a trasformare semplici pezzi di carta in una maschera.

 

Decora la maschera con materiali preziosi e portala a casa con te

Utilizzerai tessuti, colori, cristalli Swarovski, foglia d’oro e piume per creare la tua maschera unica e preziosa. Alla fine del workshop porterai a casa la tua creazione, come ricordo di un’esperienza indimenticabile.

 

Cosa è incluso: Workshop, maschera, materiali e decorazioni
 

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Marcel Duchamp e la seduzione della copia

Da 14 ottobre 2023 al 18 marzo, 2024, la Collezione Peggy Guggenheim presenta l’attesa mostra Marcel Duchamp e la seduzione della copia, a cura di Paul B. Franklin, studioso indipendente residente a Parigi e tra i massimi esperti di Marcel Duchamp (1887-1968). Si tratta della prima, grande personale che il museo veneziano dedica a Duchamp, tra gli artisti più influenti e innovativi del Novecento, storico amico
nonché consigliere della mecenate americana Peggy Guggenheim.
Marcel Duchamp e la seduzione della copia presenta una sessantina di opere realizzate tra il 1911 e il 1968. È la prima volta che un così ampio nucleo di opere di Duchamp appartenenti alla collezione Codognato viene esposto in occasione di una mostra pubblica. 

Duchamp riproduce ripetutamente le proprie opere in tecniche e dimensioni diverse e con la massima cura, e grazie a queste copie diffonde il suo corpus di opere, altrimenti modesto, senza generare nulla di indiscutibilmente nuovo, aggirando così con grande abilità il mercato dell’arte e la sua voracità. Ricreando i suoi lavori Duchamp dimostra che alcuni duplicati e i loro originali offrono un analogo piacere estetico, e mettendo costantemente in discussione la gerarchia tradizionale tra originale e copia ridefinisce ciò che costituisce un’opera d’arte e, per estensione, l’identità dell’artista.

Grazie alla panoramica offerta da questa mostra si può cogliere la portata straordinaria dell’ossessione di Duchamp per la copia come mezzo specifico di espressione artistica e comprendere fino a che punto le sue creazioni bizzarre e spesso ibride abbiano confuso e talvolta del tutto eluso le classificazioni artistiche in uso al momento in cui furono create.  

Attraverso il percorso espositivo curato da Franklin non solo si potranno discernere le intricate connessioni visive, tematiche e concettuali che uniscono i diversi lavori di Duchamp in un unico corpus, ma si potrà anche cogliere la misura in cui questi “oggetti” stravaganti, spesso ibridi, hanno turbato e talvolta rifuggito totalmente le classificazioni artistiche tradizionali dell’epoca in cui sono stati creati.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo illustrato, edito da Marsilio Arte, con il saggio del curatore. 

Serata danzante e cena in costume di Carnevale di Venezia 2024

 

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Vivi una serata divertente ed elegante tra balli, costumi e cena nella magnifica Sala del Ridotto per festeggiare in grande stile il Carnevale di Venezia.

Lasciati stupire dall’edificio storico al tuo arrivo. Poi, alla festa, fare un salto indietro nel tempo ascoltando musiche barocche, arie liriche, ma soprattutto divertendosi imparando i passi base dei balli storici di gruppo, sotto la guida dei maestri di ballo.

Ricevi un aperitivo di benvenuto e una cena di quattro portate abbinata a vini regionali per completare i festeggiamenti che non dimenticherai.

 

Puoi scegliere tra le seguenti opzioni disponibili nella casella dell’ordine:

  • biglietto d’ingresso: evento senza noleggio del costume
  • categoria noleggio costume giallo (Opzione 1): include un costume con tessuti e passamanerie di qualità
  • categoria noleggio costume verde (Opzione 2): include un costume più elaborato con tessuti e passamanerie pregiate
  • categoria noleggio costumi rossi (Opzione 3):  include un modello esclusivo della collezione dell’atelier

 

Cosa è incluso

  • Cena di quattro portate
  • Biglietto d’ingresso
  • Drink di benvenuto
  • Vino

 

 

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Venice Fashion Week 2023

La Venice Fashion Week celebra il suo decimo anniversario con una serie di eventi, progetti di produzione frutto di collaborazioni tra designer internazionali e maestri d’arte veneziani, e iniziative volte a scoprire Venezia in una luce nuova. L’evento non è solo dedicato alla moda, ma anche all’importante tema della sostenibilità e all’innovazione. Un elemento chiave di questa celebrazione è “Atelier Aperti“, un’opportunità per il pubblico di scoprire le gemme artigianali nascoste nella città.

Il programma della Venice Fashion Week 2023 è incredibilmente variegato, abbracciando progetti di moda, ricerca, innovazione e tecnologia. Venezia è al centro di questa esperienza e rappresenta la cornice perfetta per questo evento che promuove una moda etica e sostenibile, valorizza l’abilità dei maestri artigiani e dà spazio ai talenti emergenti. Inoltre, sviluppa progetti inclusivi nell’ambito della moda, del turismo e degli stili di vita.

Presentazioni sartoriali, workshop, incontri con designer e creativi, visite agli Atelier Aperti e convegni focalizzati sulla moda etica e sostenibile che mirano a guardare al futuro, ma senza trascurare le tradizioni dei grandi maestri artigiani, con sessioni di approfondimento sulle tecniche utilizzate nella moda sostenibile e i segreti sartoriali che stanno dietro alle collezioni.

Scrittori, creativi, mostre fotografiche, sfilate speciali e cocktail event esploreranno la moda da molteplici prospettive, arricchendo ulteriormente l’esperienza. 

Altro progetto interessante che prenderà il via durante la Venice Fashion Week è “Tessuti Connettivi“,  uno “human lab” che metterà a confronto talenti della moda sostenibile con eccellenze dell’artigianato per progettare prodotti che abbracciano il concetto di upcycling e nuovi stili di vita.

Un evento completo e coinvolgente, che celebra la moda, l’artigianato, la sostenibilità e l’innovazione, offrendo al pubblico l’opportunità di esplorare il mondo affascinante della moda veneziana e molto altro ancora.

APERTURA STRAORDINARIA DEL GIARDINO SORANZO CAPPELLO

Il Palazzo Soranzo Cappello, situato lungo le Fondamenta Rio Marin, è attualmente la sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso. Questo edificio, dalle radici antiche, fu oggetto di rinnovamenti tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento per iniziativa della famiglia Bragadin. Successivamente, fu acquistato da Lorenzo Soranzo, procuratore di San Marco, il quale, a partire dal 1625, promosse ulteriori interventi di abbellimento, sia per quanto riguarda la facciata che l’arricchimento degli arredi architettonici e scultorei del giardino.

Il giardino, nascosto dietro la facciata del palazzo, è uno dei più celebri di Venezia. È stato descritto in diverse opere letterarie dell’Ottocento, tra cui spiccano il romanzo “Il Fuoco” di Gabriele d’Annunzio, dove il giardino dei Soranzo diviene il luogo degli incontri amorosi tra Stelio e Foscarina, e il racconto “Il carteggio Aspern” di Henry James, in cui è ambientata la tormentata ricerca del carteggio del poeta Jeffrey Aspern proprio all’interno di questo palazzo.

La configurazione attuale del giardino è stata restaurata con cura dopo l’acquisizione dell’intero complesso da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La corte monumentale presenta tre lati caratterizzati da nicchie con le statue di Giulio Cesare e dei primi undici imperatori romani, a simboleggiare la grandezza della famiglia Soranzo. Tra la corte e il giardino, sono collocate due opere scultoree: il “Ratto delle Sabine” o, secondo un’altra interpretazione, le “Fatiche di Ercole”. Sullo sfondo del giardino trovi una loggia con otto colonne e un timpano triangolare, sormontato da statue allegoriche.

All’interno del giardino, i prati sono disposti in base alla partitura illustrata da Vincenzo Coronelli nel 1709 mentre l’area degli ex-orti, situata a nord-est, è suddivisa in due parti da un pergolato, con un prato fiorito più vicino alla fondamenta e un prato dedicato ai frutti all’interno.

Il giardino di Palazzo Soranzo Cappello è un autentico gioiello di Venezia, carico di storia e fascino, che ha ispirato numerose opere letterarie e che oggi rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore.

Apertura straordinaria

La Soprintendenza, aderendo al Piano di valorizzazione dei luoghi della cultura, promosso dal Ministero della Cultura, offre ai visitatori l’opportunità di accedere gratuitamente al Giardino storico di Palazzo Soranzo Cappello a Venezia.

Durante l’ apertura straordinaria il personale della Soprintendenza sarà a disposizione del pubblico per approfondimenti e visite guidate.

L’apertura straordinaria del giardino si terrà dalle 15.30 alle 19.00, con visite guidate gratuite alle 16.00, 17.00 e 18.00 nei seguenti giorni:

  • martedì 26 settembre
  • martedì 3 ottobre
  • martedì 10 ottobre
  • martedì 17 ottobre

Accesso libero, senza obbligo di prenotazione, fino ad esaurimento posti disponibili (max 25 persone). Si consiglia di arrivare qualche minuto prima della visita guidata, che, in caso di maltempo, sarà rimandata a data da destinarsi.

V Festival delle Idee: Elogio dell’incertezza

Quest’anno il Festival delle Idee si concentra sull’idea di incertezza, liberandola dalla sua connotazione negativa e considerandola come una forza rigeneratrice. L’incertezza, infatti, può essere una spinta alla ricerca di nuove soluzioni, senza paura del cambiamento.

Durante un intero mese, il Festival prenderà vita in luoghi iconici di Venezia e Mestre, trasformando questi spazi in temporanee aree di conoscenza accessibili a tutti. Immaginiamolo come una moderna “stoà” in cui condividere idee e connettere pensieri.

Gli ospiti di spicco dell’ evento provengono da una vasta gamma di settori, tra cui letteratura, giornalismo, imprenditoria, musica, scienza, sport, divulgazione e social media. Queste diverse voci verranno invitate a esplorare un tema da molteplici prospettive, scatenando riflessioni, generando idee e promuovendo lo scambio culturale. Particolare attenzione sarà dedicata al pubblico giovane, che è sempre stato al centro delle nostre priorità.

In un’epoca in cui tutto sembra consumarsi in fretta e alla velocità della luce, questo Festival riafferma il valore delle idee, restituendo potere alla parola, unico strumento in grado di regalarci il tempo per ascoltare, riflettere e approfondire la conoscenza.

Gli ospiti

Oltre all’evento unico il 18 ottobre con lo storico fondatore di Lonely Planet Tony Wheeler in dialogo con Beppe Severgnini, è prevista la presenza di Umberto Galimberti, Alessandro D’Avenia, Amitav Ghosh, Paolo Borzacchiello con Paolo Stella, Pegah Moshir Pour, Vincenzo Schettini, Mario Calabresi, Marco Bianchi, Don Antonio Spadaro, Amara, Vito Mancuso, Giovanni Caccamo, Sonia Bergamasco, Stefania Parmeggiani.

I luoghi

Teatri: Sale Apollinee del Gran Teatro la Fenice, Teatro Malibran, Teatro Toniolo.

Università: Auditorium IUAV e Ca’ Foscari.

Centri culturali: Candiani a Mestre.

Poli museali: M9 a Mestre.

Altri luoghi: Padiglione Rama dell’Ulss3; Scuola Grande di San Marco, Accademia di Belle Arti a Venezia; Forte Marghera per le giornate di workshop.

 

 

A Venezia la prima edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano

Venezia, la città più antica del futuro, incanta con la sua bellezza senza tempo e la sua unicità che si è mantenuta intatta attraverso i secoli. L’arsenale di Venezia, uno dei simboli storici della Repubblica Serenissima  è stato scelto come luogo ideale per ospitare il Salone dell’Alto Artigianato Italiano da giovedì 28 settembre a domenica 1 ottobre. Qui, storia, arte e cultura si fondono, seguendo le tracce degli antichi mestieri in una città che ha lasciato un’impronta indelebile sulla scena mondiale grazie all’eccellenza delle sue creazioni artigianali.

 

Un tributo alla maestria artigiana e alla tradizione italiana

Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano si svilupperà in un contesto senza paragoni, offrendo una straordinaria vetrina per l’eccellenza artigiana del nostro paese. Saranno presenti una vasta gamma di settori, dai tessuti pregiati alla ceramica, dalla gioielleria al vetro soffiato, dai mobili di design e molto altro ancora. Ogni artigiano porterà con sé la propria identità culturale e le tradizioni regionali, regalando ai visitatori un emozionante e suggestivo viaggio attraverso i colori e i materiali provenienti da ogni angolo d’Italia.

Molti degli espositori presenti non si limiteranno semplicemente a mostrare i loro prodotti, ma offriranno anche appassionanti dimostrazioni dal vivo durante l’evento. Sarà una opportunità straordinaria per gli spettatori di interagire direttamente, porre domande e approfondire la comprensione delle tecniche artigianali che sono state tramandate per secoli. Gli artigiani condivideranno non solo le loro competenze, ma anche le storie, le esperienze e le sfide che hanno affrontato nel corso del loro percorso, creando così un forte legame emotivo tra il pubblico e il mondo affascinante dell’artigianato.

Nuove acquisizioni per le Gallerie dell’Accademia

Fino al 1 ottobre 2023 le Gallerie dell’Accademia di Venezia aprono al pubblico per la mostra Da Vivarini a Tiepolo. Nuove acquisizioni per le Gallerie dell’Accademia, a cura di Michele Nicolaci.

Il pubblico potrà ammirare dieci nuove opere fino ad adesso inedite perché appartenenti o a collezioni private o inaccessibili, comprate di recente dallo Stato per oltre un milione di euro. Le acquisizioni saranno tutte esposte in un nuovo spazio (Sala XVIa) destinato a mostre dedicate a temi specifici e parte delle cosiddette sale palladiane del museo, appena restaurate e riaperte.

Il patrimonio culturale delle Gallerie si arricchisce così di capolavori come il dipinto inedito Sansone e Dalila della straordinaria pittrice veneziana Giulia Lama; le tre tavole di Bartolomeo Vivarini che si aggiungono a quelle già in collezione del Polittico dei Tagliapietra e un disegno di Giambattista Tiepolo, il primo disegno acquisito dalle Gallerie che raffigura due teste di fantasia.

Inoltre, le Gallerie dell’Accademia sono diventate proprietarie della Coppia di amanti (La dichiarazione) di Bonifacio de’ Pitati; della tela di notevoli dimensioni con Cristo davanti a Caifa di Pietro Ricchi; di una Scena della vita di San Pietro Martire di Antonio Vivarini e di un’inedita e piccola tela di Francesco Fontebasso.

«Si tratta di opere diverse tra loro sia nella tipologia, dalle tavole di polittici rinascimentali ai disegni, sia nella cronologia, dal Rinascimento dei Vivarini al Settecento di Giambattista Tiepolo, ma in ogni caso parliamo di integrazioni molto significative per le Gallerie dell’Accademia» ha detto il direttore Giulio Manieri Elia.

 

La Sala XVIa

L’esposizione inaugura il nuovo spazio della Sala XVI, parte delle cosiddette “sale palladiane” del museo, recentemente restaurate e riaperte, destinato ad esposizioni di dimensioni ridotte, quali ad esempio “dossier” dedicati a specifiche opere e artisti, restauri effettuati, prestiti temporanei.

 

ORARI DI APERTURA

LUNEDÌ: 8.15-14.00 – IL LUNEDÌ LA VENDITA DEI BIGLIETTI TERMINA ALLE ORE 13.00

DA MARTEDÌ A DOMENICA: 8.15-19.15 – LA VENDITA DEI BIGLIETTI TERMINA ALLE ORE 18.15

Un tour dei bacari veneziani

Se c’è un’attività che i veneziani amano davvero fare dopo una giornata di lavoro, è fare un giro nei bacari. Come potresti già sapere, lo Spritz è l’aperitivo più rinomato a Venezia, un cocktail preparato con prosecco, acqua e Aperol.

Per sperimentare l’emozione di un “tour dei bacari” senza dover spendere una fortuna, basta recarsi in uno di questi accoglienti locali. “Bacaro” è la parola veneziana che si riferisce a quei piccoli bar tipici di Venezia, dove puoi assaporare i caratteristici “cicchetti” (stuzzichini) e goderti un buon bicchiere di vino a prezzi accessibili.

Per vivere una giornata a Venezia come un vero veneziano, non perderti il Tour dei Bacari

 

TOUR DEI BACARI 

 

 

Durante il tuo tour a piedi potrai assaggiare:

  • Spritz: l’aperitivo veneziano per eccellenza. Il suo nome deriva da “spritzen”, una parola austriaca che si riferisce alla pratica del periodo bellico di annacquare il vino con bevande frizzanti. Negli anni ’20 fu inventato il drink che conosciamo oggi e all’acqua frizzante e al vino fu aggiunto l’Aperol dal gusto dolce.
  • Crostini: pane tostato farcito con sfiziosi prodotti della zona, come le ‘sarde in saor’ (sarde con cipolle caramellate, pinoli all’aceto e lievito), salumi, formaggi, salse al tartufo, ecc
  • Piatti caldi: specialità veneziane come risotto, mozzarella in carrozza, baccalà con farina di mais e melanzane alla parmigiana (melanzane con salsa di pomodoro, mozzarella e basilico)
  • Caffè espresso e cioccolato: concludi il tuo tour gustando uno dei migliori espressi della città, insieme a deliziosi cioccolatini artigianali preparati nella pasticceria più famosa di Venezia

Imago Iustitiae. Capolavori attraverso i secoli

L’arte dimostra ancora una volta di essere molto più di un semplice virtuosismo estetico, diventando un importante testimone storico e concettuale. La mostra del Museo Correr offre un’occasione unica per valorizzare opere d’arte legate alla tematica della giustizia e condividere con il pubblico creazioni meno conosciute ma altrettanto significative.

Il percorso inizia nella magnifica sala della Biblioteca Pisani, dove le pareti sono rivestite da librerie in radica di olmo che ospitano preziose edizioni storiche. Questo spazio di antico sapere accoglie i visitatori e mostra una selezione di volumi, incisioni, miniature e disegni dedicati alla giustizia. Tra le immagini più significative, c’è l'”Offerta del libro”, uno schema tradizionale che Giustizia consegna al dedicatario in rappresentanza dell’autore, simboleggiando equità e diritto.

La mostra presenta anche opere di artisti contemporanei, come Ai Weiwei, Kendell Geers e Koen Vanmechelen, che hanno concesso le loro creazioni dalla Fondazione Berengo, dimostrando come il vetro possa ancora essere un interprete concettuale duttile.

Attraverso sei sezioni, la mostra segue lo svilupparsi della figura allegorica della giustizia, dalle antiche civiltà fino all’età moderna. Sono esposti reperti archeologici, monete e medaglie, nonché “racconti e interpretazioni” realizzati dai più importanti artisti dal Medioevo al XX secolo.

Opere su carta, legno, tela e tavola mostrano la Giustizia come semidea, Virtù e Personificazione, ma anche come Allegoria della stessa città di Venezia. Gli attributi e le compagne della Giustizia rendono facilmente riconoscibile la sua figura. I luoghi dedicati alla Giustizia, i palazzi dell’età moderna costruiti per amministrarla, sono arricchiti da apparati decorativi di grandi artisti che celebrano questa figura e attingono da schemi e contenuti dei loro predecessori.

La mostra include anche opere di artisti rinomati come Guercino, Andrea Del Sarto, Martini, Nani, Reni, Sansovino, Vasari, Maccari e un bulino di Raffaello. Inoltre, vengono esposte scene che ritraggono atti e protagonisti della giustizia, da eroi e santi a episodi di pratica della legge, che diventano il leitmotiv della mostra.

La mostra è una straordinaria opportunità per immergersi nell’arte e nella storia della Giustizia, scoprendo opere di grande valore e conoscendo meglio questo importante aspetto della cultura e della società veneziana.

La Venezia di Casanova

Nato nella parrocchia di San Samuele a Venezia da due modesti attori che recitavano nel teatro di San Samuele, Giacomo Casanova è ricordato principalmente come avventuriero e seduttore, il cui nome è diventato sinonimo di libertino.

La sua produzione letteraria è molto vasta, ma è la sua opera più celebre, “Histoire de ma vie” (Storia della mia vita), a contribuire in modo significativo alla sua fama di grande conquistatore di donne. In quest’opera, Casanova descrive con la massima sincerità le sue avventure, i viaggi e gli innumerevoli incontri galanti.

Uno dei momenti più famosi della sua vita fu la “Fuga dai Piombi“. Arrestato per aver sedotto molte donne di magistrati, si trovò rinchiuso in quel terribile luogo. Temendo una severa punizione, tentò di evadere scavando un buco nella sua cella, ma il suo primo tentativo fallì .

Il secondo tentativo avvenne con l’aiuto di un altro prigioniero rinchiuso in una cella vicina, il frate Marino Balbi. Scavarono un buco nel soffitto della loro cella e, dal tetto di Palazzo Ducale, si calarono fino al cortile. Fuggirono velocemente su una gondola che li portò sulla terraferma, permettendo loro di lasciare la Repubblica.

Casanova trovò inizialmente rifugio a Parigi ma, dopo un lungo viaggio attraverso l’Europa, nel 1774 riuscì a ottenere la grazia dagli inquisitori veneziani, permettendogli così di fare ritorno nella sua amata Venezia.

La sua ultima dimora veneziana si trovava in Barbaria de le Tole, dove condivideva la vita con una umile donna che, durante il periodo di esilio, gli aveva scritto numerose lettere affettuose.

Tuttavia, nel 1783, Casanova decise di lasciare Venezia per accettare un ruolo di bibliotecario a Dux, in Boemia e fu in questa nuova terra che visse gli ultimi anni della sua vita. Si spense nel 1798 venendo a conoscenza degli eventi della Rivoluzione Francese e della triste caduta della Repubblica di Venezia.

Se vuoi conoscere altri aneddoti e segreti della vita di Casanova non perderti il tour con una guida locale che ti farà esplorare luoghi unici passeggiando per stretti vicoli e tunnel di Venezia.

 

 

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LINO TAGLIAPIETRA: L’ORIGINE DEL VIAGGIO

 

La mostra presso le rinnovate sale del Museo Ca’ Rezzonico di Venezia è stata organizzata dalla Fondazione Lino Tagliapietra e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia per celebrare l’artista Lino Tagliapietra.

Le 21 opere in mostra, realizzate negli ultimi 30 anni, includono tecniche tradizionali muranesi come il vetro soffiato con canne, la filigrana, le murrine e l’incalmo. La mostra offre una vista di opere iconiche come Dinosaur, Fuji, Asola, Niomea, Oca, Africa e Hopi. Il percorso espositivo è stato progettato dall’architetto Chiara Lamonarca tra il primo e il secondo piano del palazzo.

La mostra include anche una selezione di pannelli realizzati tra il 1999 e il 2012, che sono quadri bidimensionali in vetro fuso che sovrappongono tecniche e colori diversi. I titoli dei pannelli, come Finestra sul campiello, Ponticello e Rio Grande, non solo rappresentano luoghi importanti per il maestro, ma anche le sue grandi passioni, come la pittura di Rothko.

L’esposizione si conclude al secondo piano con il pannello Giuditta. L’opera, posizionata come una pala d’altare in vetro tra due pale, si distingue per i suoi colori accesi e il profilo stilizzato del soggetto. Rappresenta una preghiera e un ringraziamento per una vita trascorsa nella creazione di arte in vetro.

 

ORARI: 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00). Le operazioni di chiusura del museo iniziano 20 minuti prima dell’orario indicato. Chiuso il martedì

Cento anni di NasonMoretti

 

Storia di una famiglia del vetro muranese

 

La mostra celebra i cent’anni di attività della cristalleria NasonMoretti, una delle realtà muranesi più originali e fiorenti.
La mostra apre gli archivi e condivide con il pubblico del Museo del Vetro una storia importante fatta di oltre diecimila modelli.
La Nason & Moretti ha scelto fin dall’inizio l’arte della tavola, reinterpretandola secondo formule contemporanee con un piglio di profonda modernità.

La cristalleria è diventata un punto di riferimento del design fin dagli anni Cinquanta, quando le coppe Lidia si aggiudicano il Compasso d’oro e comincia la sua presenza alla Biennale di Venezia. La mostra darà conto degli oggetti di maggior successo creati dalla fornace e dalle collaborazioni con alcuni importanti nomi del design e dell’architettura, senza trascurare una sezione dedicata all’attualità.

 

Non perderti un tour guidato nelle isole di Murano per scoprire l’arte del vetro e partecipare a un workshop!

 

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Art Night Venezia 2023

 

Torna Art Night con un’edizione ricchissima di eventi e novità

 

Sabato 17 giugno torna Art Night Venezia, la notte bianca della cultura ideata e coordinata dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con il Comune di Venezia.
La manifestazione, da tempo entrata nel calendario ufficiale delle Notti dell’arte europee, tra le più attese in città, ideata e coordinata dall’Università Ca’ Foscari Venezia in collaborazione con il Comune di Venezia, patrocinata dalla Regione Veneto, ritorna ad animare con le calli, i campi e i palazzi veneziani con l’affflato dell’arte.

 

Oltre 124 le istituzioni partecipanti e più di 150 appuntamenti in programma

 

Partenza come sempre dal cortile principale di Ca’ Foscari, con la tradizionale inaugurazione, la distribuzione degli ambiti gadgets e i saluti istituzionali, mentre domenica 18 giugno torna l’appuntamento della prima colazione che quest’anno si rinnova e diventa arcobaleno nel giardino della sede Cafoscarina di San Sebastiano. 

 

 

 L’intera città quindi si animerà grazie all’apertura serale e completamente gratuita di musei, istituzioni culturali, teatri, librerie, gallerie, associazioni, studi d’artista e il brivido blu di Art Night percorrerà per tutta la sera e la notte le istituzioni partecipanti con un programma ricchissimo.

 

SCOPRI IL PROGRAMMA 

A TORCELLO LA MOSTRA TERRA/CIELO

Sull’isola di Torcello affondano le radici di Venezia. Ed è qui che Simonetta Gorreri, curatrice di numerose esposizioni internazionali, dal 12 maggio al 31 luglio, presenta un nuovo visionario progetto di arte contemporanea ambientale che coinvolge l’isola: si tratta della mostra ‘open-air’ TERRACIELO.

Otto opere ‘site specific’, ossia materialmente create dalle mani degli artisti in loco, invitati per l’occasione dall’associazione Artlife for the World ad esporre nell’ambito di questo progetto. Durante l’inaugurazione la protagonista è stata anche una originale performance. In questo contesto la protagonista è stata la DANCING ARMOR – armatura danzante – che è stata realizzata dall’art-designer Sabrina Baldacchini e che viene indossata dalla performer Jennifer Cabrera: “avvolto dalla sua armatura Attila vuole emergere dalla terra dopo tanti anni… il corpo vibra, si contorce, avviene una inaspettata trasformazione”. Attila è una donna. L’armatura poi torna accanto al suo Trono per essere contemplata. Al centro dell‘isola di Torcello vi è infatti un manufatto del V secolo noto proprio come il Trono di Attila.

Recarsi a Torcello significa immergersi in questo progetto artistico riscoprendo gli spazi dell’isola: è possibile, spiega la curatrice Simonetta Gorreri “intervenire oggi su un modello medioevale e pre-romano – l’isola di Torcello e ciò che la compone appunto – attraverso espressioni artistiche”. “Perciò – prosegue – gli artisti si sono recati qui per scegliere personalmente il contesto e la connotazione naturalistica dove realizzare l’opera. L’obiettivo di ogni installazione è quello di valorizzare l’isola nella sua importanza paesaggistica e storica. Mentre sta al concetto di arte contemporanea interpretare il messaggio dell’oggi, e delle sue problematiche, attraverso appunto una espressione artistica libera non condizionata capace di porre l’accento sul nuovo”.

Gli artisti/le opere

Maruzza Bianchi Michiel (Italia) / ABITARE IL TEMPIO – BUILDING LIVING

Candida Ferrari (Italia) / VOLUMI E CROMIE – VOLUMES AND COLORS

Paola Blazquez (Spagna) / ORIGINE DELLA LAGUNA – ORIGIN OF THE LAGOON

Claudia Corò (Italia) / LUCE SOMMERSA – SUBMERGED LIGHT

DAMSS ART Daniela Arnoldi e Marco Sarzi–Sartori (Italia) / TORC – TORC

Paolo Stefani (Francia) / PROGETTO ATTILA – ATTILA PROJECT

Gottardo Bonacini (Italia) / PLENILUNIO/FULL MOON

Guilherme Carvalho (Francia) / L’ASCOLTO DELLE ANATRE – LISTENING TO THE DUCKS

Un progetto Artlife for the World Contemporary Art Events for the World Venice

 

Compra un biglietto per un tour di Torcello, Murano e Burano

68ESIMA REGATA STORICA DELLE ANTICHE REPUBBLICHE MARINARE

Celebrare le rivalità e le imprese delle più note Repubbliche Marinare italiane, ovvero Venezia, Amalfi, Genova e Pisa: è questo lo scopo del Palio delle Antiche Repubbliche Marinare, la manifestazione sportiva istituita nel 1955 e che quest’anno, per la sua 68esima edizione, torna ad essere disputata nella laguna veneziana, che venerdì 2 e sabato 3 giugno accoglierà nelle acque della sua laguna gli equipaggi di Genova, Pisa e Amalfi.

Venerdì sfilerà, insieme alla presentazione degli equipaggi, il corteo delle quattro repubbliche all’interno dell’Arsenale e nel contesto del Salone Nautico.
Il giorno seguente, sabato, vedrà invece la tanto attesa disputa maschile,  e grazie a un maxi-schermo si potrà assistere al completo svolgimento della regata, dalle sue prime battute fino alla sua conclusione.

A bordo di ogni galea trovano spazio otto vogatori e un timoniere, e ciascuna di esse si distingue per i colori e le splendide polene. Per la polena che taglia prima il traguardo, a conclusione del percorso, l’ambito trofeo in oro e argento realizzato dalla Scuola Orafa Fiorentina che rimane nelle mani della città vincitrice per un anno, per poi essere rimesso in palio in occasione della Regata successiva.

 

Programma

Venerdì 2 giugno

– Ore 17.00, Corteo Storico: sfilata delle delegazioni in costume di Pisa, Amalfi, Genova, Venezia – da Piazza San Marco lungo la Riva degli Schiavoni e fino a Arsenale

– Ore 18.30 Regata equipaggi femminili/misti (percorso 1000 metri) nei pressi dell’isola di San Michele, con arrivo di fronte a Fondamente Nove – Ospedale.

– Ore 19.30 Premiazione regata equipaggi femminili/misti e cerimonia di presentazione degli equipaggi Palio Repubbliche Marinare, presso Arsenale – Salone Nautico di Venezia.

Sabato 3 giugno

– Ore 18.00, Bacino di San Marco: 68^ Regata delle Antiche Repubbliche Marinare Italiane (distanza 2.000 metri): dai Giardini di Sant’Elena lungo il Bacino di San Marco fino al traguardo di fronte la Basilica della Salute. 

A seguire: premiazione degli equipaggi in Campo della Salute. 

In Gondola alla scoperta di luoghi segreti

Venezia è una città unica al mondo che merita di essere visitata più volte, anche solo per vivere il suo sogno ad occhi aperti.

Oltre ai luoghi iconici come il Ponte di Rialto o Piazza San Marco, ci sono anche dei luoghi segreti che vale la pena scoprire. 

 

Questo tour in gondola  ti condurrà alla scoperta di alcuni preziosi tesori culturali della città, come il Palazzo della Torre, Palazzo Gaffaro, la chiesa di Santa Maria dei Carmini, Palazzo Zenobio, e molti altri luoghi per lo più sconosciuti ai turisti.

 

Acquista un tour della Venezia segreta

BIENNALE ARCHITETTURA 2023

The Laboratory of the Future 

Sarà aperta al pubblico da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023, ai Giardini, all’Arsenale e a Forte Marghera la 18. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo The Laboratory of the Future a cura di Lesley Lokko, organizzata dalla Biennale di Venezia. La pre-apertura avrà luogo nei giorni 18 e 19 maggio, la cerimonia di premiazione e inaugurazione si svolgerà sabato 20 maggio 2023.

Nelle consuete sedi veneziane si affronteranno i temi della decolonizzazione e decarbonizzazione puntando come mai prima d’ora i riflettori sull’Africa e sulla sua diaspora. 
The Laboratory of the Future è una mostra divisa in sei parti e comprende 89 partecipanti, di cui oltre la metà provenienti dall’Africa.

Carnival

Il programma di The Laboratory of the Future è arricchito dal Carnival, un ciclo di incontri, conferenze, tavole rotonde, film e performance durante i sei mesi di mostra, volti a esplorare i temi della Biennale Architettura 2023.

Carnival offre un luogo in cui vengono scambiate, ascoltate, analizzate e ricordate parole, prospettive e opinioni – ha spiegato Lesley Lokko. Politici, policymakers, poeti, registi, documentaristi, scrittori, attivisti, organizzatori di comunità e intellettuali pubblici condivideranno il palco con architetti, accademici e studenti. Questo programma vuole essere una forma di pratica dell’architettura che tenta di colmare il divario tra gli architetti e il pubblico.”

Festa della Sensa 2023

Il 21 maggio 2023 a Venezia si terrà la Festa della Sensa, una festa in onore dell’Ascensione di Cristo (in dialetto veneziano Sensa) che celebra la millenaria storia della Serenissima, il suo rapporto con il Mare e la pratica della Voga alla Veneta.

Durante la festa si svolgeva il rito dello Sposalizio del Mare, in cui il Doge, a bordo del Bucintoro, raggiungeva la Basilica di S. Elena per ricevere la benedizione del Vescovo. La Festa culminava con il lancio di un anello d’oro nelle acque della Bocca di Porto per sottolineare il dominio di Venezia sul mare.

Oggi, l’evento è celebrato con competizioni di voga alla veneta e un corteo di imbarcazioni tradizionali a remi da San Marco al Lido dove, nella chiesa di San Nicolò, si svolge la consueta funzione religiosa.

 

Programma

  • ore 08.45 Giovanissimi
  • ore 09.45 Donne
  • ore 10.30 Uomini

 

Cerimonie

  • Ore 9.30- “Gemellaggio Adriatico della Festa della Sensa”
  • Ore 10.30 – Cerimonia dello Sposalizio del Mare davanti alla Chiesa di San Nicolò del Lido
  • Ore 11.00 – Santa Messa nella chiesa di San Nicolò del Lido

 

 

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CARLA ACCARDI. Gli anni Settanta: i Lenzuoli

L’iniziativa del Museo Correr cade a ridosso del centenario della nascita di Carla Accardi che, pur avendo vissuto a Roma, ha stabilito, nel corso della propria esistenza, un legame costante con Venezia, sia a livello individuale che professionale. Tra l’altro, nel 1948 ha esordito alla Biennale facendovi ritorno nel 1964 (sala personale introdotta in catalogo da Carla Lonzi), nel 1976, nel 1988 (sala personale) e nel 1993 comparendo anche nell’edizione del 2022. Opere, foto e altro materiale documentario attestano il suo rapporto con la città lagunare compresa un’immagine del 1952 quando, in occasione di una mostra alla Galleria del Cavallino, visitò col marito, l’artista Antonio Sanfilippo, e Tancredi Parmeggiani la collezione Guggenheim.

Il progetto veneziano a cura di Pier Paolo Pancotto, in quanto omaggio e non mostra antologica, presenta, sotto forma di installazione, una ristretta selezione di lavori posti in dialogo con gli ambienti storici del museo. Si tratta di un numero ristretto di opere, raramente visibili ma, pur nella loro particolarità, del tutto indicative della ricerca dell’artista e, a loro modo, riassuntive del suo percorso creativo.

ORARI: tutti i giorni 10.00 – 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).

Ugo Mulas in mostra a Venezia

Un centro internazionale di ricerca e valorizzazione della fotografia e della cultura delle immagini, in continuità con il disegno culturale che ha animato la Casa dei Tre Oci, ma con una spinta e una visione ancora più internazionali. L’iniziativa congiunta di Marsilio Arte e Fondazione Giorgio Cini porta la fotografia nelle Sale del Convitto sull’Isola di San Giorgio Maggiore, all’interno della Fondazione Giorgio Cini, solidificando il sodalizio naturale tra la fotografia e l’Isola, che custodisce un immenso patrimonio documentario con una delle più importanti collezioni fotografiche d’Europa.

Un’ampia e completa retrospettiva dedicata ad Ugo Mulas, che presenta per la prima volta un’importante selezione di immagini vintage. Più di 300 immagini, tra cui 30 foto mai esposte prima d’ora, documenti, libri, pubblicazioni, filmati, per l’esposizione che offre una sintesi in grado di restituire una lettura che si apre alle diverse esperienze affrontate da Ugo Mulas, fotografo trasversale, capace di entrare in contatto con tanti generi diversi ed estrapolarne l’essenza.
Quattordici capitoli tematici accompagnano il pubblico alla scoperta dello stile di questo fotografo “totale” che ha appunto saputo, nel corso della sua intensa esperienza, cimentarsi con soggetti e tematiche differenti.

Orari di apertura

Aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 19. Chiuso il mercoledì

Aperture straordinarie: mercoledì 26 aprile, mercoledì 3 e 31 maggio

 

 
Scopri il Tour della Fondazione Giorgio Cini

La festa del Bòcolo, il 25 aprile a Venezia

La leggenda narra che la figlia del Doge Orso I Partecipazio, Vulcana, un triste giorno, il 25 aprile, ricevette per mano del prode cavaliere Orlando, una rosa bianca, macchiata di rosso dal sangue del suo amato Tancredi, caduto in battaglia.
Impietrita dal dolore si ritirò nelle sue stanze e fu ritrovata esangue con il suo bocciolo di rosa, tornato fresco come appena colto.
Ecco perché a Venezia il 25 aprile, oltre che festeggiare la liberazione d’Italia, è anche il momento del tradizionale Bòcolo, il bocciolo di rosa da regalare alla persona amata.

 

IL BOCOLO UMANO

Il 25 Aprile a Venezia ricorre inoltre la Festa di San Marco Evangelista, Santo Patrono della città; anche quest’anno sarà quindi una giornata ricca di appuntamenti che prenderanno avvio sin dalle prime ore del mattino per rinnovare una tradizione antichissima nella quale convivono mito e tradizione .
Il programma prevede celebrazioni ed eventi a Palazzo Ducale e in città come la costruzione del grande bòcolo umano in piazza San Marco.

 
 

 Acquista un biglietto per il Palazzo Ducale

43^ edizione di Su e Zo per i Ponti

Divenuta negli anni un appuntamento fisso nel calendario degli eventi veneziani, si tratta di una passeggiata di solidarietà all’insegna del turismo sostenibile, nel rispetto dell’ambiente e del territorio.

Quest’anno lo slogan della Su e Zo per i Ponti recita “Meraviglia da condividere”: l’invito è di lasciarsi meravigliare dai luoghi meno noti della città, meno affollati e prevedibili, ma proprio per questo più veri e autentici.

Una grande novità per l’edizione 2023: l’Arsenale torna a spalancare le sue porte ai partecipanti della Su e Zo. Sarà presente un ristoro per ciascuno dei due percorsi: in Parco Savorgnan per il percorso completo e al Porto di Venezia per il percorso breve.

Il costo del cartellino di partecipazione in prevendita è di € 8,50 a persona (€ 9,50 il giorno della manifestazione, salvo esaurimento dei cartellini disponibili) e come per ogni edizione ogni eventuale utile sarà devoluto in beneficenza, quest’anno a favore della Missione Salesiana di Quebrada Honda, Perù. Sarà possibile sostenere la missione in Perù anche acquistando la T-shirt solidale dell’evento: per ogni capo venduto si devolverà un euro in beneficenza.

Ad ogni partecipante una medaglia da collezione e per i gruppi oltre i 50 iscritti una targa in ceramica artigianale.

PROGRAMMA:

Ore 08.30:

S. MESSA in Basilica di San Marco

 

Dalle ore 9.30 alle ore 11.00:

PARTENZA percorso completo da Piazza San Marco (11 km, 42 ponti)

 

PARTENZA percorso breve dal Porto di Venezia (5,4 km, 19 ponti)

Le partenze sono scandite in base alla fascia oraria prescelta in fase di iscrizione: 9.30, 9.45, 10.00, 10.15, 10.30, 10.45, 11.00.

 

Ore 13.00: PREMIAZIONI speciali dei gruppi più numerosi in Piazza S. Marco

 

Ore 15.00: CHIUSURA DELLA MANIFESTAZIONE

 

La manifestazione si svolgerà con qualsiasi condizione meteorologica.

Al Peggy Guggenheim la mostra “Edmondo Bacci. L’energia della luce”

Sarà visitabile fino al 18 settembre la mostra presso la Collezione Peggy Guggenheim ‘Edmondo Bacci. L’energia della luce’ che intende approfondire la parte più lirica tra le opere di Bacci, molte delle quali mai esposte prima, tra dipinti e disegni inediti.
Tra gli artisti contemporanei più innovativi a livello nazionale per la forza generativa del colore, la rottura dei piani spaziali e il ritmo circolare della pennellata, Bacci si colloca entro la ristretta cerchia di eccellenze artistiche venete.

Un artista del mondo

L’esposizione propone una serie di opere fondamentali per comprendere l’evoluzione del linguaggio colore-luce dell’artista e lascia spazio a un altro aspetto interessante, e meno noto dello stesso: lo sperimentalismo degli anni Sessanta-Settanta a cui Bacci rivolge la sua ricerca negli ultimi anni di lavoro.
Il percorso espositivo si conclude con un tributo alla partecipazione di Bacci alla XXIX Biennale Internazionale d’Arte di Venezia, nel 1958.
Bacci è stato soprattutto un artista del mondo, uno dei pochi artisti italiani capaci di raggiungere il successo in vita, esponendo nei più importanti musei e gallerie d’arte nazionali e internazionali.

 

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Il Labirinto Borges

Nell’isola di San Giorgio Maggiore si trova uno dei parchi più belli d’Italia. 

Qui nel X secolo, i monaci benedettini fondarono il primo monastero, il Monastero di San Giorgio Maggiore, oggi sede della Fondazione Giorgio Cini.

In quest’isola è nato il progetto del Labirinto Borges con l’intento di celebrare la figura del grande scrittore argentino, Jorge Luis Borges, a 25 anni dalla sua scomparsa. L’idea è stata sviluppata dall’architetto inglese Randoll Coate, in collaborazione con la Fundación Internacional Jorge Luis Borges e con il supporto della vedova del celebre autore, Maria Kodama.

Nel giugno 2021 il labirinto ha aperto ufficialmente per la prima volta al pubblico, dieci anni dopo la sua creazione.

Il labirinto, che si estende per poco più di un chilometro, è stato ispirato dal famoso racconto di Borges “Il giardino dei sentieri che si biforcano”. Lungo il percorso, i visitatori possono trovare oggetti simbolici che richiamano le opere dello scrittore, tra cui specchi, clessidre, un bastone, una tigre, un enorme punto interrogativo e le iniziali della vedova Kodama.

Il Labirinto Borges è composto da 3200 piante di bosso, raccolte in siepi alte novanta centimetri, che sono state disposte in modo da formare il nome Borges due volte, visibile chiaramente dall’alto. Il labirinto è ben visibile dalla terrazza del Centro Branca della Fondazione, che permette una vista panoramica dall’alto.

 

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Chronorama. Tesori Fotografici del XX secolo

Qualche giorno fa, presso Palazzo Grassi a Venezia, si è svolto il dinner inaugurale di Chronorama. Tesori Fotografici del XX secolo, la prima grande mostra di capolavori fotografici provenienti dagli archivi di Condé Nast, recentemente acquisiti dalla Pinault Collection e curati da Matthieu Humery.

La mostra presenta 400 immagini suddivise per decenni tra illustrazioni, fotografie di moda, still life, foto di architettura e ritratti. L’obiettivo è quello di mostrare le infinite possibilità dell’archivio nel rappresentare la complessità del linguaggio fotografico e la capacità delle riviste di riflettere lo spirito culturale di un secolo.

Il curatore della mostra, Matthieu Humery, esperto di fotografia e direttore del Living Archives Program presso la Luma Foundation di Arles, ha affermato: “È una mostra sull’archeologia del XX secolo: le fotografie sono opere d’arte e sono le prime in assoluto a esserlo“.

Anna Wintour, chief content officer di Condé Nast e direttore editoriale globale di Vogue, ha commentato l’incredibile lavoro di Alexander Liberman, leggendario direttore editoriale di Condé Nast, che ha commissionato gran parte delle fotografie esposte: “Scegliete immagini che infiammino la pagina“, diceva sempre. Grazie alla generosità dei signori Pinault, queste immagini hanno ora una dimora straordinaria che offrirà alle generazioni future non solo un enorme valore aggiunto, ma anche una comprensione più profonda dell’età d’oro della fotografia.

A Palazzo Ducale i dipinti e disegni di Carpaccio

La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 ca – 1525/26 ca) celebra fantasticamente Venezia al volgere del XV secolo, quando la Serenissima dominava un vasto impero marittimo-commerciale e fioriva come grande centro di cultura.

Stiamo parlando di un artista straordinario, uno dei grandi protagonisti della pittura veneta del Quattrocento sapientemente ospitato e raccontato oggi nella splendida cornice di Palazzo Ducale.

Una celebrazione importantissima per restituire gloria ad un artista che ha donato vanto e grande considerazione, consolidando il binomio indissolubile tra l’arte e il capoluogo veneto.

La mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi del pittore, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni “di studio” del primo Rinascimento. Essi rivelano la singolare immaginazione di Carpaccio, il rigore della sua tecnica nonché i suoi interessi per la prospettiva, la natura, la luce.

Dipinti e disegni sono prestati da importanti collezioni museali e private d’Europa e degli Stati Uniti nonché da chiese di Venezia e degli antichi territori della Serenissima che li custodiscono fin dall’origine.

MOSTRA SHATTERING BEAUTY DI SIMON BERGER

Il Museo del Vetro di Murano ospita in questo periodo la mostra “SHATTERING BEAUTY. SIMON BERGER“, la prima personale dell’artista svizzero nella laguna di Venezia.
Con tutte opere site-specific, la mostra presenta la tecnica innovativa di Berger, che utilizza il vetro come una tela su cui creare intensi ritratti a colpi di martello, oltre a nuove sperimentazioni tridimensionali.

Per Shattering Beauty, oltre a una selezione di ritratti in vetro – alternati a specchi – che sfidano le modalità della percezione, saranno presentate anche diverse tele “animate” inserite in cubi di metallo che invitano ad interagire con l’installazione. Sono opere che richiedono un’attenzione ravvicinata da parte del visitatore. Chiedono di essere guardate da diverse prospepttive, mentre dispiegano il loro fascino enigmatico.

La mostra è a cura di Sandrine Welte e Chiara Squarcina ed è organizzata dalla Fondazione Musei Civici Venezia in collaborazione con Berengo Studio.

Graziano Arici. Oltre Venezia ‘Now is the Winter of our Discontent’

 

Dal 17 dicembre al 1 maggio 2023 alla Fondazione Querini Stampalia è in programma la mostra “Oltre Venezia – Now is the Winter of our Discontent”, promossa dalla Fondazione stessa e dal Museo Réattu di Arles. Per la prima volta viene esposta in Italia la produzione artistica di Graziano Arici, fotografo nato a Venezia nel 1949 e trapiantato ad Arles, dove vive dal 2012.
 
Vengono presentati più di quarant’anni di scatti, oltre quattrocento fotografie tra il 1979 e il 2020. Un vero e proprio archivio del mondo (Albania, Germania, Inghilterra, Bosnia-Erzegovina, Spagna, Stati Uniti, Francia, Georgia, Italia, Kazakistan, Russia, Slovacchia, Svizzera).

“Il lavoro personale di Graziano Arici è di una ricchezza estetica, intellettuale e tecnica, di una qualità che suscita ammirazione” – così Daniel Rouvier cocuratore della mostra e direttore del Museo Réattu di Arles – “Non può essere ridotto a semplice sguardo documentario sul mondo, testimonianza della sua evoluzione, delle sue ricchezze e delle sue bizzarrie. Questo filo conduttore esiste, ma il fotografo lo trascende, rendendo ogni sua immagine un’opera fotografica a pieno titolo, sia plasticamente che emotivamente”. 

Nel 2017 Graziano Arici ha donato il suo Archivio – di più di un milione e mezzo di immagini, costituito in gran parte dal suo lavoro ma anche da migliaia di fotografie, di stampe e decine di migliaia di negativi di ritratti e di immagini della cultura internazionale a Venezia precedenti l’inizio del suo lavoro – alla Fondazione Querini Stampalia che si è impegnata a custodirlo e valorizzarlo. 

Dopo decenni di lavoro per famose agenzie di stampa, Graziano Arici con questo progetto espositivo emerge come un grande fotografo. Le mostre del Musée Réattu di Arles nel 2021 e della Fondazione Querini Stampalia oggi non sono delle retrospettive, ma punti di partenza, che portano alla luce un’opera e un artista. 

La mostra è aperta dal martedì a domenica dalle 10 alle 18; lunedì chiuso. Il prezzo d’ingresso è di 14 euro per il biglietto intero e di 10 per quello ridotto. Tutte le domeniche dell’anno i residenti nel Comune di Venezia hanno ingresso gratuito alla Fondazione e alle mostre temporanee, compresa questa. 

Il Latte dei Sogni: ultimi giorni per la Biennale Arte 2022

È ancora aperta al pubblico fino a domenica 27 novembre 2022 a Venezia, ai Giardini e all’Arsenale, la 59. Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo Il latte dei sogni, a cura di Cecilia Alemani, organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Roberto Cicutto.
La Mostra include 213 artiste e artisti provenienti da 58 nazioni, di cui 26 artiste e artisti italiani.

«La mostra Il latte dei sogni prende il titolo da un libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011) – spiega Cecilia Alemani – in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. L’esposizione Il latte dei sogni sceglie le creature fantastiche di Carrington, insieme a molte altre figure della trasformazione, come compagne di un viaggio immaginario attraverso le metamorfosi dei corpi e delle definizioni dell’umano. La mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. Da questi dialoghi sono emerse con insistenza molte domande che evocano non solo questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità minacciata, ma riassumono anche molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo. Come sta cambiando la definizione di umano? Quali sono le differenze che separano il vegetale, l’animale, l’umano e il non-umano? Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, delle altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi? Questi sono alcuni degli interrogativi che fanno da guida a questa edizione della Biennale Arte, la cui ricerca si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra gli individui e le tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra

 

Foto: Marta Formentello

 

In occasione della chiusura della 59. Biennale Arte l’Aepe (Associazione Esercenti Pubblici Esercizi di Venezia) propone “Finissage Biennale di Venezia”, un appuntamento per festeggiare questo momento degustando specialità alimentari e vini tipici in compagnia.

Nelle giornate di venerdì 25, sabato 26 e domenica 27 novembre i pubblici esercizi di via Garibaldi animeranno la zona allestendo dei banchetti sui propri plateatici. Si potranno gustare cibi della tradizione veneziana come cicchetti, polpette, castradina, pasta e fagioli, e altre specialità.

11 novembre: San Martino a Venezia

La tradizione di festeggiare San Martino a Venezia risale a molti secoli fa, con la fondazione della chiesa dedicata al Santo nel 1540, per poi continuare fino ai giorni nostri, diventando una festa molto sentita ed amata dai veneziani, grazie soprattutto al tipico dolce di San Martino.

L’11 novembre coincideva con la fine delle celebrazioni del Capodanno dei Celti, il “Samuin”, che si svolgevano proprio nei primi dieci giorni del mese: il retaggio di questa festa pagana era ancora presente nell’ Alto Medioevo, e la Chiesa sovrappose il culto cristiano del santo più amato dell’epoca alle tradizioni celtiche.

A Venezia l’11 novembre di ogni anno si teneva una solenne processione, dalla Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, dove veniva custodita la reliquia di San Martino, fino alla chiesa di San Martino di Castello.
Nelle case veneziane si accendeva un gran fuoco, venivano arrostite le castagne e si beveva in abbondanza.

 

 

Nonostante sia purtroppo una tradizione che sta scomparendo, l’11 novembre si possono incontrare ancor oggi in giro per Venezia bambini con corone di carta in testa che fanno un gran baccano battendo pentole e coperchi con mestoli di legno e contando sulla generosità e sulla simpatia dei negozianti per ottenere qualche monetina.

Con i soldi così raccolti, è usanza comprare il tradizionale dolce di san Martino, che esiste in due versioni: un dolce di pasta frolla con la forma del santo a cavallo munito di spada e mantello, guarnito con glassa di zucchero colorata, praline, caramelle e cioccolatini; oppure la versione più antica, un dolce di forma identica ma di cotognata. Tipici della festa sono anche i dolcetti di cotognata, detti persegada, di varie fogge.

 

Teatro Goldoni: la stagione 2022/2023

La stagione 2022/2023 segna una tappa importante nella storia del Teatro Goldoni, che si avvicina all’inizio delle celebrazioni per i 400 anni. Venerdì 28 ottobre, alle ore 20.30, Alessandro Preziosi aprirà i festeggiamenti per questo storico compleanno con lo spettacolo Goldoni&Goldoni. Il gioco della memoria, un omaggio allo straordinario commediografo e ai quattro secoli di storia del Teatro veneziano che porta il suo nome. Un’occasione irripetibile per riflettere sul rapporto tra il Veneto e il teatro, tra i territori e le sue molteplici vocazioni artistiche, lungo un tracciato che attraversa quattro secoli e che trova le sue radici nel glorioso Stato ‘da tera e da mar’.

 

 

La stagione 2022/2023 a Venezia

 

La stagione Heart-Art nei prossimi mesi continuerà a far battere il cuore del pubblico con grandi nomi della scena italiana e veneta: da Andrea Pennacchi con lo spettacolo Da qui alla luna (20-21 ottobre), un racconto della tragedia della tempesta “Vaia” sul di Matteo Righetto e per la regia Giorgio Sangati, a Luigi Lo Cascio in scena con Pa’ (17-20 novembre), spettacolo scritto a quattro mani con Marco Tullio Giordana, che ne cura anche la regia, in occasione del centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
Si prosegue poi con Maddalena Crippa, protagonista della nuova regia de Il compleanno (15-18 dicembre) di Harold Pinter curata da Peter Stein. Una storia intensa e ricca di emozioni è invece quella de Il figlio di Florian Zeller interpretata da Cesare Bocci (19-22 gennaio), mentre Elena Sofia Ricci (23-26 febbraio) si confronta con il testo di Tennessee Williams, La dolce ala della giovinezza, diretta da Pier Luigi Pizzi.
Con la partecipazione straordinaria di Giorgio Ferrara nel ruolo di Sir Wilfrid arriva a Venezia una delle più apprezzate commedie di Agata Christie, Testimone d’accusa (23-26 marzo) con la regia di Geppy Gleijeses ed in scena Vanessa Gravina e Giulio Corso.
Infine a completare il programma del Teatro Goldoni non poteva mancare un testo del celebre commediografo di cui porta il nome: dopo il successo di Spettri il Teatro Stabile del Veneto ha affidato al regista lituano Rimas Tuminas la nuova produzione di Un curioso accidente il cui debutto prima nazionale a Venezia è previsto dal 20 al 23 aprile.

Un altro nome internazionale che spicca nel cartellone 22/23 è quello di Irina Brook, la regista, produttrice e attrice franco britannica dirige per il Teatro Stabile del Veneto House of us (29 novembre-11 dicembre), un progetto performativo che andrà in scena alla Casa dei Tre Oci con gli attori neo diplomati dell’Accademia Teatrale “Carlo Goldoni” protagonisti assieme all’attore Geoffrey Carey.

Venice Fashion Week 2022

 

Torna a Venezia dal 19 al 29 ottobre 2022 la settimana della moda sostenibile e artigianale con un programma diffuso di sfilate, cocktail, conferenze e mostre.

 

Organizzata da Venezia da Vivere, Venice Fashion Week rende dal 2013 Venezia la sede di un dibattito internazionale sulla moda sostenibile, i mestieri d’arte e il design contemporaneo.

 

La settimana della moda di Venezia presenta collezioni di brand emergenti, artigianali e sostenibili italiani e internazionali, valorizza il talento creativo, presenta i maestri d’arte e il saper fare nel rispetto delle risorse ambientali e umane.

Per i visitatori, pubblico, buyer, stampa e operatori della moda, Venice Fashion Week rappresenta un’esperienza di arricchimento a ritmo lento, dove incontri e racconti sono fatti di persona, rispettando l’andamento di una città da salvaguardare.

Venezia infatti si propone come città esemplare per la transizione alla sostenibilità, hanno evidenziato gli organizzatori. E’ da sempre una fabbrica lenta di moda etica. Una moda caratterizzata da tessuti preziosi e durevoli. L’obiettivo della manifestazione  è proseguire l’attività svolta finora e trasformare la città in un laboratorio di talenti creativi, anche universitari, provenienti da tutto il mondo che producano magnificenza e qualità.

Venice Fashion Week è una manifestazione patrocinata dal Comune di Venezia e inserita nella programmazione per i festeggiamenti dei 1600 anni della Città. A Ca’ Farsetti è stata presentata la decima edizione dagli assessori al Turismo Simone Venturini e alla Promozione del territorio Paola Mar. 

Il calendario di Venezia – ha detto Venturini – è ora costellato di eventi di moda, iniziative di grande richiamo internazionale. Qui giunge un turismo ricercato in cerca di creazioni auteniche, eclusive e uniche, come quelle dei nostri artigiani dei settori moda, legno, gioielleria, vetro e così via. Dobbiamo far conoscere queste bellezze inserendole in un circuito complementare al turismo di altà qualità. Turismo e artigianato insieme dunque per elevare Venezia, che ora si propone anche come capitale della moda sostenibile. Torniamo ai capi esclusivi, che durano, creati con passione, con materie prime pregiate. Questa edizione della Venice Fashion Week permetterà di scoprire le bellezze artigiane di Venezia insieme a una serie di eventi collaterali”. 

 

Tutti gli eventi sono gratuiti con prenotazione scrivendo a info@venicefashionweek.com. È necessario attendere la conferma.

Gli eventi saranno dal vivo con dirette online dalle sfilate e dai backstage sui canali online di @veneziadavivere e @venicefashionweek.

 

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THE ITALIAN GLASS WEEK 2022

Con un ricco calendario di eventi proposto anche quest’anno da “The italian Glass week”,  si è conclusa la manifestazione organizzata per la sesta volta dal Comune di Venezia, in collaborazione con la fondazione Musei civici.

Il “Premio Glass in Venice”, organizzato dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti e dalla Fondazione Musei Civici di Venezia (che viene dato a maestri del vetro che si siano particolarmente distinti con la loro opera lavorando nel grande solco della tradizione muranese, oppure, nel mondo, attraverso scuole e tecniche diverse) è stato assegnato agli artisti Michele Burato e Marcela Cernadas e all’artigiano Roberto Donà.

Il “Premio Fondazione di Venezia”, per il miglior progetto del festival, è stato invece assegnato alle Gallerie dell’Accademia di Venezia e all’artista Ritsue Mishima per la mostra “Ritsue Mishima – Glass Works”, curata da Michele Tavola.

La Giuria del Premio Fondazione di Venezia ha indicato fra le motivazioni: “l’attenzione nei confronti dello spazio che ospita i suoi capolavori e il dialogo incessante tra la magia del vetro e la città imperiale da cui proviene, Kyoto. Inoltre, la perfetta sintonia con il maestro Andrea Zilio dà vita a una straordinaria collaborazione che perdura negli anni e contribuisce alla bellezza delle sue creazioni”.

Aperta al pubblico fino al 30 ottobre 2022, la mostra Ritsue Mishima – Glass Works, che cade nel bicentenario dalla morte di Antonio Canova, propone un dialogo con le opere del maestro di Possagno. Il percorso, curato da Michele Tavola, ha inizio con nove vetri che riposano sotto i bassorilievi di Canova, e prosegue con la composizione Lottatori, ispirata all’omonima terracotta dello scultore, che nel linguaggio di Mishima simboleggia la quotidiana lotta creativa degli artigiani nella lavorazione del vetro. L’artista giapponese sfrutta la viscosità del vetro veneziano per dare forma a sculture caratterizzate dalla trasparenza, i cui contorni sono definiti dalla luce e si fondono con l’ambiente circostante.

Credit photo: Andrea Martiradonna

BIENNALE MUSICA 2022

Il 66. Festival Internazionale di Musica Contemporanea Out of Stage si svolgerà dal 14 al 25 settembre 2022, diretto da Lucia Ronchetti. Il programma presenterà numerosi appuntamenti incentrati sulle nuove forme di teatro musicale sperimentale. L’attività di Biennale College Musica sarà come di consueto parte integrante del programma del Festival.

Gli sviluppi recenti del teatro musicale in stretto collegamento con lo sperimentalismo dell’opera barocca veneziana. E’ Out of Stage, “titolo che si riferisce ai lavori concepiti per luoghi e situazioni diverse da quelle offerte dal palcoscenico tradizionale, tratteggia una larga prospettiva del teatro musicale contemporaneo e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi, codificati dai compositori coinvolti nel festival”.

 

È il compositore Giorgio Battistelli, fra i nomi più riconosciuti in Italia e all’estero, il Leone d’Oro alla carriera della musicaper il suo lavoro di teatro musicale sperimentale e la sua intensa produzione operistica, realizzata dalle più importanti istituzioni europee”; mentre all’ensemble Ars Ludi, formato da tre percussionisti d’eccezione – Antonio Caggiano, Rodolfo Rossi e Gianluca Ruggeri, è attribuito il Leone d’Argento della musicaper il virtuosismo esecutivo e la capacità di trasformare il mondo percussivo in un’avvincente Machina Mundi”. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, accogliendo la proposta di Lucia Ronchetti. 

 

 

 

Ars Ludi sarà, inoltre, attore di diversi concerti, oltre a partecipare alle attività di Biennale College Musica.
Una nuova versione dell’opera cult di Giorgio Battistelli, il grande affresco scenico e musicale Experimentum Mundi, concluderà infine – il 25 settembre 2022 – il Festival al Teatro alle Tese.

 

 

 

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ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED vince il leone d’oro L’ITALIA VINCE CON GUADAGNINO

La Giuria di VENEZIA 79, presieduta da Julianne Moore e composta da Mariano Cohn, Leonardo Di Costanzo, Audrey Diwan, Leila Hatami, Kazuo Ishiguro e Rodrigo Sorogoyen, dopo aver visionato i 23 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:

LEONE D’ORO per il miglior film a:
ALL THE BEAUTY AND THE BLOODSHED
di Laura Poitras (USA)

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
SAINT OMER
di Alice Diop (Francia)

LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a:
Luca Guadagnino
per il film BONES AND ALL (USA, Italia)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Cate Blanchett
nel film TAR di Todd Field (USA)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Colin Farrell
nel film THE BANSHEES OF INISHERIN di Martin McDonagh (Irlanda, UK, USA)

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Martin McDonagh
per il film THE BANSHEES OF INISHERIN di Martin McDonagh (Irlanda, UK, USA)

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
KHERS NIST (NO BEARS)
di Jafar Panahi (Iran)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Taylor Russell
nel film BONES AND ALL di Luca Guadagnino (USA, Italia)

ORIZZONTI

La Giuria ORIZZONTI della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Isabel Coixet e composta da Laura Bispuri, Antonio Campos, Sofia Djama e Edouard Waintrop dopo aver visionato i 18 lungometraggi e i 12 cortometraggi in concorso, assegna:

PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
JANG-E JAHANI SEVOM (WORLD WAR III)
di Houman Seyedi (Iran)

PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Tizza Covi e Rainer Frimmel
per il film VERA (Austria)

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
CHLEB I SOL (BREAD AND SALT)
di Damian Kocur (Polonia)

PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE ATTRICE a:
Vera Gemma
nel film VERA di Tizza Covi e Rainer Frimmel (Austria)

PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR ATTORE a:
Mohsen Tanabandeh
nel film JANG-E JAHANI SEVOM (WORLD WAR III) di Houman Seyedi (Iran)

PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Fernando Guzzoni
per il film BLANQUITA di Fernando Guzzoni (Cile, Messico, Lussemburgo, Francia, Polonia)

PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
SNOW IN SEPTEMBER
di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia)

VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE
EUROPEAN FILM AWARDS 2022 a:
SNOW IN SEPTEMBER
di Lkhagvadulam Purev-Ochir (Francia, Mongolia)

 

ORIZZONTI EXTRA

PREMIO DEGLI SPETTATORI – ARMANI BEAUTY a:
NEZOUH
di Soudade Kaadan (UK, Siria, Francia)

 

LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS”

La Giuria LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Michelangelo Frammartino e composta da Jan Matuszyński, Ana Rocha de Sousa, Tessa Thompson e Rosalie Varda assegna il

LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
SAINT OMER
di Alice Diop (Francia)

VENEZIA CLASSICI

La Giuria di VENEZIA CLASSICI presieduta da Giulio Base e composta da 21 studenti – indicati dai docenti – dei corsi di cinema delle università italiane, assegna:

il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
FRAGMENTS OF PARADISE
di KD Davison (USA)

il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
KOROSHI NO RAKUIN (BRANDED TO KILL)
di Suzuki Seijun (Giappone, 1967)

VENICE IMMERSIVE

La Giuria VENICE IMMERSIVE presieduta da May Abdalla e composta da David Adler e Blanca Li dopo aver visionato i 30 progetti in concorso, assegna:

il PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VENICE IMMERSIVE a:
THE MAN WHO COULDN’T LEAVE
di Singing Chen (Taipei)

il GRAN PREMIO DELLA GIURIA VENICE IMMERSIVE a:
FROM THE MAIN SQUARE
di Pedro Harres (Germania)

il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA VENICE IMMERSIVE a:
EGGSCAPE
di German Heller (Argentina)

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2022 a:
CATHERINE DENEUVE
PAUL SCHRADER

CARTIER GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2022 a:
WALTER HILL
PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM 2022 a:
ARIANNE PHILLIPS

 

Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia79. “Bones and All”

Guadagnino con un Road Movie profondo e toccante.
Il cast con Timothée Chalamet, Taylor Russell, Chloë Sevigny, Michael Stuhlbarg e Mark Rylance infiamma il red carpet.

 

Bones and All ha conquistato il pubblico, 8 minuti di standing ovation. Già in corsa per il Leone d’Oro, Luca Guadagnino ci propone una storia d’amore di una dolcezza tanto sublime quanto oscura e inquietante, un viaggio on the road di due giovani statunitensi disadattati alla ricerca della propria identità, che condividono un appetito feroce e devastante che li allontana dal resto del mondo e, per quanto anelino a trovare un luogo nel quale sentirsi davvero a casa, li porta a fuggire.

Il loro viaggio da disertori della società ha inizio negli anni ‘80 con la giovane Maren, la quale cela un segreto sin dalla nascita, spinta da una voracità inspiegabile che va oltre ogni limite umano. Incapace di comportarsi come gli altri e in costante peregrinazione di città in città, ha sempre avuto la sensazione di essere un’emarginata senza possibilità di appello. Quando il padre, affranto, si rende conto di non poterla più aiutare, a Maren non resta che andarsene e arrangiarsi da sola. Ed è lì che scopre di non essere l’unica. Al mondo esistono altri come lei. Altri che provano quello stesso bisogno impellente. Altri come Lee, un ribelle di paese che la aiuta a sopravvivere, le si affeziona sempre di più e riesce a vedere al di là dei suoi desideri proibiti, anche quando i due diventano pericolosamente vulnerabili l’uno per l’altra.

Nonostante la loro sia una patologia raccapricciante, Guadagnino porta la storia di Maren e Lee ben oltre i confini del genere. Le loro voglie implacabili non sono trattate come un qualcosa di cupo o mostruoso, quanto, semplicemente, come un destino ineluttabile. E a mano a mano che la vicenda si dipana, il racconto – magistralmente interpretato dall’ormai famosissimo Timothée Chalamet e dall’astro nascente Taylor Russell, le performance dei quali sono di una potenza emotiva disarmante – si trasforma in qualcosa di diverso: una liberatoria odissea on the road di due giovani che tentano di trovare il proprio posto nel mondo, alla continua ricerca di identità e bellezza in un contesto irto di pericoli, che non riesce a tollerare il loro modo di essere.

Guadagnino non ha mai inteso la fame di carne umana dei personaggi, per quanto improvvisa e minacciosa, come un modo per rompere i tabù al mero fine di scioccare il pubblico, bensì l’esatto contrario, ovvero mettersi nei panni di chi si sente perso, di chi non riesce a trovare il proprio posto e si ritrova a vagabondare ai margini, di chi viene costantemente respinto dalla società eppure accettato dai propri pari. Bones and All, afferma il regista, è un film “sugli amori impossibili, sui reietti e sul sogno di trovare un luogo in cui sentirsi a casa”.

E prosegue: “È la storia di due giovani che scoprono che, per loro, non esiste un posto da poter chiamare casa, per cui devono reinventarselo. Maren e Lee vanno alla ricerca della loro identità in situazioni estreme, ma le domande che si pongono sono universali: chi sono, cosa voglio? Come posso sfuggire a questo senso di ineluttabilità che mi trascino dietro? Come possono entrare in sintonia con qualcun altro?”

I film profondamente umani di Luca Guadagnino, che sembrano in grado di carpire i più indescrivibili e viscerali sentimenti dell’animo, hanno affrontato svariate tematiche, sebbene, forse, il regista sia amato soprattutto per quel luminoso racconto di un lussureggiante amore estivo qual è Chiamami col tuo nome. Anche Bones and All è una travolgente storia d’amore tra due giovani, ma è ambientata in un mondo agli antipodi rispetto all’altro. Si tratta del primo lungometraggio di Guadagnino realizzato negli Stati Uniti e rappresenta un tuffo nella più classica tradizione americana dei “viaggi di transizione” on the road. Ma questa è un’America dai tratti quasi mitici in cui due persone senza un futuro definito, e condannate a essere “altro”, inseguono un glorioso sogno di fuga e accettazione.

Fan in delirio per Timothée Chalamet

Timothée Chalamet ha raggiunto la notorietà mondiale in men che non si dica grazie al ruolo di Elio, l’adolescente perdutamente innamorato e dall’intelligenza sopraffina del lungometraggio di Guadagnino Chiamami col tuo nome, la cui interpretazione ha contribuito a trasformare il film in un vero e proprio fenomeno culturale.

Definito come un talento di quelli che “ne nasce uno a generazione”, si è guadagnato una candidatura agli Oscar, uno stuolo di fan a livello mondiale, e ha iniziato ad accaparrarsi alcuni dei ruoli più accattivanti e iconici della sua generazione, tra cui quelli nei film di Greta Gerwig, Lady Bird e Piccole donne, in Interstellar di Christopher Nolan, nonchè il ruolo da protagonista nella saga di fantascienza Dune.

Da allora, Guadagnino ha sempre sperato di poter incrociare nuovamente il suo cammino. “Timothée ha la rara abilità di vedere le cose non solo dal punto di vista del suo personaggio, ma da una prospettiva cinematografica più ampia”, afferma il regista. “È un attore estremamente curioso, aperto e umano ma, oltre a ciò, riesce a toccare delle corde contemporanee, il che era un aspetto fondamentale per questo film.

Diana Barrows

SUPAVENEZIA : prima edizione italiana di SupaStore

La galleria A plus A ospita dal 31 agosto 2022 la prima edizione italiana di SupaStore, un progetto ideato dall’artista e curatrice Sarah Staton nel 1993 a Londra. L’edizione veneziana è curata dagli studenti della School for Curatorial Studies Venice ed è un evento ufficiale della The Italian Glass Weeks 2022.

Ospitato in decine di destinazioni internazionali, tra cui New York (SupaStore Luxe . 1996, SupaStore Noir – 1997), Bregenz (SupaStore in the Mountains – 1998), Vienna (SupaStore Sleep -2014), Berlino (SupaStore Tina – 2015) e Lituania (SupaStore NIDA – 2020) e Corea del Sud (SupaStore Pressure Drop – 2021), durante i suoi oltre venticinque anni di carriera, la mostra ha ospitato artisti come Andy Warhol, Jeff Koons, Damien Hirst, Chris Ofili, Tracy Emin e Fiona Banner.

SupaVenezia esplora la pratica dello shopping come attività sociale, comunitaria, politica ed economica, mettendo in discussione i meccanismi neocapitalistici del mercato dell’arte. SupaStore ricalca l’idea di mercato esponendo un vasto numero di opere in edizione di multipli: un mezzo per rendere l’arte più accessibile sul versante economico e che ci invita a riconsiderare gli ideali di esclusività e autenticità.

Le opere esposte, molte delle quali ideate appositamente per la mostra, abbattono così le barriere che intercorrono tra mercato dell’arte e visitatori, proponendo prezzi più accessibili e alla portata di tutti. Alla base del consumismo, la produzione seriale degli oggetti permette un abbassamento dei prezzi con consequenziale allargamento del pubblico, un processo che in questo contesto viene applicato all’arte. Multipli, libri d’artista e non solo si potranno trovare nel SupaStore dove piccoli dettagli o impercettibili interventi concorreranno a rendere poetiche certe digressioni sull’impossibilità di avere due lavori identici.

Voci multiformi e corali si fondono in un caleidoscopio di più di trenta artisti e 16 giovani curatori provenienti da Australia, Sud Corea, Usa, Taiwan, Svizzera, Messico, Pakistan, Ucraina, Kazakistan, Brasile, Canada e Italia, che attraverso questa mostra in continuo cambiamento intendono questionare non solo l’odierno mercato dell’arte ma anche una società in cui benessere è spesso sinonimo di autodistruzione. Un processo che vede in Venezia un esempio emblematico.

Parte del ricavato delle opere in vendita di SupaVenezia sarà devoluto a We are here Venice, un’organizzazione indipendente senza scopo di lucro dedicata alla salvaguardia di Venezia come città viva. Inoltre, durante tutto il periodo di apertura sarà attivo un punto di raccolta donazioni per l’associazione presso gli spazi della galleria A plus A. Il progetto è realizzato con il supporto di Royal College of Art.

 

THE SCHOOL FOR CURATORIAL STUDIES VENICE

Si tratta di una scuola di nuova concezione attiva dal 2004 e nata come progetto formativo della Galleria A plus A, che ha come scopo la diffusione dei saperi nell’ambito delle arti visive e l’introduzione alle professioni relative all’arte contemporanea. L’offerta formativa prevede ogni anno due corsi principali, uno in italiano dalla durata di un anno scolastico e l’altro internazionale che si svolge nel corso dei mesi estivi. I corsi sono tenuti da docenti e professionisti del settore provenienti da varie parti del mondo e alla fine delle lezioni gli studenti si confrontano con il difficile compito di ideare, strutturare e realizzare un evento espositivo.

SARAH STATON

(1961) è un’artista che vive e lavora a Londra, UK, la cui pratica artistica fonde scultura, pittura, architettura, design, editoria, moda e tecnologia per creare oggetti e spazi che sono al medesimo tempo estetici e utilitaristici. Senior Tutor in Scultura presso il Royal College of Art di Londra, ha esposto a livello internazionale in musei e gallerie come la Tate Modern, il Victoria and Albert Museum, il Mount Stuart e l’Osan Musuem of Contemporary Art.

A PLUS A Gallery 

Galleria sita a Venezia diretta da Aurora Fonda e Sandro Pignotti dedicata alla sperimentazione di nuovi format espositivi e alla promozione di artisti nella produzione di mostre e progetti spesso site specific. Tra le principali attività della galleria c’è The School for Curatorial Studies Venice. Storicamente A plus A è stata la sede ufficiale del padiglione sloveno alla Biennale di Venezia dal 1998 al 2014.

WE ARE HERE VENICE

Organizzazione indipendente senza scopo di lucro dedicata alla salvaguardia di Venezia come città viva. Fondata nel 2015 da Jane Da Mosto e Liza Fior, opera sia come think tank che come piattaforma attivista, rafforzando le connessioni tra le migliori fonti di informazione disponibili, gli enti portatori di interesse e la comunità locale. Venezia, con la sua specificità, la sua storia e le sue complessità culturali, rappresenta un contesto unico per esplorare e agire su nuove e innovative politiche di resilienza. Le iniziative di We are here Venice spaziano da progetti specifici, come ricerche e internships, a iniziative di sensibilizzazione

Studi bizantini: dal 22 al 27 agosto il Congresso internazionale

Dal 22 al 27 agosto 2022 si terrà a Venezia il 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini organizzato dall’Associazione Italiana di Studi Bizantini e dall’International Association of Byzantine Studies in collaborazione e con il sostegno dell’Università Ca’ Foscari Venezia (Dipartimento di Studi Umanistici) e dell’Università degli Studi di Padova (Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari e Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell’arte, del cinema e della musica)

Si tratta di un evento unico per la quantità e la qualità degli studiosi coinvolti e di rilevanza mondiale per le nazionalità partecipanti: ci saranno rappresentanti di prestigiose Università quali Harvard, Oxford, Princeton, Sorbonne che ospitano importanti centri di studi bizantini. Il Congresso di Studi Bizantini, che vede la sua nascita nel 1924, si svolge ogni cinque anni ed è stato ospitato solo due volte in Italia (nel 1936 a Roma e nel 1951 a Palermo)

Ospitarlo a Venezia, la città definita “Quasi alterum Byzantium” per il suo storico legame con l‘Impero Bizantino, e la “porta” dei Greci in Occidente, è un’importante occasione per rafforzare il legame tra il territorio, le sue origini e la sua storia. Il congresso si aprirà il 22 agosto al Teatro la Fenice, proseguirà a Venezia nella sede del Campus Economico di San Giobbe dell’Università Ca’ Foscari Venezia e nella giornata del 25 agosto si svolgerà presso il Complesso del Beato Pellegrino e al Palazzo Liviano all’Università di Padova.

 

Qual è il significato di un convegno così importante sul mondo bizantino in una città come Venezia?

Risponde Alessandra Bucossi, docente di Civiltà bizantina e membro del Comitato Organizzatore del 24° Congresso Internazionale di Studi Bizantini:

” Venezia è l’erede e la custode dell’identità bizantina in Occidente. La storia della Serenissima e quella di Costantinopoli si intrecciano dal Medioevo ai nostri giorni e, ancora oggi, Venezia ospita capolavori di maestranze bizantine, per esempio, i mosaici di San Marco (cattedrale la cui struttura fu ispirata dalla Chiesa dei Santi Apostoli di Costantinopoli) e le spoglie preziosissime della capitale dell’Impero Bizantino dai tempi della Quarta Crociata (1204), come per esempio la famosa quadriga di cavalli. È a Venezia che il Cardinale Bessarione affida la sua ricca collezione di manoscritti a pochi anni dalla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi (1453), perché considera la Serenissima “Quasi Alterum Byzantium”, quasi una seconda Bisanzio. Con questo gesto il Bessarione salvò l’eredità culturale greca che è patrimonio dell’umanità: l’ingegno greco, la sua letteratura, la sua filosofia, i suoi capolavori.”

 

GLI EVENTI APERTI AL PUBBLICO  A VENEZIA

 

LE MOSTRE

Cipro nella Biblioteca Marciana di Venezia: manoscritti, testi e carte
Venezia, Biblioteca Nazionale Marciana, Salone Sansoviniano 23-28 agosto 2022 (chiusa il 26 agosto).Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra mira a riportare alla luce manoscritti e carte, conservati in Marciana, che raccontino del legame tra Cipro e Venezia, che dominò sull’isola per oltre un secolo (1473-1571). Sono esposti 32 pezzi di epoca medievale e rinascimentale.

Bessarion’s Book in Defense of Plato: Among the Papers of the Last Byzantine Philosopher
Venezia, Musei Civici – Museo Correr 24 agosto – 31 ottobre 2022. Orario: 10-18.
Ingresso dai Musei Civici – Museo Correr, San Marco – Ala Napoleonica.

La mostra illustra l’importanza dell’eredità intellettuale greca per il Rinascimento, indagando il ruolo del Cardinale Bessarione e altri dotti bizantini.

 

GLI INCONTRI

Bessarion’s Literary Heritage: Textual Developments and Intellectual Journeys
Mercoledì 24 agosto 2022, dalle 10 alle 13.
Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini di Venezia, Castello 3412, Sala del Capitolo
Con la partecipazione di Gianmario Cattaneo, Isabel Grimm-Stadelmann, Sergei Mariev, John Monfasani e Peter Schreiner

Tradurre in italiano la letteratura demotica tardobizantina: perché, per chi?
Venerdì 26 agosto 2022, dalle 17.30 alle 20.
Ateneo Veneto, Campo San Fantin, San Marco 1897 
Workshop organizzato da Caterina Carpinato, coordinato da Margherita Losacco, con la partecipazione di Tommaso Braccini, Gianna Carbonaro, Cristiano Luciani, Marco Riccobon, Luigi Silvano e Francesca Vuturo

IV edizione del Festival delle Idee a tema “Emozioni Collettive”

Inserito tra i Grandi Eventi della Regione del Veneto, patrocinato dalla Regione e dal Comune di Venezia, è inserito nel programma del progetto Capitale della Cultura d’impresa 2022 di Assindustria VenetoCentro e Confindustria Venezia Rovigo. Si tratta di un Festival che mette in rete enti e istituzioni del territorio e di cui sono stati già annunciati i primi ospiti.

Tra tutti spicca la presenza dell’instapoet canadese Rupi Kaur (evento straordinario – unica data italiana, 23 ottobre Teatro Malibran Venezia), che ha fatto rinascere l’arte poetica attraverso i social, conquistando i giovani di tutto il mondo. Poetessa, performer, scrittrice, illustratrice, Kaur, ha venduto 250mila copie dei suoi libri in Italia, 10 milioni nel mondo ed è stata tradotta in 42 lingue.

Tra i nomi e i personaggi che saranno al Festival anche l’imprenditore filosofo Brunello Cucinelli, il fondatore di Eataly Oscar Farinetti e l’icona della moda Regina Schrecker . E poi ancora Aldo Cazzullo, Gio Evan, Albertino, Arianna Fontana, Enrico Galiano, Amara, Stefano Massini, Mario Tozzi, Umberto Galimberti, Gloria Campaner con Ilaria Gaspari e Antonio Caprarica.

L’edizione 2022: Emozioni Collettive

Sono le Emozioni collettive il tema che il Festival delle Idee ha scelto per la quarta edizione. Espressione di personalità, creatività, passionalità e motore di relazioni: mai come in questo momento storico sentiamo il bisogno di viverle, consapevoli che esse rappresentano un capitale umano insostituibile, tessuto connettivo della nostra esistenza. Perché, come ci ricorda Umberto Galimberti: “Platone invita a privilegiare la mente razionale, capace di governare le passioni del cuore. Ma noi non possiamo dimenticare che anche il cuore ha le sue ragioni”.

Ne abbiamo individuate alcune: nostalgia, fragilità, empatia, gentilezza e gratitudine; cinque emozioni come i cinque sensi, che ci aiutano a interpretare al meglio la nostra contemporaneità e possono costituire un percorso di partecipazione universale.

La nuova sezione “Viaggi in poltrona”

Il Festival non poteva dimenticare una sezione tutta dedicata al viaggio, imprescindibile attività umana che ci porta ad andare verso l’ignoto per cercare la trasformazione, guidati proprio dalle emozioni. Sospesi tra sorpresa e disorientamento, intuizione e ispirazione noi cittadini viaggiatori, oggi, ci troviamo a dover ricalibrare le nostre emozioni e il perimetro dei nostri viaggi, a calcolare l’impatto ecologico dei nostro vagare, eppure determinati a riappropriarci del viaggio come atto vitale e a ribellarci alla perdita d’incanto del mondo.

Luoghi

Polo Museale M9, Teatro Toniolo, Padiglione Rama Ospedale dell’Angelo, Corte Legrenzi – la piazzetta delle Idee – a Mestre; Teatro Malibran, Sale Apollinee Teatro La Fenice, Auditorium Santa Margherita Università Ca’ Foscari, Aula Magna Tolentini Università Iuav a Venezia.

Ingresso

Una parte degli eventi in programma avrà un fee di ingresso, il resto degli appuntamenti sarà ad ingresso libero con prenotazione obbligatoria sul sito www.festivalidee.it e attraverso il sistema di prenotazione EMMA di Rnb4Culture in uso presso M9.

I biglietti per l’evento con Rupi Kaur sono già in vendita nei canali Vela Spa.

Al via le iscrizioni per Arte Laguna Prize 17, la Crypto Art nel nuovo bando

Arte Laguna Prize apre la nuova call per artisti e designer di tutto il mondo, quest’anno con un’attenzione particolare alla nuova frontiera dell’arte contemporanea, la Crypto Art. Potranno quindi partecipare al bando di concorso anche tutte le opere d’arte certificate con NFT e cioè quelle forme artistiche che prevedono la digitalizzazione di un’opera fisica oppure la creazione di un’opera digitale.

Nel 2023 la mostra in Arsenale a Venezia sarà il primo di una serie di eventi internazionali 

In giuria, come per ogni edizione, importanti nomi del panorama artistico attuale che quest’anno arrivano dai continenti africano, europeo e americano: Mohamed Benhadj, curatore per i territori di Nord Africa e Spagna e fondatore di AlTiba9; Raphael Chikukwa, direttore della National Gallery of Zimbabwe; Giulia Colletti, curatore digitale per il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea di Torino; Paul di Felice, curatore, critico e storico dell’arte con base in Lussemburgo; Chloé Hodge project manager alla Tate Britain di Londra, curatrice e produttrice; Dick Spierenburg, direttore creativo di IMM – Fiera internazionale del mobile di Cologne; Xiaoyu Weng, curatrice con base a New York e Toronto, responsabile di Arte Moderna e Contemporanea presso AGO, la Galleria d’Arte dell’Ontario. La giuria selezionerà i 120 finalisti che si contenderanno il premio da 10.000 euro e avranno la possibilità di esporre nei suggestivi 4.000 metri quadrati dell’Arsenale Nord di Venezia. Ad affiancare la giuria ci sarà anche il Comitato d’Onore composto quest’anno dal critico d’arte e curatore Luca Beatrice, Alberto Torsello vincitore del Compasso d’Oro 2018 e Xing Dong presidente onorario della Cina Fujian Graphic Design Association (Fgda), Direttore Artistico di Mansion Art Museum e Direttore Artistico Di Xiamen Ximind Culture Center.

Il primo appuntamento da segnare in agenda per il 2023 sarà quindi la mostra collettiva all’Arsenale Nord che si terrà dall’11 marzo al 16 aprile e che darà il via ad una serie di eventi per tutti i mesi successivi. Verranno realizzate infatti una mostra personale alla galleria Cris Contini Contemporary a Londra, le residenze d’arte a BigCi in Australia, ad Espronceda a Barcellona, a Farm Cultural Park a Favara (Agrigento), presso Fabrica Benetton di Treviso e a Pietrasanta alla Fonderia Artistica Versiliese. In autunno del 2023 è in programma una mostra di opere di video arte a Beijing e inizierà la residenza artistica presso la cantina di Roberto Cipresso a Siena, al vincitore della residenza verrà assegnato anche un premio in denaro di 5000 euro. Anche per questa edizione non mancherà il Premio di 3000 euro dedicato alla Sostenibilità creato con il sostegno di Cantarina spa e la collaborazione di Ca’ Foscari Sostenibile dell’Università Cà Foscari di Venezia, quest’anno il focus è sul riutilizzo artistico del sughero. Interesse particolare per gli artisti Under 35 che avranno la possibilità di partecipare a BJCEM – Mediterranea 20 – Young Artists Biennale nel 2024 e saranno i destinatari di tre premi speciali da 1000 euro ciascuno.
Tutti i partecipanti al concorso hanno gratuitamente visibilità nella piattaforma digitale ArteLaguna.World per poter vendere le proprie opere.

Arte Laguna Prize arriva alla sua diciassettesima edizione già più che maturo dimostrando di essere uno dei concorsi di arte contemporanea più ricco di opportunità per gli artisti. Arte Laguna Prize continua a portare avanti la sua mission di promozione e scoperta dei nuovi talenti del sistema artistico contemporaneo internazionale ed il suo network di collaborazioni tocca ormai tutte le parti del mondo. Questo permette agli artisti di creare connessioni virtuose per la loro crescita professionale e allo stesso tempo consente ai partner (Musei, gallerie, fondazioni, residenze, spazi per l’arte o industriali, aziende, dimore storiche etc..) di accedere a talenti emergenti o anche affermati con cui iniziare nuovi progetti che valorizzino i propri spazi, il proprio prodotto o apportino creatività in nuove strategie di business.

Per informazioni:   Arte Laguna Prize         +39 347 2790099 

Credit foto: Lucrezia Roda

Sabine Weiss. La poesia dell’istante

La Casa dei Tre Oci di Venezia presenta, dall’11 marzo al 23 ottobre 2022, la più ampia retrospettiva mai realizzata finora, la prima in Italia, dedicata alla fotografa franco-svizzera Sabine Weiss, scomparsa all’età di 97 anni nella sua casa di Parigi lo scorso 28 dicembre 2021, tra le maggiori rappresentanti della fotografia umanista francese insieme a Robert Doisneau, Willy Ronis, Edouard Boubat, Brassaï e Izis.

Unica fotografa donna del dopoguerra ad aver esercitato questa professione così a lungo e in tutti i campi della fotografia – dai reportage ai ritratti di artisti, dalla moda agli scatti di strada con particolare attenzione ai volti dei bambini, fino ai numerosi viaggi per il mondo – Sabine Weiss ha partecipato attivamente alla costruzione di questo percorso espositivo, aprendo i suoi archivi personali, conservati a Parigi, per raccontare la sua straordinaria storia e presentare il suo lavoro in maniera ampia e strutturata.

L’esposizione è il primo e più importante tributo internazionale alla sua carriera, con oltre 200 fotografie. Curata da Virginie Chardin, la retrospettiva è promossa dalla Fondazione di Venezia, realizzata da Marsilio Arte in collaborazione con Berggruen Institute, prodotta dall’Atelier Sabine Weiss – Laure DelloyeAugustins, con il sostegno di Jeu de Paume e del Festival internazionale LesRencontres de la photographie d’Arles, sotto l’alto patronato del Consolato generale di Svizzera a Milano.

Gli scatti esposti ai Tre Oci ripercorrono, insieme a diverse pubblicazioni e riviste dell’epoca, il lavoro della fotografa, dagli esordi nel 1935 agli anni 2000. Come testimoniano in mostra le foto dei bambini e dei passanti, fin dall’inizio, Sabine Weiss dirige il suo obiettivo sui corpi e sui gesti, immortalando emozioni e sentimenti, in linea con la fotografia umanista francese. È un approccio dal quale non si discosterà mai, come si evince dalle sue parole: «Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un aspetto della condizione umana, farci sentire l’emozione che il fotografo ha provato di fronte al suo soggetto».

Nata Weber a Saint-Gingolph, in Svizzera, il 23 luglio 1924, Sabine, che prenderà il cognome del marito, il pittore americano Hugh Weiss (Philadelphia, 1925 – Parigi, 2007), si avvicina alla fotografia in giovane età. Compie l’apprendistato presso i Boissonnas, una dinastia di fotografi che lavorano a Ginevra dalla fine del XIX secolo. Nel 1946 lascia Ginevra per Parigi e diviene l’assistente di Willy Maywald, fotografo tedesco specializzato in moda e ritratti. Quando sposa Hugh, nel 1950, intraprende la carriera di fotografa indipendente. Insieme, si trasferiscono in un piccolo studio parigino e frequentano la scena artistica del dopoguerra.

Uno dei nuclei principali della rassegna “Sabine Weiss. La poesia dell’istante” racconta proprio gli anni ’50 del Novecento, momento del riconoscimento internazionale della fotografa. Nel 1952, infatti, la sua carriera ha una svolta decisiva quando entra nell’agenzia Rapho, su raccomandazione di Robert Doisneau. Dal 1953 in poi le sue fotografie sono pubblicate da grandi giornali internazionali come “Picture Post”, “Paris Match”, “Vogue”, “Le Ore”, “The New York Times”, “Life”, “Newsweek”. Nello stesso anno Weiss partecipa alla mostra “Post War European Photography” al Museum of Modern Art di New York (MoMA) e nel 1954 l’Art Institute di Chicago le dedica un’importante personale. Nel 1955 tre dei suoi scatti sono scelti da Edward Steichen per la storica antologica “The Family of Man”, al MoMA di New York.

Dal 1952 al 1961 Sabine Weiss collabora con “Vogue”, accanto a fotografi come William Klein, Henry Clarke e Guy Bourdin, realizzando alcuni memorabili servizi di moda, di cui in mostra sono esposti vivaci scatti a colori insieme a una quindicina di numeri originali della celebre rivista.

Una sezione del percorso è dedicata ai suoi ritratti di pittori, scultori, attori e musicisti. Per cinque anni, Hugh Weiss è il mentore dell’artista Niki de Saint Phalle, mentre Sabine è vicina ad Annette Giacometti, la moglie del grande scultore Alberto. In mostra non mancano i loro ritratti accanto a quelli di altre personalità come Robert Rauschenberg, André Breton, Alberto Giacometti, Niki de Saint-Phalle, Anna Karina, Françoise Sagan, Romy Schneider, Ella Fitzgerald, Simone Signoret, Brigitte Bardot.

L’America, raggiunta nel 1955 sul transatlantico Liberté in compagnia del marito Hugh, la impressiona fortemente, e i suoi scatti brulicanti di dettagli realizzati nelle strade di New York, dal Bronx ad Harlem, da Chinatown alla Ninth Avenue, sono pubblicati dal “New York Times” in un ampio servizio dal titolo “I newyorkesi (e la Washington) di una parigina”. Sono immagini che raccontano l’America con un punto di vista francese, dall’umorismo spiccato, molte delle quali vengono esposte solo oggi, per la prima volta in Italia, in occasione della retrospettiva ai Tre Oci.

Il percorso riserva ampio spazio anche ai lavori realizzati da Weiss negli anni ’80 e ‘90, all’età di sessanta e settant’anni, durante i suoi viaggi nell’Isola di Réunion, in Portogallo, India, Birmania, Bulgaria, Giappone, Polonia ed Egitto. Come osserva la curatrice Virginie Chardin, «ciò che colpisce lo spettatore è la sensazione di isolamento e a volte di tenera tristezza che queste fotografie tarde emanano, in cui bambini e anziani sono accomunati dalla loro fragilità. Una melancolia e qualche volta cupa austerità emergono da queste immagini, in contrasto con la personalità vivace e giocosa della fotografa, sulla quale il tempo sembra non avere presa».

Oltre alle fotografie, in mostra sono presentati anche alcuni estratti da film documentari a lei dedicati (“La Chambre Noire” di Claude Fayard,1965; “Sabine Weiss” di Jean-Pierre Franey, 2005; “Il mio lavoro come fotografa” di StéphanieGrosjean, 2014) nei quali la fotografa ha raccontato, in diversi periodi della sua vita, il suo percorso artistico, le sue esperienze di viaggio e la difficoltà di essere una fotografa donna. La forza della sua curiosità per il mondo e la sua gioia di vedere e documentare fanno di Sabine Weiss un simbolo di coraggio e di libertà per tutte le donne fotografe.

Il catalogo, pubblicato da Marsilio Arte, propone molte immagini inedite, i testi di Virginie Chardin, curatrice della rassegna, e di Denis Curti, direttore artistico della Casa dei Tre Oci.

Orari di apertura

Aperto tutti i giorni dalle ore 11 alle 19, tranne il martedì.

Biglietti

Per informazioni:
booktreoci@gmail.com
info@treoci.org

Prenotazioni:
www.ticketone.it
Call Center: 892.101
Prenotazioni gruppi 0410980227

#Venezia78. “Madres paralelas” di Almodóvar

Penélope Cruz e Almodóvar, un sodalizio storico perfetto fatto di simbiosi ed amore per il cinema.

Primo film in concorso, per molti un capolavoro che si candida da subito tra i possibili vincitori di Venezia 78.

Madres paralelas parla di maternità, ma anche di madri imperfette. Di paure, di conflitti mai risolti. Parla delle vittime della guerra civile spagnola.

È un film che fa i conti con la storia, che parla dei danni del regime di Franco e delle colpe del passato. Una riflessione importante sui desaparecidos spagnoli.

Il film inizia con Janis (Penélope Cruz) che cerca un modo per aprire la tomba dove giace il suo bisnonno, assassinato durante la guerra civile spagnola.

Madres paralelas parla degli antenati e dei discendenti. Della verità  sul passato storico e della verità più intima dei personaggi. Parla dell’identità e della passione materna attraverso tre madri molto diverse tra loro: Janis, Ana (Milena Smit), e la madre di Ana (Aitana Sánchez-Gijón), una madre egoista, priva di istinto materno, come lei stessa confesserà.

Al centro della storia, il rapporto tra tre donne che si incontrano in una stanza d’ospedale prima che due di loro partoriscano. Janis, una donna di mezza età, è felice ed emozionata prima del parto; Ana invece è un’adolescente spaventata e traumatizzata dalla sua futura maternità; e Teresa, la madre di Ana.

Quando restano sole, Janis cerca di trasmettere ad Ana tutto il suo entusiasmo e la sua gioia. Entrambe sono in una gravidanza non attesa, e saranno delle madri single. Quando Janis le dice che “non se ne pente”, Ana invece le confessa che le dispiace.

Almodóvar commenta: Come narratore, in questo momento sono le madri imperfette quelle che più mi ispirano. Sono madri molto diverse da quelle che sono apparse finora nella mia filmografia.

Per strane circostanze, Janis è costretta a vivere in piena contraddizione tra la verità storica (il suo bisnonno sepolto in una tomba) e la sua verità più intima, legata alla figlia. Il suo dilemma morale è al centro della storia, e rende Janis un personaggio complesso, generoso, contraddittorio e persino meschino. È un personaggio molto difficile da interpretare perchè ha sempre più di un volto, fino a quando il suo senso di colpa e la vergogna provocata dalla menzogna in cui vive, la fanno esplodere.

Nonostante tutti questi elementi appartengano al genere melodrammatico, ho deciso fin dalla sceneggiatura e dalla messa in scena che Madre paralelas sarebbe stato un dramma intenso e contenuto, difficile da interpretare, e con una protagonista che magari non è un modello da seguire, ma che mi ha attratto proprio per questo.

È il personaggio più difficile che Penélope Cruz abbia mai interpretato fino ad ora, sia con me che senza di me. E probabilmente il più doloroso. Il risultato è splendido, come sempre Penélope ha dato il massimo. Al suo fianco, la giovane Milena Smit è la grande rivelazione del film. La purezza e l’innocenza della sua Ana accentuano le parti più oscure di Janis.

Entrambe sono molto ben accompagnate da Aitana Sánchez Gijon e Israel Elejade.

Alla fine faranno tutti parte di una famiglia pittoresca e inattesa, ma comunque vera e autentica.

Diana Barrows

Canaletto incontra Guardi

Vedute veneziane a confronto: il Molo verso la Basilica della Salute
Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro
6 agosto – 24 ottobre 2021

Ospite d’eccezione della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro sarà la smagliante veduta di Canaletto raffigurante “Il Molo verso ovest con la Zecca e la colonna di San Teodoro” della Civica Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano. Il prestito è frutto di uno scambio temporaneo tra le due istituzioni museali generatosi in occasione della contemporanea mostra milanese dedicata alla scultura italiana del Rinascimento (Il Corpo e l’Anima da Donatello a Michelangelo, Milano, Castello Sforzesco, 21 luglio – 24 ottobre).

L’esposizione della tela accanto al dipinto di ugual soggetto di Francesco Guardi di collezione Franchetti offre la possibilità di accostare due straordinarie vedute veneziane, tra le più apprezzate dai turisti aristocratici del Grand Tour, ponendo a confronto diretto due “fermi immagine” di protagonisti assoluti del vedutismo lagunare del Settecento: la luminosa versione di Canaletto, di ampio respiro scenografico e impeccabile coerenza prospettica, riferibile alla maturità del pittore, e la vibrante interpretazione lirica offerta da Francesco Guardi in una fase avanzata del suo operato, ormai lontana, nella sua indeterminatezza fantastica, dal nitido rigore che aveva suggellato, in una immagine solare, “come incisa nel cristallo” (A. Mariuz), la Venezia di Canaletto nella percezione dei viaggiatori e dei collezionisti dell’epoca.

Nel prospetto immortalato dai due artisti si condensano edifici che incarnano la storia stessa di Venezia e ci accompagnano nella scoperta dei suoi mutamenti e delle sue persistenze urbanistiche, in un viaggio nel tempo che celebra quest’anno i 1600 anni dalla fondazione leggendaria della città.

La mostra, seconda tappa della rassegna Ospiti in Galleria inaugurata nel 2020, è ricompresa nel percorso di visita attuale del museo e non comporta maggiorazione del costo del biglietto d’ingresso.

ORARI DI APERTURA DEL MUSEO (agosto)

Mercoledì – Sabato
9.00 – 13.30
(chiusura biglietteria ore 13.00)

Si ricorda che, in ottemperanza alle disposizioni governative vigenti (DL del 23 luglio 2021), a partire da venerdì 6 agosto l’accesso alla Galleria è consentito previa esibizione del Green Pass corredato da un valido documento d’identità, fatta eccezione per i bambini di età inferiore ai 12 anni e soggetti con certificazione medica specifica.

Vetrine accese | Gli artisti degli atelier in Piazza San Marco

L’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa apre il nuovo anno dando visibilità agli attuali assegnatari degli Atelier di Palazzo Carminati e del Chiostro dei SS Cosma e Damiano.
A partire da mercoledì 27 gennaio 2021, nelle quattro vetrine della Galleria di piazza San Marco, verranno allestite alcune opere pensate dagli artisti appositamente per questi particolari spazi.

Ogni anno l’Istituzione assegna 15 Atelier, animando lo storico programma di residenze iniziato nel 1901. La sua mission consiste nel promuovere, aiutare, formare, con gli strumenti e
il supporto adeguati, i giovani artisti. Vetrine accese nasce all’interno di questi obiettivi, offrendo visibilità alla creatività contemporanea, ancora in una fase di emergenza e di speranzosa attesa della prossima riapertura della Galleria.

Per circa tre mesi, gli artisti si alterneranno, a gruppi di quattro, impegnando ciascuno una vetrina: i lavori potranno essere apprezzati con grande autonomia, con una visione a volte occasionale e fortuita, altre solitaria e attenta. Gli interventi spazieranno dalla fotografia al video, dalla pittura alla stampa.
Di seguito il calendario delle esposizioni:

da mercoledì 27 gennaio a domenica 14 febbraio
Rémi Deymier
Giuseppe Di Liberto
Sara Manzan
Edoardo Ongarato

da mercoledì 17 febbraio a domenica 7 marzo
Giacomo Bianco
Francesco Casati
Giulia Deganello
Jingge Dong

da mercoledì 10 marzo a domenica 28 marzo
Bruno Fantelli
Stefano Cescon
Federica Zanlucchi
Alessandro Zonta

da mercoledì 31 marzo a domenica 18 aprile
Simone Carraro
Elena Della Corna
Angela Grigolato

Sede: Vetrine della Galleria di Piazza San Marco, 71/c

Per maggiori informazioni:
041 5207797
info@bevilacqualamasa.it
press@bevilacqualamasa.it

Forme dell’arte buddhista

Forme dell’arte buddhista
Opere della donazione Finzi Guetta al Museo d’Arte Orientale

Museo di Palazzo Grimani, dal 10 settembre al 31 dicembre 2020

Le eredi del collezionista Aldo Guetta, Sonia e Liana Guetta Finzi, per onorare la sua memoria, hanno deciso di donare al Museo d’Arte Orientale di Venezia 48 opere e un nucleo di libri inerenti all’arte e alla cultura del Sudest asiatico.
Aldo Guetta, già direttore dell’ufficio di Parigi del Fondo Monetario Internazionale, ha raccolto le opere nel corso dei suoi viaggi e presso antiquari di fiducia.

Si tratta di sculture di grande pregio, provenienti dall’area himalayana e del sud-est asiatico. Le opere donate sono in attesa di essere esposte in uno spazio individuato presso il Museo d’Arte Orientale, dove attualmente sono in corso alcuni lavori di restauro dei soffitti.

È stato inoltre realizzato un volume che raccoglie l’accurata catalogazione condotta da Chiara Bellini e Nicoletta Celli, studiose di arte buddhista presso gli atenei di Newcastle e di Bologna. Il volume è stato realizzato da Grafiche Antiga grazie al finanziamento per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.

Per info e orari: polomusealeveneto.beniculturali.it/museo-di-palazzo-grimani

GIORNATE FAI D’AUTUNNO IN VENETO

Eccezionale doppio appuntamento con GIORNATE FAI D’AUTUNNO IN VENETO

Per la prima volta due fine settimana con mille aperture a contributo libero in 400 città di tutta Italia
Sabato 17 e domenica 18, sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020

A Giulia Maria Crespi, scomparsa lo scorso luglio, è dedicata l’edizione 2020 delle Giornate FAI d’Autunno. Anche quest’anno promotori e protagonisti sono i Gruppi FAI Giovani, ideali eredi e testimoni dei valori che per tutta la vita hanno guidato la Fondatrice e Presidente Onoraria del FAI – Fondo Ambiente Italiano: l’inesauribile curiosità, la voglia di cambiare il mondo e l’instancabile operosità per un futuro migliore per tutti. Ispirandosi a lei, i giovani del FAI – con la collaborazione delle Delegazioni e degli altri Gruppi di volontari della Fondazione – scenderanno in piazza per “seminare” conoscenza e consapevolezza del patrimonio di storia, arte e natura italiano e accompagneranno il pubblico, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, alla scoperta di luoghi normalmente inaccessibili, poco noti o poco valorizzati in tutte le regioni.

“Il FAI ha bisogno di tutti noi per continuare la sua importante missione di cura e tutela del nostro patrimonio – ha precisato Ines Lanfranchi Thomas, Presidente FAI Veneto – voglio ringraziare le delegazioni e i Gruppi FAI Giovani, tutti volontari, per lo straordinario lavoro che hanno svolto e che ha permesso di raddoppiare il consueto appuntamento delle Giornate. Il mio appello è che questo strenuo impegno dei volontari sia premiato dalla presenza di visitatori nei beni aperti per l’occasione. Siateci vicini e partecipate alle Giornate FAI d’Autunno”.

Storiche dimore signorili, castelli, giardini, sedi istituzionali, chiese, complessi conventuali e tante altre “chicche” come borghi, collezioni private, parchi, luoghi della produzione e del commercio solitamente riservati agli addetti ai lavori si sveleranno attraverso punti di vista insoliti e racconti che meraviglieranno i visitatori, soddisfacendo e, insieme, accrescendo il loro desiderio di sapere, la loro curiosità. Prendere parte alle Giornate FAI d’Autunno 2020 vuol dire non solo godere della bellezza che pervade ogni angolo del nostro Paese e “toccare con mano” ciò che la Fondazione fa per la sua tutela e valorizzazione; vuol dire soprattutto sostenere la missione del FAI in un momento particolarmente delicato.

Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI con una donazione libera – del valore minimo di 3 € – e potranno anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti saranno limitati.

In occasione delle Giornate d’Autunno anche i Beni del FAI saranno proposte al pubblico visite speciali dedicate in particolare agli interventi per la sostenibilità ambientale dei Beni e, più in generale, al patrimonio di natura, ambiente e paesaggio curato e valorizzato dalla Fondazione. In Veneto, a Venezia Negozio Olivetti e Casa Bortoli (riservata agli iscritti) e a Torreglia Villa Vescovi.

Ecco le aperture in VENETO, per maggiori informazioni: www.giornatefai.it 

Venezia
Palazzo Corner Mocenigo a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia
Palazzo Pisani, sede del Conservatorio di musica a cura della delegazione FAI di Venezia (Ingresso riservato agli Iscritti FAI)
Villa Priuli Grimani Morosini – CA’ DELLA NAVE Martellago a cura del gruppo FAI Giovani di Venezia
Noale città fortificata e il fiume Marzenego: un connubio indissolubile. Torre delle campane Chiesa dell’Assunta. A cura del gruppo FAI di Mirano
Chiesa di S.Martino e Villa Querini Calzavara Pinton a Pianiga a cura del gruppo FAI di Mirano
Villa Soranzo a Concordia Sagittaria a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Portogruaro
Parco della Pace a Portogruaro a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Portogruaro

Treviso
Cappella dei SS. Cirillo e Metodio ai margini del roseto a cura della delegazione FAI di Treviso
Fondazione Feder Piazza a cura della delegazione FAI di Treviso
Conegliano (Tv) a cura del gruppo FAI Giovani di Treviso – Alla scoperta del mondo delle Api all’Azienda Agricola Biodinamica San Michele
Giardino botanico biodinamico dell’Azienda Agricola biodinamica San Michele. a cura del gruppo FAI Giovani di Treviso

Padova
Piazza Antenore a cura della delegazione FAI di Padova
Camposampiero: la presenza di Antonio, tracce medievali e corsi d’acqua a cura della delegazione FAI di Padova
Vigonza a cura della delegazione FAI di Padova
Il Borgo Pontemanco a Due Carrare a cura della delegazione FAI di Padova
Villa da Ponte a Cadoneghe a cura del gruppo FAI Giovani di Padova

Rovigo
Villa Valente Crocco – Casa della Cultura e della Legalità – Badia Polesine a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo
Abbazia della Vangadizza a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo
Villa Pellegrini Lorenzoni e Chiesa di Sant’Antonio Martire a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo (Ingresso riservato agli Iscritti FAI)
Collezione Balzan a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo
Teatro Sociale Eugenio Balzan a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Rovigo

Verona
Villa Mosconi Bertani a Negrar a cura del gruppo FAI Giovani di Verona

Vicenza
Ex Chiesa di San Bovo a cura della delegazione FAI di Vicenza
Santorso paesaggi dell’alto vicentino a cura della delegazione FAI di Vicenza
Parco storico di Villa Zileri a Monteviale a cura del gruppo FAI Giovani di Vicenza
Campese e Villa Damiani a Bassano del Grappa a cura della delegazione FAI di Bassano del Grappa

Belluno
Palazzo Comunale, detto “Palazzo Rosso” a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Belluno 
Palazzo Piloni a cura della delegazione e gruppo FAI Giovani di Belluno

Le Giornate FAI d’Autunno chiudono la Settimana dedicata dalla Rai ai beni culturali in collaborazione con il FAI. Dal 12 al 18 ottobre, infatti, la Rai racconterà luoghi e storie che testimoniano la varietà, la bellezza e l’unicità del nostro Paese: una maratona televisiva e radiofonica di raccolta fondi a sostegno del FAI, per sensibilizzare sempre più italiani sul valore del nostro straordinario patrimonio artistico e paesaggistico e per promuoverne la partecipazione attiva.

Elenco completo dei beni aperti in VENETO:
fondoambiente.it/veneto

Per ulteriori informazioni:
www.giornatefai.it

IMPORTANTE: Verificare sul sito i luoghi aperti nei due fine settimana ed eventuali variazioni di programma in caso di condizioni meteo avverse. I posti sono limitati: al fine di garantire la sicurezza di tutti è consigliata la prenotazione; alcune aperture richiedono la prenotazione obbligatoria. Nei due fine settimana apriranno luoghi diversi: consultare l’elenco sul sito per controllare il programma ed eventuali sold out.

Venezia Jazz Festival 2020

Venezia Jazz Festival Fall edition, l’autunno musicale di Veneto Jazz fra nuove sonorità, maestri contemporanei e giovani talenti.

Dal 3 ottobre al 14 novembre jazz europeo e tante contaminazioni, dalla letteratura all’elettronica e all’etnica.
Il 17 ottobre la seconda edizione del Premio Tomorrow’s Jazz.

Ha il sapore della rinascita la terza edizione di Venezia Jazz Festival Fall edition #3 che, dopo un’estate giocata per amore e per necessità nella freschezza delle fondamenta all’aperto, ritorna nei luoghi della musica, accogliendo un pubblico selezionato ma curioso delle nuove sonorità. Si ricomincia così a fare musica dal vivo, privilegiando progetti territoriali e qualche bellissima proposta europea, per ricordarci che la musica ha pochi confini e molte possibilità di aprire a nuovi mondi e spazi.

Dal 3 ottobre al 14 novembre l’autunno musicale di Veneto Jazz abita le Sale Apollinee del Teatro La Fenice, il Museo di Palazzo Grimani, T Fondaco dei Tedeschi, l’ex Convento dei Crociferi (ora Combo) e il Complesso dell’Ospedaletto, oltre ad animare il salotto della Splendid Venice Hotel e il jazz club del festival, il Laguna Libre, che è stato il baluardo estivo dell’attività musicale veneziana. Il festival ospita anche la seconda edizione del Premio “Tomorrow’s Jazz”, dedicato ai giovani talenti del jazz italiano, qualificata vetrina per musicisti emergenti, con borse di studio che li porteranno a suonare nei migliori festival e jazz club d’Italia e del mondo.

→ Venezia Jazz Festival Fall edition si apre sabato 3 ottobre alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice con gli svizzeri VEIN, al secolo Michael Arbenz al pianoforte, Thomas Lähns al contrabbasso, Florian Arbenz alla batteria. Vein come “vena”, vocabolo che anche in tedesco racchiude in sé tutte le sfumature che ha nella lingua italiana, ovvero vaso sanguigno e quindi sede di flussi vitali, vena aurifera e dunque preziosa, vena artistica … E nelle vene dei componenti del trio scorrono numerose influenze: dalla musica classica, non solo studiata ma anche praticata ai massimi livelli (ricordiamo le collaborazioni con Pierre Boulez, Kent Nagano, Heinz Hollinger) al jazz più contemporaneo (da Greg Osby a Glenn Ferris, a Wolfgang Puschnig), passando per il funk, il pop, il rock.

Giovedì 8 ottobre (ore 16.30) dall’affrescata Sala della Musica del Complesso dell’Ospedaletto, l’unico concerto in streaming (diretta sulla pagina FB di VenetoJazz e Venezianews): Walter Lucherini, fisarmonicista esperto di mantici, bandoneonista e compositore, e Amilcar Rafael Soto Rodriguez, chitarrista e cantante di Villa El Salvador (Perù) propongono un intreccio di folk, latin e jazz, uniti dall’amore per la lingua ispanica e dalla fusione di culture e generi musicali. Il jazz e il folklore si attraggono e si respingono nei temi noti attraverso un viaggio che rappresenta a pieno le esperienze di vita dei due artisti. L’iniziativa è promossa da O/C Ospedaletto Contemporaneo, in collaborazione con I.P.A.V. (Istituzioni Pubbliche di Assistenza Veneziana), Gioielli Nascosti di Venezia e Venezia News.

Venerdì 9 ottobre (ore 20.30) la Microrchestra, “l’orchestra più agile del mondo”, è di scena al Laguna Libre, con Stefano Olivato (basso e armonica) e Stefano Scutari (chitarre), una formazione che utilizzando strumenti inconsueti e di piccole dimensioni propone un repertorio che va dal jazz alla bossa nova, dal pop alle colonne sonore dei film.

Giovedì 15 ottobre (ore 19.00) si riaccende la musica allo Splendid Venice Hotel con la voce di Kenneth Bailey: atmosfere nu soul, jazz e gospel con elementi afro-funk, sul filo conduttore della black music e qualche brano originale. Oltre a voce e sax, Ivan Zuccarato alle tastiere e Davide Devito alla batteria. A seguire, alle 21.00, Combo, nell’ex Convento dei Crociferi, ospita uno dei progetti più creativi del festival, Fanfara Station, con il cantautore e polistrumentista tunisino Marzouk Mejri, il trombettista statunitense Charles Ferris e Marco Dalmasso aka Ghiaccioli e Branzini, DJ e produttore torinese di stanza a Firenze. Un dance party creato dal vivo da soli tre musicisti e due loop station usate per sovraincidere le tracce e manipolare i suoni acustici ed elettronici. Fanfara Station fonde la forza di un’orchestra di fiati, l’elettronica e i ritmi e i canti del Maghreb.

Venerdì 16 ottobre (ore 20.30) il Laguna Libre ospita un viaggio nella musica popolare del sud Italia con due artiste raffinate e graffianti come Chiara Petronella (chitarra e voce) e Annamaria Moro (violoncello e voce).

→ I giovani talenti del jazz si danno appuntamento sabato 17 ottobre al Teatro La Fenice per la seconda edizione del Premio Tomorrow’s Jazz, organizzato da Veneto Jazz e promosso nell’ambito del Bando Jazz, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. Nel corso della giornata si esibiranno i 13 finalisti del Premio, fra band e solisti, destinati a scrivere il giovane jazz di oggi, ai quali saranno assegnati riconoscimenti in denaro e scritture presso jazz club e festival nazionali ed internazionali (per esigenze legate alla normativa di sicurezza anti Covid-19 il Premio si terrà a porte chiuse, con proclamazione dei vincitori sul sito di Veneto Jazz).
A conclusione del Premio, sempre alle Sale Apollinee, il concerto (ore 19.30) di un solista del calibro di Gabriele Mirabassi, da più di trent’anni al vertice tra i migliori clarinettisti del panorama mondiale, sostenuto dal magma sonoro e creativo di Simone Zanchini, considerato uno dei più originali e innovativi fisarmonicisti della scena internazionale. Nel duo i ritmi del Sud America e la profondità pulsante del vecchio swing si mescolano alle sonorità di un jazz odierno e moderno, alternando composizioni originali a celebri standard del repertorio latino-americano.

Giovedì 22 ottobre (ore 19.00) allo Splendid Stevie Biondi, fratello d’arte, propone i classici della musica afroamericana e non solo, reinterpretati in chiave acustica, con piano (Ivan Zuccarato) e percussioni (Leonardo Di Angilla), con uno speciale tributo a Bill Withers.

Venerdì 23 ottobre (ore 20.30) fra standard americani e musiche popolari, due artiste come Ayşe Cansu Tanrıkulu, voce di origine turca, e Rosa Brunello, al contrabbasso, sono ospiti di Laguna Libre.

Sabato 24 ottobre (ore 18.30) al Museo di Palazzo Grimani prendono vita le sonorità di Africation del percussionista e polistrumentista senegalese Dudù Kouaté, con il contrabbassista Alvise Seggi, un viaggio introspettivo, intimo, ma anche uno sguardo attento sul mondo e sull’Africa. Gli strumenti, dal liuto berbero (xalam) alla canjeera, dal djembè agli strumenti a fiato tradizionali africani al didgeridoo rapiscono l’ascoltatore portandolo in una dimensione inesplorata e coinvolgente.

Venerdì 30 ottobre (20.30) il giovane chitarrista Luca Zennaro firma al Laguna Libre l’anteprima del nuovo disco, a conferma di una precoce maturità: «When Nobody Is Listening» è un jazz quasi sussurrato, introspettivo, ma capace di accendersi improvvisamente, con una sonorità piena e rotonda, avvolgente e ricca di sempre nuove sfumature. Con lui, Michelangelo Scandroglio (contrabbasso) e Mattia Galeotti (batteria).

Sabato 31 ottobre (ore 18.30), nella sede di Combo (ex Convento dei Crociferi) Debora Petrina, cantautrice e compositrice, incontra le storie dello scrittore Tiziano Scarpa, in “Le cose che succedono di notte”, alternando canzoni e racconti in rima. Alle tastiere, chitarra e voce, Debora si mette in contatto con mondi sconosciuti, come una specie di veggente elettronica. Canta con una presenza scenica ammaliante le sue canzoni innovative, bellissime, che emanano calda sensualità e ritmi vivaci. Fra un brano e l’altro accompagna le parole di Tiziano, che racconta di uomini, alberi, animali che cercano l’amore e la verità, storie tratte dal suo libro “Una libellula di città”.

Giovedì 5 novembre (ore 18.00, ingresso libero con prenotazione obbligatoria, disponibilità di posti limitata) T Fondaco dei Tedeschi, il primo lifestyle department store di DFS Group in Europa, ospita il quartetto del sassofonista Diego Borotti. Una musica nel segno del post-bop, con la scrittura di brani originali che hanno le radici nella tradizione del jazz e le fronde nella commistione di suoni acustici ed elettronici, nella musica classica del ‘900, nel funk e nella world-music.

→ L’evento “cUORE, concerto con giocattolo” è l’imperdibile live del contrabbassista Daniele Vianello con Dario Zennaro alla chitarra in programma venerdì 6 novembre (ore 20.30) al Laguna Libre. Un concerto (e un disco) nato come colonna sonora di un viaggio casuale intrapreso in solitaria lungo la costa adriatica, in compagnia di un clarinetto giocattolo: undici melodie ispirate a luoghi e persone incontrati lungo il cammino.

Giovedì 12 novembre (ore 19.00) ancora un appuntamento allo Splendid Venice Hotel. Direttamente da Londra, Donna Gardier, ex voce degli Incognito, cantante per Sting nel “Sacred Love Tour” (2004 e 2005) e nelle registrazioni in studio e grande personalità artistica in ambito dance negli anni ’90.

Venerdì 13 novembre (dalle 20.30) al Laguna Libre è ora di jam session, per respirare l’atmosfera del festival con i più vivaci musicisti della scena regionale, fra nuove sonorità ed improvvisazioni…

Sabato 14 novembre (ore 19.30), alle Sale Apollinee del Teatro La Fenice, l’ultimo appuntamento internazionale con il piano solo di David Helbock in “Playing John Williams”, dedicato al grande compositore di colonne sonore, vincitore di Oscar e Grammy che ha firmato alcune delle musiche da film più iconiche degli ultimi decenni, riviste secondo il prisma del jazz da uno dei più accreditati pianisti europei.

Venezia Jazz Festival Fall edition #3 è organizzato da Veneto Jazz con il supporto di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Regione del Veneto, il patrocinio della Città di Venezia e in collaborazione con Fondazione Teatro La Fenice, T Fondaco dei Tedeschi, Combo Venezia, e con il supporto di Despar.
Speciale partner: Splendid Venice Hotel, Laguna Libre.
Media partner: Jazzit, Venezia News.
La direzione artistica è a cura di Giuseppe Mormile.

Biglietti / prenotazioni / prevendite:
– Concerti Sale Apollinee del Teatro La Fenice:
intero 23 euro + diritto di prevendita / ridotto 18 euro + diritto di prevendita (residenti Città Metropolitana di Venezia, under 26, over 65 – acquistabili in prevendita solo nei punti vendita VeneziaUnica)
Prevendite: www.teatrolafenice.it – VeneziaUnica (on line e punti vendita) – Vivaticket (on line)
– Concerti Combo:
concerto Fanfara Station (15 ottobre): intero 7 euro + diritto di prevendita / ridotto 5 euro + diritto di prevendita (residenti Città Metropolitana di Venezia, under 26, over 65)
Evento Scarpa/Petrina (31 ottobre): intero 15 euro + diritto di prevendita / ridotto 12 euro + diritto di prevendita (residenti Città Metropolitana di Venezia, under 26, over 65)
Prevendite: VeneziaUnica (on line e punti vendita) – Vivaticket (on line)
– Concerto Palazzo Grimani:
intero 12 euro / ridotto 8 euro (residenti Città Metropolitana di Venezia, under 26, over 65)
Prenotazioni: jazz@venetojazz.com
– Concerto T Fondaco dei Tedeschi:
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria scrivendo a fondaco.culture@dfs.com (fino ad esaurimento posti disponibili)
– Concerti Hotel Splendid Venice:
Concerto, aperitivo e petit food 15 € a persona
gr.splendidvenice.ve@starhotels.it – tel. +39 041 5200755
– Concerti Laguna Libre Food&Jazz:
Maggiorazione di 5 euro sulla prima consumazione o sulla cena.
Prenotazioni: www.lagunalibre.it – tel. 041.2440031
Per l’aperitivo accesso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. I concerti si terranno all’aperto sulla fondamenta di Cannaregio. In caso di condizioni meteo avverse i concerti si terranno nella grande sala musica all’interno del locale.

Informazioni:
Veneto Jazz – jazz@venetojazz.com – mob. (+39) 366.2700299
Tutto il programma su www.venetojazz.com

#Venezia77. L’Italia vince la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino

L’Italia vince la Coppa Volpi con Pierfrancesco Favino

Leone d’oro a Nomadland, ma il vero vincitore di questa edizione è il festival stesso

Grande gioia ed emozione di Pierfrancesco Favino, all’assegnazione della Coppa Volpi come miglior attore per per la sua interpretazione nel film Padrenostro di Claudio Noce sugli anni di piombo. Durante la cerimonia di premiazione tenutasi al Palazzo del Cinema ha dichiarato … “Mi avete fatto la più bella sorpresa della mia vita”, ha detto stringendo a sé la Coppa visibilmente emozionato.

NOMADLAND. Il film racconta di Fern (Frances McDormand) che dopo il crollo economico della sua città rurale in Nevada, carica i bagagli nel suo furgone e si mette sulla strada alla ricerca di una vita al di fuori della società convenzionale, come una nomade dei tempi moderni.
L’assegnazione del Leone d’oro a Chloé Zhao (cineasta cino-americana, scoperta a Cannes nel 2017 e passata rapidamente da film indipendenti alla MARVELL), è stato tema di discussioni critiche in quanto il tema trattato sembra non aggiungere nulla di particolare rispetto a quanto è già stato esplorato più volte in modo magistrale in numerosi film.

Sconcerto ha suscitato la mancata giusta considerazione del più grande regista russo vivente, Andrej Končalovskij, che dopo due leoni d’argento, quest’anno poteva ambire al Leone d’Oro con la sua opera, Dorogie Tovarišči che rimane uno dei film più belli di questo festival.

Ci sono altri film importanti ma “non considerati”, o autori italiani che probabilmente avrebbero potuto vincere, molti film con molte donne, però anche questi disattesi ma, sappiamo che ogni festival ha la sua giuria con la propria personalità, nessun risultato è mai scontato, come abbiamo imparato negli anni…
L’importante è che La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica rimanga come sempre vivace terreno di discussione culturale che rende il cinema vivo e stimolante.

Un’edizione davvero straordinaria, fortemente voluta dalla Biennale di Venezia per lanciare un messaggio di ripartenza e speranza a tutto il mondo, non solo all’industria dello spettacolo e dell’intrattenimento.

Per questo l’associazione culturale MostraLido di Venezia e la Fondazione Ente dello Spettacolo hanno deciso di premiare La BIENNALE, consegnando uno speciale Leone d’oro a Roberto Cicutto (presidente della Biennale di Venezia), Andrea Del Mercato (direttore generale della Biennale) e Alberto Barbera (direttore artistico della sezione Cinema):
Il premio intende riconoscere una scelta valorosa, che in principio poteva apparire temeraria e avventata: “Per aver voluto tracciare – si legge nella motivazione – una strada anziché limitarsi a seguirla. Nel 125esimo anniversario della sua Fondazione (1895-2020), la Biennale di Venezia ha saputo essere un esempio di cultura capace di dimostrare al mondo il volto dell’Italia migliore. Segno di un nuovo inizio, anche dopo 145 anni di storia”.

Di seguito i premi ufficiali ed alcuni dei premi collaterali che segnaliamo.

PREMI UFFICIALI – 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

VENEZIA 77

La Giuria di VENEZIA 77, presieduta da Cate Blanchett e composta da Matt Dillon, Veronika Franz, Joanna Hogg, Nicola Lagioia, Christian Petzold e Ludivine Sagnier, dopo aver visionato i 18 film in competizione ha deciso di assegnare i seguenti premi:

LEONE D’ORO per il miglior film a:
NOMADLAND
di Chloé Zhao (USA)

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
NUEVO ORDEN (NEW ORDER)
di Michel Franco (Messico, Francia)

LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA a:
Kiyoshi Kurosawa
per il film SPY NO TSUMA (WIFE OF A SPY) (Giappone)

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
DOROGIE TOVARISCHI! (DEAR COMRADES!)
di Andrei Konchalovsky (Russia)

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Chaitanya Tamhane
per il film THE DISCIPLE (India)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Vanessa Kirby
nel film PIECES OF A WOMAN di Kornél Mundruczó (Canada, Ungheria)

COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Pierfrancesco Favino
nel film PADRENOSTRO di Claudio Noce (Italia)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Rouhollah Zamani
nel film KHORSHID (SUN CHILDREN) di Majid Majidi (Iran)

PREMI ORIZZONTI

La Giuria Orizzonti, presieduta da Claire Denis e composta da Oskar Alegria, Francesca Comencini, Katriel Schory e Christine Vachon, dopo aver visionato i 19 lungometraggi e i 12 cortometraggi in concorso, assegna:

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
DASHTE KHAMOUSH (THE WASTELAND)
di Ahmad Bahrami (Iran)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Lav Diaz
per il film LAHI, HAYOP (GENUS PAN) (Filippine)

il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI a:
LISTEN
di Ana Rocha de Sousa (Regno Unito, Portogallo)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Pietro Castellitto
per il film I PREDATORI (Italia)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE INTERPRETAZIONE FEMMINILE a:
Khansa Batma
nel film ZANKA CONTACT di Ismaël El Iraki (Francia, Marocco, Belgio)

il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIOR INTERPRETAZIONE MASCHILE a:
Yahya Mahayni
nel film THE MAN WHO SOLD HIS SKIN di Kaouther Ben Hania (Tunisia, Francia, Germania, Belgio, Svezia)

il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
ENTRE TÚ Y MILAGROS
di Mariana Saffon (Colombia, USA)

il VENICE SHORT FILM NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM AWARDS 2020 a:
THE SHIFT
di Laura Carreira (Regno Unito, Portogallo)

PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA

La Giuria Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Claudio Giovannesi e composta da Rémi Bonhomme e Dora Bouchoucha, assegna il:

LEONE DEL FUTURO
PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:
LISTEN
di Ana Rocha de Sousa (Regno Unito, Portogallo)
ORIZZONTI
nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

VENICE VR EXPANDED

La Giuria Venice VR Expanded, presieduta da Céline Tricart e composta da Asif Kapadia e Hideo Kojima, dopo aver visionato i 31 progetti in concorso, assegna:

il GRAN PREMIO DELLA GIURIA PER LA MIGLIORE OPERA VR IMMERSIVA a:
THE HANGMAN AT HOME – AN IMMERSIVE SINGLE USER EXPERIENCE
di Michelle e Uri Kranot (Danimarca, Francia, Canada)

il PREMIO MIGLIORE ESPERIENZA VR IMMERSIVA a:
FINDING PANDORA X
di Kiira Benzing (USA)

il PREMIO MIGLIORE STORIA VR IMMERSIVA a:
SHA SI DA MING XING (KILLING A SUPERSTAR)
di Fan Fan (Cina)

ALTRI PREMI UFFICIALI GIÀ ASSEGNATI DURANTE LA MOSTRA

LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2020 a:
Ann Hui
Tilda Swinton

JAEGER-LECOULTRE GLORY TO THE FILMMAKER AWARD 2020 a:
Abel Ferrara

PREMIO CAMPARI PASSION FOR FILM a:
Terence Blanchard

Premi Collaterali della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

Tra i numerosi premi collaterali, segnaliamo:

PREMIO BISATO D’ORO 2020
Della Critica Indipendente presente alla 77° Mostra di Arte Cinematografica di Venezia XIV edizione. Il premio “Bisato d’Oro” ha come scopo il valorizzare il rapporto tra la Mostra del
Cinema e la comunità del Lido

PREMIO BISATO D’ORO Miglior Film – Best Picture
Listen by Ana Rocha de Sousa

PREMIO BISATO D’ORO Miglior Regia – Best Director
Yulene Olaizola For the film SELVA TRÁGICA

PREMIO BISATO D’ORO Miglior attrice – Best Actress
Mala Emde For UND MORGEN DIE GANZE WELT (E DOMANI UN ALTRO MONDO) by Julia von Heinz

PREMIO BISATO D’ORO Miglior sceneggiatura – Best Original Screenplay
Shahram Mokris & Nasim Ahmadpour For JENAYAT-E BI DEGHAT (UN CRIMINE SCONSIDERATO) by Shahram Mokris

PREMIO BISATO D’ORO Miglior Fotografia – Best Cinematography
Eric Koretz For MOSQUITO STATE by Filip Jan Rymsza

PREMIO BISATO D’ORO Al più bel personaggio del LidoSantina Parolin

Il Premio collaterale della Biennale “Sorriso Diverso Venezia Award” dedicato a Willy Monteiro Duarte

“Sorriso Diverso Venezia Award” MIGLIOR FILM ITALIANO
ExAequo: Non Odiare di Mauro Mancini e Notturno di Gianfranco Rosi
“Sorriso Diverso Venezia Award” MIGLIOR FILM STRANIERO
Exaequo Listen di Ana Rocha de Sousa e Selva Tragica di Yulen Olaizola

Arca CinemaGiovani – Miglior Film | Arca CinemaGiovani
miglior film in concorso Venezia 77: PIECES OF A WOMAN di Kornél Mundruczó
miglior film italiano a Venezia: NOTTURNO di Gianfranco Rosi

Premio Francesco Pasinetti | Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani
miglior film: LE SORELLE MACALUSO di Emma Dante
miglior interpretazione maschile: ALESSANDRO GASSMAN per il film Non odiare di Mauro Mancini
miglior interpretazione femminile: cast de LE SORELLE MACALUSO

Premio Leoncino d’Oro | Agiscuola/UNICEF
NUEVO ORDEN di Michel Franco
segnalazione Cinema for UNICEF: NOTTURNO di Gianfranco Rosi

Premio Lizzani | ANAC – Associazione Nazionale Autori Cinematografici
LE SORELLE MACALUSO di Emma Dante

Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia75. Hotel Des Bains, una mostra da non perdere sulla storia della Mostra del Cinema

In occasione della 75a edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Biennale in accordo con la società Coima che gestisce l’Hotel Des Bains, ha allestito un’esposizione con i materiali dell’Archivio Storico della Biennale dal titolo ‘Il Cinema in Mostra. Volti e Immagini della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 1932-2018’. L’esposizione, curata dal direttore del Settore Cinema della Biennale, Alberto Barbera, aperta in concomitanza della Mostra del Cinema, rimarrà aperta anche oltre, fino al 16 settembre. L’ingresso è libero, con orari 10-22 fino all’8 settembre e 10-18 successivamente. Per il periodo della mostra, la facciata ed il giardino dell’hotel sono valorizzati attraverso un’illuminazione appositamente studiata inoltre è a disposizione dei visitatori un servizio di bar ai tavoli posti nello storico loggiato. L’hotel inaugurato il 5 luglio del ’900, ispirò Thomas Mann nel romanzo ‘Morte a Venezia‘ ed il regista Luchino Visconti che nel 1970 ne trasse il film e vi girò molte scene. La mostra si estende per tutti i saloni del piano rialzato del Des Bains, dove si trova anche la sala Visconti ed include centinaia di foto stampate in grande formato e centinaia di foto a monitor, filmati, documenti e materiali per lo più inediti sull’intera storia della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, che è il più antico festival di cinema al mondo, nato nel 1932 al Lido di Venezia come estensione della Biennale Arte e ispirato al suo modello. “Ancora una volta, nello spirito del programma avviato nel 2010 – ha dichiarato il Presidente della Biennale, Paolo Baratta – stiamo procedendo con sistematicità nel portare vita nuova negli edifici storici del Lido, in modo da sostenere la sua rinascita”. Manfredi Catella, fondatore e amministratore delegato di Coima (proprietaria di Excelsior e Des Bain), durante la vernice della mostra ha dichiarato: “La riapertura simbolica del Des Bains per la Mostra, va incontro alla volontà della Biennale di riappropriarsi di uno dei suoi luoghi identitari e al desiderio dei cittadini e delle istituzioni di vedere rinascere una parte vitale del proprio territorio”. Alberto Barbera: “L’augurio è che la ristrutturazione di Coima parta al più presto, anche se poi ci vorranno non meno di tre anni per avere l’intero Des Bains agibile. Quando ciò avverrà, però, oltre a risolverci il problema della disponibilità di camere, è nostra intenzione tornare a farne il cuore della Mostra”. Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia77. Andrei Konchalovsky riconquista Venezia

Grande cinema russo, verità storica ed onestà intellettuale

Andrei Konchalovsky torna a Venezia dopo aver vinto un leone d’argento nel 2016, ancora una volta conquista il pubblico e si candida tra i possibili vincitori di quest’anno.

«Cari Compagni!» è il nuovo film dedicato agli eventi legati al massacro che si è consumato nel corso di una dimostrazione pacifica di lavoratori a Novocherkassk nel 1962 in URSS. Il bilancio finale fu di 87 feriti e 26 morti, i corpi delle vittime furono seppelliti sotto falso nome per cancellare ogni prova dell’accaduto. Una vicenda che è arrivata all’attenzione del pubblico solo agli inizi degli anni ’90 grazie alla Glasnost di Gorbaciov e all’inchiesta affidata all’investigatore Yuri Bagraev (oggi Maggiore Generale della Giustizia, chiamato a fare da consulente alla sceneggiatura). A quel tempo i dettagli avevano sconvolto tanta gente, e ancor oggi quei fatti non possono che essere considerati una vera tragedia.

È molto significativa la prospettiva che il regista Konchalovsky. ha scelto per affrontare questo racconto così tragico. Egli lo osserva attraverso lo sguardo di una persona che, per uno scherzo del destino, si trova esattamente nel luogo e nel momento in cui deve affrontare il rullo compressore della storia e porre a se stesso drammatici interrogativi. Un individuo con un fortissimo desiderio di trovare un significato a quello che sta succedendo. Ed è questo onesto e sincero dialogo interiore che conduce una persona a risposte che abbiano un senso.

Già durante il lavoro di sceneggiatura Andrei Konchalovsky aveva in mente la precisa sensazione che il film doveva trasmettere e per questo ha cercato di avvicinarsi il più possibile all’atmosfera dei film sovietici di quel periodo. Così, fin dall’inizio, è stato deciso che l’immagine sarebbe stata in bianco e nero e il formato dell’inquadratura avrebbe riprodotto quello dei film dell’epoca cioè 1:33.
Anche per questo fin dall’inizio del lavoro sul progetto, tranne Lyudmila interpretata da Julia Vysotskaya, per i ruoli principali Andrei Konchalovsky non ha preso in considerazione famosi attori russi poiché questo avrebbe violato l’dea principale del film e cioè ricreare con la massima precisione storica l’era sovietica degli anni ’60. Secondo il regista, questo è possibile solo a condizione che i volti degli attori non vengano immediatamente associati dal pubblico a progetti contemporanei. Andrei Konchalovsky quindi ha cercato quindi attori praticamente sconosciuti.

La storia racconta di Lyudmila (interpretata dalla moglie del regista Julia Vysotskaya), membro del partito comunista locale, una convinta militante che nutre un’incrollabile fiducia negli ideali comunisti e un profondo disprezzo per ogni forma di dissidenza. A Novocherkassk, nel 1962, durante una manifestazione operaia in una fabbrica di locomotive, Lyudmila ( assiste a una sparatoria sui dimostranti ordinata dal governo per reprimere lo sciopero: un evento che cambierà per sempre la sua visione del mondo. Molti i feriti e numerosi i dispersi, la città è sconvolta dagli arresti, da condanne sommarie e dal coprifuoco.
E in quei giorni la figlia di Lyudmila scompare nel nulla. Per la donna inizia così un’affannosa, quanto rischiosa, ricerca senza sosta e senza quartiere – a dispetto del blocco della città, degli arresti e dei tentativi di insabbiamento da parte delle autorità.

Andrei Konchalovsky commenta: Con “Cari Compagni!” volevo fare un film sulla generazione dei miei genitori, quella che ha combattuto ed è sopravvissuta alla Seconda Guerra Mondiale con la certezza che si potesse morire “per la Patria, per Stalin” e con una fiducia incondizionata negli ideali del comunismo: milioni di persone che cercavano di fondare una nuova società. Ho voluto ricostruire con la massima accuratezza un fatto realmente accaduto e un’epoca in cui la storia rivela l’incolmabile divario fra gli ideali del comunismo e la drammatica realtà dei fatti. Questo film è un tributo alla purezza di questa generazione, ai suoi sacrifici e alla tragedia che ha vissuto nel veder crollare i propri miti e traditi i propri ideali.

Yuri Bagraev / consulente del film, maggiore generale della giustizia, ha così commentato: inizialmente, ho reagito con una certa diffidenza alla proposta di Andrei Konchalovsky di diventare consulente per un film sugli eventi di Novocherkassk del 1962. Tuttavia, conversando, ho subito sentito il suo sincero interesse a scoprire cosa è realmente accaduto a Novocherkassk, così come il suo desiderio di capire le vere ragioni delle azioni di coloro che avevano preso parte a quegli eventi.
Nella sceneggiatura ho visto il senso di quello che volevo trasmettere al regista nel corso del mio lavoro di consulenza: l’impotenza dei vertici del partito locale, la paura delle
persone di fronte alla macchina statale della repressione e, ovviamente, la tragedia dei militari, di fronte a una scelta drammatica: eseguire ordini illegali dei vertici del partito o rifiutarsi di farlo.
Il film non solo solleva tutti questi temi importanti, ma rispetta anche la verità storica, quindi, nei titoli di coda del film “Cari Compagni!” si può scrivere senza dubbio: “Il film è basato su eventi reali”.

Diana Barrows & Enrico Marotta

#Venezia77. Ad Abel Ferrara il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker

Presentato il suo nuovo film documentario “Sportin’ Life”

La Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che è stato attribuito al regista statunitense Abel Ferrara (Pasolini, Il cattivo tenente, King of New York) il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker della 77. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
La consegna del premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker ad Abel Ferrara è avvenuta al (Palazzo del Cinema, prima della proiezione Fuori Concorso del suo nuovo film, il documentario Sportin’ Life (Italia, 65’) con Abel Ferrara, Willem Dafoe, Cristina Chiriac, Anna Ferrara, Paul Hipp, Joe Delia.

Jaeger-LeCoultre è per il sedicesimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e per il tredicesimo del premio Glory to the Filmmaker. Il premio è stato assegnato negli anni precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al Pacino (2011), Spike Lee (2012), Ettore Scola (2013), James Franco (2014), Brian De Palma (2015), Amir Naderi (2016), Stephen Frears (2017), Zhang Yimou (2018) e Costa-Gavras (2019).

A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Tra i molti meriti di Abel Ferrara, apprezzato da tutti a dispetto della fama di regista tra i più controversi del cinema contemporaneo, è la sua indiscussa coerenza e fedeltà a un tragitto personale, ispirato ai principi del cinema indipendente anche quando il regista ebbe l’occasione di confrontarsi con produzione più tradizionali e consolidate. Dai primi film a basso budget, direttamente influenzato dalla scena newyorkese popolata da immigrati, artisti, musicisti, poliziotti e tossicodipendenti, passando per i suoi capolavori universalmente riconosciuti – The King of New York (1990), Bad Lieutenant (1992), e Body Snatchers (1994) – sino agli ultimi lavori, progressivamente più introspettivi e autobiografici, Ferrara ha dato vita un universo personale ed esclusivo. Dai conflitti originali tra colpa ed innocenza, redenzione e religione, peccato e tradimento che prevalgono al lungo nel suo cinema, insieme con la rappresentazione della violenza urbana, notturna e degradata delle metropoli, Ferrara è approdato a riflessioni originali sulla fine del mondo e l’impossibilità di attribuire un senso alle relazioni fra gli individui e la collettività, che lo confermano tra i registi non riconciliati più interessanti del momento”.

SPORTIN’ LIFE
Lo sguardo profondo ed esuberante di Abel Ferrara sulla propria vita, il suo mondo riflesso attraverso la sua arte: la musica, il cinema, i suoi collaboratori, le ispirazioni… la sua compagna Cristina Chiriac e la loro figlia Anna, la loro vita nella città eterna, Roma… quando il coronavirus arriva e paralizza il mondo. Sportin’ Life è la sesta incarnazione del progetto artistico internazionale Self, curato dal direttore creativo di Saint Laurent, Anthony Vaccarello. Il progetto vuole essere una testimonianza artistica sulla società, ma anche evidenziare la complessità di vari individui attraverso gli occhi di artisti che evocano l’allure unica e personale di Saint Laurent.
Il documentario è un’esplorazione delle origini e della storia personale della creatività, della vita stessa di un artista. Crudo e acuto: si ha la sensazione di vivere un momento
che sta ancora accadendo. Abel Ferrara rivolge uno sguardo intimo e intenso alla propria vita e al proprio mondo rifratto attraverso la propria arte: la musica, il cinema, i suoi collaboratori e le sue fonti d’ispirazione, le prime opere e i sodalizi creativi con Willem Dafoe, Joe Delia, Paul Hipp e i musicisti che lo hanno ispirato.

“Negli ultimi dieci anni, ho girato soprattutto documentari. A prescindere dall’argomento – Piazza Vittorio, Padre Pio – ho filmato anche il processo di realizzazione… quindi io e la mia squadra ne siamo parte. L’argomento del mio nuovo documentario è la relazione che ho con il mio lavoro, con Willem Dafoe, con la mia musica e la mia arte. Queste relazioni costituiscono il punto di partenza dell’opera e non ho potuto fare a meno di confrontarmi anche con ciò che il mondo ha vissuto quest’anno con la pandemia”.

Diana Barrows

#Venezia77. Palazzo del cinema blindato

Sobrietà e prudenza ma grande amore per il cinema.
Accessi web liberi per seguire la mostra a distanza.

Un Palazzo del cinema così blindato non c’è mai stato in precedenza. Un muro che si erge lungo tutto il perimetro esterno della sala grande ed impedisce di fatto la visione da parte del pubblico sul red carpet. Il pubblico ed i fan che solitamente gremiscono il piazzale ed acclamano ogni entrata dei loro divi, sono tagliati fuori ed ovviamente non è possibile neanche mezzo selfie. I personaggi stessi che normalmente si aspettano ed apprezzano l’incontro dal vivo con il loro pubblico, in questa edizione del festival, attraversano sobriamente questo corridoio rosso solo per le telecamere e pochi fotografi. Esternamente il pubblico si “consola” seguendo sul mega schermo le immagini riprese in diretta e facendo sentire la propria voce e la propria presenza aldilà di “the wall”.

Le ragioni di tante misure di divisione e sicurezza sono note, quindi al festival si respira un aria di accettazione e compostezza da parte di tutti, abituati ormai da mesi di limitazioni e code di ogni tipo. Si attendono i controlli ad ogni varco, le misurazioni di temperatura o assegnazioni dei posti limitati su prenotazione etc… Pur tralasciando tutte le esteriorità che non sono possibili in questa edizione, c’è un’aria di pacatezza che in qualche modo riporta l’attenzione del festival ai contenuti essenziali, cioè
riassaporare la magica aggregazione sociale delle sale cinematografiche, i film e gli autori.

Un grande plauso a tutta la Biennale, dal presidente Roberto Cicutto al direttore Alberto Barbera, a tutti i dirigenti ed impiegati fino alle maestranze che hanno reso possibile questa edizione. Un segnale importantissimo di riapertura per l’industria del cinema che ha sofferto enormemente in questi mesi, uno sguardo oltre, verso il futuro, come da sempre ci ha abituato questa nostra importante istituzione.

Per iniziativa di Alberto Barbera e Thierry Frémaux, rispettivamente Direttore della Mostra del Cinema di Venezia e del Festival di Cannes, i Direttori Artistici di alcuni
importanti festival europei si sono riuniti a Venezia in occasione dell’apertura della 77. Mostra del Cinema, per esprimere solidarietà nei confronti dei colleghi costretti ad
annullare o a posticipare la loro manifestazione a causa della pandemia, e per manifestare pieno sostegno all’industria del cinema, colpita dalla più grave crisi della sua lunga storia.

Gli otto Direttori, Alberto Barbera (Venice International Film Festival), Carlo Chatrian (Berlin International Film Festival), Thierry Frémaux (Cannes Film Festival), Lili Hinstin (Locarno Film Festival), Vanja Kaludjerčić (International Rotterdam Film Festival), Karel Och (International Film Festival Karlovy Vary), José Luis Rebordinos (San Sebastian International Film Festival), Tricia Tuttle (BFI London Film Festival), in simbolica rappresentanza di tutti i festival del mondo, hanno condiviso un toccante documento presentato in occasione di una conferenza stampa nel giorno d’apertura dal quale ecco un piccolo estratto:

…Per la prima volta, nel 2020, è successo quello che neppure due guerre mondiali erano riuscite a fare: chiudere la sale cinematografiche, interrompere le riprese dei film, costringere numerosi festival a cancellare la loro edizione. Gli amanti del cinema non hanno potuto dar sfogo alla propria passione. Abbiamo patito l’assenza del cinema, la mancanza di nuovi film, non abbiamo potuto discutere di cinema litigando attorno ai film. È stato triste. Tuttavia, ci siamo resi conto di una cosa importante: se mai il cinema era stato così assente, mai era stato così presente. Presente nei nostri cuori certo, ma presente anche in tutti i mezzi domestici a nostra disposizione, nelle storie che ci si raccontava in famiglia. Il cinema viveva grazie ai ricordi, all’emozione e alla gioia che ci aveva offerto prima. Come i libri e la musica, anche il cinema ha fatto parte della storia del virus e del confinamento a cui siamo stati costretti…

ACCESSI WEB PER SEGUIRE LA MOSTRA LIBERAMENTE

Per quanto molti accessi “in persona” a sale ed eventi sono stati limitati anche agli addetti ai lavori, per conservare la massima sicurezza sanitaria, la Biennale ha studiato una serie di nuove aperture con libero accesso per rendere partecipe pubblico ed appassionati.
Si potranno seguire a distanza:

→ ACCESSO LIBERO ALLA DIRETTA STREAMING DELLE CONFERENZE STAMPA
www.labiennale.org/it/cinema/2020/streaming

→ ACCESSO LIBERO A VENICE VR EXPANDED
Dal 2016, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è stato uno dei primi festival cinematografici ad aver dimostrato interesse verso il mondo del Virtual Reality. Per l’edizione del Venice VR 2020, il concorso ufficiale della sezione Virtual Reality della Mostra Internazionale dell’Arte Cinematografica sarà disponibile interamente online. Rinominato Venice VR Expanded, a riflettere lo spostamento del progetto ora esclusivamente virtuale, sarà accessibile esclusivamente online, su una piattaforma dedicata realizzata da VRrOOm, con il sostegno di HTC Viveport, Facebook’s Oculus, e VRChat.

→ ACCESSO LIBERO (per spettatori maggiori di 14 anni):
FORMULARIO DI REGISTRAZIONE web9.labiennale.org/vr-expanded
– Accesso ai 23 progetti in Concorso
– Accesso alla sezione “Best Of” (9 progetti)
– Accesso alla sezione Biennale College Cinema VR (4 progetti)

→ SALA WEB – FILM DELLA MOSTRA ONLINE A PREZZI ACCESSIBILI
Selezione di film di Orizzonti, Fuori Concorso e Biennale College – Cinema
Le proiezioni si terranno in streaming, in contemporanea con le presentazioni ufficiali dei film al Lido, poi on demand per 5 giorni. Si tratta di un’opportunità speciale per il pubblico di tutto il mondo per scoprire autori e film della Mostra rappresentativi delle più innovative tendenze estetiche ed espressive del cinema mondiale.
Per il territorio italiano:
www.mymovies.it/ondemand/biennalecinema
per il territorio internazionale:
www.festivalscope.com/page/venice-sala-web

Sicuramente fedele alla sua mission, la Mostra ancora una volta, vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertà e di dialogo.

Diana Barrows

Cerimonia di apertura della 77^ Mostra del Cinema di Venezia

La Cerimonia di Apertura della 77^ edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, sarà proiettata in diretta nelle sale cinematografiche del Triveneto.

Promossa da ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema), in collaborazione con la Biennale di Venezia, RAI e RAI MOVIE, l’iniziativa rappresenta un’opportunità unica per il territorio nazionale ed è stata accolta con grande favore dal presidente della Biennale Roberto Cicutto e dal direttore Alberto Barbera.

A partire dalle 18:45 si potrà partecipare al red carpet esterno, si entrerà poi virtualmente in Biennale per assistere alla cerimonia di apertura. Successivamente, intorno alle 19:50, verrà proiettato in anteprima nazionale il film “Lacci”, diretto da Daniele Luchetti, prodotto da RAI CINEMA e IBC MOVIE e distribuito da 01 DISTRIBUTION.

Questo l’elenco delle sale che hanno aderito all’iniziativa:

› VENETO

Officinema, Feltre (BL)
Metropolis Cinemas, Bassano del Grappa (VI)
Cinema Teatro Marconi, Isola Vicentina (VI)
Cinema PortoAstra, Padova
IMG Cinemas, Mestre (VE)
Multisala Rossini, Venezia
Cinema Teatro di Mirano, Mirano (VE)
Cinema Italia, Dolo (Venezia)
Multisala Verdi, Vittorio Veneto (TV)
Cinema Italia, Montebelluna (TV)
Multisala Cinergia, Conegliano (TV)
Cinema Kappadue, Verona
Notorious Cinemas, Rovigo

› PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO

Multisala Capitol Filmclub, Bolzano

› FRIULI VENEZIA GIULIA

Kinemax, Gorizia
Kinemax, Monfalcone (GO)
Cinemazero, Pordenone
Cinema Giotto, Trieste

Per maggiori informazioni www.agistriveneto.it

Annullati i fuochi artificiali della Festa del Redentore

Annullati i fuochi artificiali della Festa del Redentore 2020.

Annullati i fuochi artificiali della Festa del Redentore 2020

La festa sarà dunque in tono minore: continua intanto l’allestimento del ponte votivo galleggiante, a moduli, che sarà concluso soltanto sabato mattina. Il ponte collegherà la riva delle Zattere con quella della Giudecca e permetterà dunque ai pellegrini di raggiungere la chiesa intitolata al Redentore. Ma i tanto attesi fuochi d’artificio che richiamavano in città migliaia di barche che si radunavano intorno alle barche quest’anno non ci saranno.

La Festa del Redentore è tra le festività più sinceramente sentite dai veneziani, in cui convivono l’aspetto religioso e quello spettacolare, grazie al fantasmagorico spettacolo pirotecnico che, la notte del sabato, attrae migliaia di visitatori: sull’inimitabile palcoscenico del Bacino di San Marco giochi di luce e di riflessi tracciano un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie, le cupole e i campanili della città. La tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca. In barca si consuma un’abbondante cena a base di piatti della tradizione veneziana in attesa dello spettacolo pirotecnico, che inizia alle ore 23.30 e dura fino a mezzanotte inoltrata.

Se vuoi rivivere le emozioni delle scorse edizioni clicca qui!

 

Collezione Peggy Guggenheim riapre le porte al pubblico.

solo per il 2  GIUGNO

L’ingresso dalle 10 alle 18 sarà contingentato e gratuito su prenotazione da effettuare dal 22 maggio al 1 giugno alle 14:

  • Telefonare al numero +39 041 2405440 (lunedì – venerdì, 10-15) specificando la fascia oraria richiesta
  • Scrivere a prenotazioni@guggenheim-venice.it specificando la fascia oraria richiesta

 

La Collezione Peggy Guggenheim è aperta dal 6 giugno il sabato e la domenica dalle 10 alle 18.

PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO O PRENOTARE L’INGRESSO
  • Dal 1 giugno la biglietteria online permette di acquistare il biglietto per fascia oraria (con ingresso prioritario al museo).
  • Al museo è possibile acquistare il biglietto solo con carta di credito e bancomat (ingresso in base alla disponibilità rispetto alla massima capienza stabilita dalle nuove regole di sicurezza).
  • I Soci e coloro che hanno diritto a un biglietto gratuito dovranno prenotare specificando giorno e fascia oraria di visita: telefonare al numero +39 041 2405440 (lunedì-venerdì, 10-15); o scrivere a prenotazioni@guggenheim-venice.it

Collezione Peggy Guggenheim si ripARTE

Dal 2 settembre la Collezione Peggy Guggenheim è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10 alle 18.

Collezione Peggy Guggenheim si riparte con le visite al museo. Ecco tutte le info per l’acquisto:

PER ACQUISTARE IL BIGLIETTO O PRENOTARE L’INGRESSO
  • L’acquisto del biglietto può essere fatto esclusivamente online scegliendo la fascia oraria d’ingresso al museo.
  • I Soci e coloro che hanno diritto a un biglietto gratuito dovranno prenotare specificando giorno e fascia oraria di visita: telefonare al numero +39 041 2405440/419 tutti i giorni tranne il martedì dalle ore 10 alle ore 17.
INDICAZIONI PER L’ACCESSO AL MUSEO
  • Il numero massimo di visitatori negli spazi museali è di 70 persone contemporaneamente.
  • L’accesso è contingentato per garantire il rispetto del numero dei visitatori consentiti.
  • È obbligatorio l’acquisto del biglietto online.
  • Il museo è fornito di armadietti porta oggetti, regolarmente sanificati, a sostituire il guardaroba che rimane chiuso.
  • Le visite guidate si svolgono tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 9 alle 10.

I Musei Civici di Venezia riaprono le loro porte ai visitatori.

Da sabato 13 giugno 2020 Palazzo Ducale, Museo del Vetro a Murano e Museo del Merletto a Burano saranno aperti al pubblico.

I musei saranno accessibili ogni sabato e domenica da sabato 13 giugno fino a domenica 26 luglio con il seguente orario:

  • Palazzo Ducale dalle 10.00 alle 18.00 
  • Museo del Vetro dalle 11.00 alle 17.00 
  • Museo del Merletto dalle 12.00 alle 16.00

Biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale gratuito:

  • residenti e nati a Venezia, bambini fino ai 6 anni
  • 5,50 euro: dai 6 ai 18 anni
  • tariffa ridotta 13,00 euro: tutti gli altri visitatori

L’ingresso a Museo del Vetro e Museo del Merletto sarà gratuito per tutti i visitatori.

Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale on-line o tramite call center dal 4 giugno. L’acquisto sarà possibile anche presso la biglietteria, dove raccomandiamo l’uso di carte o bancomat ed evitare di utilizzare i contanti.

Fonte: https://www.visitmuve.it/it/aperture-muve/

I Musei Civici di Venezia riapertura ai visitatori

Da venerdì 31 luglio aprono al pubblico i seguenti Musei Civici di Venezia con il seguente orario:

Palazzo Ducale tutti i giorni dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)

Museo del Vetro di Murano dal giovedì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 

Museo del Merletto di Burano dal giovedì alla domenica dalle 12.00 alle 16.00

Museo di Palazzo Mocenigo dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00

Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento veneziano dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 (domenica 6 settembre, in occasione della Regata Storica, il Museo chiuderà alle 14.00).

Museo di Storia Naturale di Venezia Giancarlo Ligabue dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00

 

Da sabato 1 agosto riapre il primo piano del Museo Correr, tutti i giorni dalle 10.30 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00).

Sempre da tale data sarà possibile visitare il percorso degli Itinerari Segreti di Palazzo Ducale e tornerà in vigore il biglietto I MUSEI DI PIAZZA SAN MARCO valido per Palazzo Ducale e per il percorso integrato del primo piano del Museo Correr, Museo Archeologico Nazionale, Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.

Nel rispetto delle attuali norme per il contenimento dell’emergenza sanitaria, il precorso di visita del Museo Correr è limitato al primo piano.

Informazioni sul percorso espositivo > Da venerdì 4 settembre sarà visitabile il Museo di Casa di Carlo Goldoni dal venerdì alla domenica dalle 12.00 alle 16.00

Da venerdì 11 settembre riapre Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna dal venerdì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00  

Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a Palazzo Ducale on-line. L’acquisto sarà possibile anche presso la biglietteria, dove raccomandiamo l’uso di carte o bancomat ed evitare di utilizzare i contanti.

Fonte: https://www.visitmuve.it/it/aperture-muve/

M’illumino di meno. Anche Venezia e Mestre il 6 Marzo si spegne per l’ambiente

Per festeggiare insieme la Giornata nazionale del Risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili, a cura di Caterpillar (Rai Radio 2), anche quest’anno Il Comune di Venezia aderisce alla campagna di sensibilizzazione sui consumi energetici “M’illumino di meno”.

Proprio oggi venerdì 6 marzo 2020, dalle 18 alle 18.30, saranno spente le luci posti sulle facciate delle Procuratie Vecchie e Nuove in Piazza San Marco, i proiettori che illuminano la Piazza San Marco e la Basilica, dei punti luce dei palazzi Istituzionali di Ca’ Farsetti e Ca’ Loredan. A Mestre saranno spenti i punti luce centrali di Piazza Ferretto e della sede municipale. Si tratta naturalmente solo di un gesto simbolico, ma utile per sensibilizzare la città sulla tematica dei cambiamenti climatici, del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale.

L’iniziativa di quest’anno è inoltre dedicata a promuovere le piantumazioni di alberi, piante e verde in generale. Lo scorso dicembre il Servizio del Comune che gestisce il verde pubblico ha piantato circa 200 alberi nel territorio comunale, per un veneziano sempre più green!

CARNEVALE 2020. Apertura con la Festa Veneziana sull’Acqua parte prima sabato 8 Febbraio

Come ogni anno, il via al Carnevale di Venezia spetta alla festa veneziana sull’acqua che sabato 8 Febbraio riempirà il Rio di Cannaregio con uno spettacolo mozzafiato.

Due sono i turni in cui sarà possibile vedere lo spettacolo in notturna, quando il canale si trasforma in un vero e proprio palcoscenico d’acqua:  strutture galleggianti trasferiscono sull’acqua il tema del Carnevale di quest’anno “Il Gioco, l’Amore e la Follia” in uno spettacolo di immagini e musiche acquatiche dal titolo “AMORIS CAUSAOnore alla più saggia delle follie. Passione e follia danzano insieme al suono di serenate lontane e promesse sussurrate. E’ il destino di chi ama, perennemente in bilico tra l’infinito e il qui e ora. Tutto a causa dell’amore!”

L’emozionante show sul Rio di Cannaregio, regia di Alessandro Martello, aprirà le folli danze amorose con due rappresentazioni, alle 19:00 e alle 21:00.
Lo spettacolo “AMORIS CAUSA” è realizzato con sapienza da Wavents, realtà Veneziana che propone spettacoli e performance di grande impatto, con la partecipazione di Opera Fiammae, specializzata nell’arte teatrale della manipolazione delle fiamme.

Un viaggio nei sentimenti e nelle emozioni che scalderà anima e corpo degli spettatori.
La festa veneziana prosegue la domenica 9 febbraio con il corteo acqueo delle Associazioni Remiere e i percorsi enogastronomici con le specialità veneziane.

Festa della Madonna della Salute: tutto quello che devi sapere, nonostante il maltempo

Se sei veneziano di sicuro la conosci. La Festa della Salute non è una ricorrenza turistica, ma prettamente religiosa e, come il Redentore, ricorda una terribile pestilenza accaduta negli anni 1630-31: il Doge dell’epoca pronunciò alla Vergine Maria un voto chiedono la sua intercessione affinché la malattia cessasse di causare morti. Ancora oggi, ogni 21 Novembre migliaia di cittadini vanno in visita alla Chiesa della Salute per porre il propri omaggi e preghiere alla Vergine Maria.  L’usanza vuole che si accenda un cero in segno di gratitudine.

Quest’anno la riconrrenza ricade pochi giorni dopo l’acqua alta che ha devastato la città, una città che, nonostante tutto e nonostante la fatica di chi la vive e la ama, non ha intenzione di fermarsi. Ecco gli eventi che caratterizzeranno queste giornate importanti per Venezia.

Apertura ufficiale

L’apertura ufficiale e la benedizione del ponte votivo sul Canal Grande è fissata per martedì 19 novembre alle ore 14.30, presso il traghetto di S. Maria del Giglio e alla presenza del Sindaco, delle autorità cittadine e del Patriarca. Alle ore 15.00 e presso il Seminario Patriarcale alla Salute, si terrà la presentazione del libro (edizioni Marsilio) “White Marble and the Black Death. Il marmo bianco e la peste nera” sulle opere dell’altare maggiore della basilica;  interverranno all’incontro il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, la presidente della Fondazione Venetian Heritage Onlus Valentina Marini Clarelli Nasi e l’amministratore delegato di Marsilio Editori Luca De Michelis. Il volume è stato pubblicato grazie al sostegno di Venetian Heritage. Il Patriarca Francesco Moraglia presiederà la Messa solenne di giovedì 21 novembre, alle ore 10, nella Basilica della Salute a Venezia e guiderà, inoltre, il pellegrinaggio diocesano dei giovani in programma la sera della vigilia (mercoledì 20 novembre), a partire dalle ore 18.15 con ritrovo in Piazza San Marco per incamminarsi poi verso la basilica della Salute (dove l’arrivo è previsto verso le ore 19.15 con chiusura dell’evento intorno alle 20/20.15). Nel corso del pellegrinaggio è previsto l’intervento-testimonianza della missionaria saveriana suor Maria Angela Bertelli, a lungo impegnata in Africa e in Thailandia.

 

Le celebrazioni

Basilica della Salute (Venezia)

  • Sabato 16 novembre le Messe si svolgono alle ore 11 – 16 (converge qui il pellegrinaggio dei religiosi e delle religiose)
  • Domenica 17 novembre le Messe saranno celebrate alle ore 8 – 9.30 – 11 – 12 – 16 – 17 (alle 15 recita del rosario e canto delle litanie)
  • Lunedì 18 novembre le Messe sono previste alle ore 11 – 16 – 17 (alle 15 recita del rosario e canto delle litanie)
  • Martedì 19 novembre, alle ore 14.30, dal traghetto di S. Maria del Giglio apertura e benedizione del ponte votivo sul Canal Grande alla presenza del Sindaco, delle autorità cittadine e del Patriarca; le Messe si terranno alle ore 10 – 11 – 16 – 17 (alle 15 recita del rosario e canto delle litanie)
  • Mercoledì 20 novembre le Messe sono fissate alle ore 9 – 10 – 11 – 12 – 15 – 16 – 17; alle ore 14.30 è fissata la solenne apertura del pellegrinaggio cittadino mentre intorno alle ore 19.15 culminerà all’esterno e dentro la basilica il pellegrinaggio diocesano dei giovani (v. sopra)
  • Giovedì 21 novembre – giornata della festa liturgica della Madonna della Salute – la basilica rimane aperta ininterrottamente e le Messe si susseguiranno ad ogni ora dalle 6.00 alle 20.00. Alle ore 10.00 si svolge, in particolare, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia; alle ore 22.00 è, infine, fissata la celebrazione di compieta (preghiera della sera)
  • Venerdì 22 novembre le Messe sono previste alle ore 10 – 11 – 15 – 16, mentre alle ore 17.00 si terrà un omaggio musicale alla Madonna della Salute
  • Sabato 23 novembre le Messe saranno alle ore 10 – 15 – 16 – 17 e, infine, domenica 24 novembre alle ore 9 – 10 – 11 (in suffragio di mons. Giuliano Bertoli nel XX anniversario della morte) – 16 – 17.

Hotel Equinozio 3*S

L’Hotel Equinozio si trova in una posizione privilegiata, immerso nel verde, affacciato sulla laguna. La struttura, nuovissima e realizzata secondo i più moderni standard costruttivi, dispone di tutti i comfort ed è a misura di ospiti disabili. L’ampia sala colazioni, collegata al patio che dà sul giardino, confina con un maneggio attrezzato che, oltre alla scuola di equitazione, gestisce una confortevole scuderia per cavalli in transito. L’Hotel Equinozio è la soluzione ideale per chi ama la natura e la comodità. A pochi metri dall’Aeroporto Marco Polo e a pochi minuti dal Centro Storico di Venezia, si presenta come location ideale per trascorrere un soggiorno tranquillo in mezzo al verde e allo stesso tempo come base di partenza per scoprire le bellezze di Venezia e della sua laguna. Un ambiente accogliente e familiare costruito con cura, attenzione e passione per offrirvi tutto quello di cui avete bisogno, e qualcosa in più. Tutte le camere dell’Hotel Equinozio sono nuovissime e spaziose. Arredate con cura e attenzione per il dettaglio, si fregiano di finiture in legno e calce rasata. L’atmosfera calda, piacevole e riservata è arricchita dalla vista privilegiata sugli spazi verdi dell’albergo per garantire il massimo della tranquillità e della privacy. L’intera struttura, grazie alla posizione interna rispetto alla strada principale e all’elevato grado di insonorizzazione, gode di pace e serenità anche durante le ore notturne.

Hotel Palazzo Vitturi 3*S

A pochissimi momenti da Piazza San Marco e dal Ponte di Rialto. L’edificio che ospita Hotel Palazzo Vitturi è considerato uno dei più antichi ed importanti Palazzi di Venezia. Palazzo Vitturi è un Boutique Hotel che ti offre nel suoi nobili ambienti 16 camere molto eleganti e spaziose, splendide architetture gotico bizantine ed affreschi d’epoca. Le nostre 16 camere sono uniche: di ispirazione classica, sono dotate di tutti i comfort di oggi. Scopri i dettagli che distinguono ogni camera dalle altre, assaporando in questo modo anche l’unicità di Venezia

Hotel Nice

L’Hotel Nice è la soluzione ottimale tra gli alberghi in città giardino di Marghera sia per chi viaggia per motivi di business, sia per famiglie che si muovono per turismo.

La gestione di tipo familiare fa sì che ogni servizio risulti ben curato: lo si può notare subito dando uno sguardo alle camere, alla hall o alla reception. Arredato all’insegna della semplicità nonchè della classicità veneziana, presenta ambienti confortevoli e contemporaneamente ricercati. Il bar e la sala colazione in stile veneziano sono spazi molto luminosi, il calore degli interni è bilanciato dai colori pastello degli esterni, nonchè da piante e fiori ornamentali che creano un’atmosfera rilassata.

La cura negli arredamenti non fa però venir meno l’attenzione ai servizi che rendono più confortevole la permanenza all’Hotel Nice Venezia Mestre, come la colazione di tipo continentale, servita al tavolo o che può essere consumata comodamente in camera.

Mira On Air Festival 2019. A Luglio torniamo sotto palco al festival di Parco Villa dei Leoni

Ormai da qualche anno non c’è Luglio senza Mira On Air Festival.
Dal 24 al 28 si torna infatti sotto palco al Parco Villa dei Leoni di Mira con un programma live intensissimo e super attuale, affiancato chiaramente dalla solita cornice di aperitivi, mercatini, cucina, ottime birre, workshop, esposizioni.

Il festival organizzato dall’Associazione Dedalo e Argo con il patrocinio del Comune di Mira e il supporto di molte realtà locali, ha confezionato 5 giorni di musica e festa senza paragoni.

L’organizzazione ha svelato pian piano il programma che, ad oggi, si compone così e lascia da svelare solo l’ultimo dei tanti nomi che calcheranno il palco del #Moa2019

– Mercoledì 24 Luglio –
I Segreti
GOMMA
ingresso €1

– Giovedì 25 Luglio –
Tmhh
MURUBUTU
ingresso €3

– Venerdì 26 Luglio –
PSICOLOGI
TAURO BOYS
KETAMA 126
ingresso €8

– Sabato 27 Luglio –
Cogito
The André
FULMINACCI
ingresso €3

– Domenica 28 Luglio –
Cecco e Cipo
ingresso €1

VENICE HARDCORE FEST 2019. 10 e 11 Maggio al CS Rivolta di Marghera

31 band, 2 palchi, area skatebording, vinili, merchandising, angolo food.

Torna con la solita prepotenza il Venezia Hardcore Fest, uno tra gli appuntamenti più “duri” del veneziano che ormai da sei anni verso metà Maggio catalizza al CS Rivolta di Marghera le band più note della scena hardcore locale e internazionale. 

Il 10 e  l’11 Maggio si alternano sui palchi del festival band statunitensi, inglesi, tedesche, finlandesi, israeliane e, chiaramente, moltissime italiane. Tra un live e l’altro, area skate, merchandising, vinyl e food che offre pizza e menu vari, tra cui vegetariano e vegano.

Ingresso VHC FEST 2019
> venerdì 10€
> sabatp 15€
> weekend 20€

 

Buon 2019! Capodanno a Venezia e Mestre

Tutto pronto per la notte più magica in città. Immancabile il consueto appuntamento col naso all’insù per lo spettacolo di fuochi d’artificio che a mezzanotte illumina la prima notte del nuovo anno. Non mancano però altri  appuntamenti in laguna e terraferma, con trasporti intensificati per l’occasione. VENEZIA, Bacino San Marco  Riva degli Schiavoni, Riva Ca’ di Dio, Riva San Biagio e Riva dei Sette Martiri: sono questi i luoghi più indicati per godersi lo spettacolo pirotecnico che allo scoccare della Mezzanotte illumina tutta Venezia. Sono previsti treni speciali in partenza dalla Stazione Santa Lucia direzione terraferma. I bagni pubblici di Piazza San Marco (ubicati in calle dell’Ascension-Vallaresso, Bocca di Piazza San Marco), San Bartolomeo, Accademia, Bragora e Piazzale Roma saranno aperti anche durante la notte. Saranno istituiti varchi d’accesso per il pubblico, che potranno essere chiusi nel caso si raggiungesse l’affollamento massimo previsto per l’area. VENEZIA, Concerto di Capodanno al Teatro La Fenice Sarà Myung-Whun Chung, pluripremiato maestro coreano, a dirigere il Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice, affiancato da due solisti d’eccezione: la soprano Nadine Sierra e il tenore Francesco Meli. VENEZIA, Teatro Goldoni Forse il capodanno più divertente è quello che si festeggia al Teatro Goldoni di Venezia con Carlo & Giorgio e il loro spettacolo campione di incassi Temporary Show. Il duo comico sarà in scena in doppia replica lunedì 31 dicembre (alle 21) e martedì 1 gennaio (alle 17), per salutare il 2018 e dare il benvenuto al nuovo anno tra risate e buonumore. MESTRE, Teatro Corso Anche in terraferma non mancano le risate: al Teatro Corso di Mestre il capodanno si festeggia con la comicità d’autore firmata Leonardo Manera con i suoi “Fenomeni Italiani”, per salutare il 2018 tra risate e divertimento assieme al pubblico. E dopo lo spettacolo, brindisi di mezzanotte per dare il benvenuto al nuovo anno. MESTRE, Piazza Ferretto Festa grande in centro Mestre: in Piazza Ferretto protagonista la musica di Radio Piterpan che dalle 22.30 occupa il palco mestrino col direttore dell’emittente Marco Baxo e la dj Lady Helen in veste di animatori e presentatori e dj Andy Mancuso in consolle. Il programma della serata si preannuncia ricco di musica. Protagonista il gruppo DEAR JACK quartetto italiano composto da Lorenzo Cantarini (chitarra e voce), Francesco Pierozzi (chitarra), Alessandro Presti (basso) e Riccardo Ruiu (batteria e voce).

‘Da Kandinsky a Botero tutti in un filo’ in mostra a Venezia fino a maggio 2019

Kandinsky, Dalì, Miró, Casorati, Capogrossi, Andy Warhol, Matisse, Klee, De Chirico, Corrado Cagli, Mirko Basaldella: oltre 100 opere dei più grandi e celebri maestri  del Novecento sono raccolte nell’antico e nobile Palazzo Zaguri per la mostra “Da Kandinsky a Botero tutti in un filo“. 4 piani, 35 sale espositive, oltre 100 opere esposte in un viaggio lungo più di un secolo attraverso l’arte del Novecento e i suoi protagonisti che sarà possibile fare fino al 31 Maggio 2019 varcando la soglia di Palazzo Zaguri, in Campo San Maurizio a Venezia. Il nobile Palazzo Zaguri torna ad essere luogo d’arte e di cultura. È qui che prende vita una mostra unica al mondo, un evento internazionale in prima assoluta. Un importante progetto culturale, nato dal desiderio di raccontare l’avventura dell’arte che rinnova sé stessa, tramite il disegno, la tradizione e l’innovazione, la mostra presenterà straordinarie opere, realizzate durante tutto l’arco del Novecento, muovendosi sempre tra ricerca e sperimentazione. Non mancheranno vere e proprie scoperte, opere presentate al pubblico per la prima volta, contaminando valori e suggerendo un dialogo ricco e vivace con la presentazione di opere di importanti artisti contemporanei, selezionati per creare una continuità artistica al di là del materiale e del tempo. La mostra Da Kandinsky a Botero tutti in filo si presenta dunque come un grande momento espositivo, in cui la scultura, la pittura e il disegno antico e moderno, testimonieranno a piena voce che l’Arte è davvero un filo ininterrotto.   INFO UTILI. Orari di apertura: da martedì a domenica (Lunedì chiuso) 10.00 – 19.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
 Biglietto: 16€ (ridotto nel sito)

HOMO FABER. L’artigianato d’eccellenza in mostra alla Fondazione Cini di Venezia

Crafting a more human future. Questo è lo spirito della mostra “Homo Faber” aperta dal 14 al 30 Settembre alla Fondazione Giorgio Cini e promossa dalla Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, istituzione con sede in Svizzera che si dedica alla promozione della maestria artigiana a livello internazionale.

L’eccellenza della produzione artigianale europea è stata stata scelta accuratamente da un selezionatissimo team di progettisti, curatori e architetti di fama mondiale, personalità di spicco come Michele De Lucchi, Stefano Boeri, India Mahdavi, Judith Clark, Jean Blanchaert e Stefano Micelli, concependo un’esibizione che portasse in scena un’ampia selezione di materiali e discipline, dal gioiello alle biciclette su misura, dalle competenze artigiane che stanno scomparendo ad alcuni degli esempi più rappresentativi dei mestieri d’arte a livello europeo.

Con una superficie di ben 4.000 metri quadri, Homo Faber sarà la più grande mostra mai realizzata presso la Fondazione Giorgio Cini e offrirà ai visitatori l’opportunità di accedere a spazi che normalmente non sono aperti al pubblico.

INFO UTILI
Per accedere all’evento è necessario registrarsi sul sito.

#Venezia75. Lady Gaga, la Stella più attesa

Lady Gaga la stella più attesa, biondo platino ed in abito bianco, conquista il lido arrivando sotto la pioggia mano nella mano con Bradley Cooper. Centinaia di fans in delirio al red carpet ed una sala stampa gremita di giornalisti, denotano sicuramente quanto interesse susciti la Lady Gaga sia come cantante, sia nella nuova veste di attrice in cui si è dimostrata capace e credibile anche senza make-up. Sicuramente l’evento più atteso della 75. Mostra del Cinema di Venezia è il film fuori concorso della Warner Bros presentato in prima mondiale “A Star is Born” che vede il quattro volte candidato al premio Oscar Bradley Cooper al suo debutto alla regia e la superstar della musica e candidata all’Oscar Lady Gaga al suo debutto in grande stile come attrice, protagonista assoluta in questo remake di una love comedy senza tempo. È già la terza trasposizione cinematografica dall’originale A star is born di William A. Wellman del 1937, il remake del 1954 con Judy Garland e l’ultimo nel 1976 con Barbra Streisand. In conferenza stampa Lady Gaga risponde perché secondo lei la storia di A Star is Born è sopravvissuta per 80 anni: “Abbiamo visto talmente tante incarnazioni su questa storia, sappiamo già che ha resistito, una storia che toccherà le persone di tutto il mondo perché parla di umanità. È stata un’esperienza fantastica per me. La più grande sfida nel ruolo di Ally era che aveva rinunciato a tutto, anche io avevo 19 anni quando volevo fare la cantante e portavo il pianoforte da un bar all’altro. Lei non crede più in lei stessa, è Jack a portarla al successo.” A Star is Born, scritto e diretto da Bradley Cooper sarà nei cinema dal 5 oobre per la Warner Bros. Pictures, in associazione con Live Nation Productions e Metro Goldwyn Mayer Pictures. In questa nuova versione di una tormentata storia d’amore, Cooper interpreta il musicista di successo Jackson Maine, che scopre la squattrinata artista Ally (Gaga) e si innamora di lei. Ally ha da poco chiuso in un cassetto il suo sogno di diventare una grande cantante, fino a quando Jack la convince a tornare sotto i riflettori. Ma mentre la carriera di Ally inizia a spiccare il volo, il lato privato della loro relazione perde colpi a causa della battaglia che Jack conduce contro i suoi demoni interiori. A Star is Born presenta canzoni originali eseguite dal vivo nel film da Cooper e Lady Gaga, da loro scritte in collaborazione con altri artisti come Lukas Nelson, Jason Isbell e Mark Ronson. Il cast include anche Andrew Dice Clay, assieme a Dave Chappelle e Sam Elliott. Lady Gaga su Bradley Cooper che nel film interpreta un cantante di successo: “… Io ero al pianoforte lui ha cantava in modo fantastico e gliel’ho detto, canta dal cuore come Jack. Lui mi ha accettato come attrice e anche io come cantante. Tutto quello che è successo dietro le quinte è stato fantastico da vedere e farne parte.” Diana Barrows

#Venezia75. Vanessa Redgrave, Leone d’Oro alla carriera lancia un accorato appello per i rifugiati

È stato attribuito alla grande attrice britannica Vanessa Redgrave il Leone d’Oro alla carriera della 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Accompagnata dal marito Franco Nero, il riconoscimento le è stato consegnato nel corso della Cerimonia di apertura. Figlia d’arte, sei volte candidata all’Oscar (vinto nel 1977 con Giulia), Coppa Volpi a Venezia nel 1994 per Little Odessa, Vanessa Redgrave è da 60 anni una delle più amate e ricercate attrici del cinema d’autore internazionale. Attiva anche in campo teatrale, ha vinto un Tony Award e un Olivier Award come migliore attrice.  Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ha dichiarato: “Unanimemente considerata tra le migliori interpreti femminili del cinema moderno, la Redgrave è un’attrice sensibile e capace di infinite sfumature, interprete ideale di personaggi complessi e non di rado controversi. Dotata di naturale eleganza, innata forza di seduzione e di uno straordinario talento, è potuta passare con disinvoltura dal cinema d’autore europeo alle fastose produzioni hollywoodiane, dalle tavole del palcoscenico alle produzioni televisive, offrendo ogni volta risultati di assoluta eccellenza. Le sue apparizioni, distribuite in sessant’anni di attività, emanano autorevolezza e piena padronanza dei ruoli, generosità senza limiti ed estrema raffinatezza, qualità non disgiunte da una buona dose di audacia e combattività che costituiscono uno dei tratti più evidenti della sua personalità umana e artistica”. Ed in conferenza stampa la Redgrave che lo scorso anno, ha firmato la sua opera prima alla regia, Sea Sorrow – Il dolore del mare, un viaggio tra Grecia, Libano, Italia, Calais e Londra sulle tracce dei profughi rifugiati in Europa, ha espresso con rabbia e dolore il suo pensiero rispetto questo argomento che le sta particolarmente a cuore perchè i bambini continuano a morire in mare: “Mi verrebbe da bestemmiare su quanto non si fa sui rifugiati. I nostri governi hanno perso il senso della realtà e l’umanità”. Questo l’accorato appello della Redgrave di fronte alla platea internazionale di giornalisti presenti, nella speranza di tenere alta l’attenzione su questo tema che è particolarmente sentito alla Mostra anche in relazione a Mohamed Chakado e Kamal Ramadan fermi in Uganda in attesa di ottenere lo status di rifugiati. I due attori sarebbero dovuti essere presenti alla proiezione del film in concorso nella Settimana della Critica di Venezia “aKasha/The Roundup”. Come riporta Variety, Il produttore Steven Markovitz, ha inviato una richiesta all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ma non ha ancora ricevuto una risposta in merito al destino futuro dei due attori. Diana Barrows & Enrico Marotta

VENICE SUMMER MUSIC 2018. Kygo e Elrow i primi nomi in cartellone live di Parco San Giuliano

Il programma interno non è ancora stato svelato ma c’è da tenersi liberi il 28 Luglio per quello che si preannuncia essere l’evento più atteso dell’estate a Mestre e Venezia, il Venice Summer Festival. Kygo, pianista, disc jockey e produttore discografico norvegese e tra i primi nomi svelati di un cartellone di grandi artisti internazionali che insieme a ELROW il “party format” che sta facendo impazzire mezza Europa, America e Sau Africa tra musica, maschere, follia e club culture, faranno tornare a suonare, ballare e divertire tutto il Parco di San Giuliano da che si prepara ad ospitare circa 80mila persone nei 3 giorni di festival. Un palco centrale, una tensostruttura circense che si svilupperà su un’area di quasi 3000 mq e una terza area dedicata ai live di band emergenti selezionate dal progetto LiveIT. Il tutto inserito nel verdissimo contesto di Parco San Giuliano dove non mancheranno attività parallele di musica, ballo, sport, mongolfiere e un’area di food truck da tutta Italia con i migliori prodotti tipici. Il tema portante è un tema caro alla città di Venezia e si racchiude nel concept di #Masksfromtheworld. Di Carnevale si tratta, che Giacomo Gurioli, direttore artistico del Festival ha voluto ricreare a livello visivo su maschere le facce provenienti da tutto il mondo che saranno l’icona assieme alla musica di Venice Summer Festival 2018. INFO UTILI. Sarà attivato per l’occasione un servizio di trasporti con navette dai principali punti nevralgici come hotels, stazioni, aeroporti. Biglietto acquistabili in modalità “Early Ticket” a prezzo ridotto o alla porta. Apertura dei cancelli alle 16.00. A breve la line-up completa dell’evento.

Dal 31 Marzo a Palazzo Zaguri

“Venice Secrets, Crime and Justice” in mostra dal 31 Marzo a Palazzo Zaguri

Palazzo Zaguri presenta al pubblico la Mostra “Venice Secrets, Crime and Justice” – dal 31 marzo 2018 a Venezia. Una mostra epocale che racconta con reperti unici e suggestive ricostruzioni i lati oscuri della storia di Venezia attraverso il tema della giustizia, sfatando miti e antimiti di una delle realtà storiche più longeve nel panorama europeo e per molti aspetti all’avanguardia. Il percorso espositivo è suddiviso in quattro sezioni: l’indagine e la tortura, carceri e carcerati, le esecuzioni capitali, l’inquisizione tra miti e leggende. Le trentasei sale espositive offriranno l’opportunità di visionare centinaia di strumenti di tortura e di morte, decine di quadri, vestiti d’epoca e libri antichi, il tutto esposto al mondo per la prima volta e proveniente da biblioteche, musei e collezioni private italiane e straniere. Esperti hanno ricostruito delle celle dell’inquisizione e un teatro anatomico con cadaveri plastinati a ricordo di come i giustiziati venivano usati per la scienza. Studiosi internazionali e scrittori famosi hanno lavorato per narrare e far rivivere le grandi tragedie come quelle del Doge Marin Falier o del Conte di Carmagnola, i libertini Lorenzo Da Ponte e Giacomo Casanova che frequentavano Ca’ Zaguri. Non solo gli allucinanti spettacoli delle condanne a morte e le infernali pene inflitte, ma anche le numerose fantasie popolari come il povero Fornareto o il mostro Biagio Luganegher. Oltre le storie presenti anche i segreti delle magistrature che componevano l’articolata struttura dello Stato. Ampio spazio è dedicato al Sant’Ufficio attraverso numerosi esempi: dallo scontro tra la Repubblica di Venezia e la Santa Sede, alle figure del Frate Servita Paolo Sarpi, il filosofo Giordano Bruno e la cortigiana Veronica Franco. Aperto tutti i giorni, da lunedì a domenica, dalle ore 10.00 alle ore 21.00. Info su www.venicesecrets.net

INCROCI DI CIVILTA 2019. Festival internazionale di Letteratura a Venezia dal 3 al 6 Aprile

La letteratura, come tutta l’arte, è la confessione che la vita non basta. (Fernando Pessoa) Torna per la dodicesima edizione di  Incroci di civiltà, il Festival Internazionale di Letteratura organizzata col patrocinio di Ca’ Foscari Venezia che dal 3 al 6 Aprile 2019 inonderà Venezia di parole, incontri, poesia. IL PROGRAMMA COMPLETO. mercoledì 3 Aprile 17.30 – Inaugurazione al Teatro Carlo Goldoni Premio BAUER – Ca’ Foscari Jonathan Coe (Gran Bretagna) conversa con Flavio Gregori giovedì 4 Aprile 09.30 – Auditorium Santa Margherita CF Su Tong (Cina) conversa con Marco Ceresa e Jing Bartz 11.30 – Auditorium Santa Margherita CF Igor Vishnevetsky (Russia) conversa con Daniela Rizzi 14:00 – Auditorium Santa Margherita CF Sjón (Islanda) conversa con Massimiliano Bampi 16:00 – Auditorium Santa Margherita CF Art and Science collaboration Karin Andersen (Germania) e Roberto Marchesini (Italia) conversano con Silvia Burini 18:00 – Auditorium Santa Margherita CF Manuel Vilas (Spagna) conversa con Elide Pittarello e Adrián J. Sáez García 21:00 – Teatrino di Palazzo Grassi Guadalupe Nettel (Messico) conversa con Margherita Cannavacciuolo venerdì 5 Aprile 9.30 – Auditorium Santa Margherita CF Incroci di poesia contemporanea 1 Jacqueline Bishop (Giamaica) Jean Flaminien (Francia) Aaron Poochigian (Stati Uniti) Marija Stepanova (Russia) 12:00 – Auditorium Santa Margherita CF Incroci di poesia contemporanea 2 Eugenijus Ališanka (Lituania) Carl-Christian Elze (Germania) Chris Mann (Sudafrica) 15:00 – Auditorium Santa Margherita CF Fiona McFarlane (Australia) e Francesco Targhetta (Italia) conversano con Severino Antonelli 17:30 – Auditorium Santa Margherita CF Mikael Niemi (Svezia) e Jón Kalman Stefánsson (Islanda) conversano con Massimo Ciaravolo 21:00 – T Fondaco dei Tedeschi – DFS Paulina Flores (Cile) conversa con Igiaba Scego in parallelo 21.00 – Palazzo Trevisan degli Ulivi Arno Camenisch (Svizzera) conversa con Roberta Gado Rassegna Suisse Pride | Venezia sabato 6 Aprile 9.30 – Fondazione Querini Stampalia Venezia Mostafa Ensafi (Iran) conversa con Daniela Meneghini e Giacomo Longhi 11.15 – Fondazione Querini Stampalia Venezia Alexandre Hmine (Svizzera) e Michelle Steinbeck (Svizzera) conversano con Yari Bernasconi Rassegna Suisse Pride | Venezia in parallelo 11.00 – Carcere femminile della Giudecca IAS – Interrogatorio Alla Scrittura Melania G. Mazzucco (Italia) 14.00 – Ocean Space, Chiesa di San Lorenzo Maja Lunde (Norvegia) conversa con Boris Ondreička e Sara Culeddu 16:00 – Auditorium Santa Margherita CF Melania G. Mazzucco (Italia) e Ilija Trojanow (Germania) conversano con Rosella Mamoli Zorzi e Luca Molà 18:00 – Auditorium Santa Margherita CF Daniel Pennac (Francia) conversa con Pietro Del Soldà       INFO UTILI Tutti gli appuntamenti sono ad INGRESSO LIBERO con PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA online su www.incrocidicivilta.org Le prenotazioni all’incontro IAS – Interrogatorio Alla Scrittura con Melania G. Mazzucco che si terrà presso il Carcere femminile della Giudecca sabato 6 aprile alle ore 11.00 sono esaurite!

Giovanni Allevi al Teatro Goldoni, 15 marzo 2018

Prende spunto dal suo ultimo progetto discografico, “Equilibrium”, il tour che sta portando Giovanni Allevi sui palcoscenici di tutta Italia  tra cui il 15 Marzo quello del Teatro Goldoni di Venezia per la rassegna “Dal Vivo” organizzata dal Teatro Stabile del Veneto e Veneto Jazz. Allevi sarà sul palco con il pianoforte e 13 selezionati archi dell’Orchestra Sinfonica Italiana, una formazione inedita e spettacolare per uno spettacolo che lo vedrà alternarsi tra i ruoli di compositore, pianista e direttore d’orchestra, sempre col carisma e la leggerezza che lo contraddistinguono, passando tra le nuove composizioni e i brani più celebri della sua ventennale carriera. Prevendite disponibili su: – www.ticketone.it – www.teatrostabileveneto.it – Biglietteria Teatro Goldoni: dal martedì al sabato (dalle 10 alle 13; dalle 15 alle 18.30, tel. 041.2402014)

Stand Up Comedy al Teatro a L’Avogaria. Sabato 10 Marzo on stage Valerio Lundini

“Penultima data del tour mondiale” è il titolo dello spettacolo che Valerio Lundini, autore di programmi con Lillo e Greg e Nino Frassica, porterà sul palco del Teatro a l’Avogaria di Venezia sabato 10 marzo dalle 21.00 per la rassegna di Stand Up Comedy a cura di Nicolò Falcone e Maddalena Pugliese.

Un collage di racconti e sketch connessi tra di loro da un forzatissimo e precario fil rouge: uomini che millantano il proprio agnosticismo, quiz televisivi, donne che curano la psiche con l’omeopatia, la storia d’amore di due adolescenti in un mondo con i tabù invertiti. Una

Lo spettacolo rientra, appunto, nella rassegna tutta da ridere si Stand Up Comedy, show all’insegna della comicità più irriverente e dissacrante, scorretta e senza censura, riservata rigorosamente ad un pubblico adulto, dove si ride di gusto su temi scottanti e delicati, mettendo da parte il politicamente corretto. Sul palco dello storico teatro veneziano saliranno comici di punta nel panorama nazionale presentati dal comedian veneziano Nicolò Falcone.

PRENOTAZIONE
telefonica ai  numeri 0410991967 o 335372889
via mail all’indirizzo avogaria@gmail.com

SUBS HEROES: al Cinema Teatro Kolbe il film sulla più grande community di fansubbing al mondo

TV Addicted. Non Pagati. Al limite della legge.
Al Cinema Teatro Kolbe martedì 30 Gennaio sarà proiettato SUBS HEROES, il film sulla più grande community di fansubbing al mondo.

Chi sono gli eroi delle serie tv? Ci sono uomini e donne che conducono una doppia vita per tradurre e condividere online i sottotitoli delle serie TV più amate. Di giorno persone comuni, di notte paladini del binge watching. In un paese, l’Italia, dove le barriere linguistiche sono ancora forti, un gruppo di eroi digitali si divide in una doppia vita per tradurre e condividere gratuitamente i sottotitoli delle serie TV più famose al mondo con milioni di fan. Il sito, creato da un adolescente nel 2006, è oggi la più grande community di fansubbing al mondo, con oltre 500.000 iscritti, sfidando tutti, anche la legge. La community è guidata da un manipolo di ragazzi: di giorno persone comuni, di notte eroi che lavorano instancabilmente (e gratuitamente) per la propria passione. Un unico, grande dubbio: quello che stanno facendo è legale?

Il “Subs Heroes day” sarà la giornata evento dedicata alla community. In contemporanea in tutta Italia saranno realizzate delle anteprime speciali in cui il pubblico potrà vedere il film ed entrare in contatto con il mondo del sottotitolo con un format proiezione unico. Appuntamento al CINEMA TEATRO KOLBE, dunque!

Inizio ore 21.00
Ingresso €7.00

IL MONDO IN UNA PERLA, collezione di perle in mostra al museo del vetro di Murano

Uno straordinario concentrato di tecnica e inventiva. Questo è racchiuso nelle perle di vetro veneziano, piccoli e preziosi manufatti di rara bellezza che nelle loro molteplici tipologie accompagnano la storia vetraria veneziana e che fino al 15 Aprile 2018 sono i protagonisti di “Il mondo in una perla“, mostra  allestita negli spazi delle ex conterie del Museo del Vetro di Murano. La mostra nasce del lungo lavoro di catalogazione e di studio delle collezioni di perle del Museo del Vetro di Murano, condotto per la Fondazione Musei Civici di Venezia da Augusto Panini, tra i massimi esperti sull’argomento, che ha portato alcuni mesi fa alla pubblicazione del primo dettagliato catalogo riservato a questi oggetti artistici. Un mondo unico quello delle perle di vetro: oggetti decorativi ma anche preziosa merce di scambio esportata in grande quantità nel XIX secolo verso le colonie dell’Africa Occidentale, dell’India e delle Americhe; monili tanto ricercati e ambiti, che in cambio di perle di vetro i nativi d’America accettarono di cedere il territorio che oggi conosciamo come Manhattan. La collezione del Museo del Vetro di Murano è costituita da 85 cartelle campionarie contenenti 14.182 perle, da tre pannelli di stoffa del 1863, dono della Società delle Fabbriche Unite contenenti 2015 perle e 266 mazzi di conterie, da 91 mazzi di perle a lume, di cui alcuni incompleti, da 8957 perle integre e 274 frammentate e 492 mazzi di conterie. Scomparso sin dal 1912 l’inventario redatto dall’abate Zanetti, solo ora si è riusciti a ricondurre molte di queste perle, mazzi e cartelle alle vetrerie attive a Venezia e Murano tra il 1820 e il 1890 e dunque ai maestri vetrai, giganti dell’arte e imprenditori illuminati come Giovanni Battista Franchini, Domenico Bussolin, Benedetto Giorgio Barbaria, Antonio Salviati, Pietro Bigaglia e Giovanni Giacomuzzi, che con generosità e senso civico avevano donato al museo cittadino il meglio della propria produzione nascente. INGRESSO Intero: 10€ Ridotto: 7,50€

FOOD VILLAGE: street food natalizio a Venezia

Atmosfera da mercatini sudtirolesi ma a Venezia. Questo è il profumo del Natale veneziano che quest’anno si mischia a quello delle molte leccornie che fino all’8 Gennaio si potranno assaggiare nei vari stand allestiti in Campo San Vio e Campo Sant’Agnese.

Un vero e proprio villaggio dei sapori che resterà aperto tutti i giorni dal lunedì al giovedì dalle 16 alle 20, il venerdì-sabato-domenica e festivi dalle 10 alle 20; il giorno di Natale resterà chiuso, il giorno di Santo Stefano e l’1 gennaio sarà aperto dalle 12 alle 20. Il 31 dicembre fino alle 24, per una veloce e saporita cena prima di scappare a guardare i fuochi sopra piazza San Marco.

#DomenicaalMuseo: domenica 3 Dicembre tornano i musei gratis nel veneziano

“Tanto io ce l’ho qui a due passi, una volta o l’altra ci vado”.

Quella “volta” è domenica 3 Dicembre se ti va di approfittare della #DomenicaalMuseo, l’appuntamento con la cultura del territorio aperta tutte le prime domeniche del mese in via del tutto gratuita. Per l’intera giornata oltre 450 tra musei, siti archeologici e monumenti in tutta Italia accoglieranno liberamente cittadini e turisti per una giornata dedicata alla scoperta del patrimonio culturale nazionale.
Questi i luoghi che finalemente potrai visitare nel veneziano:

Museo archeologico nazionale di Altino
Via S. Eliodoro 56 a Quarto d’Altino
Orario: 8.30 – 19.30

Museo nazionale di Villa Pisani
Via Doge Pisani 7 a Stra
Orario: da martedì a domenica d 9.00-17.00 (utlimo accesso alle 16.00); Labirinto chiuso da novembre a marzo.

Galleria “Giorgio Franchetti” alla Cà d’Oro
Cannaregio 3932, Venezia
Orario: lunedì: 8.15 – 14.00 martedì – domenica: 8.15 – 19.15
Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura.

Gallerie dell’Accademia
Dorsoduro – Venezia
Orario: Lunedì: 8.15 – 14.00 Martedì a Domenica: 8.15 – 19.15.
Biglietto: la vendita dei biglietti termina 45 minuti prima della chiusura; biglietteria aperta dalle 8.15 alle 14.00 il lunedì, dalle 8.15 alle 19.30 nei feriali e dalle 8.15 alle 19.30 nei festivi.

Museo archeologico nazionale di Venezia
Piazzetta S. Marco 17/52 a Venezia
Orario: tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 ; orario biglietteria: tutti i giorni presso il Museo Correr.

Museo d’arte orientale
Santa Croce 2076 a Venezia
Orario: Martedì a Domenica: 10.00 – 17.00. La vendita dei biglietti termina un’ora prima della chiusura. Chiusura settimanale: lunedì.

 

Corri con Babbo Natale: il 3 Dicembre a Mira

Paura di ingrassare durante le feste?
Sanno tutti che tra i migliori rimedi anti-ciccia c’è proprio la corsa: magari col vestitono rosso tipico di Babbo Natale.

A Mira domenica 3 Dicembre torna per la 7° edizione la “Corri con Babbo Natale a Mira” manifestazione podistica dedicata a grandi e ovviamente ai più piccini.
I percorsi sono da 4 o da 10 Km e la partenza è alle 9.30 da Piazza Nove Martiri a Mira.

ISCRIZIONI
– 8€ con costume da Babbo Natale
– 5€ senza costume da Babbo Natale
– 3€ ragazzi fino ai 12 anni

Settimana dei veneziani: dal 15 al 21 novembre gratis al Peggy Guggenheim

Un omaggio alla città e soprattutto ai suoi cittadini.
Dal 15 al 21 Novembre torna la settimana gratuita della Collezione Peggy Guggenheim, appuntamento che cade non a caso in concomitanza con la Festa della Salute. Sette giorni in cui i residenti dei 44 comuni della Città Metropolitana di Venezia muniti di documento d’identità e/o tessera Venezia Unica potranno accedere alle strutture e partecipare alle molte iniziative organizzate per l’occasione in via del tutto gratuita.

Il museo, infatti, organizza visite guidate gratuite, laboratori didattici per bambini, e offre sconti sulla prima iscrizione agli Amici della Collezione, al Museum Shop e al Peggy Guggenheim Cafè. Sarà possibile visitare la mostra Simbolismo mistico, la mostra Picasso. Sulla spiaggia, e naturalmente la collezione permanente, la Collezione Schulhof, il Giardino delle Sculture Nasher.

Durante la settimana, tutti i giorni, alle 11 e alle 12 i visitatori potranno seguire approfondimenti dedicati rispettivamente a Peggy Guggenheim e agli artisti veneti presenti in collezione, a cui faranno seguito alle 16 un approfondimento su Palazzo Venier dei Leoni, e alle 17 una visita guidata alla mostra Picasso. Sulla spiaggia. Tutti i pomeriggi alle 15 è prevista inoltre una visita guidata all’esposizione Simbolismo mistico. Il Salon de la Rose+Croix a Parigi 1892–1897, appuntamento che sabato e domenica si replica alle 11.30 e alle 15.15. Le visite non sono su prenotazione.

Ci sarà anche un momento dedicato ai bambini e sarà nel weekend: sabato 18 e domenica 19 doppio appuntamento alle 11 e alle 15 col laboratorio La laguna di Tancredi, workshop dedicato al grande artista di Feltre, scoperto e sostenuto da Peggy Guggenheim. Le attività sono gratuite ed è obbligatoria la prenotazione telefonica ai numeri 041/2405444/401.

Lercio.it al Rivolta: il live show satirico arriva a Marghera il 3 novembre 2017

E’ il primo spettacolo ideato e scritto dalla redazione di Lercio.it e venerdì 3 Novembre alle 21.00 arriva anche sul palco del Centro Sociale Rivolta.

Lercio live show” è uno spettacolo firmato interamente dal più famoso sito satirico italiano, quello che dal 2012 ha ottenuto il consenso unanime di pubblico e critica, vincendo svariati premi come il Premio satira politica di Forte dei Marmi, il Premio satira del Carnevale di Viareggio e 5 Macchianera Italia Awards (gli Oscar del web). Dal 2014 è presente stabilmente nei palinsesti di Radio 2 col notiziario satirico “TG Lercio”, andato in onda anche su Rai 3 in occasione del Concertone del 1° maggio.

Tra telegiornali esilaranti, battute fulminanti, rubriche improbabili e i grandi classici del repertorio che hanno reso  il sito satirico tra i più apprezzati del settore,  la redazione di Lercio accompagna il suo pubblico in un viaggio all’insegna della sporca informazione, sempre in bilico tra realtà e finzione.

All’interno del Rivolta saranno attive l’Osteria e la Pizzeria dove potrete gustare ottime pizze e piatti preparati con materie prime di qualità selezionate dai produttori del territorio accompagnati da ottime birre artigianali.

INGRESSO GRATUITO
Apertura cancelli ore 19.00
Inizio spettacolo ore 21.00

E’ la stampa bellezza, e non solo: in partenza i nuovi corsi della Scuola di Giornalismo A. Chiodi

6 itinerari di specializzazione su altrettanti settori giornalistici rivolti sia a chi già opera nel mondo dell’informazione sia a chi è interessato ad approfondire le tematiche della scrittura giornalistica, della stampa on line e del giornalismo “impegnato socialmente”. Questi gli intenti dei nuovi laboratori proposti dalla Scuola di cultura del Giornalismo A. Chiodi che dal 1989 si occupa di offrire ai giovani del Triveneto corsi di giornalismo ogni anno diversi, fatta eccezione per alcuni percorsi che, nel tempo, sono diventati il biglietto da visita della stessa scuola. “Ci proponemmo non solo di guidare gli allievi nelle operazioni ‘tecniche’, nei meccanismi della ‘fabbrica delle notizie’, non solo di condurli lungo i sentieri linguistici della costruzione testuale e della narrazione cronachistica, ma anche di portarli a percepire il senso degli eventi e di afferrare, per quanto fosse possibile, i ‘segni dei tempi’; con l’ambizione, insomma, di aggiungere ai dettami del mestiere, agli obblighi della deontologia professionale, alla cura del linguaggio anche un ‘supplemento’ di riflessioni etiche e morali in grado di diventare termini di orientamento e di giudizio”: così dichiarava nel 2001 il fondatore Arturo Chiodi, scomparso un paio di anni più tardi, discepolo e amico di don Primo Mazzolari, affermato giornalista e direttore di tre quotidiani di Milano, Firenze e Torino. Fu, tra l’altro, fra i fondatori dell’Istituto per la Formazione al Giornalismo (IFG) di Milano. Più di 650 allievi hanno calcato i banchi della Chiodi, e questi sono i 6 percorsi che partiranno dai primi di Novembre al Centro Culturale Candiani di Mestre, centro che dal 2013 ospita le lezioni dei vari laboratori:

  • SCRITTURA GIORNALISTICA “dalla carta all’online” Esercitazioni pratiche e interattive per la stesura di articoli di cronaca, comunicati stampa, reportage, recensioni, con la correzione immediata in classe. E’  il marchio di fabbrica della scuola.
  • FOTOGRAFIA PER GIORNALISTI: principi e tecniche di base L’immagine e il testo , la percezione visiva e la psicologia dell’immagine, cenni normativi e deontologici, l’attrezzatura, le regole base della composizione, la postproduzione, i database , la condivisione con l’editore.
  • IL REPORTAGE DI VIAGGIO fra giornalismo e letteratura Il reportage si nutre anche di letteratura: il laboratorio affronta le tecniche di scrittura, le suggestioni letterarie di alcuni grandi scrittori-giornalisti, la forza dell’immagine e del video, il web come luogo principe di questo racconto. Un viaggio nel viaggio. Con esercitazioni scritte.
  • SCRITTURA S.E.O. La Search Engine Optimization ovvero l’ottimizzazione e il posizionamento di un sito nei motori di ricerca, richiede un insieme di conoscenze, capacità tecniche e competenze strategiche necessarie per raggiungere gli obiettivi di visibilità desiderati.
  • ISLAM E MONDO ARABO: la complessità dell’oggi, la storia di ieri Operare nel mondo del giornalismo (in particolare, internazionale) presuppone una serie di conoscenze collegate alla storia dell’area geografica di cui ci si va ad occupare. Oggi – come ieri – le zone “più calde” sono il Medio Oriente e l’Africa settentrionale/sub-sahariana. Questo breve corso intende offrire un primo orientamento per la comprensione di alcuni dei fenomeni attuali.
  • Viaggio in Italia: Laboratorio di ritratto e racconto fotogiornalistici
  • Giornalismo sociale e mafie, in collaborazione con ODG Veneto

  Informazioni e iscrizioni al sito del Centro Culturale Kolbe; grazie ad una convenzione, tutti gli iscritti a Libera, presidio “Vittime dei veleni del petrolchimico Venezia e Terraferma”, hanno diritto alla riduzione del 30% del costo dei laboratori subirà. E’ possibile iscriversi online direttamente nel sito della Centro Culturale Kolbe cliccando nella sezione “Giornalismo”.

32. Huawei Venicemarathon: Maratona di Venezia, partenza record in 13mila!

Tutto pronto per la Maratona di Venezia dei record:

saranno in 13mila atleti alla partenza della maratona di Venezia, provenienti da 77 Paesi del mondo per la trentaduesima edizione della maratona veneziana dedicata in questo 2017 alla lotta contro la violenza sulle donne. Mai così tanti gli atleti che domenica 22 Ottobre alle 9.30 passeranno al via – a Stra – della maratona che da quest’anno e per i prossimi tre si chiamerà Huawei Venicemarathon: 7700, ad oggi, quelli che partiranno da Villa Pisani a Stra per la 42K e 5700 quelli al via dal Parco San Giuliano, per la Garmin 10K.

Programma

La maratona prenderà il via attorno alle 9.40, mentre la Garmin 10K avrà due differenti partenze: la gara competitiva partirà alle 8.30, mentre la 10K ludico motoria si muoverà dalle 8.35 alle 8.40. La Huawei Venicemarathon sarà trasmessa dalla Rai in tre ore di diretta dalle 9.30 alle 12.30 sul canale Raisport  e in streaming su www.raisport.it.

LIVE MUSIC APERITIV, i giovedì etno jazz allo Splendid Hotel Venezia

Dall’incontro tra Veneto Jazz e una delle location di charme più affascinanti della città, lo Splendid Hotel Venezia, i giovedì d’Autunno hanno tutto un altro sound. A partire dal 12 Ottobre, l’aperitivo del giovedì  è dedicato alla diverse anime del jazz, del soul e della musica etnica, con una rassegna che vede importanti artisti della scena nazionale ospitati nella lobby dell’hotel, vicino a Piazza San Marco.

Musica live e aperitivo con petit food (ingresso comprensivo di tutto a 15€); questa la formula che permetterà al pubblico di ascoltare inedite e intime formazioni, nella scenario della raffinata accoglienza del gruppo Starhotels, che unisce il lusso del comfort allo stile tipico dell’ospitalità italiana. E a dicembre, torna il gospel all’ora del tè.

 

IL PROGRAMMA

Giovedì 12 Ottobre, ore 19.00
“Da Etta James a Ray Charles”
Ty Le Blanc Ty Le Blanc – voce, Michele Bonivento – piano, Alvise Seggi – contrabbasso
Texana innamorata di Venezia, che interpreta i grandi classici del blues e del soul, con un repertorio che spazia da Etta James a Nina Simone, Ray Charles, Sam Cook, Marvin Gaye e molti altri. Uno spettacolo coinvolgente e carico di espressione, animato da una voce intensa ed esuberante, una delle migliori in circolazione. Con lei, in scena, Michele Bonivento al piano e Alvise Seggi  al  contrabbasso.

Giovedì 26 ottobre, ore 19
“Tributo a Luigi Tenco”
Alan Bedin – T&nCò Alan Bedin – voce, Marco Ponchiroli – piano, Luigi Sella – sax, clarinetto, flauto barocco
Un omaggio all’indimenticato Luigi Tenco e ai suoi contemporanei, da Fred Bongusto a Lucio Dalla, e alle collaborazioni più rinomate della canzone italiana, come Morricone e Salce.  Con il progetto “T&nCò”creano una miscela esplosiva e intensa in grado di esaltare l’universo del cantautorato italiano, mettendo in luce l’aspetto più nobile, ma anche più libero, del jazz.

Giovedì 9 novembre, ore 19
“Duke Ellington’s Sound of Love”
Alessio Obino – Marco Ponchiroli Alessia Obino – voce, Marco Ponchiroli – piano
Purezza interpretativa e giocosa ed estemporanea rielaborazione di famosi brani nel tributo di Alessia Obino,  cantante, compositrice e versatile improvvisatrice, in duo con il pianista Marco Ponchiroli, a Duke Ellington, compositore, musicista e direttore d’orchestra tra i più imponenti della storia del jazz.

Giovedì 30 novembre, ore 19
“Tributo to Stevie Wonder”
Kenn Bailey duo Kenn Bailey – voce e sax, Ivan Zuccarato – piano
Stevie Wonder, uno degli artisti più decisivi nella storia della black music, sarà interpretato dalla voce, altrettanto carismatica, di Kenn Bailey, che suona anche il sax, accompagnato dal piano di Ivan Zuccarato.

TEA TIME GOSPEL
Venerdì 15 e venerdì 22 dicembre, ore 17
The Gospel Tree
Betty Sfriso: voce, Giacomo Franzoso: piano, Daniele Vianello: basso e voce

 

INFO E PRENOTAZIONI
Starhotels Splendid Venice: gr.splendidvenice.ve@starhotels.it – tel. +39 041 5200755
Veneto Jazz: jazz@venetojazz.com – mob. (+39) 366/2700299

Venice Hospitality Challenge: sabato 14 Ottobre la 4° edizione del “Gran premio di Venezia”

Giunto alla 4° edizione è ormai considerato il Gran Premio di Venezia per la vela.

Dodici tra le più importanti realtà dell’alta hotellerie veneta scendono in campo, o per meglio dire in Laguna, ognuna rappresentata da un Maxy Yaght che sabato 14 Ottobre gareggerà in bacino di San Marco per contendersi la Venice Hospitality Challenge. La tredicesima imbarcazione in gara altro non è che il maestoso Moro di Venezia America’s Cup che veleggerà in rappresentanza della città di Venezia nella regata che a detta di Mirko Sguario, ideatore e promotore dell’evento e Presidente dello Yacht Club Venezia, si può considerare “il Gran Premio di Venezia per la vela, così come per la Formula 1 lo è il Gran Premio di Monaco.

Confermati anche per questa edizione l’Hotel Danieli, a Luxury Collection Hotel, Venice; The Westin Europa & Regina, Venice; The Gritti Palace, a Luxury Collection Hotel, Venice; Sina Centurion Palace Hotel; Belmond Hotel Cipriani; JW Marriott Venice Resort & Spa; Cà Sagredo Hotel; Hilton Molino Stucky; Falisia, a Luxury Collection Resort & Spa, Portopiccolo del gruppo Marriott International ai quali si aggiungono quest’anno Hotel Excelsior Lido Resort, Palazzina e Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, Cortina d’Ampezzo di Marriott International.

I team, guidati da celebri skipper al timone di Maxi Yacht che hanno lasciato il segno nella storia della vela sportiva internazionale, si contenderanno l’ambito cappello del doge, realizzato appositamente per la Venice Hospitality Challenge 2017 dalla storica vetreria muranese Barovier & Toso.
IL PROGRAMMA
10.30: briefing equipaggi alla Scuola Navale Francesco Morosini
13.30: inizio regata
16.30: premiazioni presso la banchina VYP Venice Yacht Piers (Zattere)

 

Scala Contarini del Bovolo: 30 minuti per meravigliarsi

E’ una di quelle mosse sceniche che fanno fare bella figura quando si porta qualcuno a spasso per Venezia, magari per la prima volta: si arriva in Campo Manin, si imbocca una calle bella stretta, si svolta un paio di volte fino a che non ci si trova davanti lei, la suggestiva ed elegante Scala Contarini del Bovolo.

Trattasi di uno dei più singolari esempi dell’architettura veneziana di transizione dallo stile gotico, ben radicato nella cultura locale, a quello rinascimentale con una serie di logge sovrapposte nei vari piani in cui si snoda la scala, a chiocciola o secondo il dialetto veneziano il “bovolo”, appunto.

Puoi accedere e visitare questa meraviglia semi-nascosta per una buona mezz’ora, nel giorno e nell’orario scelto, insiema alla Sala del Tintoretto compreso nel biglietto di entrata; puoi anche aggiungere ad ogni biglietto la visita all’Oratorio dei Crociferi che si trova a circa un quarto d’ora di cammino, ma quella non è vincolata ad orari particolari.
ORARI
Tutti i Giorni
10.00 – 13.30 / 14.00 – 18.00

BIGLIETTI
I prezzi variano da 3€ a 9€
Accesso gratuito per bambini fino a 12 anni, guide turistiche autorizzate di Venezia, residenti Comune di Venezia (con documento di riconoscimento e residenza) e dipendenti IRE e Fondazione Venezia Servizi alla Persona.

“Storie mestrine all’ombra del leone di San Marco”: il 29 Settembre si passeggia tra i patrimoni di Mestre

Camminare fa bene al corpo, camminare tra i patrimoni cittadini fa bene al corpo e all’anima.
In occasione delle Giornate europee del Patrimonio promosse dal Consiglio d’Europa e nell’ambito delle Città in Festa, venerdì 29 Settembre avranno luogo a Mestre le passeggiate patrimoniali “Storie mestrine all’ombra del leone di San Marco”.

Le passeggiate, organizzate dalla Direzione Sviluppo della città e Tutela delle tradizioni – Servizio Produzioni culturali e Rapporti con le università del Comune di Venezia, in collaborazione con lo Europe Direct del Comune di Venezia, il Consiglio d’Europa, l’associazione Guide turistiche di Venezia, la cooperativa Guide turistiche di Venezia,

4 diversi itinerari che,  dalle ore 16.30 alle 18, ci portano alla scoperta dei luoghi e del patrimonio storico, architettonico e ambientale di Mestre:
– ‘Da Piazza Barche a Villa Erizzo passando per Maca’è‘ con punto d’incontro all’ingresso centrale del Centro commerciale Le Barche;
– ‘Nel cuore di Mestre: le antiche chiese di San Girolamo, San Rocco e San Lorenzo‘ con punto d’incontro all’ingresso della chiesa San Girolamo;
– ‘Quando a Mestre c’erano il Castelvecchio e il Castelnuovo: la Mestre più antica, da via Torre Belfredo a via Poerio attraverso Piazza Ferretto un tempo Piazza Maggiore‘ con punto d’incontro ai giardini pubblici di via Torre Belfredo;
– ‘Mestre come una Versailles in piccolo: da via Palazzo a Piazza Barche i luoghi di svago e di villeggiatura della Serenissima‘ con punto d’incontro davanti al Mu via Palazzo, davanti al Municipio.

La partecipazione è gratuita sino ad esaurimento dei posti disponibili (max 30 per ciascuna passeggiata). Le iscrizioni si possono effettuare fino al 26 settembre tramite webform online, via mail scrivendo a servizio.produzioni.culturali@comune.venezia.it o telefonicando ai numeri 0412748455 e 3481537043, dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12.
Foto di Filippo Giadrossi

OPEN – 20. Edizione dell’esposizione d’arte legata alla Mostra del Cinema di Venezia. Torna Yoko Ono

OPEN, Esposizione Internazionale di Sculture ed Installazioni, giunge quest’anno alla sua ventesima edizione. Le sculture dell’esposizioneda sempre animano le vie del Lido di Venezia ed alcune sale dell’Excelsior durante la mostra, inoltre anche quest’anno sono ospitate all’interno dell’Hilton Molino Stucky.

Un anno significativo che celebra il ventennio di un’idea, un’intuizione vincente, innovativa e rigenerante nel panorama delle manifestazioni di arte contemporanea. Venti anni di sculture, installazioni, happening e performance a testimonianza di quanto l’arte possa irrompere nell’ambiente esterno per attirare l’osservatore, contribuendo ad una nuova, involontaria, stupefacente fruizione dell’arte nella dinamica leggera di una passeggiata lungo i viali alberati del Lido tra il mare e le luci della Mostra del Cinema.

La mostra ideata e curata da Paolo De Grandis, co-curata da Carlotta Scarpa è organizzata da PDG Arte Communications con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e della Regione Veneto.

OPEN ripercorre la sua storia attraverso alcuni dei nomi più significativi dell’arte contemporanea che vi hanno partecipato, come Yoko Ono che presenta in anteprima mondiale INVISIBLE PEOPLE un progetto dalla lunga elaborazione: una visione simbolica e metaforica del viaggio dei migranti, tra immaginazione e poesia per non dimenticare. Il ritorno all’Hotel Excelsior ed il ritorno di ORLAN con un’installazione site specific basata su Le Plan du Film, una serie importante concepita nel 2001 alla ricerca di quello che Jean-Luc Godard ha chiamato “l’inverso del cinema”. E ancora Igor Mitoraj, Luigi Ontani, Federica Marangoni, Marco Nereo Rotelli, Gianfranco Meggiato, Amin Gulgee, Ferruccio Gard e Marianne Heske che in occasione di OPEN 1999 fece viaggiare un enorme sasso di 4000 anni fa dal villaggio di Tafjord e che ancora oggi staziona al Lido di Venezia.

OPEN si avvale quest’anno della collaborazione curatoriale di Jon Hendricks per la partecipazione di Yoko Ono, Philippe Daverio per Giuseppe Verri, Luca Beatrice per Gianfranco Meggiato e poi ancora Chang Tsong-zung, Niilofur Farrukh, Tamara Li, Nevia Capello, Serena Mormino, Bianca Laura Petretto, Elga Wimmer, Umberto Zampini e Flavia Vago.

In occasione dell’inaugurazione all’Hilton è stata presentata la performance della giovane artista Reverie che con PourOntani farà una dedica a occhi aperti al Maestro Luigi Ontani che non prevede alcun tipo di ricitazione/recitazione, artificio o espediente.

Parallelamente Richard Humann ha presentato Ascension che per OPEN 20 si arricchisce di nuove costellazioni che si sovrappongono a quelle già esistenti nel nostro cielo notturno. L’opera di Humann sfrutta con grande maestria la tecnologia: è sufficiente che lo spettatore rivolga lo smartphone o il tablet verso il cielo per godere di questo spettacolo di realtà aumentata.

Le foto ritraggono alcuni momenti dell’inaugurazione all’Hilton ed alcune delle opere disposte nell’albergo.

La mostra, prosegue fino al 1 ottobre.

 

ARTISTI PARTECIPANTI Nutopia – Yoko Ono Belgio – Phil Akashi Francia – ORLAN Germania – Günter Sponheuer Giappone – Kengiro Azuma Islanda / Cina – Inga Svala Thorsdottir e Wu Shanzhuan Italia – Giancarlo Bozzani, Stefano Bressani, Nando Crippa, Gillo Dorfles, Marco Fioramanti, Laura Fiume, Salvatore Fiume, Ferruccio Gard, Resi Girardello, Alessandro Manfredini, Gaspare Manos, Federica Marangoni, Davide Medri, Gianfranco Meggiato, Lucio Micheletti, Luigi Ontani, Max Papeschi, Antonio Paradiso, Gabriele Polidori, Maurizio Radici, Reverie, Marco Nereo Rotelli, Giuseppe Verri, Nanda Vigo, Laura Zeni Norvegia – Marianne Heske Pakistan – Amin Gulgee Perù – Ana Maria Reque Polonia – Igor Mitoraj Ucraina – Yana Rusnak USA – Richard Humann

Diana Barrows & Enrico Marotta

Regata Storica, appuntamento a Domenica 3 Settembre 2017

Domenica 3 settembre 2017. Questa la data dell’appuntamento annuale di punta tra le gare di Voga alla Veneta: la Regata Storica.

Per chi non ha mai assistito a questo spettacolo di sport e tradizione, è un’occasione davvero unica per godere appieno lo spirito della Serenissima durante il celebre corteo storico che precede le 4 gare con decine e decine di imbarcazioni tipiche cinquecentesche che sfilano in una fedele ricostruzione del passato glorioso di una delle Repubbliche Marinare più potenti e influenti del Mediterraneo. Oggi le quattro competizioni sono suddivise per categorie di età e per tipologia di imbarcazione: la più entusiasmante è la regata dei campioni su gondolini che sfrecciano in Canal Grande fino al traguardo di fronte alla celebre “machina”, scenografico palco galleggiante posto davanti al palazzo di Ca’ Foscari.

La Regata Storica è partner della campagna di sensibilizzazione del Comune di Venezia #EnjoyRespectVenezia

» Scarica la brochure con il programma

Sarà possibile assistere alla regata dalle rive o da un punto di vista esclusivo: la tribuna galleggiante scoperta appositamente allestita lungo il Canal Grande nei pressi della fermata Actv di San Silvestro. La tribuna posta in uno dei tratti più belli e spettacolari del percorso, permette di seguire tutta la manifestazione: il corteo storico-sportivo e tutte le quattro regate in andata e ritorno, con perfetta visuale su Rialto.

E’ possibile acquistare online i biglietti oppure chiamando il call center Hellovenezia. L’ingresso alla tribuna a partire dalle ore 15.45 da campo San Silvestro/calle dei Sbianchesini mentre la manifestazione inizierà alle 16.00.

 

 

Foto di copertina di @Regata Storica  di Venezia – Official Page

Il Presidente della Repubblica Mattarella all’inaugurazione della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ed in visita alla Biennale Arte.

Il Presidente Mattarella All’inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia 

Il presidente Mattarella ha partecipato all’inaugurazione della 74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica al Lido di Venezia. Per l’occasione naturalmente è stato approntato un piano sicurezza eccezionale. Arrivato all’imbarcadero del Casinò è stato accolto ed accompagnato al palazzo del cinema dal presidente della Biennale Paolo Baratta, dai ministri Dario Franceschini e Pier Carlo Padoan, dal governatore del Veneto Luca Zaia. Il pubblico entusiasta lo ha applaudito a lungo; altri applausi invece ed urla per il red carpet del primo divo americano della mostra, Matt Damon con la moglie. Matt Damon apre Venezia 74 con Downsizing, diretto da Alexander Payne (Sideways, Paradiso amaro, Nebraska) con Christoph Waltz, Hong Chau e Kristen Wiig. Il protagonista del film è alle prese con una “miniaturizzazione”, ovvero la scelta di rimpicciolirsi a 12 cm per gestire una vita decisamente più economica ed avere più risorse per tutti…Il film rispecchia la sensibilità di Matt Damon per ambiente. Il premio Oscar infatti, ha una società che offre programmi di microfinanziamento al rifornimento dell’acqua pulita, presta soldi in India, Bangladesh e altrove… Oggi dopo la serata dell’inaugurazione, il Presidente Mattarella, accompagnato dal Ministro Franceschini, Paolo Baratta e dalla curatrice Christine Macel ha visitato alcuni padiglioni della 57esima Esposizione Internazionale d’Arte dal titolo “Viva Arte Viva”. Da arte ed economia segnali confortanti per l’Italia”, commenta Mattarella. Il presidente ha quindi evidenziato l’importanza della Biennale tra Cinema ed Arte. Il presidente della Biennale Baratta: “Come è noto la Mostra del Cinema è nata come estensione della Biennale Arte. Negli ultimi anni sta accadendo quanto auspicato da tempo, ovvero un crescente andirivieni di cineasti e giornalisti dalla Mostra del Cinema alla Biennale Arte, che resterà aperta fino al 26 novembre ai Giardini e all’Arsenale.” Domani sarà la giornata dei Leoni d’oro alla carriera che quest’anno, sono stati assegnati all’inossidabile Robert Redford e Jane Fonda. La consegna dei premi avrà luogo nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, prima della proiezione Fuori Concorso del film di Netflix Our Souls at Night, diretto da Ritesh Batra e interpretato da Jane Fonda e Robert Redford, pellicola che li rivede di nuovo insieme dopo quasi 40 anni dal Cavaliere elettrico. A proposito dei riconoscimenti, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato riguardo Jane Fonda: “…Il Leone d’oro alla carriera è il tributo doveroso all’impegno personale e alle brillanti qualità di un’interprete che ha saputo dar vita a personaggi indimenticabili, controversi e disparati, dando prova di un’incessante capacità di reinventarsi, pur rimanendo fedele a se stessa, ai propri valori, al proprio indiscusso talento d’artista”. Prosegue Barbera: “…Robert Redford ci ha accompagnato attraverso cinquant’anni di storia americana con una combinazione di rigore, intelligenza e grazia che resta insuperabile”… Diana Barrows & Enrico Marotta

Ferragosto alternativo: in bici fino alla Sagra di Portosecco

Venezia è una città turistica.
Se questo è indubbio, lo è anche il fatto che è una città fortemente ancorata alle sue tradizioni, aspetto che durante la stagione estiva prende la forma, i sapori e i profumi goderecci e genuini delle sagre. Si inizia presto, a Giugno con quella di San Piero in Volta e avanti così, sestiere dopo sestiere, fino ad arrivare a quelle “isolane”, le meno frequentate dai turisti forse ma le più vissute dai locals.

IN BICI

Se l’occasione fa l’uomo ladro, il consiglio è di approfittare per organizzare il tuo Ferragosto “alternativo” perché la Sagra di Santo Stefano Portosecco cade a pennello dall’11 al 15 Agosto. Per goderti a pieno lo spirito isolano e guadagnarti il gran piatto di frittura che facilmente vorrai inserire inserirai tra le 100 cose da mangiare prima di morire, potresti organizzare una bella biciclettata partendo dalla terraferma.

Il primo step sarà attraversare il Ponte della Libertà lungo la pista ciclabile per arrivare al Tronchetto dove per forza di cose devi salire sul ferry e goderti una mezz’oretta di navigazione fino ad arrivare al Lido. Lì si inizia a pedalare costeggiando tutta l’isola, passando per Malamocco e gli Alberoni, dove volendo ci si può rinfrescare con un bagno veloce in mare, fino ad arrivare al secondo passaggio in mare che dal Lido ti porta nell’isola di Pellestrina.

Una volta toccata l’altra sponda, si pedala ancora fino al primo paese, Portosecco appunto, che per l’occasione sarà agghindato a festa con filari di bandierine colorate lungo tutto il centro e un grande stand gastronomico proprio nella graziosa piazzetta centrale.
Menu consigliato: pasta coi peoci (le cozze, per intenderci), frittura di pesce, bussolà e prosecco.

NON SOLO CIBO

La tradizionale Sagra di Santo Stefano richiama ogni anno veneziani, lidensi, e turisti in cerca di emozioni anche per i molti appuntamenti religiosi, i concerti, le regate di “Voga alla Veneta”, gli spettacoli teatrali, le serate danzanti e la tradizionale tombola, avvenimenti che tradizionalmente avvengono per onorare il  Santo Patrono della comunità.

E se vuoi anticipare il tuo Ferragosto a inizio mese, puoi farlo cambiando di pochissimo i piani e, dopo esserti fermato un attimo a Portosecco per goderti la pace della sua piazzetta, continui a pedalare fino a Piazzale Ognissanti a Pellestrina dove dal 28 Luglio al 5 Agosto prende vita la Festa della Madonna dell’Apparizione.

A S’passo all’isola di Pellestrina

Tredici chilometri di lunghezza, 210 metri di larghezza, calli e campielli, rivalità di quartieri e passione per le regate, l’Isola di Pellestrina è una versione in miniatura della Venezia verace e popolare.

Ti piacerebbe visitarla una domenica di settembre?

Programma:
8.30 ritrovo stazione di Padova
9.15 ritrovo scalinata Stazione Santa Lucia Venezia
Imbarco ,con barca privata non serve carta Venezia) e navigazione lungo il tragitto si potranno ammirare le isole : San Servolo, La Grazia, San Clemente, Sacca…ancora San Lazzaro degli Armeni e il Lazzaretto Vecchio) fino a raggiungere San Pietro in Volta.
Sbarco a San Pietro in Volta per la visita visita al Museo dei Murazzi ed il Museo della Pesca
(offerta libera 1-2 Euro).
Raggiungeremo Pellestrina a piedi 5,2 km
Sosta: pranzo al sacco o autogestito in un ristorate da “appoggio”
Passeggiata sui famosi Murazzi (imponente diga in pietra)
Visita del Santuario dell’Apparizione,
imbarco
16.30/17 arrivo a Venezia

Per info e prenotazioni clicca QUI

Lazzaretto Vecchio – apertura straordinaria 2017

Venezia è circondata da molte Isole, alcune visibili, altre lasciate andare a se stesse e alla loro storia..

Riuscire a visitarle tutte è un’esperienza da fare! Noi l’abbiamo fatta!
A sostegno del progetto che lo vuole nuovo “Museo Archeologico Nazionale della Laguna di Venezia”, l’Isola del Lazzaretto Vecchio torna visitabile!

DOMENICA 24 SETTEMBRE 2017
Mattino: dalle ore 10 alle ore 13
Pomeriggio: dalle ore 15 alle ore 18

L’Isola del Lazzaretto Vecchio è visitabile solo in questi orari e con visita guidata, grazie ai volontari dell’Archeoclub di Venezia.
Non è possibile prenotare, l’accoglienza sarà continuativa nelle sei ore previste. Lo sbarco in isola sarà effettuato con un servizio di traghetto A/R dal Lido-riva Corinto.

La visita guidata dura circa un’ora e non è possibile sostare sull’isola altrimenti; all’ingresso è prevista l’elargizione di un contributo a titolo di liberalità per sostenere le attività del progetto.
I gruppi partono a scaglioni, non c’è un orario fissato per l’inizio di ciascuna visita, perché dipende dall’affluenza.

Carlo & Giorgio Replica al Cinema Teatro Italia di Dolo – PARTECIPA AL CONTEST, VINCI 2 BIGLIETTI!

Cosa sarebbe la nostra vita oggi senza l’”invasione” tecnologica? Scoprilo domenica 27 novembre in compagnia di Carlo&Giorgio!

Partecipa al contest, vai nella nostra pagina Facebook e commenta il post sullo spettacolo di Carlo&Giorgio “I migliori danni della nostra vita” al Cinema Teatro Italia di Dolo. Il commento più bello e originale vincerà 2 biglietti per lo spettacolo!

Affrettati, hai tempo fino a venerdì 25 novembre, giorno in cui eleggeremo il vincitore!

PARTECIPA AL CONTEST!

Carlo & Giorgio Replica straordinaria domenica 27 ore 21.00 Cinema Teatro Italia Dolo (Ve) con lo spettacolo “I migliori danni della nostra vita”.

“I migliori danni della nostra vita” Cosa sarebbe la nostra vita oggi senza l’”invasione” tecnologica? Riusciremo mai ad abituarci? E come riuscivamo a sopravvivere prima?

Carlo & Giorgio proveranno a trovare con il pubblico una risposta ai dilemmi che legano il mondo di oggi alla tecnologia, tra risate e divertimento a non finire.

PARTECIPA AL CONTEST!

Aldo Tagliapietra Band e Tolo Marton a Dolo – VINCI 2 BIGLIETTI, PARTECIPA AL CONTEST!

I regali di Natale quest’anno arrivano prima, soprattutto per gli amanti della musica rock!
Partecipa al contest, vai nella nostra pagina Facebook e commenta il post sullo spettacolo di Aldo Tagliapietra Band e Tolo Marton al Cinema Teatro Italia di Dolo. Il commento più bello e originale vincerà 2 biglietti per lo spettacolo di venerdì 16 dicembre!
Affrettati, hai tempo fino a mercoledì 14 dicembre, giorno in cui eleggeremo il vincitore!

PARTECIPA AL CONTEST!

Natale in Rock, presentato dalla Associazione Solidape è un Natale inedito a tutto rock!
Il primo spettacolo della rassegna è un concerto da non perdere, venerdì 16 dicembre (ore 21.00) al Cinema Teatro Italia di Dolo, calcheranno il palco Aldo Tagliapietra con la sua band e Tolo Marton.

Prima di iniziare la tournée, che toccherà come prima tappa San Donà di Piave, Aldo Tagliapietra e Tolo Marton ci regalano un’anteprima del concerto che sarà poi in altre piazze del Veneto.
I due storici musicisti proporranno un live set con tanti dei loro successi, per 2 ore di melodie entusiasmanti e senza tempo. In scaletta anche quei brani del repertorio de Le Orme che prevedono la chitarra elettrica e canzoni dall’album Smogmagica del 1975, nella memoria degli amanti della musica anche per le note indimenticabili della chitarra di Tolo Marton.

Sul palcoscenico saranno supportati dalla band di Aldo Taglaipietra, composta da Andrea De Nardi (tastiere), Matteo Ballarin (chitarre) e Manuel Smaniotto (batteria).
La serata è promossa dall’associazione Solidape.

Prevendite dal 4 Novembre presso la tabaccheria-edicola Stradiotto di Dolo e nei circuiti online www.vivaticket.it

Capodanno con Carlo&Giorgio al Teatro Corso di Mestre

State già pensando a cosa fare a Capodanno?
Molti di voi avranno già deciso..i più fortunati partiranno per mete lontane, altri emigreranno sui monti e i più fedeli non si schioderanno dalla laguna. Ecco, questo articolo è rivolto a loro!

Il Teatro Corso di Mestre propone un Capodanno all’insegna del divertimento! Tutti a teatro con l’ironia di Carlo&Giorgio che porteranno sul palco il loro spettacolo “I migliori danni della nostra vita”.

“Cosa sarebbe la nostra vita senza tutti quegli strumenti tecnologici che compaiono, nuovi, ogni giorno e che diventano immediatamente “indispensabili“?Come potevamo sopravvivere prima, senza tutti i vantaggi di comandare la vita con un click? Non è entusiasmante imparare ad usare oggetti, dispositivi, linguaggi che si rinnovano continuamente?”

A queste domande risponderanno Carlo&Giorgio!

PREVENDITE
MESTRE – Good Music Via Brenta Vecchia, 23 – tel. 041 940947
MESTRE – Hellovenezia Piazzale Cialdini – tel. 041 2424
MESTRE – Auchan (1 piano) Via Don Tosatto – tel. 041 5074300
MESTRE – Mediaworld Via G. Bella – tel. 041 5026111
VENEZIA – Hellovenezia Piazzale Roma – tel. 041 2722249
PADOVA – Coin Ticketstore Via Altinate, 16/8 – tel. 049 8364084
TREVISO – Mezzoforte Via G. Pascoli, 11 – tel. 0422 540365
LIDO DI VENEZIA – Hellovenezia approdo Actv Lido Santa Maria Elisabetta
SOTTOMARINA – Hellovenezia Via Padova, 22 – tel. 041 2424

PREZZI

31/12/2016
PLATEA € 30 + € 4,50 d.p.
GALLERIA € 25 +€ 4 d.p.

1/1/2017
PLATEA € 20 + € 3 d.p.
GALLERIA € 20 + € 3 d.p.

Venezia, itinerario di una “mestrina doc”

Premetto di non essere veneziana. Sono mestrina ed è giusto puntualizzarlo. Non perché abbia qualcosa contro i veneziani, anzi, il punto è che non posso avere le loro competenze in tema itinerari.

Ad ogni modo, avendo molti amici “lagunari” e bazzicando l’isola ogni qualvolta ne abbia l’occasione, negli anni ho creato un mio itinerario, un piccolo scrigno di consigli che sfodero con orgoglio a tutti i forestieri che prima di venire a Venezia mi chiedono cosa possono visitare, oltre alle più comuni e famose Rialto e Piazza San Marco, questo è chiaro.

San Pietro di Castello
San Pietro di Castello si trova nella parte nord-orientale dell’isola, ed è essa stessa un’isola. È la zona più popolare di Venezia, la mia preferita.
Nelle vicinanze è piacevole visitare i Giardini della Biennale e Sant’Elena, dove si trova il mitico stadio Pier Luigi Penzo. Non che io sia un’appassionata di calcio ma i veneziani lo amano.

Arsenale
Tornando verso San Marco merita una capatina l’Arsenale, meglio se verso il tramonto. Al suo interno ospita spesso spazi espositivi privati o collegati alla Biennale.

Dorsoduro
In questo Sestriere ci sono un sacco di cose affascinati da vedere. L’antico si fonde con il moderno a suon di riflessi sull’acqua. Andate alla Collezione Peggy Guggenheim, alla Basilica della Madonna della Salute e poi proseguire fino a Punta della Dogana. Arrivati qui date libero sfogo alla vostra vena da fotografi. Davanti a voi avrete una delle cartoline più belle del mondo.
È una bella zona anche per i negozi.

Zattere
Per me le Zattere sono sinonimo di gianduiotto. Camminate fino alla Gelateria da Nico e fate il pieno di calorie: il gianduiotto con panna è un’istituzione. Per molti è anche un anti depressivo o semplicemente un momento di puro godimento. Per me è tutto questo insieme di cose. Tranquilli, i sensi di colpa arrivano dopo averlo mangiato, in ogni caso con quello che si cammina a Venezia, tutto è concesso!

Giudecca
Davanti alle Zattere si trova l’Isola della Giudecca, chiamata anche Isola delle Foche. Una volta era l’isola dei galeotti e dei banditi, ma da una ventina d’anni si è rivalutata parecchio.
Musicisti, artisti e locali si sono trasferiti qui.
Molto famoso è il Mulino Stucky, (una volta granaio della Serenissima ora Hotel Hilton). Qui potrete godervi un aperitivo blasonato sullo skyline. Un’ po’ esoso il conto ma ne vale la pena. Inoltre, se consumate qualcosa potrete usufruire della lancia che vi porterà gratuitamente dall’altra parte della sponda o in Piazza San Marco.
Dalla parte opposta dell’Isola troverete la Casa dei Tre Oci, dove ci sono sempre mostre fotografiche di ottimo livello.

San Marco
Oltre alla piazza, alla Basilica e a Palazzo Ducale, tutti consigli scontati, andate a vedere la Libreria Acqua Alta, unica nel suo genere. La zona è bella e poco battuta, praticamente Santa Maria Formosa.

Strada Nuova e Fondamenta della Misericordia
Bancari e Cichetti migliori sono concentrati qui.

Rialto
Se amate lo shopping virtuale o se disponete di finanze illiminate, fate un giro al Fontego dei Tedeschi, il nuovo centro commerciale di lusso, concentrato dei top brand internazionali.
Accessibile anche ai meno abbienti, offre una terrazza panoramica sul tetto dalla quale si ha un’incredibile vista su Venezia. E’ gratis, io ci sono stata! 😉

Isola di San Lazzaro o Isola degli Armeni
Bella, in periodi estivi merita. Ma questa è una tappa da fare se il proprio soggiorno dura un po’ di più di un weekend.

Per quanto riguarda mostre ed eventi, navigate pure il sito Venezia.net 😉

Enjoy!

Maddalena Ganz

La Fiera de l’Oca e il Zogo de l’Oca in Piazza a Mirano

“Chi no magna l’oca a San Martin no fa el beco de un quatrin”.
Questo un detto della tradizione con il quale vogliamo presentarvi il consueto Zogo de l’Oca in Piazza a Mirano che cade il weekend di San Martino, il 10 e 11 Novembre 2018.

Chi è dei dintorni ci avrà di sicuro partecipato, chi non l’ha mai fatto organizza una capatina. Non si tratta solo di una fiera gastronomica ma di un vero e proprio tuffo nel passato! Nella Piazza di Mirano viene ricostruita una fiera storica del ‘900. La città sarà animata da stendardi con lo stemma sabaudo, banchi in legno del mercato, bacheche con gli avvisi comunali, manifesti con le prime réclame. Ma la protagonista assoluta è senza dubbio l’oca. Questo perché, sin dalla notte dei tempi, per festeggiare la chiusura dell’anno agrario, l’11 novembre, i contadini locali erano soliti mangiare l’oca, così grassa in quel periodo dell’anno, da sciogliersi in bocca.

 

PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE:

SABATO 10 NOVEMBRE

Ore 15.30
Apertura FIERA DE L’OCA con “l’OCARIA” il mercato dell’Oca.

Ore 16.00
INIZIO SPETTACOLI DI STRADA
Il teatro dei burattini, saltimbanco, mimi, musici, giocolieri, artisti di strada, attori, con la partecipazione delle compagnie “Fioi del Fiò” e “I trampoli di Acqualta Teatro di Strada”.

Apertura BARACCONI OCA PARK per bambini e GIOCO DELL’OCA PER BAMBINI (Potranno partecipare tutti i bimbi presenti)

DOMENICA 11 NOVEMBRE

Ore 9.30
FIERA DE L’OCA con “l’OCARIA” il mercato dell’Oca.

INIZIO SPETTACOLI DI STRADA
Il teatro dei burattini, saltimbanco, mimi, musici, giocolieri, artisti di strada, attori.

Ore 11.00
“LA CUCCAGNATA”, pregioco per assegnazione ordine partenza con gli atleti del GRUPPO SERENISSIMA

Ore 12.00
RISOTTO D’OCA e RAVIOLI D’OCA

Ore 15.00
Sfilata Figuranti e ZOGO DE L’OCA IN PIAZZA
Presenta: Salvatore Esposito

Ore 19.00
Conclusione manifestazione

BIGLIETTI PER IL ZOGO DE L’OCA IN PIAZZA
I biglietti di tribuna numerata coperta per assistere al ZOGO DE L’OCA IN PIAZZA sono disponibili, al costo di 20 euro per gli adulti e 15 euro per i bambini (dai 6 agli 11 anni). Potate acquistarli presso lo Studio Gallorini in via Gramsci n°80 – Mirano, oppure durante i giorni della manifestazione presso la biglietteria della Fiera. Ricordiamo che l’anello intorno all’area dove si svolge il “Zogo dell’Oca in Piazza” è in ogni caso accessibile gratuitamente a tutti, con posti in piedi fino ad esaurimento della capacità.

 

Io Sono Musica 2016/17 al Teatro Toniolo di Mestre

La XXXI Stagione di musica sinfonica e da camera di Mestre 2016/2017 al Teatro Toniolo anche quest’anno è caratterizzata da una programmazione artistica di alto livello.

In calendario l’atteso duo Mario Brunello – Ezio Bosso, il virtuosismo mediterraneo di Giovanni Sollima, un filone culturale attorno alla città di Vienna, dal classicismo al café concerto, da Johann Strauss alle avanguardie del Novecento.

Non mancheranno stelle italiane come Anna Tifu e Beatrice Rana e il ritorno della lirica con il Coro del Teatro La Fenice.

Tutto il programma:

8 novembre 2016 ore 20.30
LAURA MARZADORI E OLAF LANERI, violino e pianoforte

18 novembre 2016 ore 18,00 (manifestazione a ingresso libero)
PREMIO LETTERARIO REGIONE DEL VENETO “LEONILDE E ARNALDO SETTEMBRINI”
Cerimonia di proclamazione dei Vincitori
con la partecipazione della GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA (GOM)
Direttore PIERLUIGI PIRAN

19 dicembre 2016 ore 20.30
EZIO BOSSO E MARIO BRUNELLO, pianoforte e violoncello

17 gennaio 2017 ore 20,30
ENSEMBLE I SOLISTI AQUILANI
Direttore e violoncello solista GIOVANNI SOLLIMA

31 gennaio 2017 ore 20,30
LUKAS GENIUSAS, pianoforte

11 febbraio 2017 ore 20,30
SALON ORCHESTER DI MICHAL DURIS
Orchestrina-caffè viennese composta da musicisti dell’Orchestra RAI di Torino
Direttore e primo violino MICHAL DURIS

3 marzo 2017 ore 20,30
ALBAN BERG ENSEMBLE WIEN
Settimino dal Musikverein di Vienna composto da pianoforte, 2 violini, violoncello, clarinetto e flauto
Direttore FLORIAN BERGER

14 marzo 2017 ore 20,30
BEATRICE RANA, pianoforte

31 marzo 2017 ore 20.30
Premio Venezia 2016 – pianoforte
Concerto del Primo classificato

9 aprile 2017 ore 18,00 (concerto fuori abbonamento)
GIOVANE ORCHESTRA METROPOLITANA (GOM)
Direttore PIERLUIGI PIRAN

6 maggio 2017 ore 20.30
LA CITTA’ CHE CANTA

Io sono danza 2016/17 al Teatro Toniolo di Mestre

9 spettacoli, 13 repliche e nuove produzioni. Questi i numeri della nuova stagione Io sono danza 2016/17 del Teatro Toniolo di Mestre, giunta quest’anno alla sua XXIV edizione.

Tra i protagonisti segnaliamo Natalino Balasso, Giacobazzi, Pucci, Lillo & Greg, gli Oblivion, Francesca Reggiani, con le loro nuove produzioni.

IL PROGRAMMA:

22 novembre 2016
MOMIX (U.S.A.)
OPUS CACTUS
coreografie Moses Pendleton
co-direttore artistico Cynthia Quinn

4 febbraio 2017
LES BALLETS JAZZ DE MONTREAL (Canada)
direzione artistica Louis Robitaille
ROUGE coreografia Rodrigo Pederneiras
BALCAO coreografia Itzik Galili
KOSMOS coreografia Andonis Foniadakis

21 marzo 2017
BALLET BOYZ (Inghilterra)
direzione artistica Michael Nunn & William Trevitt
LIFE./VITA.
RABBIT coreografia Pontus Lidberg
FICTION coreografia Javier de Frutos

7 aprile 2017
COMPAÑIA DE LEONARDO CUELLO (Argentina)
COLECCIÓN TANGO
coreografia Leonardo Cuello
musiche Osvaldo Pugliese, Carlos Di Sarli, Miguel Caló, Francisco Canaro e Astor Piazzolla

23a Festa della Zucca di Salzano 2016

Halloween si avvicina e con lui prende vita il consueto appuntamento con la Festa della Zucca a Salzano.

Gli amanti di questo straordinario ortaggio si preparino a fare la fila per degustare le svariate specialità a base di zucca offerte alla sagra!

Non solo gastronomia! La Festa della Zucca prevede una serie di appuntamenti che la rendono appetibile da grandi e piccini: mostra dell’artigianato locale, percorsi tra i sapori regionali, iniziative per bambini, scuole e famiglie.

Infine, da segnalare l’ormai famoso concorso per eleggere le migliori zucche, che sono divenute ormai un’attrattiva consolidata! Ne potrete vedere di tutti i tipi e soprattutto di tutte le dimensioni!

Che vinca il migliore!

Venice Fashion Night – tutto il programma

La Venice Fashion Night accende i riflettori sugli atelier veneziani che per il giorno dell’inaugurazione, sabato 22 ottobre, apriranno le porte della loro creatività.

Per partecipare alla passeggiata all’insegna dell’artigianalità veneta scrivere a hello@veneziadavivere.com.

Programma di sabato 22 ottobre:

Tessiture Bevilacqua Venezia
Press opening ore 11 (su invito, richiedere a hello@veneziadavivere.com)
Antica Tessitura Luigi Bevilacqua Campiello della Comare, Santa Croce 1230

Inizio passeggiata: ore 12 in Campo San Giacomo de L’Orio

Ore 12
KANZ Architetti – Atelier di design (Calle de Mezo, Santa Croce, 1592)
Presentazione della seconda edizione di Ve. Nice Stuff.

Ore 13
Atelier Pietro Longhi. La moda nella storia (San Polo 2608). Incontro con Francesco Briggi e Raffaele Dessì.

Ore 15
Atelier Arras tessuti – Lavorazione di tessuti con telai a mano (Campiello degli Squelini, Dorsoduro 3235)

Ore 15.30
perlamadre design – Perle veneziane contemporanee (Calle de le Boteghe, Dorsoduro 3182)

Ore 16.30
Zora da Venezia – Atelier di Fiori e Vetro (Campiello San Vidal, San Marco 2847)

Ore 17
Paperoowl e Marisa Convento-Venetian Dreams Glass Jewerly – Venetian Dreams presentano: Mariano sogno d’Oriente (Calle della Mandola, San Marco 3805)

Ore 17.30
Pot Pourri – Atelier Home Decor (Ramo dei Fuseri, San Marco 1830)

Ore 18
Antonia Sautter Creations & Events – Atelier sartoriale (Frezzeria, Calle del Carro, San Marco 1628)

Ore 18
Salvadori Venezia Diamond Atelier (Piazza San Marco, San Marco 67). Tra musica e design Marzia Pendini ci racconta il mondo dei diamanti e la storia della sua azienda.

Ore 18-20
Michele De Fina Venezia presenta il suo Bag design atelier (Hotel Bonvecchiati, Calle Goldoni, San Marco 4488)

Ore 19
Malìparmi Story per Venice Fashion Night
Esposizione delle creazione storiche della maison Malìparmi (Calle del Teatro, San Marco 4600)

L’ O.FT il Concept di Ottico Fabbricatore – Atelier di stile (Calle del Lovo, San Marco 4773)

I cappelli di Giuliana Longo, modista e baretera – Modisteria (Calle del Lovo 4813)

Dalle 10 alle 21
Pellicceria Caberlotto Atelier (Calla Larga Mazzini, San Marco 5114)

Ore 19
Acqua dell’Elba – Come nasce il profumo di Toscana (Campo San Bartolomeo, San Marco 5383)

Ore 19.30
L’armadio di Coco – Vintage Atelier: come nasce un cappotto realizzato con abiti che non usi più. (Campo Santa Maria Nova, Cannaregio 6029)

Ore 19
Marina Brandes presenta la sua bottega artigiana Trame D’incanto tra vecchie perle veneziane, arredi, tessuti e musica (Salizada Zorzi, Castello 4933)

Ore 17 -20 Giudecca
The White Drake – 15 designer internazionali presentano la loro idea di purezza. Una mostra a cura di Magda Di Siena con gli artisti Antonella Fusco, Marco Trevisan & Ailovo, Barsa Design, Patricia Azcárate & Bottelo, Cristian Gori &Teodorani, Emmedi design, Francesca Tronca, Laura Visentin, Margherita Spatola, Narratè, Roben, Studio Passalacqua, Studio Supercake. Il vernissage è alle 17.
(Giudecca Art Gallery, Fondamenta San Biagio 795)

PROGRAMMA GENERALE:

Martedì 25 ottobre – 19.00
Teatro in Bottega, Performance
0.3_Corpi in saldo di Mattia Berto porta il pubblico in una bottega storica di stoffe, Benevento Tessuti.
Strada Nova, Cannaregio 3991/3945.

Mercoledì 26 ottobre – 19.00
Fashion walk: alla scoperta di Venezia e la moda Boutique, sartorie, store, nuove collezioni Partecipazione gratuita con iscrizione:
Scrivi a hello@veneziadavivere.com.

Giovedì 27 ottobre – 15.30
Il Caffè Quadri riporta i tabarri in Piazza
Raffaele Alajmo ha chiamato Sandro Zara del Tabarrificio Veneto a vestire il personale del Gran Caffè Quadri con un modello storico di tabarro. Sandro Zara ci racconterà come la storia del tabarro si intreccia a quella di Venezia e della moda.

Giovedì 27 ottobre – 19.00
Veneto Jazz all’Hotel Splendid Venice
Micael Crescentini voce, Stefano Ottogalli chitarra, Enrico Pagnin clarinetto e sax. Chet Baker, Cole Porter, George Gershwin e le più belle e famose songs della tradizione jazz di New Orleans.

Giovedì 27 ottobre – 20.00
Libreria Marco Polo
La libreria più amata in città inaugura con un cocktail la vetrina della moda e la mostra di fotografie degli occhiali Urbani sulla panca rossa.
Campo Santa Margherita, Dorsoduro 2899

Venerdì 28 Ottobre – 17.30
Dino Sellier Boutique – Fashion Show Galleria Teatro Vecchio 7, Mestre (Ve)

Sabato 29 Ottobre 2016
Venice Fashion Night
Indie fashion: le sfilate

Sabato 29 ottobre – 12.30
Ponte di Rialto: Un gioiello di Ponte
Oro, gioielli, mercanti e tessuti preziosi, lusso, moda: questo era il Ponte di Rialto a Venezia nel ‘500. Ce lo racconta lo storico dell’arte e del costume Raffaele Dessì con i gioiellieri Frollo e Jovon.

Sabato 29 ottobre dalle 23,30 in poi
Outgirls – La Notte dedicata alle Donne e alla moda Molocinque, a sole 3 fermate di bus da Venezia. Info & Reservation: 3485613708 – 3278360524

Foto di copertina: veneziadavivere

Venice Fashion Night 2016: quando la moda incontra Venezia

Quando la moda incontra Venezia c’è solo una parola: Venice Fashion Night.

Preparatevi a vivere un viaggio nella creatività Made in Veneto, animato da sfilate, eventi, fashion walk e scenografiche performance. Hotel e gallerie d’arte veneziane si trasformano per ospitare la moda indipendente. Le vie si accendono sotto i riflettori.

L’edizione 2016 della Venice Fashion Night quest’anno durerà una settimana, non più una sola notte! Dal 22 al 29 ottobre avrete tutto il tempo per godervi il meglio della moda emergente attraverso una serie di mostre e incontri che hanno lo scopo di affermare Venezia come città di talenti.

Il viaggio della Venice Fashion Week ruota attorno a tre momenti principali:

Un tour all’interno dei luoghi dove si producono moda e creatività a Venezia e nel Veneto. Atelier, laboratori e fabbriche aperti al pubblico per far conoscere la loro artigianalità e abilità produttiva.

Gli instagramers si insedieranno nel vivo all’evento per farvi vivere i momenti salienti attraverso gli occhi dei social network: party, sfiliate e shooting fotografici.

Sabato 29 ottobre, giornata conclusiva della Venice Fashion Week, negozi, hotel, atelier, musei e luoghi della cultura si accendono di eventi, performance, happening e mostre.

L’obiettivo della Venice Fashion Night è di rendere visibile il contributo che creativi, artigiani, produttori indipendenti e industrie tessili danno alla qualità del Made in Italy.

Tutti gli eventi sono liberi e aperti al pubblico.

Venice Fashion Night è un evento organizzato da VeneziadaVivere.com in collaborazione con Comune Di Venezia e Venezia Unica.

Foto di copertina: Veneziadavivere

T Fondaco: centro commerciale di lusso al Fontego dei Tedeschi di Venezia

A Parigi ci sono le Galeries Lafayette, a Londra, Harrods, a New York, Macy’s, a Venezia, T Fondaco. Ebbene sì, ora anche Venezia può vantare la presenza di un centro commerciale ultra griffato, un polo del lusso dove sono concentrati i marchi più noti della moda internazionale, l’artigianato locale dove spicca il vetro di Murano e le più prestigiose maison dell’alta orologeria. La location è tutt’altro che scontata. Stiamo parlando dell’Ex palazzo delle Poste, il Fontego dei Tedeschi, a pochi passi dal Ponte di Rialto, tornato a risplendere grazie ad un accurato intervento di restauro, firmato da Rem Koolhaas, e commissionato da Edizioni Holding della Famiglia Benetton, gruppo Traveler, catena di centri commerciali super lusso firmata dalla Dfs Duty Free. Il nuovo polmone commerciale conta 65 boutiques che prendono respiro lungo imponenti portici. Tre sono i piani che si aprono sul cortile dell’edificio, che ha mantenuto la sua struttura cinquecentesca, contaminata da un allure moderno grazie alla presenza di sale mobili rosso fuoco. Possiamo affermare che vale la pena farci una capatina anche solo per la vista mozzafiato che regala la terrazza, la più alta della città! Le foto dall’alto del Canal Grande stanno facendo il giro del mondo: #fontegodeitedeschi. Le previsioni parlano di 2 milioni di visitatori l’anno. Sicuramente il target è elevato e rivolto al turismo. Ricordate però che anche lo “shopping virtuale” ha il suo perché! 😉 L’ingresso alla terrazza panoramica è gratuito.

Leggende e fantasmi di Venezia: dal 1 aprile a fine dicembre 2017 tutti i sabati e domeniche

Attenzione attenzione! Visto il grandissimo successo di questa misteriosa passeggiata, dal 1 aprile a fine Dicembre 2017 il tour avverrà con cadenza regolare tutti i sabati e tutte le domeniche.

Affrettatevi, molte date sono già sold-out!

Una città sull’acqua non può che nascondere inaspettati segreti. Leggende e fantasmi che la popolano da milioni di anni, che veleggiano nei suoi canali senza farsi vedere. Eppure, ci sono.

Se sei un fanatico dei misteri e hai coraggio da vendere, questo tour fa al caso tuo! Pattuglierai il Sestiere di Canareggio, ascolterai oscure storie sulla laguna veneziana, sui suoi fantasmi e sulle apparizioni che continuano a turbare l’animo dei suoi abitanti…

Durata: 2 ore circa
Meeting point : 18.20 Campo San Geremia(o 17.00)
Prezzo: €15,00 a persona (il pagamento è anticipato tramite bonifico bancario)
Per prenotare clicca QUI

Culture Chanel “La donna che legge” a Ca’ Pesaro

L’universo di Coco Chanel arriva a Venezia, incorniciato nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia. La Fondazione Musei Civici a Ca’ Pesaro ospita una mostra sullo straordinario successo di una donna intramontabile che ha segnato per sempre il mondo dell’alta moda: Mademoiselle Chanel.

“Culture Chanel”, giunta al suo settimo episodio, dopo aver visitato diverse città internazionali, approda a Venezia. Visitabile dal 17 settembre 2016 all’8 gennaio 2017 è curata da Jean-Louis Froment con la collaborazione di Gabriella Belli, è realizzata con il sostegno di CHANEL.

La mostra affronta la storia singolare di Gabrielle Chanel e della sua Maison, CHANEL.
Un itinerario che attraversa il XX secolo arrivando fino ad oggi. Quadri, fotografie, gioielli, antiche lacche cinesi ed accessori e libri. Sono 350 i pezzi esposti. Libri di Omero, Platone, Virgilio, Dante, Montaigne, Mallarmé, Cocteau, dalla biblioteca parigina di Mademoiselle nella sua casa al 31 di Rue Cambon.

In mostra troverete tutto l’universo culturale della stilista che negli anni 20 ha trasformato le donne.

Di inestimabile valore e bellezza, potrete ammirare «L’enigma di Edipo e la Sfinge» arrivato dal Museo provinciale Sigismondo Castromediano di Lecce: un omaggio di alto valore culturale e simbolico alla vita dell’artista.

Non mancheranno le opere degli artisti e intellettuali amici della stilista, come Pablo Picasso, Juan Gris, George Braque, Edouard Vuillard, Jean Cocteau, Pierre Bonnard, Marcel Duchamp, Francis Picabia.
Cà Pesaro
Santa Croce, 2076, 30135 Venezia
Orari: 10.00 – 18.00

Torna il Mercatino dei Granai alla Giudecca “Power flower edition”

Lo scorso ottobre si era tenuto l’ultimo appuntamento della stagione invernale, riscuotendo come al solito successo!

Per la festa dei lavoratori, lunedì 1 maggio 2017 dalle 10.30 alle 20.00, l’Isola della Giudecca ospita la “power flower edition” del Mercatino dei Granai! La mostra mercato dell’artigianato locale, nella classica cornice degli Antichi Granai della Repubblica.

Saranno presenti 30 artigiani/artisti di bijoux, abbigliamento femminile, accessori uomo/donna, complementi d’arredo e stand enogastronomici con degustazione e vendita di prodotti locali.

A partire dalle 17.30 spazio anche all’happy hour con dj set di musica a tema (anni ’60-’70). Non mancherà l’area relax esterna, con vista sulla splendida Piazza San Marco.

E’ uno dei mercatini più fashion della laguna dove 30 artigiani e artisti si incontrano per vendere bijoux, abbigliamento femminile, accessori uomo/donna, complementi d’arredo ed molto altro.

ENTRATA LIBERA

Mostra del Cinema: Lav Diaz vince il Leone d’oro con un film di 4 ore

Spesso gli ultimi film in concorso vengono visti solo come “fanalini di coda” della Mostra, ma i giochi non sono mai fatti, come dimostra il penultimo film in programmazione di Venezia 73. che ha colpito profondamente la giuria. “ANG BABAENG HUMAYO” (THE WOMAN WHO LEFT), del filippino Lav Diaz vince così il Leone d’Oro con un film della durata di ben 4 ore…

Chi non è fuggito dalla proiezione è riuscito a farsi coinvolgere totalmente dalla forza di questo film in bianco e nero che è stato applaudito a lungo.

…“Nessuno di noi capisce davvero la vita. Non la conosciamo realmente. Questa è una delle verità fondamentali dell’esistenza. Alcuni di noi riescono a sentire che c’è una continuità, che le cose che facciamo possono essere collegate. Ma, più spesso, siamo succubi e travolti dalla casualità della vita.”

Queste le riflessioni del regista Lav Diaz, ispirato dal racconto di Tolstoj “Dio vede la verità ma non la rivela subito”, si chiede “Cosa ci forma come esseri umani?”

Questo lo spunto di indagine sulla protagonista del film, Horacia Somorostro, che percepisce la vita come una prigionia e una condanna dalla quale fuggire con difficoltà.

Ultimo film di Venezia 73. è stato “Na mlijecnom putu (On the Milky Road)”, premiato con il “Leoncino d’Oro Agiscuola”, diretto ed interpretato da Emir Kusturica e l’attrice italiana Monica Bellucci.

Altra (ed unica) italiana premiata la regista Federica Di Giacomo, premiata nella sezione Orizzonti come miglior film con “Liberami”, il documentario sull’esorcismo di oggi in Sicilia.

Ad Emma Stone la Coppa Volpi per l’interpretazione in LA LA LAND, il film di Damien Chazelle acclamato fin dal primo giorno della mostra.

Un emozionato Tom Ford riceve il gran premio della giuria, ringrazia l’italia dove, racconta, ha passato gli anni più belli della sua gioventù e tuttora la considera come sua seconda casa.

Andrei Konchalovsky divide il leone d’argento per la miglior regia a ex-aequo con Amat Escalante.

Anche la moglie di Konchalovsky, Julia Vysotskaya, attrice nel film “Paradise”, ha ricevuto un riconoscimento per la migliore interpretazione dal premio collaterale “Bisato d’Oro”. Il premio, assegnato da una giuria di critici indipendenti, è giunto ormai alla decima edizione e si propone di valorizzare il rapporto tra la Mostra del Cinema e la comunità del Lido.

“Jackie” vince il premio per la miglior sceneggiatura ma indipendentemente dai riconoscimenti, il film in odor di candidatura agli Academy promette successo al botteghino, in compagnia delle altre produzioni Hollywoodiane  “La La Land” ed i “I Magnifici 7”, di Antoine Fuqua, il film fuori concorso che ha chiuso la 73. edizione della Mostra. Sul red carpet protagonisti due bellissimi cavalli piuttosto impauriti dalle urla dei fan di Denzel Washington.

“I Magnifici 7” è un remake del classico di Akira Kurosawa del 1960, sarà nelle sale a fine settembre.

Questi i premi principali della 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica

La Giuria di Venezia 73, presieduta da Sam Mendes e composta da Laurie Anderson, Gemma Arterton, Giancarlo De Cataldo, Nina Hoss, Chiara Mastroianni, Joshua Oppenheimer, Lorenzo Vigas e Zhao Wei, dopo aver visionato tutti i 20 film in concorso, ha deciso di assegnare i seguenti premi:

LEONE D’ORO per il miglior film a:

ANG BABAENG HUMAYO (THE WOMAN WHO LEFT) 

di Lav Diaz (Filippine)

LEONE D’ARGENTO – GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:

NOCTURNAL ANIMALS 

di Tom Ford (USA)

LEONE D’ARGENTO – PREMIO PER LA MIGLIORE REGIA ex-aequo a:

Andrei Konchalovsky 

per il film PARADISE (Federazione Russa, Germania)

Amat Escalante 

per il film LA REGIÓN SALVAJE (THE UNTAMED)

(Messico, Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Svizzera)

COPPA VOLPI 

per la migliore attrice a:

Emma Stone 

nel film LA LA LAND di Damien Chazelle (USA)

COPPA VOLPI 

per il miglior attore a:

Oscar Martínez 

nel film EL CIUDADANO ILUSTRE di Mariano Cohn e Gastón Duprat

(Argentina, Spagna)

PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:

Noah Oppenheim 

per il film JACKIE di Pablo Larraín (Regno Unito)

 

PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:

THE BAD BATCH di Ana Lily Amirpour (USA)

PREMIO MARCELLO MASTROIANNI 

a una giovane attrice emergente a:

Paula Beer 

nel film FRANTZ di François Ozon (Francia, Germania)

LEONE DEL FUTURO PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA “LUIGI DE LAURENTIIS” a:

AKHER WAHED FINA (THE LAST OF US) di Ala Eddine Slim

(Tunisia, Qatar, E.A.U., Libano)

SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA 

nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.

by Diana Barrows & Enrico Marotta

Tour in gondola

Un incantevole giro in gondola lungo il Canal Grande e tra i piccoli e suggestivi canali di Venezia

Un tour che vi permetterà di vivere Venezia in un modo unico e indimenticabile: un giro in gondola lungo il Canal Grande per poi immergersi nei piccoli e suggestivi canali che da questo si dipanano, avvolti dai bellissimi palazzi che vi si affacciano. Venezia è fatta per essere vissuta dall’acqua, scorrendo lungo i canali su una barca tipica. Il gondoliere vi guiderà in questa esperienza magica e indimenticabile. IL TOUR IN PILLOLE • Imbarco dalla fermata della gondola in gruppi di max 6 persone . Patenza lungo  il Canal Grande, ammirando la famosa Basilica della Salute • Dopo aver lasciato il Canal Grande si continuerà lungo i piccoli canali molto suggestivi nel quartiere di San Marco passando a fianco al Gran Teatro la Fenice • Ritorno alla Stazione di imbarco della gondola

DURATA Approssimativamente 30 minuti TOUR GUIDATO Mattina e Pomeriggio PREZZO Dal 1 Aprile 2015 fino al 31 Ottobre 2015 Adulti: 31.00 € a persona 2 bambini: gratis

Alla scoperta dei Casoni di Caorle, un luogo per tornare indietro nel tempo

Torna indietro nel tempo e parti per un’escursione che ti lascerà a bocca aperta. Organizza una giornata alla scoperta dei Casoni di Carole, una finestra di legno e canne di bambù ti trasporterà in un nuovo mondo.
 Il fascino della laguna veneta è ricco di sorprese e di luoghi magici di esplorare. Molti poeti si sono lasciati ispirare dalla magia di Venezia e dei suoi dintorni.
Oggi vogliamo parlarvi appunto dei Casoni di Carole, antiche capanne in legno e canna palustre che un tempo venivano utilizzate dai pescatori come ricovero durante la stagione di pesca. Questi luoghi ispirarono Hemingway a tal punto da citarli nel suo romanzo “Di là dal fiume tra gli alberi”.
La via dei Casoni si può raggiungere in diversi modi. E’ possibile organizzare una gita in bici in mezzo alla natura, da Falconera si può percorrere la ciclabile che va verso nord, trovando i Casoni sulla destra.
La via dei Casoni comincia pochi metri dopo la fine della spiaggia principale e si estende nelle acque dei canali, in mezzo a fauna e flora rigogliosa.
Un’altra opzione consiste nel prendere una motonave in partenza da Caorle, oppure un’escursione organizzata. In barca è possibile ammirare i Casoni con una prospettiva magica e suggestiva.
Pensate che non tutti i veneziani sono a conoscenza di queste caratteristiche abitazioni.
I Casoni sprigionano fascino. E’ affascinante il modo con il quale si riscaldano, la loro struttura, la loro storia. Una volta il tempo era scandito dal sole, appena sorgeva iniziava la giornata di pesce, quando tramontava ci si coricava nell’attesa dell’alba del giorno dopo.
Oggi molti Casoni ospitano abitazioni private, strutture di alloggio per turisti, ittiturismi o sono stai adibiti a luoghi per visite turistico-culturali.
Un’esperienza da provare..

73a Mostra del Cinema di Venezia – 31 agosto 10 settembre

Lido di Venezia si prepara ad accogliere la 73a Mostra del Cinema di Venezia, quest’anno in programma dal 31 agosto al 10 settembre. Direttore: Alberto Barbera.

Già si vocifera che sarà l’edizione migliore degli ultimi 10 anni. Atteso un red carpet da sogno dove sfileranno attori e attrici internazionali. Jude Law, Kim Rossi Stuart, Paolo Sorrentino, Gabriele Muccino, Cate Blanchett, Natalie Portman, Michael Fassbender, Monica Bellucci e Natalie Portman sono solo alcuni nomi delle star attese per la kermesse.

Ad aprire la 73a Mostra del Cinema di Venezia Sarà sarà La Land, che vede come protagonisti Ryan Gosling e Emma Stone. Si tratta di un musical che parla di una storia d’amore ambientata nell’epoca d’oro dei film musicali. Prepariamoci a ballare!

Svelato anche il nome della madrina del Festival di Venezia 2016. La fortunata è l’attrice italiana Sonia Bergamasco.

Le sezioni del Festival del Cinema di Venezia:

Selezione ufficiale – 20 lungometraggi in prima mondiale in competizione per il Leone d’oro

Fuori concorso – Vengono presentate opere particolarmente significative, sono ammessi anche i documentari e vengono accettate fino a 18 opere

Orizzonti – Le opere della sezione Orizzonti, che possono raggiungere un numero massimo di 18, partecipano ad un concorso a se stante. Viene dato spazio a registi e tendenze emergenti

Venezia classici – Vengono presentati film restaurati

Settimana Internazionale della critica – 8 film in prima visione

Giornate degli Autori – Una rassegna di 12 film scelti in base al loro valore culturale

Premi del Festival del Cinema di Venezia:

Leone d’Oro per il miglior film
Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria
Leone d’Argento – Premio per la migliore regia
Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile
Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile
Premio per la migliore sceneggiatura
Premio Marcello Mastroianni a un giovane attore o attrice emergente
Premio Orizzonti per la miglior sceneggiatura (novità 2016)

TUTTI I FILM IN CONCORSO E FUORI CONCORSO

73. Mostra del Cinema di Venezia 2016: film in concorso e fuori concorso

Un programma ricco di spettacolo tra stelle del cinema e party esclusivi ma i veri protagonisti sono i film. Chi vincerà il Leone d’Oro 2016?

Sono 20 i film in lizza per vincere il Leone d’Oro, il premio di una delle più illustri kermesse del settore.
La Mostra del Cinema di Venezia, in programma al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre, prevede un calendario fitto di proiezioni. Oltre ai Film in concorso vi saranno altre sezioni: e Orizzonti, rivolta alle nuove tendenze ed ai registi emergenti, Film fuori concorso, pellicole di autori già affermati o che hanno già partecipato a Venezia.

Atteso a Venezia il regista italiano Paolo Sorrentino che torna nel grande schermo con The Young Pope, la miniserie dedicata, girata in parte in laguna. Durante la mostra verranno proiettate le prime due puntate.

La giuria del 2016 è presieduta dal regista Sam Menders; come volti italiani troviamo Chiara Mastroianni e Giancarlo De Cataldo.

MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2016: FILM IN CONCORSO

ANA LILY AMIRPOUR – THE BAD BATCH
Usa, 115’
Suki Waterhouse, Jason Momoa, Keanu Reeves, Jim Carrey, Giovanni Ribisi

STÉPHANE BRIZÉ – UNE VIE
Francia, Belgio, 119’
Judith Chemla, Jean-Pierre Darroussin, Swann Arlaud, Yolande Moreau

DAMIEN CHAZELLE – LA LA LAND
Usa, 127’
Ryan Gosling, Emma Stone, John Legend, J.K. Simmons, Finn Wittrock

DEREK CIANFRANCE – THE LIGHT BETWEEN OCEANS
Usa, Australia, Nuova Zelanda, 133’
Michael Fassbender, Alicia Vikander, Rachel Weisz, Emily Barclay

MARIANO COHN, GASTÓN DUPRAT – EL CIUDADANO ILUSTRE
Argentina, Spagna, 118’
Oscar Martínez, Dady Brieva, Andrea Frigerio, Nora Navas, Gustavo Garzón

MASSIMO D’ANOLFI, MARTINA PARENTI – SPIRA MIRABILIS
Italia, Svizzera, 121’ (documentario)

LAV DIAZ – ANG BABAENG HUMAYO (THE WOMAN WHO LEFT)
Filippine, 226’
Charo Santos-Concio, John Lloyd Cruz

AMAT ESCALANTE – LA REGIÓN SALVAJE
Messico, 100’
Ruth Ramos, Simone Bucio, Jesús Meza, Edén Villavicencio

TOM FORD – NOCTURNAL ANIMALS
Usa, 115’
Jake Gyllenhaal, Amy Adams, Michael Shannon, Aaron Taylor-Johnson, Isla Fisher, Laura Linney

ROAN JOHNSON – PIUMA
Italia, 98’
Luigi Fedele, Blu Yoshimi Di Martino, Sergio Pierattini, Michela Cescon, Francesco Colella

ANDREI KONCHALOVSKY – RAI (PARADISE)
Russia, Germania, 130’
Julia Vysotskaya, Christian Clauss, Philippe Duquesne, Victor Sukhorukov, Peter Kurt

MARTIN KOOLHOVEN – BRIMSTONE
Paesi Bassi, Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Svezia, 148’
Dakota Fanning, Guy Pearce, Emilia Jones, Kit Harington, Carice Van Houten

EMIR KUSTURICA – NA MLIJECNOM PUTU (ON THE MILKY ROAD)
Serbia, Gran Bretagna, Usa, 125’
Monica Bellucci, Emir Kusturica, Sloboda Micalovic, Predrag Manojlovic

PABLO LARRAÍN – JACKIE
Usa, Cile, 95’
Natalie Portman, Peter Sarsgaard, Greta Gerwig, John Hurt

TERRENCE MALICK – VOYAGE OF TIME
Usa, Germania, 90’ (documentario)
Cate Blanchett

CHRISTOPHER MURRAY – EL CRISTO CIEGO
Cile, Francia, 85’
Michael Silva, Bastian Inostroza, Ana Maria Henriquez, Mauricio Pinto

FRANÇOIS OZON – FRANTZ
Francia, Germania, 113’
Pierre Niney, Paula Beer, Marie Gruber, Ernst Stötzner, Cyrielle Claire

GIUSEPPE PICCIONI – QUESTI GIORNI
Italia, 120’
Margherita Buy, Marta Gastini, Laura Adriani, Maria Roveran, Caterina Le Caselle, Filippo Timi

DENIS VILLENEUVE – ARRIVAL
Usa, 116’
Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg

WIM WENDERS – LES BEAUX JOURS D’ARANJUEZ (3D)
Francia, Germania, 97’
Reda Kateb, Sophie Semin, Jens Harzer, Nick Cave
EVENTI SPECIALI

“The Young Pope” Episode 1 & 2 – dir. Paolo Sorrentino
“Planetarium” – dir. Rebecca Zlotowski
PROGRAMMI SPECIALI

AMBROGIO CRESPI – SPES CONTRA SPEM – LIBERI DENTRO
Italia, 70’ (documentario)

THOMAS KOOLHAAS – REM
Usa, 75’ (documentario)

LORENZO VIGAS – EL VENDEDOR DE ORQUÍDEAS
Venezuela, Messico, 75’ (documentario)

MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 2016: FILM FUORI CONCORSO

BRUNO CHIARAVALLOTI, CLAUDIO JAMPAGLIA, BENEDETTA ARGENTIERI – OUR WAR
Italia, Usa, 68′ (documentario)

KASPER COLLIN – I CALLED HIM MORGAN
Svezia, Usa, 91′ (documentario)

ANDREW DOMINIK – ONE MORE TIME WITH FEELING (3D)
Gran Bretagna, 112′
Nick Cave

PHILIPPE FALARDEAU – THE BLEEDER
Usa, Canada, 93′
Liev Schreiber, Naomi Watts, Elisabeth Moss, Ron Perlman, Jim Gaffigan, Pooch Hall

ANTOINE FUQUA – THE MAGNIFICENT SEVEN
Usa, 130’
Denzel Washington, Chris Pratt, Ethan Hawke, Vincent D’Onofrio, Byung-Hun Lee, Peter Sarsgaard

MEL GIBSON – HACKSAW RIDGE
Usa, Australia, 131′
Andrew Garfield, Vince Vaughn, Teresa Palmer, Sam Worthington, Luke Bracey

NICK HAMM – THE JOURNEY
Gran Bretagna, 94′
Timothy Spall, Colm Meaney, Freddie Highmore, John Hurt, Toby Stephens

BENOÎT JACQUOT – À JAMAIS
Francia, Portogallo, 86′
Mathieu Amalric, Julia Roy, Jeanne Balibar

YASUSHI KAWAMURA – GANTZ:O
Giappone, 95′ (film d’animazione)

JEE WOON KIM – MILJEONG (THE AGE OF SHADOWS)
Corea del Sud, 114′
Song Kang-ho, Gong Yoo, Han Ji-Min
ORIZZONTI

DORIA ACHOUR – LE RESTE EST L’OEUVRE DE L’HOMME
Francia, Tunisia, 14′
Houssin Benwarda, Anissa Daoud

RAÚL ARÉVALO – TARDE PARA LA IRA
Spagna, 92′
Antonio de la Torre, Luis Callejo, Ruth Díaz

BIBHUSAN BASNET, POOJA GURUNG – DADYAA
Nepal, Francia, 17′
Parimal Damai, Lachhima Damai

MAURIZIO BRAUCCI – STANZA 52
Italia, 13′
Vincenza Modica

PETER BROSENS, JESSICA WOODWORTH – KING OF THE BELGIANS
Belgio, Paesi Bassi, Bulgaria, 94′
Peter Van den Begin, Lucie Debay, Titus De Voogdt, Bruno Georis

RAMA BURSHTEIN – LAAVOR ET HAKIM (THROUGH THE WALL)
Israele, 110′
Noa Koler, Amos Tamam, Oz Zehavi

CHIARA CASELLI – MOLLY BLOOM
Italia, 20′
Chiara Caselli, Enrico Carotenuto, Elisabetta de Vito, Lilian Sassanelli, Nicole Guerzoni, Lorenzo Ciambrelli

FEDERICA DI GIACOMO – LIBERAMI
Italia, Francia, 89′
(documentario)

MAMADOU DIA – SAMEDI CINEMA
Senegal, 11′
Fallou Keita, Assane Lo, Saikou Lo, Penda Daly Sy

REHA ERDEM – KOCA DÜNYA (BIG BIG WORLD)
Turchia, 100′
Ecem Uzun, Berke Karaer

LUCA FERRI – COLOMBI
Italia, 20′
Giovanni Colombi, Annunciata Decò, Dario Bacis

BAYU PRIHANTORO FILEMON – ON THE ORIGIN OF FEAR
Indonesia, 12′
Pritt Timothy

GIOVANNI FUMU – GOOD NEWS
Corea del Sud, Italia, 17′
Eun U, Soonwoo Kwak

FLURIN GIGER – RUAH
Svizzera, 18′
Fabian Villiger, Christina Brandenberg, Annina Walt, Mona Petri, Jürg Plüss

WEI HU – CE QUI NOUS ÉLOIGNE
Francia, 18′
Camille Debray, Isabelle Huppert, Nai An, André Wilms, Zhang Xianmin

KEI ISHIKAWA – GUKOROKU
Giappone, 120′
Tsumabuki Satoshi, Mitsushima Hikari

SARA KERN – SRECNO, ORLO! (GOOD LUCK, ORLO!)
Slovenia, Croazia, Austria, 14′
Tin Vulovic, Primož Pirnat, Nina Ivanišin, Tin Marn

KARL LEMIEUX – MAUDITE POUTINE
Canada, 91′
Jean-Simon Leduc, Martin Dubreuil

JUAN PABLO LIBOSSART – AMALIMBO
Svezia, Estonia, 15′
Margaretha Ulfendahl, Anna Odell

JAKE MAHAFFY – MIDWINTER
Usa, Nuova Zelanda, 17′
Jill Larson, Eleanor Hutchins

MARCELO MARTINESSI – LA VOZ PERDIDA
Paraguay, Venezuela, Cuba, 11′
Librada Martinez, Cinthia Quiñonez, Raulito Cáceres

MARCO MARTINS – SÃO JORGE
Portogallo, Francia, 112’
Nuno Lopes, Mariana Nunes, David Semedo

BILL MORRISON – DAWSON CITY: FROZEN TIME
Usa, Francia, 112’
(documentario)

KATELL QUILLÉVÉRÉ – RÉPARER LES VIVANTS
Francia, Belgio, 103′
Tahar Rahim, Emmanuelle Seigner, Anne Dorval, Bouli Lanners, Kool Shen

DEEPAK RAUNIYAR – WHITE SUN
Nepal, Usa, Qatar, Paesi Bassi, 87′
Dayahang Rai, Asha Magrati, Rabindra Singh Baniya, Sumi Malla, Amrit Pariyar

PARVIZ SHAHBAZI – MALARIA
Iran, 100′
Saghar Ghanaat, Saed Soheili, Azarakhsh Farahani, Azadeh Namdari

CHAI SIRIS – 500,000 PEE (500,000 YEARS)
Tailandia, 15′
Montree Reun-ngeun

GASTÓN SOLNICKI – KÉKSZAKÁLLÚ
Argentina, 72′
Laila Maltz, Katia Szechtman, Lara Tarlowski, Natali Maltz, Maria Soldi, Pedro Trocca, Denise Groesman

TIM SUTTON – DARK NIGHT
Usa, 85′
Robert Jumper, Anna Rose Hopkins, Eddie Cacciol, Rosie Rodriguez, Karina Macias, Aaron Purvis

ANDREI TANASE – PRIMA NOAPTE (FIRST NIGHT)
Romania, Germania, 17′
Alfredo Minea, Cristiana Luca, Mimi Branescu, Elvira Deatcu

FIEN TROCH – HOME
Belgio, 103′
Sebastian Van Dun, Mistral Guidotti, Loïc Batog, Lena Suijkerbuijk, Karlijn Sileghem, Els Deceukelier, Robby Cleiren

RONNY TROCKER – DIE EINSIEDLER
Germania, Austria, 110′
Andreas Lust, Ingrid Burkhard, Orsi Toth

MICHELE VANNUCCI – IL PIÙ GRANDE SOGNO
Italia, 97′
Mirko Frezza, Alessandro Borghi, Vittorio Viviani, Milena Mancini, Ivana Lotito, Ginevra De Carolis

NICHOLAS VERSO – BOYS IN THE TREES
Australia, 112’
Toby Wallace, Gulliver McGrath, Mitzi Ruhlmann, Justin Holborow

BING WANG – KU QIAN (BITTER MONEY)
Hong Kong, Francia, 120′
(documentario)
BIENNALE COLLEGE

ALESSANDRO ARONADIO – ORECCHIE
Italia, 90’
Daniele Parisi, Silvana Bosi, Masaria Colucci, Sonia Gessner, Francesca Antonelli, Re Salvador

SHUBHASHISH BHUTIANI – MUKTI BHAWAN (HOTEL SALVATION)
India, 103’
Adil Hussain, Lalit Behl, Geetanjali Kulkarni, Palomi Ghosh, Navnindra Behl, Anil K Rastogi

SOFIA BROCKENSHIRE – UNA HERMANA (ONE SISTER)
Argentina, 68’
Sofía Palomino, Adriana Ferrer, Saúl Simonet, Sebastián Carbone, Mateo Giménez

JORGE THIELEN ARMAND – LA SOLEDAD
Venezuela, 85’
José Dolores López, Marley Alvillaes López, Adrializ López Jorge, Thielen Hedderich, Maria del Carmen, Agamez Palomino
FUORI CONCORSO ORIZZONTI

“Dark Night” – dir. Tim Sutton
CINEMA NEL GIARDINO

MARCOS CARNEVALE – INSEPARABLES
Argentina, 108’
Oscar Martínez, Rodrigo de la Serna

FRANCESCO CARROZZINI – FRANCA: CHAOS AND CREATION
Italia, Usa, 80’
(documentario)

JAMES FRANCO – IN DUBIOUS BATTLE
Usa, 110’
Bryan Cranston, Ed Harris, James Franco, Josh Hutcherson, Nat Wolff, Robert Duvall, Sam Shepard, Selena Gomez

KIM KI-DUK – GEUMUL (THE NET)
Corea del Sud, 114’
Ryuu Seung-bum, Lee Won-gun, Kim Young-min

GABRIELE MUCCINO – L’ESTATE ADDOSSO
Italia, 103’
Brando Pacitto, Matilda Lutz, Taylor Frey, Joseph Haro

CHRIS RENAUD, YARROW CHENEY – THE SECRET LIFE OF PETS (3D)
Usa, 90’
(film d’animazione)

MICHELE SANTORO – ROBINÙ
Italia, 91’
(documentario)

LAURIE SIMMONS – MY ART
Usa, 86’
Laurie Simmons, Lena Dunham, Parker Posey
VENEZIA CLASSICI – Selezione di film classici restaurati e di documentari sul cinema

ASHIM AHLUWALIA – EVENTS IN A CLOUD CHAMBER [DOCUMENTARI]
India, 20’ (documentario)

WOODY ALLEN – MANHATTAN (1979)
Usa, 97’
Woody Allen, Diane Keaton, Mariel Hemingway

ALESSANDRO BIGNAMI – E VENNE L’UOMO – UN DIALOGO CON ERMANNO OLMI [DOCUMENTARI]
Italia, 47’ (documentario)

NOEL BLACK – PRETTY POISON (DOLCE VELENO, 1968)
Usa, 89’
Anthony Perkins, Tuesday Weld, Beverly Garland

MARCO BONFANTI – BOZZETTO NON TROPPO [DOCUMENTARI]
Italia, 75’ (documentario)

ROBERT BRESSON – L’ARGENT (IL DENARO, 1983)
Francia, Svizzera, 83’
Christian Patey, Sylvie Van den Elsen, Michel Briguet

LUIGI COMENCINI – TUTTI A CASA (1960)
Italia, Francia, 115’
Alberto Sordi, Serge Reggiani, Carla Gravina

STEFANO DELLA CASA, FRANCESCO FRISARI – PERCHÉ SONO UN GENIO! LORENZA MAZZETTI [DOCUMENTARI]
Italia, 61’ (documentario)

NICK EBELING – ALONG FOR THE RIDE [DOCUMENTARI]
Usa, 90’ (documentario)

MARCO FERRERI – BREAK UP. L’UOMO DEI CINQUE PALLONI (1965)
Italia, Francia, 85’
Marcello Mastroianni, Catherine Spaak, Ugo Tognazzi

SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA – Rassegna di 7 film – opere prime – autonomamente organizzata da una commissione nominata dal SNCCI

MARCO BELLOCCHIO – PAGLIACCI [EVENTO SPECIALE – CORTOMETRAGGIO D’APERTURA]
Italia, 18’
Lucia Ragni, Luca Micheletti, Federica Fracassi, Rebecca Liberati, Corrado Invernizzi, Mino Manni

FATIMA BIANCHI – NOTTURNO
Italia, 15’
Claudia Consonni, Rosaria Girotti, Giovanna Gossi, Laura Morelli, Carmen La Corte, Elisabetta Sisti, Florinda Trombetta

VINCENT BIRON – PRANK
Canada, 78’
Etienne Galloy, Constance Massicotte, Simon Pigeon, Alexandre Lavigne

RICCARDO CARUSO, ROBERTO TENACE, LUIGI LOMBARDI, ELISABETTA FALANGA – DODICI PAGINE
Italia, 13’
Vittoria Araldi, Claudio Guain, Davide Bellofiore, Michele Galasso

MARIA GIOVANNA CICCIARI – ATLANTE 1783
Italia, 20’

IRENE DIONISIO – LE ULTIME COSE
Italia, Svizzera, Francia, 85’
Fabrizio Falco, Roberto De Francesco, Christina Rosamilia, Alfonso Santagata, Salvatore Cantalupo, Anna Ferruzzo, Nicole De Leo, Maria Eugenia D’Aquino, Margherita Coldesina, Matteo Polidoro

EDOARDO FERRARO – COLAZIONE SULL’ERBA
Italia, 14’
Riccardo Pandolfi, Giacomo Bottoni, Francesco Melchiorri, Giorgia Torregrossa, Davide Dentamaro

ROSSELLA INGLESE – VANILLA
Italia, 13’
Carolina Dovera, Eriberto Peruzzo, Mariangela Di Paolo, Antonio Iurino, Oscar Genovese

KEYWAN KARIMI – DRUM
Francia, Iran, 95’
Amirreza Naderi, Sara Gholizade, Akbar Zanjanian, Elyas Rasouli, Honaramooz, Ardalan Haji Rahim, Ahmad Ghoorchi, Ali Farschchi, Mohammad Safajouyi

CHIARA LEONARDI – ALICE
Italia, 14’
Francesca Leonardi, Sofia Leonardi, Chiara Leonardi, Massimo Leonardi, Elena Bonati

La leggenda del Ponte del Diavolo di Torcello

A Torcello esiste un ponte, chiamato Il Ponte del Diavolo, un nome che, per altro, non ha delle origini certe. C’è chi dice che Diavoli fosse il soprannome di una famiglia locale, ma c’è anche chi racconta una leggenda, che ha come protagonisti, una strega, un giovane austriaco, una giovane ragazza e il diavolo in persona.

LA LEGGENDA DEL PONTE DEL DIAVOLO DI TORCELLO

La leggenda narra che durante l’invasione austriaca, una ragazza veneziana si innamorò di un ufficiale dell’esercito, la loro unione però non era ben vista dalla famiglia di lei, che fece di tutto per evitare che la loro storia d’amore continuasse. La ragazza venne allontanata da Venezia, fino a che non ricevette la notizia che il suo giovane amato era stato assassinato da mano ignota. Presa dalla disperazione smise di mangiare, stava abbandonando sè stessa alla morte, quando un amico di famiglia le consigliò di andare da una strega di sua conoscenza.

IL PATTO CON IL DIAVOLO

La strega incontrò la giovane e stipulò un patto con il diavolo: le anime di 7 bambini cristiani, morti prematuramente, in cambio del giovane austriaco. Il luogo pattuito per l’incontro è il ponte di Torcello. Le due donne raggiunsero l’isola in barca e una volta scese sul lato destro del Ponte del Diavolo, la strega diede una candela accesa alla ragazza ed una moneta d’oro. Era il suo turno.  La ragazza attraversò il ponte, la strega invocò il demone che, appena vide la ragazza, sputò la chiave dello spazio e del tempo, in acqua, prendendo in cambio la moneta d’oro. In quel momento dall’altra parte del ponte apparve il giovane austriaco, la ragazza lo raggiunse e spense la candela. L’oscurità mostrò loro la strada per una vità felice. La strega ancora doveva saldare il suo debito e si accordò con il demone per la consegna delle anime: il 24 dicembre era il giorno pattutito. Tornata a casa, però, la strega fu uccisa da un giovane che aveva assistito alla scena e che voleva salvare le anime di questi poveri bambini. Il diavolo si presentò all’appuntamento, senza sapere le sorti che erano toccate alla strega e così, da quel giorno, ogni anno il 24 dicembre, il diavolo si presenta al Ponte del Diavolo di Torcello per riscuotere il suo pagamento, sotto forma di gatto nero.

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3 motivi per amare il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo

Personalmente ho sempre amato i carciofi, ma essendo veneziana, non posso non amare, in particolar modo, il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo.
Sant’Erasmo è la più grande isola della laguna veneta, famosa per essere l’orto di Venezia, qui, infatti, la densità di abitanti per chilometro quadrato è bassissima, proprio per la presenza di grandi distese di campi, tra cui quelle dedicate al raccolto del famoso Carciofo Violetto di Sant’Erasmo.
Se parlerete con la gente del posto, probabilmente vi sapranno elencare migliaia di motivi per amare il Carciofo di Sant’Erasmo, io ve ne dico 3, quelli per cui io ho sviluppato una sorta di dipendenza da “castraura”.

1. SI PUÒ MANGIARE CRUDO

La “castraura”, vale a dire il primo germoglio del carciofo, è talmente buono e tenero, che si può mangiare crudo. Se vi trovate a Sant’Erasmo nel periodo della sua raccolta, intorno a maggio, potrete provare l’ebbrezza di mangiarlo appena dopo essere stato raccolto. Un’esperienza gastronomica da fare, ma se lo preferite, ve lo consiglio anche con un filo d’olio e del limone tagliato a listarelle.

2. È BUONISSIMO IN QUALSIASI MODO LO SI CUCINI

Il secondo motivo per amare il Carciofo Violetto di Sant’Erasmo, secondo me, è il fatto che in qualsiasi modo lo si cucini. Fritto, nel risotto, in un pasticcio, in padella e chi più ne ha più ne metta e se avete occasione, cercate di andare alla Festa del Carciofo Violetto, che si tiene, solitamente, agli inizi di Maggio, qui potrete provarlo in diversi modi, cucinato dalla gente locale che di sicuro, conosce i segreti della sua cucina. La novità di quest’anno era la birra al Carciofo!

3. È UN PRESIDIO SLOWFOOD

Essendo una coltura locale e tipica, esclusivamente, della zona di Sant’Erasmo e poche altre della laguna di Venezia, è diventata un presidio Slow Food, è, quindi, un prodotto salvaguardato e difeso dal degrado ambientale e dalla minaccia dell’agricoltura industriale. Il Carciofo Violetto è un prodotto unico nel suo genere e tutto da assaggiare. Fidatevi!

Lio Piccolo: il paradiso dei fenicotteri rosa nella laguna di Venezia

Se cercate un luogo tranquillo, dove la natura è ancora padrona dei proprio spazi, e dove si respira comunque l’atmosfera veneziana, dovete andare a visitare Lio Piccolo, località che si trova vicino a Cavallino-Treporti.

Sono stata a Lio Piccolo in un pomeriggio di primavera, quando la natura comincia a risvegliarsi, le piante iniziano a far spuntare i primi fuori e gli animali escono allo scoperto, dopo un lungo inverno.

Dopo essere arrivata lì in auto, ho proseguito a piedi, seguendo il sentiero, percorribile anche in bicicletta, che si snoda tra le paludi e i terreni coltivati.
Lio Piccolo si presenta così, con una piccola piazza, una chiesetta e un campanile di origine armena, che ora è possibile visitare. Non dimenticatevi di lasciare un’offerta però!

Da qui vi consiglio di prendervi un paio d’ore per voi e passeggiare, cercando di ascoltare il silenzio, rotto solamente dal canto degli uccelli e dai rumori della natura, magari una ruota della bicicletta che, in lontananza, scivola sulla strada sterrata.

Lio Piccolo è un paradiso che si nasconde dietro Cavallino-Treporti, un luogo dove ci si stupisce ad ogni angolo per la bio-diversità presente qui, ma soprattutto, vi stupirete per la presenza dei fenicotteri rosa! Esatto, avreste mai detto di poter vedere dei fenicotteri rosa in Veneto? Io no, eppure ci sono e sono liberi, liberi di starsene in piedi su una zampa sola mentre il sole sta calando e liberi di potersi levare in volo e guardarsi la laguna dall’alto.

Forse troppo spesso ci dimentichiamo di quanto il nostro territorio possa offrirci, eppure, è tutto a portata di mano, soprattutto se avete una bicicletta e tanta voglia di scoprire un Veneto che in tanto non si aspettano.

Un ultimo consiglio, se avrete l’occasione di passare per Lio Piccolo, prendetevi del tempo, non giratelo di corsa, dedicate un giorno a voi stessi e immergetevi in un natura che, come sempre, sa stupire.

Elisa Pasqualetto

Le vere origini di Venezia: la città di Altino

Tutti conoscono la storia di Venezia, dal suo più alto momento di gloria alla sua tragica caduta sotto Napoleone Bonaparte, ma cosa sappiamo di Venezia, prima di tutto questo? La fondazione di Venezia risale al 421, ma cos’è successo prima? Per conoscere la storia delle origini di Venezia, però, bisogno fare un bel passo indietro e anche uno in terraferma, perché tutto parte proprio da qui.

LA FLORIDA CITTA’ DI ALTINO

Vi dice niente il nome Altino? Assomiglia un po’ a Quarto d’Altino, infatti, ai tempi dei romani qui esisteva una florida città chiamata Altino, che deve la sua fortuna proprio alla Laguna di Venezia. Recenti studi hanno scoperto che la città di Altino, dopo essere stata annessa all’impero romano, ha conosciuto un periodo ricco e di sviluppo, gli stessi scrittori del tempo come Plinio il Vecchio, testimoniano un’economia fiorente, specie nel commercio della lana, nella pesca dei canestrelli e l’allevamento di vacche da latte. Per certi versi, Altino, assomigliava un po’ a Venezia, essendo vicina alla laguna era attraversata da canali, sormontati da ponti, nei testi antichi si racconta di come moltissime attività venissero svolte in barca. La città di Altino non era un piccolo paese, come si può pensare, gli scavi archeologici, infatti, hanno rivelato la presenza di moltissimi edifici, tra cui un teatro e un anfiteatro che, come dimensioni, è paragonabile all’arena di Verona. Non mancavano poi i templi e il municipio.

LA CADUTA DI ALTINO E LA NASCITA DI VENEZIA

Con l’arrivo degli Unni e di Attila, gli abitanti di Altino dovettero scappare, sfruttando una conoscenza che gli invasori non potevano avere: la navigazione in laguna. Gli abitanti di Altino si nascosero sulle isole della laguna veneta, una delle prima fu Torcello, e piano piano ricostruirono le proprie vite, i propri palazzi, dopo tutto da una città florida come Altino, non poteva nascere qualcosa dalle grandi potenzialità. Molti dei marmi utilizzati per la costruzione dei Palazzi veneziani provengono proprio da qui, da Altin, che in un certo senso è come se rinascesse dalle macerie, come una fenice, si trasformasse, diventando più forte e più bella, e cambiasse il suo nome, dando origine a quella che sarà una delle prima repubbliche d’Europa: La Repubblica di Venezia. A testimonianza di ciò, ad Altino, si può visitare il Museo Archeologico. Elisa Pasqualetto

Lo chef stellato Oldani e Berlucchi, “Ambasciatori del gusto italiano” ad Expo 2015

Il Franciacorta è l’official sparkling wine dell’Esposizione universale, attività ed eventi, sia a Milano che in Franciacorta, per far conoscere ai visitatori il vino ed il territorio.

Come ricorda Giuseppe Sala (Amministratore Delegato di Expo 2015) < l’obiettivo di Expo Milano 2015 è di presentare e valorizzare le eccellenze italiane e sicuramente il Franciacorta rappresenta un prodotto di alto livello qualitativo che sta ottenendo da tempo un grande successo in tutto il mondo >. Casa Berlucchi, è protagonista di alcune iniziative dentro e fuori Expo: a rappresentarla, tre cuvée ’61, i Franciacorta che nel nome riportano l’anno di nascita del primo Franciacorta, come ricorda Cristina Ziliani: «Mio padre Franco, l’enologo che nel 1961 creò il primo Franciacorta, ha sempre creduto nell’enoturismo, e sin dagli anni Settanta apriva le cantine per visite guidate e degustazioni: l’itinerario includeva palazzo Lana Berlucchi, dimora seicentesca di fondazione tardo medievale e nobile residenza di Guido Berlucchi….» Palazzo Lana in questi giorni ha offerto ancora una volta un’esperienza emozionante ai visitatori, ospiti dell’ “aperitivo POP”, iniziativa nell’ambito del programma “Franciacorta in cantina” che prevedeva la visita delle splendide cantine di Borgonato e la degustazione di finger food, creati appositamente da Davide Oldani per l’abbinamento con i tre cuvée “’61”. Davide Oldani è uno degli undici “chef ambassador” designati dall’Expo impegnati a diffondere i valori legati al tema dell’Esposizione Universale: Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita. Propone una cucina “pop”, semplice ma sorprendente. Durante l’evento a palazzo Lana Berlucchi, lo chef mi ha parlato a lungo della cura del dettaglio e della fondamentale scelta degli ingredienti e della preparazione. Semplicità come sinonimo di bontà degli ingredienti ed accessibilità, questo spiega in parte il grande successo del suo chiosco interno ad Expo che si chiama “Zafferano e Riso” che propone pochi ma curatissimi piatti a base di tre ingredienti tipici della cucina milanese: panettone, riso e zafferano. «…Lo zafferano è l’ingrediente che io ho scelto per rappresentare Expo. L’ho scelto perché è un profumo che a me piace molto e soprattutto perché mi ricorda la mia infanzia, con il vecchio risotto giallo o riso alla milanese». Fino al termine di Expo le cantine di Borgonato in Franciacorta sono sempre aperte per visite e degustazioni (www.berlucchi.it/visita-in-cantina/) L’incontro tra il Berlucchi ed Oldani è stato straordinariamente piacevole, suggerisco di visitare il chiosco dello chef stellato all’Expo e di provare il suo riso e zafferano (a prezzi molto accessibili), oppure al suo ristorante D’O di Cornaredo, alle porte di Milano. …naturalmente accompagnando il tutto con lo splendido bollicine ’61! Diana Barrows

Su venezia.net tanti nuovi servizi a portata di click

Volete fare un giro in gondola o comprare il biglietto di un museo a casa vostra, prima di partire per la vacanza a Venezia? Ora potete!

Una magica serenata in gondola tra i canali di Venezia, la visita guidata tra le sontuose sale di Palazzo Ducale, i biglietti per entrare nei raffinati palazzi veneziani nonché sedi museali d’eccezione. Questi sono i nuovi servizi messi a disposizione dal portale venezia.net, che da sempre fornisce un’informazione dettagliata su tutto quello che succede in Laguna – eventi, folklore, concerti, spettacoli, manifestazioni – oltre a offrire tutto quello che serve sapere durate una vacanza a Venezia. I nuovi prodotti in vendita sul portale sono di altissima qualità e sono sicuramente una valida opportunità per chi non vuole perdere tempo. Potete decidere comodamente da casa cosa acquistare prima del vostro viaggio, ed essere sicuri di non incorrere in fregature o di dover contrattare servizi poco professionali in mezzo alla folla nelle numerose – forse troppe – banchine sulle rive. Il giro in gondola è sicuramente molto scontato ma continua ad avere un fascino del tutto particolare, permettendo a chi ne usufruisce di vivere Venezia da una prospettiva unica, dall’acqua con miriadi di eleganti e raffinati palazzi che si specchiano nei suoi canali. La visita guidata a Palazzo Ducale vi permetterà di conoscere i misteri del meraviglioso edificio dove per secoli i patrizi veneziani detenevano le redini del potere e impartivano la giustizia. Venezia non è bella solo dall’esterno, lungo i canali, è suggestiva anche nei suoi interni. L’occasione per visitarne di incredibili è sicuramente entrare nei suoi innumerevoli musei, palazzi e gallerie. Dato l’enorme quantitativo di turisti che affollano la città in tutte le stagioni dell’anno, anche in quel caso è sicuramente opportuno acquistare prima i biglietti tranquillamente online. Sul nostro portale, per esempio, con pochi clicks potrete comprare il biglietto per vedere tutti i Musei di Piazza San Marco il Palazzo Ducale, il Museo Correr, il Museo Archeologico Nazionale e le Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana, evitando lunghi tempi di attesa agli ingressi. Potrai acquistare i biglietti anche per altri Musei, in un attimo, online, comodamente seduti sul divano di casa vostra. Scoprili qui

Prosecco di Conegliano Valdobbiadene: grandiosa vendemmia per il 2015

Tra i colli di Conegliano e Valdobbiadene sta per cominciare la vendemmia 2015: un’annata d’eccezione!

Un andamento climatico favorevole durante l’estate 2015 stanno per aprire le porte ad una vendemmia di grande soddisfazione per i produttori del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene. Nell’area del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore si preannuncia una delle migliori vendemmie  degli ultimi anni. È  al via, dunque, una delle fasi più affascinanti della produzione di questo spumante Docg venduto in oltre 80 Paesi, con un valore al consumo di 515 milioni di euro. Il periodo della raccolta, infatti, è uno dei momenti in cui le colline del Prosecco Superiore mostrano tutta la loro unicità. In questo territorio, che richiede annualmente 600 – 800 ore di lavoro manuale per ogni ettaro, la vendemmia è eroica: basta guardare i panorami del Cartizze per rendersene conto o osservare il lavoro di chi si mette all’opera tra i filari, tra cassette da trasportare a mano e invenzioni originali messe in atto dalle diverse cantine, come l’utilizzo di monorotaie che percorrono le scoscese distese tra Conegliano e Valdobbiadene. Il tutto in una denominazione dalla storia secolare, come testimoniano viti centenarie, che è sempre più attenta all’ambiente applicando la lotta integrata e ricerche innovative, tutte indirizzate a una maggiore sostenibilità della coltivazione della vite e alla conservazione della biodiversità di flora e fauna presente nei vigneti. Le attese per la qualità della nuova annata quest’anno regaleranno ancora più entusiasmo. L’ondata di caldo che ha interessato la zona da metà luglio, ha provocato qualche apprensione, ma allo stesso tempo ha concentrato l’attività della vite sulla maturazione dei grappoli.  Le ultime piogge, inoltre, hanno riportato l’annata nelle condizioni ideali per una vendemmia di alto livello. Da Venezia fare un giro per le magiche coline dove nasce questo invidiabile Vino è un attimo. Approfittatene!   

Serenata in Gondola

La serenata in gondola: un modo unico di vivere la magia di Venezia

Scoprire Venezia e la sua magia scivolando tra i canali circondati dai bellissimi edifici che vi si affacciano, al suono della musica, è sicuramente il modo migliore per vivere appieno la suggestione della città. Prenotare una Serenata in Gondola è la scelta perfetta per cogliere la bellezza di Venezia da un punto di vista d’eccezione: l’acqua che ne costituisce l’elemento più caratteristico. La gondola e le sonorità delle canzoni tradizionali vi trasporteranno nel passato, quando era l’unico mezzo per muoversi tra i canali, usato dai nobili veneziani per raggiungere qualsiasi posto in città. Un vero gondoliere vi spiegherà tutto quello che vedrete, facendovi capire meglio l’atmosfera di quei tempi. Caratteristiche del Tour Partenza dalla Banchina di Santa Maria del Giglio, vicino a Piazza San Marco. Ogni gondola può trasportare fino a 6 persone. E’ possibile aggiungere più gondole. Una barca a motore coi musicisti diffonderà le canzoni tipiche.      

TERMINI E CONDIZIONI Tour soggetto a un minimo di passeggeri Il Tour può venire cancellato improvvisamente incaso di condizioni meteo avverse

DURATA Approssimativamete 35 minuti

TOUR GUIDATO Tardo Pomeriggio

PREZZO AdultI: 41.00 € per persona

STAGIONALITA’ Da aprile a ottobre

PUNTO DI PARTENZA Banchina Santa Maria del Giglio, di fronte al Gritti Palace

Visita guidata a Palazzo Ducale

Visita guidata dell’incredibile Palazzo Ducale: la culla del potere della Repubblica di Venezia

La visita guidata che vi proponiamo vi permetterà di ammirare gli spettacolari interni di Palazzo Ducale e, passando attraverso il Ponte dei Sospiri, anche le Prigioni. Si entra a Palazzo Ducale, capolavoro dell’architettura gotica a Venezia, attraverso la Porta del Frumento sul lungolaguna. Il complesso monumentale è stato il simbolo e centro della vita politica e amministrativa della Repubblica Serenissima. Un tempo residenza del Doge, sede del governo e della corte di giustizia e delle carceri, il Palazzo è stato per secoli il simbolo della ricchezza e del potere della Repubblica di Venezia. IL TOUR IN PILLOLE • Si entra a Palazzo Ducale attraverso il suggestivo cortile interno circondato dai quattro facciate monumentali. Si sale al primo piano attraverso la magnifica Scalinata dei Giganti, arricchita da enormi statue di marmo di Marte e Nettuno di Jacopo Sansovino • Un’occasione per ammirare le sale impressionanti e la magnifica Sala del Maggior Consiglio, arricchite dai capolavori di Tintoretto, Veronese, Tiziano e Palma il Giovane. • Attraverso il Ponte dei Sospiri si entra poi nelle celle tristi e desolate del Palazzo delle Prigioni DURATA circa. 1 ora VISITA GUIDATA Mattina PREZZO Dal 1 aprile 2015 fino al 31 Ottobre 2015 Adulti: 34,00 € a persona I bambini sotto i 6 anni: gratuito (prenotazione sotto infantile) INCLUSO Ingresso al Palazzo Ducale saltando la fila

GOCO SPA a Venezia! Immersa nel verde dell’Isola delle Rose

Apre GOCO SPA a Venezia nella meravigliosa Isola delle Rose, immersa nei giardini del nuovo JW Marriott Venice Resort & Spa

Situata nel complesso di strutture recentemente restaurate per ospitare il nuovo JW Marriott Venice Resort & Spa, GOCO SPA di Venezia è stata realizzata in collaborazione con lo studio di architetti e interior designer Matteo Thun & Partners.
La SPA, con una superficie complessiva di 1.750 m², è la più grande di Venezia ed ha una posizione privilegiata per ammirare la laguna e la città da comodi lettini.

La Spa comprende 6 sale per i trattamenti con terrazzo privato esterno e due speciali suite per trattamenti viso all’avanguardia. A disposizione degli ospiti hammam, due tipi di sauna (una tradizionale e una di sale), docce emozionali e una sala da tè.

Per chi cerca maggiore riservatezza potrà prenotare la “Spa Suite” affacciata sulla laguna. Pensata come una “spa nella spa” con lounge, doccia con bagno turco, due lettini riscaldati per i trattamenti e terrazza esterna con vista sulla Laguna.

GOCO SPA di Venezia offre trattamenti e massaggi che sono una sapiente fusione di tecniche occidentali e orientali; il meglio di entrambe le tradizioni per dare il massimo del benessere e relax ai propri ospiti.

Ovviamente la GOCO SPA a Venezia è aperta al pubblico veneziano, quindi non riservata solo agli ospiti dell’Hotel JW Marriott Venice Resort & Spa.

E’ possibile raggiungere l’Isola sia con la propria imbarcazione, sia da utilizzando il servizio Navetta dell’hotel che parte da P.zza San Marco (il pontile è di fronte ai Giardinetti Reali).

Traversata a nuoto in staffetta da Pirano a Venezia

Sull’antica rotta del Sale delle navi della Serenissima Repubblica di Venezia: Traversata Pirano-Venezia 

La Società sportiva dilettantistica di nuoto di Venezia – “A.S.D. Nuotatori dei Murassi” sta organizzando per il giorno 17 luglio 2015 la “Traversata a nuoto in staffetta” da Pirano a Venezia. Il team si compone di 12 atleti che si alterneranno a coprire la distanza di 100 km che separa le due città in 28 ore. La partenza sarà la mattina dal faro di Pirano, l’arrivo sarà previsto presso la spiaggia del Consorzio Alberghi del Lido di Venezia per il giorno successivo, il 18 luglio, in concomitanza con la festa veneziana del Redentore. Gli atleti saranno supportati da due grandi barche a vela e da un tender di appoggio che li affiancheranno lungo tutto il tragitto. Queste saranno messe a disposizione dall’Associazione Italiana Alteti Olimpici Azzurri di Italia, grazie al supporto del pluricampione mondiale Maurizio Darai. A bordo ci saranno anche un medico e un giudice cronometrista. L’evento ha ottenuto il patrocinio dal Comune di Venezia e dalla FIN Federazione Italiana Nuoto, inoltre sarà supportato da diversi sponsor, tra cui l’Associazione Volontari Italiani del Sangue.

L’associazione cerca supporto da aziende del territorio per finanziare l’impresa contatto telefonico 3401163243

Lo strano carnevale di Daniel Lanza

Nel 1753 uno strano uomo mascherato si aggirava per il Carnevale di Venezia

Durante il periodo della Serenissima il carnevale durava sei mesi. Era un momento di giochi, seduzione e spensieratezza. Ma non tutti gli anni furono buoni. In particolare quello del 1753 per i veneziani fu un carnevale all’insegna della paura e la causa di tutto furono i delitti di Daniel Lanza. Daniel Lanza era originario di Padova, insegnava francese ed era un uomo molto carismatico con le donne. Sapeva cosa e quando dire le parole giuste. Quello che però le donne ignoravano era che lo scopo di Daniel non era l’amore come lo intendevano loro. Durante la notte, quando la città festeggiava, celato dalla maschera e dal tabarro, le avvicinava e dopo averle convinte a seguirlo le denudava e le legava. Oggi si direbbe che era un sadico amante del bondage. La prima vittima fu aggredita nei pressi di San Giovanni Grisostomo, precisamente sotto la scala di Ca’ Morosini. Denudata e legata la ritrovarono il giorno dopo ancora in vita. Dopo circa un mese fu il turno della contessa Elisabetta Rota, moglie di Giovan Battista Adami, aggredita a San Mattia di Rialto. Meno di due settimane colpisce nella calle del monastero di San Rocco e Santa Margherita, dopo alcuni giorni nel campiello del Sol, a Rialto. Questa volta porta la vittima, che si chiamava Caterina, nella locanda del Sol e le dedica alcune ore di terrore. Per mesi il Consiglio dei X proverà ad arrestarlo, senza successo. L’epilogo arrivò verso la fine del Carnevale. Teresa Massaneren, oriunda di Lintz, abitava a San Stin. In pieno giorno viene avvicinata da un uomo distinto che la convince a seguirlo. Questa volta, però, la donna oppone resistenza quando capisce le sue vere intenzioni. Urla e si divincola. La gente accorre. Sul ponte di Ca’ Donà, il gondoliere Fulvio Ferro, lo afferra per un braccio, Daniel si getta nel canale. Non lo troveranno mai. In tutta questa storia nessuna delle donne morirà, per ognuna di esse il maestro di francese si porterà via un souvenir; a volte la biancheria intima, altre volte i vestiti. Il carnevale da quella volta per molti anni non fu più lo stesso, molti temettero che dietro la bauta si celasse Daniel Lanza ritornato alla ricerca di soddisfare nuovamente i proprio desideri. Testo a cura di Davide Busato di veneziacriminale.wordpress.com 

Tre Hotel perfetti per una vacanza romantica o con la famiglia

Hotel Arcadia, Ca’ dei Dogi e Palazzo Stern: tre hotel del nostro portale con ottime recensioni su Tripadvisor e ben posizionati in classifica

Ben tre degli Hotel presenti sul nostro portale sono molto bem quotati su Tripadvisor e occupano una posizione di tutto rispetto nella classifica degli Alberghi a Venezia più apprezzati dai clienti.

HOTEL ARCADIA – UN BOUTIQUE HOTEL ROMANTICISSIMO Al decimo posto in classifica troviamo l’Hotel Arcadia un elegante e raffinata residenza di charme a due passi dalla Stazione di Venezia in una posizione strategica per visitare la città: poco distante dalle migliori attrazioni turistiche e in una zona molto caratteristica, vivace e suggestiva poco distante dal Ghetto. I clienti sembrano apprezzare sia la cortesia e disponibilità del personale, che la tranquillità e la sofisticata eleganza delle camere, caratterizzate da un’ accattivante e romantico  arredamento che si pone a cavallo tra antico e moderno. Si tratta della location ideale per una vacanza romantica, avvolti in un’atmosfera calda e accogliente, raffinata e magica, immersi in un ambiente dalle suggestioni tra Oriente e Occidente.

CA’ DEI DOGI – PERFETTO PER LA FAMIGLIA In una posizione poco sotto, alla dodicesima posizione della classifica di Tripadvisor, troviamo invece l’Hotel Ca’ dei Dogi, assolutamente perfetto per le famiglie, in virtù delle soluzioni offerte, ampie e confortevoli, ma adatto anche a soggiorni romantici a pochi passi da Piazza San Marco. Ca’ dei Dogi è un antico Palazzo del ‘400 che si affaccia sulla pittoresca corte di Sant’Apollonia, dietro Palazzo Ducale. Ogni camera, suite e appartamento è dotato di un arredamento elegante e raffinato, originale e sofisticato, ed è arricchita di comfort perfetti per passare una vacanza da sogno. La calda accoglienza dei proprietari, vi farà sentire come a casa vostra.

PALAZZO STERN: CON LA FAMILY O ROMANTICO, AFFACCIO STREPITOSO SUL CANAL GRANDE Se volete passare una piacevole vacanza con la famiglia, la soluzione ideale potrebbe anche essere Palazzo Stern (in classifica al numero 15), antica dimora storica, dotato di enormi suite e con spettacolare affaccio e terrazza sul Canal Grande. La storia dell’edificio lo rende una location unica e originale: palazzo Moresco che risale agli inizi 400, agli inizi del ‘900 venne acquistato dalla Famiglia Stern, collezionisti e commercianti di opere d’arte e arricchito di opere d’arte, sculture, mosaici ed elementi architettonici provenienti da altre costruzioni. Il risultato è assolutamente unico, un collage di opere da ogni tempo ed epoca. Al tutto fa da contorno la qualità dei servizi e dell’accoglienza, assolutamente d’eccellenza, così come potete leggere su tripadvsor.

Delitti negli archivi dell’Isola di Sant’Erasmo

Quando si dice che la campagna rilassa: Sant’Erasmo, un’isola e i suoi delitti

L’isola di Sant’Erasmo è una splendida parentesi di campagna posta nella Laguna di Venezia. Oggi come ieri, non è mai stata fortemente abitata, se non da gente laboriosa che si dedica all’agricoltura. Ma per quanto l’ambiente bucolico possa infonderci pace e serenità, anche questo piccolo paradiso non è rimasto privo di truci delitti. Nel 1603 un certo Vincenzo Passarin, residente nell’isola, fu impiccato per ordine del temibile Consiglio dei X. Non ne conosciamo il motivo, sappiamo però che doveva essere qualcosa di grave. Vent’anni dopo, un altro delitto. Domenico Zonta, nativo di Carbonara, una piccola città del basso Trevigiano, si trasferisce a Sant’Erasmo per lavorare i campi assieme a Leandro Capuzzo. Il garzone si innamora di Margherita, la moglie di Leandro. Travolti dalla passione i due decidono di eliminare il terzo incomodo. Dopo l’omicidio non furono, però, veloci a fuggire ed il Consiglio dei X li arrestò. Il garzone venne decapitato l’8 febbraio 1624, mentre Margherita passo il resto della vita nelle prigioni. Ma non è finita. Il 23 febbraio del 1705 lo stampatore ufficiale Ducale, Pietro Pinelli, pubblica un nuovo bando e sentenza del Consiglio dei X. Questa volta tocca ad Antonia detta Tonina e Antonio Fontanella detto Bevilacqua. Il marito di Antonia, tale Stefano Vianello, lavorava alcune vigne a Sant’Erasmo. Lei si era da tempo stancata del matrimonio, così anziché chiedere il divorzio, aveva pensato di avvelenarlo. Non riuscendoci aveva provato anche alcuni sortilegi e fattucchierie, senza ottenere risultato. A quel punto chiese aiuto al suo giovane amante Antonio, il quale la notte di San Tornio a dicembre, pensò bene di usare un metodo tradizionale: pugnale. Sei ferite tra il petto ed il capo terminarono l’esistenza del povero contadino. Dopo averlo sgozzato i due diabolici amanti decisero di sotterrarne il cadavere nella caneva della casa. La curiosità del parroco del paese e le voci che cominciarono a circolare, insospettirono il Consiglio dei X che ben presto trovò il corpo. Antonia ed Antonio fuggirono in tempo per non perdere la testa tra le due colonne come era successo ai loro predecessori. Per essere un’isola con pochi residenti non si può certo dire che non ci sia stato movimento! Articolo a cura di Davide Busato di Veneziacriminale

La Madonna della Salute

La festa della Madonna della Salute: il tradizionale pellegrinaggio, la “castradina” e la storia di questa tradizione religiosa molto sentita dai veneziani

Si avvicina una festività importante per i veneziani: la Madonna della Salute, che si celebra il 21 novembre. Un momento molto sentito dalla popolazione, persino da chi non è credente… il pellegrinaggio alla monumentale Basilica della Salute (che per l’occasione è raggiungibile anche, grazie ad un ponte di barche, da campo Santa Maria del Giglio, sull’altro lato del Canal Grande), l’accensione di un cero, la cena a base di “castradina” (zuppa di carne di montone e verza: il più saporito retaggio di quella Venezia balcanica di cui già abbiamo avuto modo di parlare) sono riti che vanno al di là della religione. La chiesa di cui parlo è uno dei simboli più noti di Venezia. Posizionata alla fine della celebre via acquea, appena prima della Punta della Dogana, quasi in faccia a San Marco, è spettacolare opera barocca di Baldassarre Longhena: un ottagono di marmo bianchissimo, riccamente decorato, sormontato dalla cupola che slancia l’insieme verso il cielo (nelle giornate terse, il colpo d’occhio toglie il fiato). La visita è consigliabile anche per la grande quantità di opere pittoriche ivi custodite, tra le quali numerosi capolavori di Tiziano Vecellio. L’edificio venne eretto come voto alla Madonna per invocare la fine della peste che flagellò l’Italia settentrionale negli anni 1630-1631. Si, proprio quella di cui parla Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi. Allora perché non cogliere questa occasione per rileggerne qualche pagina? E per osservare (anche se solo dall’esterno) la casa in cui Manzoni visse durante il suo giovanile soggiorno veneziano(da ottobre 1803 ad agosto 1804). Si trova in campo san Maurizio, a pochi passi proprio da Santa Maria del Giglio. La passeggiata verso la Salute diventa così ancor più interessante… Testo a cura di Elisabetta Tiveron del blog Panemiele

Delitto in una cioccolateria

Le cioccolaterie a Venezia esistono da sempre, in una di queste si consumò un efferato omicidio

Venezia, da buona città commerciale, ha sempre amato “sperimentare” tutto ciò che poteva sembrare esotico. Tra questi esperimenti, il più dolce, è sicuramente quello legato alla cioccolata.  Così come scritto nella guida del Coronelli del 1724 a Venezia ”Le migliori cioccolate, caffè, acque gelate e rinfrescative, ed altre simili bevande si compongono e si vendono in Calle delle Acque, presso il Ponte de’ Baretteri.”. Ben presto vennero aperte numerose “ciocolaterie” e in una di queste avvenne un truce delitto.

Antonio Gallieri era originario di Genova, in città tutti lo conoscevano come Buoncompagno o fratin, per la sua spiccata indole socievole. Divertirsi e far baldoria era il suo pane quotidiano e per farlo non badava a spese, questo gli fu fatale. Sebbene vivesse sotto il portico alla Crosera a San Giovanni in Bragora, lavorava in una delle prime “ciocolatorie” di Venezia, al Ponte dei Corazzeri a Sant’Antonin, ponte oggi scomparso perchè hanno interrato un canale.

La cioccolata era la specialità di Antonio e lo si poteva trovare in bottega fino a tarda ora. Il secondo protagonista di questa strana storia si chiamava Giacomo Bortolotti. Questi svolgeva la professione del fruttariol in una bottega da caffè sempre nella stessa contrada. Nella fredda mattinata del 12 gennaio 1750 Giacomo entrò nella bottega di Antonio, che stava giocando con alcuni amici. Lo sguardo furioso del fruttariol non lasciò spazio ai dubbi sul motivo per il quale si trovava li: tre lire veneziane che gli doveva Antonio. Le parole lasciarono ben presto lo spazio ai fatti, un coltello brandito chiuse il dialogo lasciando solo una brutta ferita sul ventre del “ciocolatoriere”. Mori alcuni giorni dopo. Giacomo fuggì da Venezia e la Quarantia Criminale, dopo un processo in contumacia gli riconobbe cinque anni di lavori forzati nelle galee della Serenissima. Di lui si persero le tracce. Si può dire che questa volta la cioccolata fu troppo amara.

Testo a cura di Davide Busato di Venezia Criminale

Street Food a Venezia – Cose assolutamente da assaggiare almeno una volta

Street Food a Venezia : dove mangiare la migliore polpetta, il miglior fritto al cartoccio, il miglior panino e la migliore frittella

Cominciamo oggi una nuova rubrica che potrà essere arricchita anche dai vostri suggerimenti. Attenzione puntata su tutti quei piatti, cicchietti, dolci, e pietanze in generale, che bisogna assaggiare almeno una volta nella vita passando per Venezia. Stiamo parlando sia di street food, cibo da strada, economico ma gustoso e saporito, sia di semplici prelibatezze da mangiare seduti nelle osterie e ristoranti locali, in ogni caso sempre a un prezzo più che ragionevole.

Partiamo con l’aperitivo, stuzzichini grandi e piccini e il dolcetto. Tutti i locali qui sotto si trovano in zone molto vicine a Piazzale Roma e Stazione Santa Lucia quindi sono facilmente raggiungibili a piedi.

DOVE BERE LO SPRITZ

Scegliere un posto per bere lo spritz o l’aperitivo a Venezia non è facile ma tra tutti vi segnaliamo l’Osteria al Timon in Fondamenta degli Ormesini. Oltre a una vasta scelta di vini al bicchiere e uno spritz veramente ottimo, una serie di favolosi stuzzichini adatti a tutti, la cosa più suggestiva è certamente il fatto che si possa bere e mangiucchiare un cicchetto sedendosi in una dei tre barconi che stazionano davanti.

DOVE MANGIARE LE POLPETTE PIU’ BUONE DELL’UNIVERSO

Almeno una volta nella vita bisogna assolutamente provare una delle polpette dell’Osteria alla Vedova, in Strada Nuova, a pochi passi dalla fermata della Ca’ d’oro. Il locale è il classico bacaro dove si respira decisamente un’atmosfera di altri tempi, pochi posti a sedere dove si sta decisamente strettini, ma la gran parte della gente si assiepa nella calle subito fuori dalla porta facendo tranquillamente la fila per una polpetta e un buon bicchiere di vino. Cos’hanno di particolare farmacia online queste polpette? Sono croccantissime, la consistenza è assolutamente perfetta e il sapore decisamente insuperabile.

DOVE MANGIARE IL MIGLIOR FRITTO AL CARTOCCIO

Il Frito Inn è perfetto per chi desidera mangiare in velocità una porzione abbandonate di fritturina di pesce, o verdure pastellate, o patatine, o una bella mozzarella in carrozza. Questo locale dove si mangia solo in piedi è in una piazzetta molto caratteristica a pochi passi dalla Stazione Santa Lucia, vicino al mercato di Cannaregio, in Campo San Leonardo. Il fritto è sempre fatto al momento ed è digeribilissimo. I prezzi sono assolutamente competitivi: un cartoccio abbondante di frittura di pesce 4€.

DOVE MANGIARE UN PANINO VELOCE MA SAPORITO

Il Bacareto da Lele è da molti anni un Must per tutti coloro che vivono Venezia sia come studenti che da turisti. E’ a 300m da Piazzale Roma in un caratteristico Campiello, davanti alla Chiesa di San Nicolò di Tolentino. I piccoli panini con salumi di ogni tipo sono assolutamente irresistibili, sempre freschi, fragranti e appetitosi, e ad un prezzo imbattibile: 1€ ciascuno. Da associare alla classica ombra di vino.

DOVE MANGIARE LA FRITTELLA PERFETTA

La frittella è il classico dolce veneziano che tutte le pasticcerie producono durante il Carnevale. Le frittelle però non sono tutte uguali. Quelle assolutamente perfette, le classiche veneziane senza ripieno con l’uvetta e i pinoli, morbide, fragranti, che si sciolgono in bocca, si mangiano alla Pasticceria da Tonolo, in Calle Crosera. Non sono da meno quelle alla crema o allo zabaione. Tonolo è una pasticceria molto rinomata, con dolci rigorosamente di produzione propria, ed a pochi passi da Piazzale Roma.

Qui sotto troverete la mappa con tutti i locali di cui abbiamo parlato segnati così da raggiungerli più facilmente.

Ristorante la Colombina

Il Ristorante la Colombina a Venezia si caratterizza per una cucina tra tradizione e innovazione

Se, durante la vostra vacanza a Venezia, volete avere l’opportunità di assaggiare una cucina moderna e contemporanea ma con un occhio di riguardo per la tradizione e a un prezzo decisamente ragionevole, vi consigliamo il Ristorante la Colombina in Strada Nuova, in una zona viva a pulsante della città, che conserva intatta l’atmosfera popolare, ma a pochi passi dalla Stazione e da Rialto.

I piatti sono tutti votati al rispetto della tradizione veneziana ma con un occhio di riguardo all’innovazione e alle contaminazioni da altre regioni: come le capesante gratinate ai profumi di Sicilia o il risotto di scampi gamberoni e porcini o le seppie in nero su polenta biologica. Assaggiare il filetto di branzino in crosta di zucchine e vellutata di crostacei o la tartare di tonno e pesce spada su parmantier di patate e brumoise di verdurine è un vero piacere per il palato. La selezione di vini non è da meno. Per chi preferisce andare sul classico vi consigliamo di scegliere tra i cicchetti tradizionali veneziani, come le sarde in saor o il baccalà, che potrete ammirare in tutta la loro colorata varietà, sul bancone. Alessandro Bet, che gestisce il locale e si occupa di preparare i deliziosi piatti, si è documentato sulla cucina veneziana e ha scoperto nel libro di Carla Coco Venezia in cucina, la cucina di credenza, in uso fin da tempi remoti: piccoli antipasti e prelibatezze sempre pronte per ogni evenienza. Al Ristorante la Colombina, inoltre, nella scelta degli ingredienti una certa attenzione è riservata ai prodotti a km 0 e a chi soffre di intolleranze alimentari.

Lo chef Alessandro è figlio d’arte, e porta avanti una lunga tradizione familiare caratterizzata dall’attenzione per il buon cibo e l’arte culinaria. Dopo una laurea in scienze della comunicazione a Trieste con una tesi in collaborazione con Cipriani e Gualtiero Marchesi dal titolo :” L’ estetica del lusso nel mercato enogastronomico”, sceglie Venezia e prende le redini, insieme a mamma Adriana, del Ristorante la Colombina, dove in passato hanno lavorato chef di un certo calibro, come Alberto Modolo, il mitico chef di Jaques Custeau sulla Calipso e di Love boat.

Alessandro e Adriana curano tutto nei dettagli, a partire dall’atmosfera del locale, raffinata ma calda e informale. Il Ristorante si trova in una zona facilmente raggiungibile sia dal Ponte di Rialto che da Piazzale Roma, ma al contempo è in posizione appartata, lontano dalla folla di turisti.

Una delle particolarità che salta subito all’occhio, all’interno del Ristorante la Colombina, è la ricca biblioteca di libri di cucina, che è possibile consultare mentre si degustano le mille delizie culinarie che vi proporrà Alessandro.

Il Canale di Sant’Angelo di contorta

Nella metà del ‘500 un fatto di sangue rese famoso il Canale di Sant’Angelo di Contorta

Oggi, con il tema delle Grandi Navi, si sente spesso parlare del canale di S. Angelo di Contorta, venuto alla ribalta di recente. C’è chi vuole fare passare per di là il nuovo Canale dove transiteranno le Navi da crociera, ma molti non sono d’accordo. Davide Busato ci spiega le origini di questo curioso nome, che deriva da una piccola isola nei pressi di Fusina dove avvenne, nei secoli passati, un fatto di sangue. Nel 1518 il monastero dell’isola, dopo varie vicissitudini, ospitava i frati carmelitani della congregazione di Mantova. Meno di una quarantina di anni dopo lo abbandonano per andare ad abitare alla Giudecca, nel monastero di Sant’Angelo, fondato in un luogo remoto chiamato il Monte dei Corni, la discarica delle corna dei buoi macellati a Venezia. La mattina del 16 febbraio 1665, frate Alberto Lauri scoprì per caso che il suo priore si trovava ferito a casa di alcune donne. Era stato chiamato un barbiere (all’epoca faceva funzioni anche di medico) il quale accertò che le due ferite potenzialmente mortali erano alla testa e al fianco, tutte provocate da un coltello genovese. Chi lo aveva accoltellato? Di questa grave situazione fu informato il Magistrato Sopra i Monasteri, il quale chiese l’intervento del temibile Consiglio dei Dieci. Meno di una settimana dopo conoscevano il nome dell’autore dell’atroce gesto: il ferrarese Fra’ Valentino Guanciati. Ma perchè tanto odio verso il priore? La causa era un’indagine interna al monastero contro il frate per un debito che non voleva saldare. Il classico movente economico. Il consiglio dei Dieci, il 12 aprile, emise un bando affinché Fra’ Valentino si presentasse entro otto giorni a Palazzo Ducale. Questi era però fuggito e cosi venne condannato in contumacia a 20 anni di prigione all’oscuro, oltre al risarcimento 600 lire e all’obbligo di avere il perdono del priore, che era miracolosamente sopravvissuto. Non andò molto meglio all’isola che i frati avevano lasciato: Sant’Angelo di Contorta era diventata una polveriera e un fulmine nel 1689 centrò un deposito facendo saltare in aria oltre 800 barili di polvere pirica e dilaniando gli edifici presenti. Da quel momento fu abbandonata e relegata all’oblio…fino ad oggi. Testo a cura di Davide Busato ideatore del Blog VeneziaCriminale

Le calli del pistor a Venezia

Un tempo a Venezia solo i maschi potevano vendere il pane..

La toponomastica veneziana include numerose calli del Pistor (proprio in una di queste, a Cannaregio, si trova un locale ben noto ai lettori di Venezia.net, l’osteria alla Vedova per le sue polpette. Ne parliamo qui). La panificazione, al tempo della Serenissima, era affidata a due differenti arti: i pistori e i fornai. I pistori impastavano, davano forma al pane (per il quale macinavano anche la farina) e lo vendevano una volta cotto; i fornai erano invece preposti al passaggio mancante, appunto la cottura. Al giorno d’oggi, la figura femminile è usuale nelle panetterie (difficile trovare un commesso di panificio maschio). Ma non è sempre stato così: all’inizio del ‘400 a Venezia venne vietata la presenza di donne venditrici nelle botteghe dei pistori (fatta eccezione per le schiave comprate), per evitare che tra di esse ve ne fossero di dubbia moralità, cosa che (secondo l’autorità, che era maschile) avrebbe potuto comportare problemi di ordine pubblico. Certo è che la fantasia degli uomini galoppava, al pensiero di una bella panettiera; e non parlo solo di venditrici. E’ innegabile: impastare il pane è un atto carico di sensualità. Nel libro “Il pane a Venezia” di Daniela Milani Vianello, dato alle stampe dal Centro Internazionale della Grafica di Venezia nel 1988, vien trascritto un sonetto di Dario Varotari (figlio del pittore Alessandro più noto come il Padovanino – n.b.: nel libro citato, la data di nascita si riferisce erroneamente al padre e non al figlio) che rende bene l’idea…   La Liseta pistora   Ho visto l’altro dì sora l’albuol la mia Liseta a volzer un paston svelta cussì che averò ben rason se dirò, per custia, che ‘l cuor me diol.   Parea che ‘l pan fusse impastà dal sol, oh che man, oh che brazzo, oh che galon! sentiva el cuor che fuora del polmon me sbalzava fin là su ‘l panariol.   Da quela volta in qua no so che sia più ben de mi; no g’ho vigor che basta per star in piè; la forza m’è andà via.   Cussi amor me combate e me contrasta, senza pietà, cussì Liseta mia del mio misero cuor doma la pasta. Testo a cura di Elisabetta Tiveron ideatrice del Blog  PaneMiele

La Guerra dei Pugni a Venezia

A Venezia si svolgevano fin dal 1300 le famigerate Guerre dei Pugni su alcuni ponti

Venezia è la città dei ponti. Se ne contano più di 400 che collegano le 118 isolette che compongono una delle città più uniche al mondo. Ci sono ponti molto famosi, come quello di Rialto e quello dei Sospiri, ponti senza spalliere (solo due: uno a Torcello e uno in centro storico lungo Rio di San Felice, a pochi passi dalla Scuola della Misericordia) e ci sono anche i Ponti dei pugni e della Guerra. A cosa servivano quest’ultimi? Venivano utilizzati un tempo per le famose Guerre dei Pugni. In particolare ce ne sono due, quello dei Pugni e quello di Santa Fosca, dove sono rimaste (nonostante siano stati ricostruiti) delle strane impronte di pietra d’Istria. Cos’erano le Guerre dei pugni? A Venezia esistevano un tempo due fazioni rivali: i Castellani e i Nicolotti. I primi vivevano nella zona a est della città (quella industriale, con l’Arsenale), i secondi su quell’area a ovest di Venezia dove si trova la Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli (erano prevalentemente pescatori). Le due fazioni, acerrimi nemici, si affrontavano fin dal 1300, nel periodo tra settembre e Natale, in vere e proprie lotte agguerrite. Si trattava sia di singoli incontri di boxe, sia di combattimento multiplo che di vere e proprie guerre per la conquista del ponte. Le Guerre dei pugni ( le impronte di pietra servivano per far disporre i contendenti durante gli incontri singoli) si svolgevano su vari ponti, come quello già dei Carmini, quello di Santa Fosca e quello della Guerra. Dato che allora i ponti erano privi di parapetto, vinceva chi buttava in acqua più nemici possibili. La rivalità tra le due fazioni era evidente anche nei particolari più minuti: per esempio i Castellani avevano sciarpe e berretto rossi, i Nicoletti neri; le donne dei Castellani portavano un fiore da un lato del petto, quelle dei Nicolotti dall’altro. Le Guerre dei Pugni diventarono col tempo sempre più cruente e le dispute si dovettero proibire nel 1705. A Venezia queste guerre vennero sostituite nel ‘700, durante il periodo del Carnevale, dalle “Forze d’Ercole”.    

Il criminale pazzo o il pazzo criminale di San Martino

Il primo Manicomio criminale in Italia a Venezia, Isola di San Servolo

L’istituto del manicomio criminale nasce in Inghilterra alla fine del Settecento con l’inquietante nome di Criminal’s Asylums. In Italia sul finire del 1885 il Ministero dell’Interno stabilì di trasformare in manicomio criminale la casa di pena dell’Ambrogiana, situata vicino a Montelupo Fiorentino. Se questo può essere considerato il primo manicomio criminale, non possiamo dimenticare che Venezia possedeva già ai tempi della Serenissima un ospedale per pazzi nell’isola di San Servolo (oggi facilmente raggiungibile con la linea ACTV numero 20). In questo istituto il primo registro a segnalare la presenza di criminali è datato 19 aprile 1869, oltre quindici anni prima di quello dell’Ambrogiana. A San Servolo soggiornarono matricidi come Giovan Battista Toscani, entrato il 10 dicembre del 1913 e uscito 6 anni dopo, aggressori sessuali come il prete Cipriano Scarpetta, ricoverato il 16 giugno 1904 e morto nell’ospedale e il famoso prete Vianello Vianelli, conosciuto come il pretefobico, per aver attentato alla vita di due preti a San Marco sul finire dell’Ottocento. Ma un caso emblematico di pazzo criminale, degno di nota, avvenne nel 1721 presso la parrocchia di San Martino. In una delle farmaciaabuonmercato.com case vicine all’Arsenale abitava Caterina Ceschi, moglie di Marco, un arsenalotto. In una fredda giornata di fine novembre venne trovata in cucina insanguinata e parzialmente bruciata, morendo otto giorni dopo. Per quell’assassinio venne arrestato il fratello Zuan Maria Ceschi, che si era rifugiato presso la chiesa stessa di San Martino, il quale confessò di averle dato fuoco perchè era una strega. Solo che la magia nera non c’entrava per nulla; Zuan Maria era in cura presso un medico che cercava da qualche anno di guarirlo da un “opresion di mente” attraverso “delle pilole ceffaliche per espurgar il cervelo”, in altre parole era considerato pazzo. Lo stesso governo aveva deciso di non fargli pagare le tasse a causa del suo stato mentale. In un periodo durante il quale vigeva la pena di morte per chi si macchiava di omicidio, il processo che si svolse tenne conto di tutto ciò e cosi il magistrato Angaran, del temibile Consiglio di Dieci, decise che la condanna sarebbe stata l’affidamento di Zuan Maria a Giovan Battista Saura che lo avrebbe custodito evitando che potesse nuocere ad altri. Testo a cura di Davide Busato di veneziacriminale.wordpress.com

Il Redentore e la Giudecca “green”

Perchè non visitare i giardini della Giudecca prima di partecipare alla Festa del Redentore??

Il sabato sera che precede la terza domenica di luglio, Festa del Redentore, è per Venezia un momento speciale. Il visitatore non può non rimanere a bocca aperta di fronte allo spettacolo del bacino di San Marco invaso dalle barche addobbate a festa, le tavolate dove si consumano i piatti tradizionali (pasta e fagioli, bigoli in salsa, sarde in saòr, anatra ripiena, anguria), le fondamente brulicanti di gente, il cielo e lo specchio d’acqua più bello del mondo illuminati dai fuochi d’artificio… Ma perché non approfittarne per arrivare un po’ prima e concedersi una passeggiata sull’isola della Giudecca? Isola che, nonostante i cambiamenti intervenuti durante i secoli, ancora non ha del tutto perso il suo carattere bucolico (prima di colonizzare con decine di magnifiche dimore la campagna veneta, era in questa isola che i nobili veneziani villeggiavano), con i prati tra le case, gli ampi giardini privati, e alcuni bellissimi (e golosissimi) orti, retaggio dell’importante passato agricolo del luogo. Primo tra tutti proprio quello del convento del Redentore, alle spalle della monumentale chiesa palladiana. Gestito dai frati cappuccini, è visitabile (insieme al resto della struttura monastica) su appuntamento (tel. 0415224348). Un ettaro di terra ordinatamente coltivata, dove trovano spazio viti, alberi da frutta, olivi (un tempo l’orto era proprio un oliveto), erbe aromatiche, fiori e soprattutto ortaggi, inclusi quelli tradizionalmente lagunari come i carciofi (della locale varietà: violetto di Sant’Erasmo). E per chi non vuole rinunciare ad un pizzico di atmosfera romanticamente letteraria… d’obbligo una vista al giardino dell’hotel Cipriani, indissolubilmente legato al nome di Giacomo Casanova. Elisabetta Tiveron è autrice de “Il quaderno degli orti veneziani. Itinerari verdi in una Venezia nascosta”, Kellermann Editore e ideatrice del Blog Panemiele

I bussolai

I biscotti tipici della tradizione veneziana, da comprare all’Isola di Burano o da preparare a casa

I Bussolai, storici biscotti della tradizione veneziana, sono estremamente facili da preparare, e se conservati al riparo dall’umidità possono avere vita lunga nelle nostre dispense, sempre che si resista alla tentazione di finirli tutti subito. La tradizione vuole che le zie o le nonne buranelle preparino questi biscotti in quantità industriale per poi insacchettarli e donarli a tutti i parenti. La consistenza dei bussolai è molto particolare, e deriva dalla composizione della ricetta, che prevede una grossa quantità di burro. Chi di fronte a questa manifesta presenza di grassi prova a diminuire la quantità di burro generalmente ottiene un biscotto più utile come ferma porte che per la colazione. Dopo avere impostato il forno a 170 gradi, fondete 200g di burro e fatelo raffreddare. Nel frattempo, farmaciainitalia.com/levitra.html sbattete 6 tuorli e uniteci un pizzico di sale, la buccia di un limone grattuggiata, i semi di un baccello di vaniglia e mezzo chilo di farina. Otterrete così un impasto omogeneo che lascerete in frigo avvolto nella pellicola almeno mezz’ora, per permettergli di agglutinarsi per bene. Trascorsa la mezz’ora, tirate la pasta fino ad ottenere degli anelloni più o meno grossi. C’è chi prepara i bussolai grandi come dei pasticcini, chi li prepara grandi come un frisbee. Regolatevi voi. Lasciateli in forno per un tempo che varia dai 15 ai 20 minuti, diciamo fino a quando non li vedete dorati per bene. Consumateli freddi, quando ne avete voglia. Per i maggiorenni, i bussolai sono deliziosi se inzuppati in un buon vino passito. Ricetta a cura di David Marchiori gestore dell’ Osteria Palaplip e ideatore del Blog Incoscienzaatavola

Lo strano caso dello scannapreti

Nel 1800 salì agli albori della cronaca lo strano caso dello scannapreti: un pazzo girava per Venezia attaccando i membri del clero.

La mattina del 15 ottobre 1886, i principali quotidiani di Venezia dedicarono la prima pagina allo scioccante attentato a monsignor Angelo Bianchini, accoltellato mentre usciva dalla Basilica di San Marco. Tutti lessero delle sue ferite non troppo gravi e dell’attentatore immediatamente fermato dalla gente della piazza. Qualcuno anche lo avrà riconosciuto tra quelle righe, si chiamava Vianello Vianelli di 38 anni, originario di Chioggia e parente del famoso studio di fotografia Vianelli. Da giovane era entrato in seminario, abbandonandolo prima di prendere i voti maggiori per abbracciare la religione evangelica. Sulla sua apostasia si era fatta molta pubblicità, annunciandola con manifesti nella chiesa di San Luca. Ma perchè tanto odio per la vittima? Il prete era stato rettore al tempo del suo seminariato e notando dei segnali di squilibrio, lo aveva fatto internare due mesi nel manicomio di San Servolo. Dopo quel periodo passato tra stanze imbottite e le urla dell’elettroshock, riconosciuto in miglioramento, venne rilasciato e mandato a vivere in una casa dove una pia donna lo avrebbe controllato da vicino. La gente se lo ricordava spesso al Caffè Martini a San Fantin, intento a leggere i giornali e molto spesso a commentarli a voce alta. Parlava di filosofia, storia, filologia, intrecciando teorie che pochi capivano, frutto degli studi del seminario e della sua eccentrica mente. Il 23 ottobre iniziò il processo tanto atteso e dopo una brillante difesa, giocata tutta sulla presunta pazzia, venne condannato ad un solo anno, eppure non si meritò il nome di scannaprete in questa occasione. Alle 10 del mattino del 30 marzo 1889 un prete settantenne saliva le scale della Cancelleria patriarcale in calle della Canonica, sul retro della basilica di San Marco. Quando fu a metà strada un uomo lo accoltellò, ferendolo alla natica destra: era proprio il Vianello. Fu solo in quella occasione che a Venezia fu così battezzato come lo “scannapreti” o il “pretefobico” e questa volta la giuria lo condannò a cinque anni nel manicomio di Ferrara, facendolo sparire dalle cronache cittadine.  

La Fenice Channel

Nella nuova piattaforma multimediale e webradio de La Fenice oltre a tanta musica anche le rubriche di Philippe Daverio, Piero Angela e Alberto Toso Fei

Il Teatro La Fenice ha aperto da poco la piattaforma online gratuita LA FENICE CHANNEL: musica & cultura, un canale multimediale che mette a disposizione del pubblico parte dello straordinario archivio musicale e parte della memoria culturale che ha operato in questo teatro attraverso i più importanti intellettuali e critici degli scorsi decenni, da Massimo Mila a Indro Montanelli, da René Leibowitz a Boris Porena. LA FENICE CHANNEL è interessante sito e una webradio che, oltre a mandare in onda musica classica 24 ore su 24, si avvale anche di importanti collaborazioni da parte di intellettuali, musicisti e critici da tutto il mondo, da Harold Bloom a Roger Scruton, da Philippe Daverio a Amedeo Quondam. Alcuni di questi si sono resi disponibili per delle vere e proprie rubriche dedicate alla storia del pensiero e della musica. Quirino Principe, per esempio, che sta realizzando una sua storia della musica o Piero Angela che ha seguito una nuova e inedita storia del jazz, o Leonetta Bentivoglio che curerà una serie di ritratti dedicati ai maggiori direttori d’orchestra. Partecipa alla diffusione della cultura su LA FENICE CHANNEL anche Alberto Toso Fei, il più famoso narratore delle leggende e dei miti di Venezia. Attraverso libri come Veneziaenigma, I segreti del Canal Grande, 101 tesori nascosti di Venezia – veri e propri best seller in laguna – svela i lati più nascosti e “neri” della città d’acqua, attingendo a piene mani da quell’infinito serbatoio che rappresenta la cultura popolare. In una serie di appuntamenti fissi racconta ora alla radio le più affascinanti e oscure tra queste storie, rielaborandole in forma inedita per gli ascoltatori.

Scena del crimine – Le donne nei bauli

A Venezia quando proprio non si sapeva dove nascondere un cadavere lo si chiudeva in un baule e lo si consegnava alle acque!

Nascondere un corpo a Venezia è tutt’altro che facile, nella sua millenaria storia vi sono due “famose” vicende che vedono il tentativo di occultare la prova del reato nelle profondità della laguna. La prima avvenne con il ritrovamento il 25 luglio del 1729 di un baule che galleggiava lungo il canale di Sant’Agnese. Dentro vi erano i resti di due donne uccise e fatte a pezzi: Giovanna Fortunata e Eleonora Napolitana. L’assassino verrà arrestato alcuni mesi dopo un’indagine condotta dalla Quarantia Criminal, si chiamava Nicola Aragona detto Faragone, studente dell’Università di Padova che aveva intrapreso la carriera di notaio. Il movente era il denaro che l’Aragona avrebbe ottenuto vendendo la casa delle vittome dopo averle eliminate. Venne decapitato tra le due colonne di San Marco. L’8 maggio 1947, a circa 300 metri al largo del Casino degli Spiriti (in foto), all’altezza della bricola 21, tre pescatori di seppie che si trovavano per caso proprio li con il loro sandalo, videro affiorare un altro baule. E anche qui trovarono del “macabro”: dopo averlo portato a terra scoprirono che al suo interno era nascosto il corpo di una donna piegata e parzialmente segata all’altezza delle anche. Quella donna si chiamava Linda Cimetta in Azzolin, di circa 45 anni, proprietaria assieme al marito di un bar a Belluno. Per i giornali questo divenne subito il “delitto Cimetta”. La Squadra Mobile riuscì a ricostruire tutti gli ultimi spostamenti della Cimetta che si trovava a Venezia per acquistare una partita in nero di sigarette da rivendere successivamente a Belluno. Le prove li condussero fino alla casa di Bartolomeo Toma, brindisino di 39 anni, residente al civico 5471 di Calle della Bissa, nei pressi di Campo San Bortolomeo. Il Toma fu inchiodato grazie ad alcune macchie di sangue trovate in casa e al fazzoletto della povera Cimetta che era stata uccisa proprio in quell’appartamento. Dopo la confessione fu arrestato assieme a Luigi Sardi, un gondoliere che sarebbe stato complice del delitto. Anche in questo caso il movente era il denaro rubato alla donna. Entrambi finirono in prigione, ma il Toma nel 1960 fuggì dal penitenziaro dell’isola di Santo Stefano, vicina a Ventotene, e dicono morì annegato nel tentativo di evasione. Il complice Sardi usci dal manicomio criminale di Reggio Emilia nel 1973 e la sera del 9 gennaio 1980, in calle dei Fabbri, all’angolo con la calle Gregolina, senza un vero e proprio motivo e all’età di ottant’anni uccise un maresciallo di Polizia, Savino Sinisi. Il gondoliere morirà tre anni dopo in carcere. Due storie legate all’avidità, ai bauli e alle profondità dei canali. Rubrica a Cura di Davide Busato di Venezia Criminale 

Risotto di Gò

Altro piatto veneziano doc: il risotto di gò

Il risotto di gò è un piatto veneziano piuttosto anomalo, in quanto il (ghiozzo in italiano) è oggettivamente uno dei pesci più ostili da mangiare: brutto da vedersi, abita i fondali più melmosi della laguna, e soprattutto risulta quasi impossibile da pulire. Il ghiozzo, da giovane, viene utilizzato per pescare il branzino. Anomala è anche la preparazione, in quanto il va bollito intero (facciamo un gò grosso a persona, a cui vanno tolti gli occhi, lo stomaco e la coda) in acqua bollente insieme ad una cipolla, due carote e a tre gambi di sedano per circa un’ora. Una volta stracotto, si passa il tutto al passa pomodoro, ottenendo quindi un brodone polposo grigio di gusto piuttosto dolce. E’ con questo farmaciaabuonmercato.com/viagra.html brodone di pesce che si prepara il risotto di gò. Si tosta il risotto con un po’ di cipolla, e si aggiunge man mano che si cucina il riso il brodo di polpa di gò. Una volta pronto, lo si manteca con dell’olio extravergine e del pepe, e un mezzo bicchierino di brandy. Il risotto di gò è un piatto già completo di suo, difficile trovarne delle varianti che lo migliorino o lo rendano ugualmente appetibile. Una buona alternativa, magari per chi non ama particolarmente il gusto di pesce tendente al dolciastro, potrebbe essere quella di aggiungere un po’ di vongole o comunque un pesce con un gusto un po’ più ‘’marino’’ del ghiozzo. Ricetta a cura di David Marchiori gestore dell’Osteria Palaplip e creatore del Blog Incoscienzaatavola

Viaggio nei Balcani. Cibo senza frontiere nel vorticoso cuore d’Europa

I luoghi della Venezia balcanica tutti da scoprire nel nuovo libro firmato anche da Elisabetta Tiveron

Da pochi giorni è uscito “Viaggio nei Balcani. Cibo senza frontiere nel vorticoso cuore d’Europa” (Kellermann Editore), libro realizzato a quattro mani con il fotoreporter padovano Nicola Fossella nell’ambito del progetto “La strada del cibo”. I viaggi su cui abbiamo costruito questo lavoro sono in realtà cinque, compiuti tra il 2011 e il 2012 a bordo di una vecchia Fiat Panda. Dalla Romania al nord della Grecia, dall’Adriatico al Danubio, migliaia di km percorsi sulle strade del sud-est europeo, dove etnie, religioni, lingue, suoni, colori profumi, saperi, sapori si mescolano da secoli; utilizzando il cibo come filo d’Arianna per entrare in contatto con le persone, raccogliere ricette, usi, tradizioni, frammenti di vite. Ai nostri viaggi si intrecciano quelli compiuti dai cibi: piatti, prodotti, modalità di cottura che ricorrono (pur con le differenze date dai diversi contesti sociali, storici, economici), sono presenza costante e rassicurante; talvolta scompaiono ma solo per riaffiorare un po’ più in là, con una nuova storia da raccontare. Un invito a viaggiare in luoghi bellissimi ed accoglienti, ma su cui pendono ancora molti pregiudizi e vengono quindi visti (purtroppo) come pericolosi e poco ospitali; o che, per scarsa conoscenza da parte dei potenziali viaggiatori, hanno (erroneamente) poco “appeal”. E a proposito di Balcani… la Venezia multietnica del passato ospitava importanti comunità straniere, tra le quali alcune provenienti dalle terre situate al di là dell’Adriatico. L’invito è quindi anche a scoprire (o riscoprire) i luoghi della Veneziabalcanica”: la Scuola dalmata di San Giorgio degli Schiavoni, San Giorgio dei Greci, calle degli Albanesi a SS. Filippo e Giacomo, la Scuola degli albanesi a San Maurizio… Per saperne di più clicca qui  www.lastradadelcibo.com e qui www.kellermanneditore.it    

Fegato alla veneziana

Assolutamente da provare il famoso e rinomato Fegato alla venexiana

Il fegato alla venexiana o lo si ama o lo si evita. Il gusto deciso del fegato, infatti, nonostante la presenza mitigante delle cipolle, non passa inosservato. Ma chi lo ama ne mangerebbe sempre, con pari quantità di pane intinto nel piatto. L’ingrediente principale, il fegato di maiale, è stato spesso sostituito anche nei ricettari da quello di vitello, di gusto meno aggressivo. Se siete in quattro prendete 3 cipolle affettate finemente, e le fate appassire dentro un tegame coperto per una ventina di minuti, fino a farle imbiondire. A questo punto aggiungete un bicchiere di vino con tre cucchiai di aceto, e fate cucinare le cipolle ancora per quasi un’ora. Otterrete una salsa con le cipolle ammorbidite alla quale aggiungerete 650 g. di fegato a pezzettini, che vanno lasciati cucinare nella cipolla dai 3 ai 5 minuti al massimo. E’ importante non andare oltre, altrimenti il fegato rischia di sbriciolarsi. Dopo averci sgranato un po’ di pepe godetevelo, se vi piace, o evitatelo se al contrario il fegato non vi piace per niente. Ricetta 2.0 Volendo preparare una ricetta alternativa ma rimanendo nell’ambito delle repubbliche marinare, potete preparare il fegato alla genovese, con un trito di erbe aromatiche (timo,salvia, rosmarino,prezzemolo) al posto della cipolla, nel quale cucinerete il fegato spolverando alla fine il tutto con un pesto di pane, aglio e aceto. Ricetta a cura di David Marchiori di http://www.incoscienzaatavola.it/

Il comitato operativo dell’Ermitage in Italia è a Venezia

L’Ermitage sbarca ufficialmente in Italia con un comitato operativo a Venezia

E’ diventata ufficialmente operativa la filiale italiana del Comitato Ermitage, il famoso Museo di San Pietroburgo, e come sede non poteva che scegliere la città italiana che più di tutte è un immenso museo a cielo aperto oltre a esemplare crocevia di cultura e arte: Venezia. La costituzione e la prima riunione operativa del comitato si è tenuta ieri alle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco. Una grande istituzione culturale internazionale, che permetterà di sviluppare iniziative che favoriscano lo scambio di esperienze e di culture, si è stabilita in Laguna. L’Ermitage, negli ultimi sei anni, ha già provveduto alla catalogazione delle opere italiane esposte nel Museo di San Pietroburgo, pubblicando tre cataloghi scientifici in italiano e in russo sulla pittura e la scultura italiana, oltre a numerose ricerche e cicli tematici di conferenze. I progetti in cantiere nell’immediato futuro la mostra su Mariano Fortuny, a “Glasstress 2015 Gotika”, l’esposizione promossa in collaborazione con Berengo Studio. Gli impegni programmatici comprendono poi l’istituzione immediata di 6 borse di studio e la prossima uscita dell’edizione italiana del catalogo sulla scultura italiana del XVII e XVIII secolo, oltre a cataloghi e libri sulla pittura italiana tra ‘700 e ‘900, il Rinascimento veneto.

Delitti nell’isola degli orti

Scene del crimine: I delitti passionali più famosi dell’Isola di Sant’Erasmo a Venezia

Sant’Erasmo è un’isola tra Murano e Burano, una lingua di terra con poco più di seicento abitanti, ricca di orti e vigneti, dove la specialità da tutti conosciuta è il famoso carciofo violetto. Facilmente raggiungibile da Venezia può considerarsi una bella passeggiata tra la laguna e la campagna, quello però che si ignora è che in questo piccolo paradiso, fatto di poche case e molta natura, i soldati del Consiglio di X, la temibile magistratura che indagava al tempo della Serenissima i crimini più truci, nel febbraio del 1705, cercavano una donna di nome Antonia detta Tonina Vianello, residente nell’isola ed il suo amante Antonio Fontanella detto Bevilacqua di Murano, per un crimine alquanto nefasto: uxoricidio. Si era scoperto che la notte della festività di San Tornio, che cadeva il 19 dicembre, i due amanti assalirono nel proprio letto il povero Stefano Vianello, uccidendolo con sei ferite alla gola e allo stomaco, per poi seppellirne il cadavere nella “caneva”, ovvero nella cantina. Quando gli abitanti dell’isola si accorsero che mancava quell’ortolano, i due diabolici compagni dissero che si era forse recato a Chioggia o Pellestrina a vendere la propria verdura. Antonia e Antonio presi dal dubbio di essere scoperti fuggirono ed il parroco nell’andare nella loro casa per benedirla nel giorno dell’epifania, insospettito nel non trovare qualcuno, avvisò il Consiglio di X che non tardò a scoprire nella fossa i miseri resti di Stefano. I due non vennero mai arrestati, la Serenissima decretò il 27 febbraio che la pena sarebbe stata la decapitazione e lo squartamento per l’uomo, mentre la donna sarebbe stata “solo” decapitata. Settant’anni prima, precisamente nel 1624, c’era stato un altro caso molto simile: Leandro Capuzzo, un onesto ortolano dell’isola, fu ucciso dalla moglie Margherita e dall’amante Domenico Zonta, un giovane bracciante assunto da poco. Il finale questa volta fu diverso, l’8 febbraio di quell’anno entrambi gli assassini salirono il palco tra le due colonne di San Marco per essere decapitati. Non si può certo dire che in isola i mariti dormissero sonni tranquilli… Testo a cura di Davide Busato di Veneziacriminale

Risi e Bisi – Un post a tavola

Altro must della cucina a Venezia: i Risi e Bisi ( Risotto coi piselli )

Il piatto più precario della cucina veneziana è senz’altro Risi e Bisi. Volendo essere fedeli al ciclo delle stagioni la disponibilità della materia prima infatti è a tempo limitato, anzi limitatissimo: sono solo due i mesi in cui si possono trovare i piselli freschi sui banchi dei nostri fruttivendoli. Certo, potete acquistarne a tonnellate e surgelarli, potete pure comprare quelli surgelati, ma la fragranza dei bisi freschi non potrete mai ritrovarla. RICETTA Per 4 persone tostate con un po’ di olio extravergine 300 grammi di riso carnaroli. Una volta che il chicco risulta lucido aggiungete un mestolo di brodo vegetale ( che avrete opportunamente preparato a parte con due carote, una cipolla e del sedano), evitando così quell’effetto ‘’popcorn’’ che potreste ottenere tostando troppo il riso. La mia proposta è quella di preparare un bicchiere di purea di piselli (o in alternativa di baccelli di piselli, se di coltivazione biologica) da aggiungere subito al riso, per poi aggiungere la giusta quantità di piselli crudi, circa un chilo al lordo dei baccelli. Una volta aggiunti i piselli crudi, coprire con il brodo vegetale e lasciar consumare mescolando il riso continuamente. Per circa 20 minuti continuerete a mescolare il risotto aggiungendo di tanto in tanto un po’ di brodo. Quando al palato il riso sembrerà quasi cotto, togliete il risotto dal fuoco, appoggiatelo sul tavolo, aggiungete un po’ di olio extravergine e del pepe e cominciate a mescolare a velocità vorticosa il risotto (meglio se usate un frustino da pasticcere) per due minuti, aggiungendo all’occorrenza del brodo per evitare l’effetto pastone. Servite il risotto dopo averlo fatto riposare per altri due minuti. La mia ricetta non prevede nessun pezzettone di burro per la mantecatura, nessun soffritto e nessuna sfumata di vino bianco. Tantomeno l’aggiunta preventiva del parmigiano. Se la materia prima è buona, non c’è bisogno di alterare il gusto del risotto, che risulterebbe au contraire troppo omologato a molti altri. RICETTA 2.0 Una buona alternativa da provare sono i Risi e Bisi preparati aggiungendo all’inizio delle seppie ben pulite e cucinati il con un brodo di verdura e pesce. Ricetta a cura di David Marchiori gestore dell’BioOsteria Palaplip e autore del Blog Incoscienzaatavola

Fuorirotta. L’altra Mappa di Venezia

Il turista curioso può scoprire una Venezia diversa grazie alla mappa FUORIROTTA

FUORIROTTA è la mappa pensata dal Comune di Venezia per il turista curioso, che vuole perdersi alla scoperta della città veleggiando verso zone meno turistiche. “Fuorirotta. L’altra Mappa di Venezia” promuove un turismo inusuale, responsabile, bio-eco solidale in laguna. Il turista che esce dai percorsi tradizionali ha la possibilità di conoscere veramente Venezia, esplorando i luoghi più autentici e meno noti della città. La mappa, che verrà stampata in 20.000 copie e ed è già disponibile on line sul sito ufficiale del Comune qui, è una vera e propria guida per orientarsi in città, e scoprire le iniziative rispettose dell’ambiente, della cultura e dell’identità locale, conoscere luoghi inediti, godersi il verde di parchi e aree naturali, mangiare in locali di cucina bio o a chilometro zero, fare acquisti in botteghe artigiane e del commercio equo e solidale. La mappa Fuorirotta va a inscriversi nel più ampio progetto DETOURISM, voluto dall’Assessorato allo Sviluppo del Turismo che prevede la pubblicazione di una collana di mappe tematiche della città e della sua laguna, lo studio di una nuova segnaletica turistica congiunta alla tecnologia interattiva degli Smart devices. Il progetto intende promuovere consapevolezza e condivisione nel viaggiatore/ospite, invitando a rispettare l’ambiente, il patrimonio culturale artistico e monumentale, le tradizioni e gli usi del territorio, contribuendo al sostegno dell’economia locale e favorendo, quindi, circuiti, siti, attività con il più alto valore di sostenibilità sociale e ambientale e di aderenza all’intreccio veneziano di natura e cultura.

Il gondoliere assassino

Un solo gondoliere nella storia di Venezia si macchiò di un efferato crimine

Il gondoliere è un mestiere caratteristico e unico di Venezia. Nell’Ottocento c’erano 19 traghetti, detti di parada, sparsi nei vari punti della città, con servizio alternato di gondole, affinchè non mancasse mai di giorno o di notte, il mezzo al passeggero per transitare da una riva all’altra. Ogni traghetto aveva un suo responsabile chiamato gastaldo, eletto annualmente dall’assemblea plenaria dei titolari di ogni singolo stazio. In quel momento esistevano non più di 900 gondole, venti per i pubblici uffici e servizi, 246 di battelli, 220 di private e oltre 660 di traghetto. I gondolieri durante la Serenissima erano riuniti in una corporazione o fraglia, con delle norme scritte in un libro che prendeva il nome di “mariegola”. Tra queste regole vi era quella forse più significativa per questa storia inerente gli aspiranti gondolieri che dovevano essere “homeni di bona vita et pacifici, et non siano homeni de rissa”. Angelo de Rossi, detto “Pase”, non era molto pacifico. Venerdi 3 agosto 1900 si trovava farmaciaabuonmercato.com/cialis.html all’osteria XX settembre, vicino a Piazza San Marco. Dopo un alterco con il gondoliere Giovanni Cortivo, conosciuto come “pano”, usò il proprio coltello per porre fine alla questione uccidendo l’avversario. Angelo, che all’epoca dei fatti aveva 64 anni, era molto conosciuto per i suoi precedenti patriotici, al tempo di Garibaldi era partito volontario e si era ritrovato a combattere a Mentana, nel Lazio, una delle battaglie più cruente che vide a fine giornata lasciare sul campo 150 morti garibaldini, 220 feriti e più di 1700 prigionieri. Lui fu tra i fortunati che si salvarono. Il processo al gondoliere “Pase” iniziò il 6 dicembre, era difeso dall’avvocato Gino Bertolini, dopo alcuni giorni di dibattiti, dove sfilarono decine di testimoni, venne condannato a 5 anni, sei mesi e trenta giorni, oltre al risarcimento dei danni. L’avvocato Bertolini aveva salvato il suo assistito dall’ergastolo dimostrando l’infermità mentale, ma forse giocò a suo favore anche l’opinione pubblica che si era schierata con l’eroe garibaldino della battaglia di Mentana. Questo fu il primo e unico omicidio nella categoria dei gondolieri.

Venezia, un bocciolo di rosa vivente – VIDEO

Performance artistica a Venezia per la Festa del “bocolo”: una rosa gigante in Piazza San Marco – VIDEO

Piazza San Marco a Venezia, proprio nel giorno della celebrazione del patrono il 25 aprile, ha visto il fiorire di un magnifico bocciolo di rosa vivente, il famoso bòcolo che tradizionalmente, da secoli, i veneziani regalano alle donne. Il video in basso documenta la straordinaria performance. I veneziani che hanno voluto partecipare volontariamente a questa incredibile performance artistica organizzata nell’ambito del progetto ‘Venezia rivelata‘ sono stati più di 1000. Vestiti di rosso o di verde (i più piccini) hanno disegnato con i loro corpi l’enorme rosa protagonista della Festa del Bòcolo sulla piazza più celebre al mondo. Ad accompagnare la performance è stata la voce dello scrittore Alberto Toso Fei, ideatore dell’evento assieme all’artista veneziana Eleonora Tagliapietra, che ha raccontato la leggenda di Venezia legata alla rosa donata nel giorno di San Marco, la leggenda del tragico amore tra la nobile Maria e il cantastorie Tancredi. Incredibile l’affluenza all’evento, reso possibile anche grazie alla bella giornata di Venerdì 25 e organizzato con lo scopo di ‘rivelare’ in modo innovativo tradizioni ed aneddoti di una Venezia forse poco conosciuta. Ecco un video della giornata

Venezia su Google Art Project

Venezia è su Google Art Project con ben 6 musei

Venezia è diventata recentemente la prima città italiana per numero di musei partner del progetto Google Art Project, una piattaforma online attraverso cui il pubblico può accedere a immagini ad alta risoluzione delle opere d’arte più importanti messe a disposizione dai musei di tutto il mondo. E’ un’opportunità incredibile per poter ammirare meravigliose opere d’arte e per pianificare alla perfezione una visita dal vero. Cliccate qui per scoprire Venezia con Google Art Project. La collaborazione, partita nel mese di novembre 2013 con il lancio sulla piattaforma di oltre 150 opere raccolte in tre gallery dedicate ai musei di Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Museo Correr e Museo del Vetro di Murano, si è ulteriormente arricchita, ad aprile 2014, dei capolavori presenti in altri tre importanti Musei Veneziani: Palazzo Ducale, Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano e di Palazzo Mocenigo – Centri Studi di Storia del Tessuto e del Costume. PALAZZO DUCALE Di Palazzo Ducale, vero e proprio simbolo millenario della storia, della cultura e dell’arte veneziana, sarà così possibile ammirare capolavori straordinari, quali il celebre affresco di Tiziano raffigurante San Cristoforo o le meravigliose tele di Paolo Veronese. CA REZZONICO “Navigando” tra le opere di Ca’ Rezzonico ci si potrà invece immergere nell’atmosfera e nel gusto del Settecento veneziano attraverso le celebri scene di genere di Pietro Longhi. PALAZZO MOCENIGO Di Palazzo Mocenigo a San Stae, recentemente riaperto al pubblico dopo un radicale intervento di restyling, sarà infine possibile ammirare le importanti collezioni di rari tessuti e costumi. Cliccate qui per scoprire Venezia con Google Art Project SU GOOGLE STREET VIEW Inoltre per Palazzo Ducale e Ca’ Rezzonico è ora possibile visitare gli straordinari interni con una visita virtuale Street View, che consente di apprezzare ulteriormente la bellezza dei percorsi espostivi delle due sedi.  

Spaghetti “coe cape”

Nella tradizione culinaria veneziana troviamo anche gli spaghetti con le vongole, diversi da quelli alla napoletana

Spaghetti “coe cape“, in italiano “Spaghetti con le vongole“, è un piatto che a Venezia spopola da generazioni, pur essendo di origini napoletane. La versione veneziana ovviamente non prevede pomodoro, in nessuna forma.

LA RICETTA: Se siete in quattro, prendete mezzo chilo di vongole veraci e lasciatele riposare in acqua fredda salata non più di quindici minuti. Questo perché se le lasciate di più incamereranno acqua di rubinetto rilasciando tutta l’acqua di mare che rende speciale questo piatto, a costo di rischiare di trovare un po’ di sabbia (che in caso può essere eliminata in un secondo tempo travasando il sugo da una padella all’altra). In ogni caso, le vongole, prima di arrivare sul banco frigo, passano una serie di passaggi di depurazione che difficilmente rilasciano molta sabbia. Dopo il primo quarto d’ora in ammollo, sciacquate le vongole sotto l’acqua corrente, eliminando eventualmente quelle con il guscio rotto. Saltate le vongole con un po’ di olio e aglio, aggiungendo prontamente dopo due o tre minuti 250 cc di vino bianco secco. Chiudete con il coperchio per circa dieci minuti, e lasciate che le vongole si schiudano. Togliete il coperchio e lasciate asciugare il sugo, ma non troppo, altrimenti non potrete creare il magico “poccetto”. Diciamo che lascerete consumare il sugo finchè non sparirà l’odore dell’alcool del vino. Spegnete il fuoco, e togliete almeno la metà dei gusci delle vongole separandoli dal loro frutto, che rimarrà in padella. Spolverate con pepe nero e un trito di prezzemolo. Fate bollire gli spaghetti tenendoli un minuto sotto la cottura indicata, e versateli nel sugo di vongole. Saltate la pasta finchè la stessa non avrà assorbito il sughino di vongole, creando quindi il torbido e magico “poccetto”, frutto della pasta risottata con il sugo di vongole. Servite in tavola e godeteveli. Se sapete fare la pappa col pomodoro alla toscana, ve la consiglio arricchita di vongole con il loro sugo, ma questa è un’altra storia…. Testo a cura di David Marchiori curatore del personalissimo Blog incoscienzaatavola

La polpetta a Venezia “regina delle vivande”

A Venezia le polpette sono un’istituzione gastronomica

Le polpette rientrano nell’offerta di cicchetti (piccole porzioni di pietanze tipiche da consumare accompagnate da un bicchiere di vino) al banco di tutte le osterie di Venezia. Ai tempi della Serenissima, venivano preparate e vendute dai luganegheri (arte che riuniva chi macellava, lavorava e vendeva carne suina; chi lavorava e vendeva frattaglie bovine; pizzicagnoli; preparatori e venditori di zuppe). Piatto creato per riciclare avanzi? Non sempre. Non si trattava comunque di un cibo povero: oltre all’etimologia (da “polpa”: fettine di carne scelta, battute e farcite, di cui troviamo traccia nei più antichi ricettari), la letteratura ce lo conferma. Nel 1745, Carlo Goldoni inserisce le polpette – come cibo “da signori” – in una delle sue commedie più celebri, Il servitore di due padroni. CAMERIERE. (…) Tenete, signor faccendiere; portate queste polpette al vostro padrone. TRUFFALDINO: Polpette? (prendendo il piatto in mano). CAMERIERE: Sì, le polpette ch’egli ha ordinato (parte). TRUFFALDINO: Oh bella! A chi le òi da portar? Chi diavol de sti padroni le averà ordinade? Se ghel vago a domandar in cusina, no voria metterli in malizia; se fallo e che no le porta a chi le ha ordenade, quell’altro le domanderà e se scoverzirà l’imbroio. Farò cussi… Eh, gran mi! Farò cusì; le spartirò in do tondi, le porterò metà per un, e cusì chi le averà ordinade, le vederà (prende un altro tondo di quelli che sono in sala, e divide le polpette per metà). Quattro e quattro. Ma ghe n’è una de più. A chi ghe l’òia da dar? No voi che nissun se n’abbia per mal; me la magnerò mi (mangia la polpetta). Adesso va ben. Portemo le polpette a questo (mette in terra l’altro tondo, e ne porta uno da Beatrice). Il marchese bolognese Vincenzo Tanara, ne L’economia del cittadino in villa (pubblicato per la prima volta nel 1644) scrive addirittura: Chiama il Cuoco la polpetta regina delle vivande, mentre co’ quella può sodisfare al gusto universale, mediante la diversità degli ingredienti. Di carne, di pesce, di verdure: entrate in osteria a Venezia e… a voi la scelta (nella foto quelle mitiche de l’Osteria Ca’ d’Oro Alla Vedova in Strada Nuova). Per un’immersione nel mondo di Carlo Goldoni  a Venezia: Casa-Museo a San Tomà , inserita nel circuito dei musei municipali. Testo a cura di Elisabetta Tiveron ideatrice del Blog  PaneMiele  

Omicidi passionali in Ruga Giuffa

Due donne da evitare: tentati omicidi in Ruga Giuffa a Venezia nel 1880

In antichità a Venezia esisteva una comunità zingara che si era stabilita a Castello, da quella comunità prese il nome Ruga Giuffa: il vocabolo gajufus derivava proprio dal termine dalmato gejupka, ovvero zingaro. Nell’Ottocento Ruga Giuffa divenne la scena di due crimini molto particolari. Al civico 4772 abitava la quarantenne Carlotta Busetto, originaria di Pellestrina, assieme al marito e all’amante. Una strana convivenza. La notte del 6 febbraio 1880 Carlotta arrivò a casa dopo aver bevuto parecchio. Quando entrò in camera da letto trovò il suo giovane amante, Federico Masella, a letto con una prostituta di nome Rosa Daria residente alla Giudecca. Non fu chiaro se Rosa Daria avesse o meno una relazione con il giovane ragazzo o se avesse approfittato solo di una sistemazione provvisoria. Di sicuro per Carlotta vederli a letto assieme dovette sembrare un affronto da lavare con il sangue. Andò in cucina, prese una mannaia e ritornata in camera lo colpi per ben dodici volte alla testa. Ovviamente non serve sottolineare che Federico morì per le ferite riportate. Il 10 novembre iniziò il processo e ci vollero due giorni per arrivare alla conclusione. Carlotta fu condannata ai lavori forzati a vita. Una delle poche donne che subirono tale condanna. Nemmeno quattro mesi dopo questo omicidio, precisamente il 20 agosto, al civico 4877, sempre di Ruga Giuffa, Giovanni De Grundis, originario di Ancona e da qualche anno residente a Venezia, stava dormendo nel suo letto dopo una notte di lavoro presso il panificio Duodo. A un certo punto i vicini furono svegliati dalle sue urla, quando arrivarono i poliziotti e buttarono giù la porta, lo trovarono agonizzante sul pavimento. Aveva una brutta ferita alla testa. La sua fidanzata Giuseppina Ferretti, di soli 19 anni, aveva pensato di emulare Carlotta Busetto e cosi anche lei, dopo una crisi di gelosia, aveva preso un’accetta e lo aveva colpito mentre dormiva. Fortunatamente per Giovanni la lama rimase incastrata sul mento salvandogli la vita. Sabato 19 marzo del 1881 cominciò il processo e Giuseppina venne accusata di tentato omicidio. La corte la condannò a 13 anni che andò a scontare nel carcere alla Giudecca non troppo distante dalla sua mentore. Non si può certo dire che nel 1880 i mariti e fidanzati a Venezia dormissero sogni tranquilli dopo i casi di Giuseppina e di Carlotta. Testo a cura di Davide Busato di Veneziacriminale.it  

Franco Beraldo e il vetro di Murano

Un ‘artista che trasforma il vetro di Murano in splendide opere d’arte colorate e luminosissime

Franco Beraldo, nato nel 1944 a Meolo, un piccolo paese situato tra i fiumi Sile e Piave in provincia di Venezia, ha il suo studio in Via Paruta a Mestre. Lì  troverete dipinti e opere in vetro che poi vende anche in alcune atelier selezionati di Venezia e Murano. Franco Beraldo è uno di quegli artisti che ha trovato nel vetro uno splendida materia dove poter esprimere appieno la luce e i colori che permeano le sue opere pittoriche. La luminosità e la trasparenza delle tinte sono al centro della sua ricerca pittorica. Fin dagli esordi è stato affascinato dalla luce e dai colori limpidi della laguna veneta. Negli anni i suoi paesaggi sono diventati sempre più astratti: composizioni trattenute nello sviluppo spaziale dall’evolversi di segni, strutture organizzate in campiture cromatiche vivacizzate dal rapido passaggio di colori attentamente sovrapposti ed accostati. Dal 2005 Franco Beraldo ha deciso di esprimere il colore anche attraverso il vetro e dopo un lungo percorso di formazione si è rivolto ai più capaci maestri soffiatori di Murano. Con loro crea, nelle fornaci, piccole formelle di mosaici trasparenti, piastre policrome e vasi soffiati, dove riesce a manifestare la sua passione per il colore. Il procedimento è lungo e laborioso ovviamente, e mantiene dei connotati magici: si lavora alla cieca poiché tutti i colori sono trattati a 900/1000 gradi per cui sono tutti rossi; solo quando il vetro è raffreddato si scopre il risultato di vari strati di vetro sovrapposti. Le formelle in vetro possono essere appese alle pareti come opere d’arte a se stanti, o se inserite in un ulteriore camicia di cristallo diventare vere e proprie sculture da tavolo. Incastonate in strutture di metallo formano lampade che suggestivamente diffondono una luce multicolore. Il vetro lo lavora anche nel suo studio grazie a un forno piano, a una temperatura più bassa, grazie al qualche compone geometrie di coloratissimi lacerti e pasta di vetro che poi si trasformano in luminosi vasi soffiati dai colori cangianti e in altri tipi di piastre colorate. Qui sotto un piccolo video dimostrativo mentre Franco Beraldo crea le sue opere in vetro a Murano.

“Gustose parole” di Elisabetta Tiveron

Nuova rubrica su venezia.net: Elisabetta Tiveron ci parlerà di parlerà di Venezia, cibo e letteratura

Un nuove “esperto” si aggiunge alla nostra Redazione. Dopo Davide Busato, che ci parla di misteri e delitti, David Marchiori, con le sue appetitose ricette venete, e Michela Scibilia, attenta conoscitrice del vero artigianato veneziano, si è unita a noi anche Elisabetta Tiveron, anche lei appassionata di cibo, che mensilmente aggiornerà la nuova rubrica “Gustose Parole“, parlandoci di Venezia, cibo e letteratura. Elisabetta Tiveron è nata e cresciuta nella campagna alle porte di Venezia, la passione per il cibo (insieme alla cicatrice di un morso di coniglio sulla punta di un dito) l’accompagna fin dalla più tenera infanzia, quando trotterellava al fianco della nonna materna – inimitabile cuoca contadina – tra aia, campi e cucina, e affiancava (con vanga e rastrello mignon appositamente creati) il nonno nei lavori nell’orto. Dalla mamma eredita l’amore per la lettura, e l’attenzione verso una cucina salubre ed eticamente corretta. Di pari passo, crescono in lei la passione per le tematiche storico-sociali (che sfocia in una laurea in storia, con tesi sulla prostituzione a Venezia durante le dominazioni ottocentesche), la voglia di capire l’umanità che la circonda, di conoscere culture diverse, ma anche di approfondire, riscoprire, non far dimenticare quella di provenienza (Venezia ed il suo territorio sono una miniera inesauribile). Questa miscela l’ha portata anche verso uno stile di vita più consapevole, in cui trovano spazio autoproduzione, scambio, riuso&riciclo. Da anni viaggia prediligendo lo scambio casa; fa inoltre parte del network Couchsurfing. Ma insomma, che cosa fa Elisabetta? Cucina su richiesta, tiene lezioni e laboratori, scrive (libri e articoli), organizza eventi che ruotano intorno al mondo del cibo e dell’editoria. Oltre che con i privati, collabora con associazioni ed istituzioni, sia in Italia che all’estero. Ah… poi danza, crea gioielli utilizzando cocci e pietre che raccoglie sulla spiaggia… e fa la mamma. Per dare un’occhiata ai libri e quaderni pubblicati da Elisabetta andate sul suo Blog: www.panemieleblog.blogspot.com  

Bigoli in salsa

I bigoli in salsa: un piatto culto della cucina veneziana assolutamente da assaggiare

La cucina popolare, si sa, spesso coniuga sacro e profano. E’ il caso dei “bigoli in salsa“, piatto culto della cucina veneziana. Chissà perché, infatti, i bigoli in salsa è storicamente considerato un piatto da “penitenza”, da consumarsi preferibilmente la Vigilia di Natale, il Venerdi Santo e il Mercoledì delle Ceneri. In realtà se non fosse per le oggettive controindicazioni a livello sociale (potrebbe provocare un alito un po’ pesantino…) io lo mangerei pure ogni giorno. Gli ingredienti, infatti, sono pochi ma decisamente adatti per chi ama i sapori decisi, professionisti della forchetta insomma: acciughe e cipolle. RICETTA BASE La ricetta dei bigoli in salsa è semplice: basta prendere 70 grammi di filetti di acciughe scolate (non partite dalla pasta di acciughe, per carità, è un insulto alla ricetta) e scioglierle rosolandole nell’olio extravergine di oliva. Una volta ottenuta una specie di salsa, appunto, si aggiungono due cipolle grosse tagliate finemente alla julienne, lasciandole appassire con il coperchio della padella chiuso. Riaprendo il coperchio, verificato che le cipolle si sono adeguatamente appassite, aggiungete al limite un po’ di acqua di cottura. Occhio al sale! Assaggiate il sugo perché potrebbe risultare terribilmente salato o, au contraire, un po’ insipido a seconda delle acciughe utilizzate. E non dimenticate un po’ di pepe. Tenete i bigoli un po’ indietro nella cottura, diciamo un minuto, e una volta scolati saltate per un paio di minuti in padella con la salsa e un po’ di acqua di cottura se necessaria, fino a quando i bigoli non sono ben permeati dal “sugo”. Per la cronaca, a me piace utilizzare la cipolla di tropea, più dolce e scenografica. RICETTA 2.0 Una variante molto gustosa è quella di preparare la salsa senza la cipolla, mettendo un cinquanta per cento in più di acciughe, saltando il tutto con delle buone tagliatelle artigianali. Una volta impiattato il tutto, guarnire con dell’ottima burrata. Ricetta a cura di David Marchiori, Cuoco e gestore dell’Osteria Palaplip a Mestre e ideatore del Blog incoscienzaatavola.it

Murano da scoprire: Marina e Susanna Sent

Murano, un’isola di Venezia piena di sorprese.. se sai dove andare!

Murano è un’isola straordinaria da scoprire oltre la facciata di paccottiglia di dubbia provenienza e insistenti intromettitori (zelante omaccione che, appena scesi dal vaporetto che vi ha condotti a Murano, cercherà di accalappiarvi e di portarvi nella sala vendita che gli dà maggior “soddisfazione”. Nella versione light vi inviterà solo a dirigervi “to the furnaces”: le sue furnaces). L’isola di Murano vale più una gita, soprattutto se siete armati di buone guide, e se ci andate in giorni feriali quando sono aperti gli show room dei produttori veri e non solo di vetro artistico. LO SHOWROOM DELLE SORELLE SENT Un buon indirizzo assolutamente da non perdere per le donne moderne e ricercate è sicuramente il nuovo spazio total white delle sorelle Marina e Susanna Sent. Dalla ristrutturazione di una cavana (un ricovero per barche) è stato ricavato questo luminosissimo open space che si affaccia sulla laguna. Gli oggetti sono esposti con ampio respiro, dando la possibilità ancor di più di apprezzare la ricercatezza degli accostamenti tra vetro e altri materiali come gomma, acciaio, legno e carta da cui nascono orecchini, bracciali, collane dal gusto minimal ma dai colori accesi. Potete trovare anche sculture in vetro, ciotole, piatti e foulard, essenziali e lineari in sintonia con lo stile dei gioielli. Arrivarci è facile: scendete alla prima fermata di Murano (Fermata Colonna) poi – scansando gli intromettitori di cui sopra – tenete la sinistra e fate tutta la fondamenta. Appena prima del ponte a destra troverete il cancello di entrata. Prezzi: collane 25/200 €, orecchini 15/40 € Marina e Susanna Sent Aperto dalle 10 alle 17, chiuso sabato e domenica Fondamenta Serenella 20, Murano 041 5274665 www.marinaesusannasent.com La rubrica BRAVI QUESTI è curata da Michela Scibilia, autrice dell’utilissima guida alla Venezia (e Laguna) Low Cost. Qui tutte le sue interessanti Guide pratiche a Venezia http://www.teodolinda.it/index.php/guide Venezia (e laguna) low cost: Guida anticrisi alla città più bella del mondo (Varia)

Le eccellenze enogastronomiche venete a Gusto in Scena

Tantissimi presidi d’eccellenza veneti e friulani, scelti da Slow Food, a Gusto in Scena, grande manifestazione enogastronomica a Venezia

Grande successo per la manifestazione enogastronomica veneziana GUSTO IN SCENA che ha visto protagonista, lunedì 17 marzo 2014, la star di Masterchef, Carlo Cracco, chiamato a partecipare a CHEF IN CONCERTO, il congresso di alta cucina dove grandi nomi della ristorazione si confrontano nella “Cucina dei senza“. LO CHEF SI TRASFORMA IN GURU DEL BENESSERE E’ infatti questo il tema portato avanti dall’evento enogastronomico veneziano di quest’anno, che ha ottenuto per questo il Patrocinio del Ministero della Salute. Lo chef ormai si si deve preoccupare anche e soprattutto della salute del cliente, trasformandosi in guru del benessere. “Non si tratta di togliere sapore al cibo ma di esaltarne le caratteristiche” dice l’ideatore di GUSTO IN SCENA, Marcello Cremonini. Filosofia sposata appieno anche da Carlo Cracco, che da sempre cerca di intervenire il meno possibile sulla materia prima per educare il palato a distinguer i sapori. Passato ai fornelli,  lo chef  ha preparato la ricetta senza grassi “Rognone cotto sul sale e infuso di china” e quella senza senza sale, “Minestra di Parmigiano Reggiano”. SEDUZIONI DI GOLA: farmaciaitaly levitra ECCELLENZE VENETE E FRIULANE GUSTO IN SCENA ospita poi SEDUZIONI DI GOLA, al piano terra della Scuola di San Giovanni Evangelista, una selezione di numerose specialità enogastronomiche locali, italiane e internazionali. Grazie alla sinergia con Slow Food, sono presenti anche presidi d’eccellenza provenienti dal Frilui e dal Veneto: come la Pitina della Val Tramontina prodotta dall’Azienda Bier di Pordenone; l’Oca in onto dell’Azienda Littamè di Sant’Urbano (PD); la Stortina veronese presentata da Poltronieri Salumi; e l’Asiago Stravecchio dell’azienda agricola Waister dell’Altopiano di Asiago. Inoltre quest’anno partecipano anche grandi realtà di altissimo livello come i cioccolati di Domori e la frutta candita di Agrimontana. MAGNIFICI VINI: 150 vini a confronto GUSTO IN SCENA mette in mostra, con MAGNIFICI VINI (nella splendida cornice del Salone Capitolare della Scuola di San Giovanni Evangelista), anche l’enologia di eccellenza. Gli vini sono esposti in base alla provenienza, mare, montagne, collina, pianura. Quest’anno il Salone dei vini ospita anche cinque cantine internazionali molto curiose, mettendo “vicini” Georgia, Sud Africa, Palestina, Austria. Alcune Cantine sono molto famose e altre sono piccole e ancora poco conosciute( con dei vini eccezionali però, come l’Amarone di Ferragù).

Le Sarde in Saor

Le sarde in saor sono un must della cucina veneziana, non per niente hanno pure il nome in dialetto

Il ‘’saor’’ è nato come conservante: le cipolle imbiondite con aceto infatti servivano nei secoli scorsi per poter preservare il pesce dall’inevitabile deperimento dopo la cottura. Ed è così che sono nate le sarde in saor. Se vi si rompe il frigo però evitate di conservare tutti i cibi sotto un’enorme coltre di cipolle cotte in aceto, mi raccomando. La ricetta delle sarde in saor è piuttosto semplice, anche se magari un tantino lunga e laboriosa. Consiglio comunque di prepararne una tantum una quantità industriale, in modo da poterne avere sempre a disposizione nel caso si avesse voglia di un ‘cicheto’ casalingo al volo. IL SAOR Cominciate col preparare il ‘’saor’’:  tagliate finemente 800g di cipolle bionde, e stufatele in una casseruola con un po’ di olio extravergine facendole appassire con 400 cc di aceto di vino bianco, sale e pepe. A metà cottura aggiungete qualche foglia di alloro, 80 gr di pinoli tostati e altrettanti di uvetta. Una volta ottenuto il saor, mettetelo da parte. LE SARDE Prendete dunque 1,5Kg di sarde. Pulitele dalle interiora e passatele nella farina, non prima di aver messo a scaldare una bella padellona di olio di semi di arachidi. Friggete tutte le sarde, e disponetele in una terrina o pirofila coprendo il fondo. Coprite con uno strato di saor, alternando con uno strato di sarde fino ad esaurimento delle stesse. Qui arriva la parte più difficile: per poter consumare in maniera ottimale le sarde in saor, le stesse dovrebbero riposare in frigo almeno una settimana, permettendo alle sarde di macerare adeguatamente, impresa praticamente impossibile visto lo straordinario potere seduttivo della terrina di sarde. LE VERDURE IN SAOR Come si dice ‘’qualsiasi cosa tu frigga diventa buona’’, figuriamoci se la si mette anche in saor! Negli anni infatti i ristoratori della zona hanno proposto ‘’in saor’’ un po’ di tutto: zucca, radicchio, zucchine, melanzane, ecc. E hanno fatto bene, l’accoppiata fritto/saor risulta infatti irresistibile. Ricetta e testo a cura di David Marchiori, animatore dell’Osteria Palaplip a Mestre e ideatore del Blog Incoscienzaatavola

Scena del Crimine: un uomo mascherato adescava giovani donne nel 1754

Un Cold Case: un ladro e stupratore si aggirava per le calli di Venezia nel 1754

Il campiello del Sole è un piccolo angolo tranquillo della caotica area di Rialto a Venezia, proprio dietro la chiesa di Sant’Aponal. Il nome deriva da una osteria all’insegna del Sol che sorgeva in questo campo. Oggi dell’osteria non rimane traccia e nemmeno di ciò che vi accadde nel carnevale del 1754. Il carnevale all’epoca della Serenissima durava sei mesi e qualsiasi persona poteva mascherarsi e confondersi, nobili e popolani, foresti e veneziani. Caterina, vedova di Giuseppe Nogrisich, originario di Spalato, si trovava in Campo San Luca a Venezia quando fu avvicinata da un uomo in maschera. Quell’uomo si chiamava Daniel Lanza ed era un insegnante di francese, anche se precedentemente aveva svolto la meno nobile arte del furto. Dopo averla convinta a seguirlo all’osteria del Sol, la portò nelle camere di sopra. Caterina pensò probabilmente a una avventura romantica e invece si trovò ben presto legata e imbavagliata. Il giorno dopo l’oste, che non l’aveva vista scendere, salì nella stanza e la trovò ancora viva, anche se in condizioni tali da dubitare che sarebbe sopravvissuta. Le mancava la biancheria intima, oltre ai soldi. Caterina fu la quarta vittima di uno stupratore seriale che per quasi un anno terrorizzò Venezia. Daniel Lanza colpì sette volte tra Cannaregio e San Polo, prima di sparire definitivamente dalla scena. Per un periodo ebbe un complice che venne successivamente trovato morto, forse proprio per mano del maestro di francese. Daniel amava legare le proprie vittime dopo averle spogliate e le torturava spesso con un coltello. In quasi tutte le aggressioni portò via un trofeo, spesso la biancheria intima ma nell’ultima caso anche il tabarro. Cambiò almeno due volte il nome per nascondersi ai soldati del Consiglio dei Dieci che cercarono di arrestarlo per mesi, senza successo. Nessuna delle sue vittime per fortuna morì, nemmeno la sfortunata Caterina. Daniel Lanza è uno dei rari casi nei quali il colpevole riusci a fuggire alla terribile giustizia della Serenissima che lo condannò in contumacia.

Testo a cura di Davide Busato di VeneziaCriminale  (la foto di copertina è di Federico Roiter)

Il Forcolaio Matto

Il Forcolaio Matto è uno dei pochi a Venezia a intagliare forcole, lo scalmo per il remo tipico delle imbarcazioni veneziane

A Venezia nascono ancora adesso laboratori in grado di dare valore all’artigianato locale. E’ il caso de Il Forcolaio Matto, la bottega aperta da circa un anno da Piero Dri, professione “remer“, costruttore di remi e forcole per imbarcazioni veneziane. Recentemente la Voga alla Veneta è rinata. Tantissime famiglie, coppie, amici, decidono di prendere la barca a remi, il sabato e la domenica, e girare per i canali di Venezia solo per il gusto di farsi una passeggiata. Gli stretti canali della città obbligano i vogatori a remare in piedi e in modo asimmetrico per migliorare visuale e manovrabilità. Per questo nelle imbarcazioni veneziane è necessario uno scalmo libero, sul quale il remo possa lavorare agevolmente: la forcola. A seconda del tipo di imbarcazione la forcola cambia leggermente forma e caratteristiche, tanto da diventare un vero e proprio originale oggetto scultoreo. Chi ha bisogno di una forcola si rivolge al remer. Ce ne sono solo quattro a Venezia, e uno di questi è Il Forcolaio Matto. Piero Dri è un giovane veneziano laureato in astronomia da Padova. Il curriculum di studi lo avrebbe portato lontano dalla sua amata Venezia, dalle acque della Laguna, dove fin da piccolo andava a remare col nonno. Ha così deciso di imparare un mestiere molto diverso: per 6 anni è andato a bottega dal maestro remer Paolo Brandolisio. Ora, grazie al suo laboratorio in Calle del Cristo, una calletta laterale di Strada Nuova, a pochi passi da Campo Santi Apostoli e Rialto, lavora i pezzi di legno che va a scegliere personalmente. Nelle sue mani il legno di noce, pero, ciliegio si trasforma in meravigliose forcole: un oggetto indispensabile per chi rema a Venezia ma caratterizzato da un connotato scultorio tale che può essere tranquillamente usato come oggetto d’arredo unico e originale. Non a caso c’è chi gli chiede delle forcole anche per regalarle ai matrimoni o per mettersela semplicemente in casa sulla credenza del salotto. Oltre alle forcole Il Forcolaio Matto fa anche remi, costruiti in legno Ramin proveniente dall’Indonesia, e taglieri, gioielli, tutti rigorosamente in legno. Una forcola può costare dai 300€ ai 1200€. Orari: Lun – Ven: 8.30 – 13.00, 15.00 – 18.30 / Sab: 9.00 – 12.30 Telefono: 041 877 8823 Come arrivare: Calle del Cristo, Cannaregio 4231 Trasporti pubblici Linea di trasporto pubblico ACTV n.1 – Fermata Ca’ d’Oro.

Visite Guidate – Da San Marco a Rialto con una Guida locale

Visita guidata a venezia – le zone più famose della città, da S. Marco a Rialto , con una guida autorizzata Veneziana

Ammirare la Venezia più bella e rinomata facendo una bella passeggiata: questo è l’obbiettivo della visita guidata che vi proponiamo. Si parte da Piazza San Marco, il Ponte dei Sospiri e le antiche Prigioni, la Riva degli Schiavoni dove sostavano i vascelli un tempo, l’interno della Basilica di San Marco, e la più antica Caffetteria a Venezia. Attraverso calli e callette attraverseremo piccoli canali su antichi ponti , visiteremo alcuni luoghi nascosti ma a pochi passi da Piazza San Marco, come il teatro La Fenice, i luoghi del Casanova , e la famosa Scala del Bovolo , il Canal Grande, il Ponte di Rialto , il mercato della frutta e del pesce. Tutto questo con una guida autorizzata veneziana doc, che può illustrarvi come era e come è ora la vita vera della città, e fornisce ogni tipo di suggerimento per cibo, shopping e ulteriori visite. Avviso importante: ci si recherà in visita a una chiesa e quindi pantaloncini e gonne non potranno essere al di sopra del ginocchio, le spalle nude devono essere coperte.

Approfitta e vivi un’esperienza unica con una Visita Guidata a Venezia con una guida locale che vi portera da San Marco fino al Ponte di Rialto.

Dettagli dell’itinerario : Stagione : tutto l’anno Partenza : giornaliero Pick up : direttamente dalla reception del vostro hotel / nave da crociera o un appartamento o luogo designato Tipo di gita : tour a piedi Durata : circa 3 ore Incluso : guida autorizzata locale Prezzo : 230€

Altinum Welcome Card

Su Altinum Welcome Card la mappa di Venezia.net

La nostra Mappa di Venezia, strumento indispensabile per una visita serena ma approfondita alla nostra incantevole città sull’acqua, che tutti possono scaricare gratuitamente dal nostro portale qui, è diventata parte integrante dell’Altinum Welcome Card, il kit che viene consegnato a chi soggiorna ad Altino, una ridente località a pochi passi da Venezia, famosa per l’Area archeologica e il Museoassolutamente da visitare. L’Altinum Welcome Card è un kit formato da una Card per usufruire di sconti nei negozi e nei ristoranti di Altino, una piccola Guida informativa al territorio altinate e all’enogastronomia locale e una Mappa. La Cartina di Venezia che offriamo sul nostro portale è diventata parte integrante del Kit: oltre alla pianta della città, con i suoi canali e calli, campi e piazze, è presente la mappa delle linee di navigazione e gli orari dei treni da e per Altino. La Card di Quarto d’Altino è valida per tutto il periodo di permanenza nel territorio ed è GRATUITA. Si può richiedere in tutte le strutture ricettive del territorio.

Il Baccalà Mantecato

Sulla polenta o su un crostino, fritto o a forma di polpetta: a Venezia è d’obbligo mangiare il Baccalà Mantecato

A Venezia se uno vi chiama con l’appellativo ‘’baccalà’’ significa che non ha una grandissima stima di voi, nonostante il baccalà sia una delle colonne portanti della cucina veneziana. Il nome baccalà, tra l’altro, è un grandissimo misunderstanding semantico, visto che normalmente il termine viene utilizzato per il merluzzo bianco conservato sotto sale. A Venezia e Vicenza, invece, il termine baccalà è riferito allo stoccafisso, cioè il merluzzo essiccato. A Venezia il baccalà per eccellenza è il mantecato: lo si trova nel bacaro più sordido fino al ristorante più prestigioso, su di un crostino o su un letto di polenta, o addirittura a mò di polpetta, fritto. RICETTA BASE Prepararlo non è affatto difficile, ci vuole solo un po’ di cura: acquistate del baccalà, secco o ammollato. Va da sé che nel primo caso dovete lasciarlo in ammollo una giornata. Immergete il baccalà in una pentola d’acqua, e una volta raggiunta l’ebollizione fatelo bollire dieci minuti.Io mi accorgo se è pronto quando la schiuma della cottura fuoriesce dalla pentola e inonda il piano di cottura, ma questo fa parte delle cose da non fare a casa vostra. Spegnete e lasciate riposare un quarto d’ora. Una volta scolato il baccalà, lo mettete in una ciotolona, meglio ancora se di una planetaria. Aggiungete mezzo bicchiere di acqua di cottura, un po’ di sale, dell’aglio sminuzzato, abbondante pepe e magari un po’ di pelle del baccalà stesso (il panino con la pelle del baccalà bollita, olio extravergine, sale e pepe è una delizia..). Cominciate quindi a mescolare il contenuto della ciotolona (boule per i più eruditi) con un frustino elettrico, o avviate la planetaria a bassa velocità. Aggiungete quindi dell’olio di semi a filo come se doveste montare una mayonaise, in quantità variabile fino ad ottenere la consistenza desiderata (dai 15 ai 30 minuti). Contrariamente a quanto viene talvolta segnalato, non va usato il latte, e nemmeno l’olio extravergine, che al limite può essere aggiunto come guarnitura o decorazione. RICETTA 2.0 Una variante interessante a questa ricetta è costituito dall’aggiunta di un pesto di pistacchi a metà mantecatura. Provatelo, è delizioso. Ricetta a cura di David Marchiori, gestore dell’BioOsteria al Palaplip, Centrale dell’Altraeconomia, e ideatore del Blog Incoscienza a tavola

Tempo di Carnevale, tempo di “Fritole Venexiane”

Le Fritole Venexiane sono il tipico dolce di Carnevale a Venezia. Vi proponiamo anche la versione salata.

Bene, dopo aver svelato inequivocabilmente sin dalla prima frase l’origine tipicamente veneziana del famoso dolce di Carnevale, andiamo a scoprirne di più sulle Frittelle. Quando ero bambino mia madre, per Carnevale, faceva sempre le frittelle. Poi ho scoperto che usava delle buste già pronte, bastava semplicemente amalgamare gli ingredienti e friggire. LA RICETTA BASE: Frittelle dolci La verità è che la parte più difficile della preparazione delle frittelle sta proprio nella frittura. Per il resto basta amalgamare: 200 cc di acqua400gr di farina, 50 gr di zucchero, 30 di burro sciolto, 1 uovo + 1tuorlo, 25 gr di lievito fresco e 3 di lievito secco, mezza fiala di aroma vaniglia, 50gr di uvetta, 50gr di pinoli, 20 gr di grappa, 20gr di rum, 5 gr di sale. Dopo aver lasciato riposare l’impasto per tre ore dentro un recipiente coperto ben più grande dell’impasto stesso, cominciate a raccogliere con due cucchiai un po’ dell’impasto, formando delle palle di circa 3 cm di diametro da immergere nell’olio di semi di arachidi ben caldo, girandola di tanto in tanto fino ad ottenere un colore bruno. Così facendo la fritola si gonfierà nell’olio fino alla dimensione di 4/5 cm che storicamente la contraddistigue. Una volta rotolata ancora calda nello zucchero semolato, la frittella sarà pronta per essere mangiata. LA RICETTA 2.0: Frittelle Cacio e Pepe Ormai nelle pasticcerie se ne trovano con ogni farcitura: zabaglione, cioccolato, creme varie. Ho quindi deciso di riprodurre una versione salata, una‘’falsa frittella’’ al cacio e pepe. Per preparare questa originale variazione vi garantisco che non occorre essere uno chef stellato, basta infatti mescolare: 200 cc di acqua400gr di farina, 70 di pecorino, 50 di burro sciolto, 1 uovo+ 1tuorlo, 25 gr di lievito fresco e 3 di lievito secco, tanto pepe grattugiato secondo le vostre esigenze, 10 gr di sale. L’impasto poi seguirà lo stesso destino della fritola dolce, sia per la lievitazione che per la frittura, evitando magari di rotolare quanto ottenuto nello zucchero! Ciò nonostante, la fritola cacio e pepe assomiglia decisamente all’originale, sia esternamente che internamente. Inutile specificare che l’effetto al palato risulti decisamente diverso, evitate quindi di servirle come dolce, a meno che non vogliate fare uno scherzo di carnevale. Testo a cura di David Marchiori, gestore dell’Osteria Palaplip a Mestre e autore del Blog INCOSCIENZAATAVOLA

Tour guidato nella Venezia più tipica e originale

Tour guidato con un veneziano doc alla scoperta della vera Venezia

Questo tour guidato vi offre la possibilità di capire un po’ meglio come si svolge la vita quotidiana in quella incredibile città circondata dall’acqua che è Venezia. Scoprirete così come viviamo, le nostre tradizioni, la nostra cultura e la nostra storia. L’itinerario vi porterà fuori dai percorsi turistici più battuti, lontano dalle zone piene di turisti. Avere a vostra disposizione un esperto locale che vive a Venezia, che conosce le caratteristiche della città e tutti i suoi segreti, renderanno il vostro soggiorno unico e estremamente gradevole, senza problemi di perdersi nel dedalo dei vicoli . Il nostro tour può, a seconda dei vostri desideri, farvi scoprire aree come il quartiere ebraico, la zona araba, il più antico ponte di Venezia, la colonna del ratto che esiste per ricordare le piaghe di Venezia , il caratteristico baratofarmacia.com/levitra.html mercato del pesce e della frutta ( aperto dal martedì al sabato fino 1 , 12:00 ) l’area della casa di Marco Polo , la zona di San Giovanni e Paolo, un negozio di libri incredibile con una vera gondola all’interno, la scultura più brutta di Venezia. Il tour si conclude nella zona di San Marco.   Dettagli dell’itinerario : Stagione : tutto l’anno Partenza : giornaliero Pick up : direttamente dalla reception del vostro hotel / nave da crociera o un appartamento locale o luogo designato Tipo di gita : escursioni a piedi Durata : circa 3 ore Incluso : esperto in licenza locale Non incluso : biglietto del museo Palazzo Ducale , euro 16,00 a persona Prezzo: 230€

Il vetro soffiato di Murano e la coloratissima Isola di Burano

Visita guidata dell’isola di Murano e Burano, vetro soffiato e merletti

Per la visita guidata il nostro esperto locale vi porterà all’isola di Murano , con un taxi acqueo privato da cui potrete godere dell’incredibile panorama offerto da una parte della Laguna di Venezia, lontano dal trambusto e dalla frenesia del centro città. Il nostro rilassante e tranquillo Tour guidato vi porterà prima nella splendida isola di Murano , dove avrete una dimostrazione reale dell’antica soffiatura del vetro all’interno di una fornace. Non una banale gita turistica ma una vera e propria visita culturale a una delle più antiche fabbriche del vetro di Murano, antichissima produzione artigianale caratteristica della Laguna di Venezia. Dopo la visita farete una bella passeggiata per godere delle sculture in vetro sparse per l’isola e della vita locale. Il Tour proseguirà con un bel giro per la Laguna Nord di Venezia verso l’isola di Burano. Lì vi aspetta una piccola e deliziosa farmaciainitalia.com/priligy.htm cittadina famosa per i colori vivaci delle abitazioni, potrete godervi l’atmosfera tranquilla e rilassante di questa originale e variopinta isoletta, amata da Philippe Stark e da tanti altri artisti che vi si sono recati in vacanza. Burano è nota anche per i pizzi e per i semplici biscotti al burro locali. Il ritorno a Venezia si effettuerà con uno dei mezzi di trasporto pubblico locale. Dettagli dell’itinerario Stagione: tutto l’anno Partenza: giornaliero Pick up: direttamente dalla reception del vostro hotel / nave da crociera o un appartamento locale o luogo designato Tipo di gita: escursioni a piedi + gita in barca Durata: circa 5 ore totale Incluso: esperto locale con licenza + taxi acqueo privato solo da Venezia a Murano + da Murano a Burano Non incluso: via del ritorno con mezzo di trasporto pubblico locale da Burano a Venezia Euro 7,00 a persona Prezzo: 380€ + noleggio taxi (da 190€ a 600€ )  

I luoghi di maggiore interesse: Palazzo Ducale e Basilica

Visita guidata ai luoghi di maggiore interesse: Palazzo Ducale, Basilica di San Marco e Rialto

L’interno di favolosi edifici veneziani, come la Basilica di San Marco e Palazzo Ducale, possono essere facilmente visitati grazie ai nostri tour guidati, saltando agevolmente le code. Dopo la visita introduttiva alla Piazza di San Marco il tour prevede la visita alla Basilica di San Marco, la più antica chiesa ancora visibile a Venezia. Si prosegue con un incredibile salto nel passato entrando nel Palazzo Ducale , l’antica sede del governo della Repubblica Serenissima di Venezia, e visitando splendide sale magnificamente decorate con eccezionali opere d’arte. Attraversando il ponte dei Sospiri farete poi visita alle famose e sinistre prigioni. Una volta fuori dal palazzo, attraverso affascinanti scorciatoie, raggiungeremo le aree di Rialto. Tutto questo con una guida autorizzata, un veneziano doc, l’unico in grado di mostrarvi gli splendori del passato e farvi assaporare la vera Venezia fornendo ogni tipo di suggerimento su cibo, shopping e cos’altro vedere. Avviso importante: ci si recherà in visita in una chiesa quindi pantaloncini e gonne non devono essere al di sopra del ginocchio e le spalle devono essere coperte. Dettagli dell’itinerario : Stagione : tutto l’anno Partenza : giornaliero Pick up : direttamente dalla reception del vostro hotel / nave da crociera o un appartamento o luogo designato Tipo di gita : escursione a piedi Durata : circa 3 ore Incluso : guida autorizzata Prezzo: 230€

Murano e la manifattura del vetro

Un tour alla scoperta di Murano e della manifattura del vetro

Il  nostro esperto locale vi condurrà in una bella ed indimenticabile escursione all’interno della laguna di Venezia alla scoperta dell’isola di Murano e della manifattura del vetro soffiato. Un taxi privato vi porterà  all’isola di Murano, universalmente conosciuta come il distretto industriale medievale del vetro lavorato a mano. Una Guida esperta vi farà visitare dal vero le industrie vetrarie, evitando così le banali dimostrazioni turistiche, per scoprire così come si realizza il vetro soffiato per poi ammirare lo showroom della fabbrica. Ritorno in taxi acqueo. Dettaglio del itinerario: Stagione: tutto l’anno Partenza: giornaliero Pick up: direttamente dalla reception del vostro hotel / nave da crociera o un appartamento locale o luogo designato Tipo di gita: escursioni a piedi + gita in barca Durata: circa 3 ore totale Incluso: esperto locale con licenza + taxi acqueo privato solo da Venezia a Murano Prezzo: 230€ + noleggio del taxi (da 70€)  

Scena del Crimine – La Calle del Volto a Venezia

In Calle del volto a Venezia, nel 1758, è avvenuto un truce omicidio

A Venezia alcune calli si chiamano “del Volto”, un nome un po’ inquietante dovuto agli archi o volti, che congiungono le case. Ce ne sono ai Gesuiti, a San Lio ma forse la più famosa è quella a San Matteo di Rialto, che, nel luglio del 1758, è stata la scena di un crimine truce e violento: l’omicidio di Antonia Lazari. La calle del Volto a San Matteo è una piccola calle nascosta dietro il mercato di Rialto conosciuta soprattutto dai veneziani, che la usano per raggiungere Rialto senza dover percorrere la più trafficata Ruga Vecchia di San Giovanni. Nel 1758 Antonia Lazari fu trovata nascosta sotto il pagliericcio del letto di una delle case al primo piano della calle. Era stata accoltellata cinque volte, alla testa e al corpo, tre delle ferite erano mortali. L’arma era un coltello da lancio o una baionetta modificata, di fattura antica. La Lazzari era una vedova di circa sessant’anni, benestante, che risiedeva a San Boldo nel sestiere di San Polo. L’ultima volta che fu vista viva era entrata nella casa in calle del Volto che apparteneva a un sarto: Zan Maria Millevoi. L’indagine fu svolta dall’Avogador di Comun Francesco Angaran, il quale riuscì in breve tempo a ricostruire quanto accaduto. Il movente era senz’altro quello economico, il furto dei gioielli che la vedova indossava; l’assassino, invece, il sarto Millevoi. Quest’ultimo, originario di Albona, una città dell’Istria in Croazia, viveva a Venezia da alcuni anni, assieme a sua moglie Meneghina e alla figlia Anna Maria. Con un pretesto fece entrare in casa la Lazari per poi trucidarla. Dopo la scoperta del cadavere, si cercò la famiglia che, nel frattempo, era fuggita dalla città. Il caso Millevoi risulta interessante per due aspetti: il primo è che dell’assassino abbiamo un ritratto nell’archivio del Museo Civico Correr di San Marco, il secondo è che fu arrestato molti mesi dopo, a novembre, mentre si trovava a Roma. Il 18 dicembre dello stesso anno, il sarto fu giustiziato tra le due colonne di San Marco. Di sua moglie e della figlia si persero le tracce. Di questa storia rimane solo la calle del Volto a ricordarci questa Scena del Crimine. Testo a cura di Davide Busato di veneziacriminale.it (la foto di copertina è di Federico Roiter)

Tour guidato sulle Dolomiti in Minivan

Visita guidata sulle Alpi Orientali alla scoperta delle Dolomiti

Le Dolomiti sono il gruppo di montagne più suggestive e famose della parte orientale delle Alpi. La nostra Guida vi guiderà attraverso alcune delle strade più incredibili che atraversano queste montagne, facendovi assaporare un panorama mozzafiato. Dal 2009 l’Unesco ha dichiarato le Dolomiti Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il tour può partire da Venezia Piazzale Roma o Venezia Terminal Crociere o in altri farmaciaitaly cialis luoghi a richiesta. Il tour è per un massimo di 8 persone e prevede l’ autista/guida. Il nostro itinerario sarà – Pieve di Cadore, luogo di nascita di Tiziano, il famoso pittore rinascimentale – Alcuni fermate per godersi le montagne e fare foto – Cortina d’Ampezzo, la “Perla delle Dolomiti”, – Lago di Misurina, un bellissimo lago alpino – Scenografica Strada di montagna Prezzi:  1-3 pax – € 450,00  / 4-8 pax – € 480,00

Gioielli e oggetti di designer emergenti a Venezia: Ohmyblue

BRAVI QUESTI! di Michela Scibilia: Gioielli e oggetti di designer emergenti in vendita a Venezia

I giOvani, i giOvani, i giOvani… ogni tanto si organizzano. Elena Rizzi, vivace e ricciuta trentenne, dopo una lunga esperienza nel settore, da ormai un anno ha aperto la sua galleria/ studio/ bottega in Campo San Tomà. In questo uno spazio chiaro e pulito propone soprattutto gioielli in oroacciaiocordapagliavetro, ma anche piccoli complementi d’arredo, foulardcappelli,  tutti selezionati personalmente tra i lavori di designer emergenti ma spesso già quotatissimi, che va a scovare di persona uno ad uno. Basta un’occhiata  al sito www.ohmyblue.it sempre aggiornato, grazie all’attivissimo staff, per rendersi conto dell’alto livello di ricerca: pezzi farmaciaitaly.com/levitra.html unici che ti assicurano il look giusto soprattutto nei giorni di Biennale. Certo, oggetti talmente perfetti e unici che è meglio indossarli uno alla volta e magari con un abitino semplicissimo. Vi consigliamo di farci un salto, per percepire la passione e la capacità che l’hanno già promosso a indirizzo preferito dei più raffinati e ricercati architetti. Da aprile una organizzeranno una serie di incontri per conoscere qualcuno di questi designer/artigiani. Qualche prezzo: fede d’argento 45-58, anello vuoto in foglia d’oro 480, orecchini 65-220 Testo a cura di Michela Scibilia autrice della utilissima Guida VENEZIA Low Cost Guida anticrisi alla città più bella del mondo

Tiramisù o Zuccamisù?

Si dice che il dolce tiramisù sia stato inventato a Treviso, l’avete mai provato nella versione Zuccamisù?

Il tiramisù è uno dei dolci più diffusi, a casa e al ristorante. Come accade per molte pietanze, il pedigree del dessert non è certificato al cento per cento, ma, le versioni più accreditate della storia del Tiramisù lo collocano come dolce originario della marca trevigiana, e quindi assolutamente veneto, per l’esattezza presso il ristorante ‘’Le Beccherie’’, negli anni ’60. Vero o meno che sia, non esiste ristorante, osteria o tavola calda del nostro territorio che non l’abbia proposto in una delle sue molteplici varianti: con marsala, con gocce di cioccolato, con la ricotta, alla frutta o con i pavesini e gli oro saiwa al posto del classico savoiardo. LA RICETTA BASE La crema, tradizionalmente, propone il rapporto: 100 gr di mascarpone, 1 rosso d’uovo, mezzo albume e 1 cucchiaio di zucchero. Al tuorlo montato con lo zucchero va amalgamato il mascarpone e successivamente aggiunto l’albume rigorosamente mescolato con il cucchiaio dal basso farmaciainitalia.com/propecia.html verso l’alto, altrimenti rischia di smontare. Questa golosissima crema va poi alternata a strati con i savoiardi imbevuti di caffè amaro e conservata in frigo, non dimenticando di spolverare con del cacao amaro la superficie prima di servirlo ( appena prima.. altrimenti si inumidisce tutto e non è un bel vedere). LA RICETTA 2.0 Confesso che anch’io sono caduto nel trappolone della versione alternativa del tiramisù: partendo dall’ossequioso rispetto della ricetta originale, ho pensato di creare lo ‘’zuccamisù’’. Ammetto di aver cominciato dal nome, ma il risultato è eccellente: tra lo strato di savoiardi e quello di crema al mascarpone basta porre uno strato pari ad un quarto dell’altezza totale del dolce di purea di zucca al forno miscelata con  della cannella, senza zucchero. Provate anche voi a proporlo a tavola, nella giusta stagione. Non dico che mi ringrazierete, ma sicuramente farete una bella figura! Testo a cura di David Marchiori cuoco e animatore della Bio Osteria della PLIP, Centrale dell’Altreconomia Veneziana, e ideatore del Blog http://www.incoscienzaatavola.it  

I tesori nascosti: Asolo, Bassano, Marostica

Visita guidata alle colline nei dintorni di Venezia –  Asolo , Bassano , Marostica

Tutto il mondo sa che Venezia è una città davvero unica, ma non tutti sanno che a pochi chilometri dalla magica città lagunare si trovano meravigliose cittadine e paesi. Questo tour vi mostrerà la vera Italia e vi farà conoscere i veri sapori del patrimonio italiano. Tours 1-8 passeggeri + autista Itinerario Marostica : una bella cittadina medievale circondata da colline e mura medievali , ben nota per i la partita a scacchi con pedine viventi, le ciliegie e gli asparagi Bassano del Grappa : una deliziosa cittadina con un ponte incredibile progettato da Andrea Palladio. La calma del fiume Brenta ed i meravigliosi affreschi vi incanteranno! Alcuni ricordi della prima Guerra Mondiale, tra cui un piccolo museo. La grappa, l’acqua di fuoco è un must della zona. Asolo la più bella città medica nel Nord Est d’Italia. Robert Browing ( lo scrittore britannico ha vissuto qui ) , Eleonora Duse ( una famosa attrice italiana ) , Freya Stark ( esploratore britannico e scrittore ) , Caterina Cornaro ( regina di Cipro) hanno vissuto qui Villa Barbaro Volpi una sosta fotografica di fronte a questo incredibile villa è un must Il tour si conclude, prima di rientrare a Venezia , con un giro in auto intorno Valdobbiadene , la capitale mondiale del vino prosecco. Il tour dura circa 8 ore Prezzi : 1-3 pax – € 370,00 / 4-8 pax – € 430,00

La Venezia più singolare e unica

Da febbraio 2014 spazio alla Venezia più singolare su Venezia.net

Venezia non è solo fatta di circuiti turistici ma è una realtà viva e pulsante. Per questo abbiamo pensato a una serie di rubriche che permettano a tutti di conoscere e visitare la nostra città in un modo diverso, lontano dai soliti percorsi, dai soliti ristoranti, dai soliti negozi per turisti: una guida alla Venezia più singolare. La nuova sezione dedicata alla Venezia più singolare è quella denominata News e Curiosità e la trovate cliccando sul banner sotto le foto in homepage e in fondo alla stessa pagina sotto gli eventi. Le rubriche in partenza questo mese trattano di cucina veneta, dei piatti che caratterizzano la nostra tradizione, anche se con un tocco di innovazione e fantasia; di artigiani, dei tanti piccoli e deliziosi negozi di artigianato che riempiono le calli di Venezia, offrendo prodotti originali, unici e inconfondibili; di misteri e misfatti che hanno caratterizzato la storia della città lagunare, il cui ricordo aleggia ancora nei luoghi dove sono avvenuti. A curare queste rubriche sono veri veneziani, che con il loro impegno e dedizione, da anni cercano di trasmettere al mondo l’idea di una Venezia diversa, e non di un immenso parco delle meraviglie a cielo aperto. Veli presentiamo qui sotto: BRAVI QUESTI! Michela Scibilia, art director dello  Studio Scibilia, curerà la rubrica dedicata agli artigiani e botteghe veneziane. E’ autrice di quattro originali e utilissime guide sulla città di Venezia perfette per i turisti più sensibili: Venezia (e Laguna) LOW COST, Venezia botteghe e dintorni, Venezia Osterie e dintorni, Guida completa all’isola di Murano. Da sempre convinta che “una Venezia migliore è possibile” combatte a suon di pubblicazioni e attività nel campo della cultura, del buon cibo, del buon vino e della buona manifattura, la deriva “Veniceland” della sua città. Michela è un’icona di una venezianità contemporanea. Una venezianità possibile a patto di trasformare le peculiarità in opportunità.  Quando non è al suo amato computer mac (quasi sempre) Michela sfreccia per le calli armata di macchina fotografica e con la scusa di aggiornare le sue fortunatissime guide si intrufola dovunque. Per noi scoverà e porterà alla luce le tante piccole botteghe veneziane che si caratterizzano per un ideale connubio tra innovazione e tradizione. Portatrice sana di un dna pieno di passione e di senso civico, Michela Scibilia sa offrire attraverso il suo lavoro di autrice, grafica, coordinatrice, scrittrice, una risposta positiva e concreta ai problemi della nostra città. Clicca qui per vedere le sue Guide di Venezia UN POST A TAVOLA David Marchiori, cuoco per caso ma per vocazione, è l’animatore della Bio Osteria della PLIP, Centrale dell’Altreconomia Veneziana e ideatore e curatore del Blog incoscienzaatavola.it. David ci è arrivato dopo 40 anni di altro, passando per incarichi di consulenza farmaciainitalia.com ministeriale e anni di terzo settore vagabondando per l’Europa e per il nostro paese parlando di consumo responsabile e filiera partecipata. Membro del Coordinamento delle Reti di Economia Solidale, David adora il cibo come una divinità pagana, ne parla con fervore, si commuove davanti ad un guanciale di Sauris o davanti ad un risotto di zucca. Condannato a questa convinvenza con la pulsione per il cibo, David mescola tradizione con ricerca, innovazione con gusto, facendo giustizia per tutte quelle persone per cui la cucina non è un problema da risolvere ma una vera e propria storia d’amore, di quelle rare, che non finiscono mai. ‘’Ecochef’’ a chiamata per la trasmissione Rai ‘’Geo’’, David predilige le ricette con pochi ingredienti ma buoni, mettendo al bando le ‘sfumate di vino’ o i soffritti a tutti i costi, scalogno compreso, senza disdegnare i ‘’potacci’’, ma di qualità, con una storia da raccontare. David vi conduce alla scoperta delle ricette della tradizione veneziana con ossequiosa attenzione, per poi presentarvene la versione 2.0, quella che si mescola con altre tradizioni della variegata proposta gastronomica del nostro paese, che magari al momento vi spiazza ma poi vi regalerà nuovi e stimolanti sapori. Clicca qui per scoprire il suo Blog di cucina. SCENA DEL CRIMINE Davide Busato, fondatore assieme a Paola Sfameni nel 2006 della società Arcomai Snc, specializzata in ricerche d’archivio e archeologiche, è ricercatore storico e collabora con università italiane e straniere. Per venezia.net cura una sezione dedicata ai più famosi e truci crimini del passato, avvenuti in Laguna. Il noir è il suo forte! Ama passare ore a studiare documenti storici in cui vengono descritti i più efferati omicidi e scoprire misteri rimasti insoluti. È infatti autore del sito www.veneziacriminale.it dov’è rappresentata la prima Crime Map di Venezia tra il Seicento e l’Ottocento e del blog veneziacriminale.wordpress.com. In collaborazione con alcune agenzie di viaggio è ideatore di un’originale itinerario a Venezia dal titolo accattivante: “Calli Insanguinate” il primo tour sul crimine e la Giustizia durante la Serenissima. Con la società Sestante di Venezia, da primavera 2014, è ideatore e organizzatore di spettacoli teatrali noir che si terranno su suggestive imbarcazioni veneziane in moto lungo i canali della magica Laguna di Venezia. Perchè non unire un piacevole giro in barca con una rappresentazione teatrale ad hoc? Con l’archeologa Paola Sfameni ha dato luogo anche alla creazione dell’itinerario “Dalle origini di Venezia tra terra e acqua” il primo percorso in Laguna Nord che porta alla scoperta di chiese e monasteri scomparsi. I suoi libri: I serial Killer della Serenissima: assassini, sadici e stupratori della Repubblica di Venezia (2012) e Venezia Criminale: delitti e misteri del ‘700 (2013) con Helvetia editrice. Clicca qui per scoprire il suo Blog sulla Venezia Criminale

Venezia Nascosta dalla A alla Zeta

Una rubrica speciale completamente dedicata a Venezia e alle sue leggende, misteri, curiosità.

Grazie alla preziosa collaborazione di Davide Busato, di professione Ricercatore Storico, da anni impegnato a riscoprire la storia millenaria della spendida Venezia, Venezia.net vi propone una serie di curiosità o leggende sulla città. Nel narrarvi vicende e leggende di Venezia siamo andati in ordine alfabetico, dall’A di Archeologia alla B di pietra del Bando, dalla E di Erbarie e mercati alla  I di Inquisizione, dalla L di Leoni alla M di Massoneria, dalla P di Peste alla T di cavalieri Templari, dalla V di Veleni alla Z di Zucchero. Per ogni lettera vi racconteremo una storia diversa, che mette in luce un aspetto poco conosciuto, insolito, o semplicemente perso nella notte dei tempi, della nostra meravigliosa città sull’acqua. Di tutto quello che vi racconteremo potrete trovare traccia in Laguna, nei Palazzi, tra le Calli e i Campi di Venezia. Tutte queste storie verranno raccolte in una pubblicazione VENEZIA NASCOSTA DALLA A alla Z, che potrete scaricare gratuitamente e magari portare con voi durante la vostra vacanza. Trovate i post  tutti qui  Davide Busato è nato a Venezia nel 1975. Fondatore assieme a Paola Sfameni nel 2006 della società Arcomai Snc, specializzata in ricerche d’archivio e archeologiche. Ricercatore storico, collabora con università italiane e straniere. Consigliere dell’Università Popolare di Venezia. Dal 2011 cura la rubrica “Cronaca dal passato” del sito d’informazione www.dazebaonews.it. È autore del sito www.veneziacriminale.it dov’è rappresentata la prima Crime Map di Venezia tra il Seicento e l’Ottocento e del blog veneziacriminale.wordpress.com nel quale ospita gli scritti di altri autori come Lara Pavanetto e Federico Toffano. Nel 2013 ha curato la prima rassegna letteraria di cronaca nera coinvolgendo scrittori come: Fabio Sanvitale, Claudio dell’Orso e Monica Zornetta. Ha pubblicato Metamorfosi di un litorale. Origine e sviluppo dell’isola di Sant’Erasmo nella laguna di Venezia (2006) con Marsilio, I serial Killer della Serenissima: assassini, sadici e stupratori della Repubblica di Venezia (2012) e Venezia Criminale: delitti e misteri del ‘700 (2013) con Helvetia editrice. Man mano che pubblicheremo i post li troverete tutti qui 

Riva di Biasio: un serial killer a Venezia?

I Veneziani hanno uno strano gusto dell’orrido: Riva de Biasio sul Canal Grande è intitolata a un serial killer?

Parliamo un po’ dei misteri, delle leggende, dei segreti di Venezia, una città che nasconde , tra le sue innumerevoli calli e campielli, rive e fondamenta, una gran quantità di storie incredibili. Cominciamo con una delle leggende più raccapriccianti. Si astengano dal leggere i deboli di stomaco. A pochi passi dalla Stazione Santa Lucia si apre, lungo il Canal Grande, Riva de Biasio (si scorge anche prendendo il vaporetto, è proprio la fermata successiva alla Stazione). Se dessimo completo credito alla macabra storia che vi stiamo per raccontare, potremmo dire con certezza che,  intitolando la Riva a tal Biasio, i veneziani avevano veramente uno strano gusto per l’horror: è come se a Londra avessero deciso di dedicare una via a Jack lo Squartatore. Si racconta infatti che proprio su questa fondamenta si aprisse la “bottega” (una locanda o piccola cucina) di Biasio (Biagio) Carnico, un “luganegher” (macellaio o salsicciaio in veneziano) noto in tutta la città per il suo saporito sguazzetto: uno spezzatino così appetitoso che tutti, popolino e patrizi, apprezzavano molto. L’ inconfondibile e unico sapore del suo piatto era un mistero. Nessuno sano di mente avrebbe mai collegato la prelibatezza della sua ricetta alle innumerevoli e misteriose sparizioni di “putei” (bambini) nella zona. Avete i brividi? Ebbene sì… propinò il suo famoso sguazzetto per anni a tutti, finchè un operaio, che si stava apprestando a ingurgitare il suo piatto preferito, non vi trovò immerso un ditino. Naturalmente si recò immediatamente alle autorità e Biasio venne subito imprigionato. Sotto tortura confessò i suoi delitti, ammettendo che l’ingrediente segreto dello sguazzetto era carne di bambino frollata. Lui stesso si procurava e curava la carne dei poveri “putei” misteriosamente scomparsi! Nelle sue cantine trovarono i resti degli efferati omicidi. La giustizia veneziana fu altrettanto feroce nei suoi confronti: la sua locanda venne immediatamente rasa al suolo, e a Biasio vennero prima tagliate le mani, venne poi torturato sulla via che portava a San Marco e decapitato pubblicamente tra le due colonne della piazzetta (dove avvenivano tutte le esecuzioni). Come se non fosse sufficiente, venne poi squartato come un bue e i suoi resti vennero esposti per giorni ai quattro angoli della città. La riva si chiamò da quel momento RIVA DI BIASIO. Verità o leggenda?   Leggende e Misteri di Venezia: una Riva intitolata a un serial killer? A pochi passi dalla Stazione Santa Lucia si apre, lungo il Canal Grande, Riva de Biasio.Qui aveva la sua osteria Biagio Carnico,famoso per il suo spezzatino

Palazzo Mastelli e le sue misteriose statue

La leggenda che si nasconde dietro alle Statue di Campo dei Mori a Venezia

Palazzo Mastelli a Venezia, davanti alla Chiesa della Madonna dell’Orto, è famoso per essere stato in un passato recente infestato da fantasmi burloni e perchè una leggenda antichissima vuole che i proprietari del palazzo siano stati pietrificati per la loro estrema disonestà nel campo degli affari: le statue che li raffigurano, poste nel vicino Campo dei Mori e sulla facciata del palazzo, non sarebbero altro che loro stessi…pietrificati! Palazzo Mastelli venne così chiamato dal soprannome che i veneziani affibbiarono agli antichi proprietari, i tre fratelli provenienti dalla Morea, Rioba, Afani e Sandi, che costruirono l’edificio intorno ai primi del 1100 : avari e disonesti commercianti possedevano ovviamente molti “mastelli” (catini) pieni di soldi. Il Palazzo è anche denominato del Cammello perchè un bassorilievo sulla facciata rappresenta per l’appunto un uomo con un cammello. Ma veniamo alla leggenda che riguarda il palazzo e le statue che potrete trovare nel vicino Campo dei Mori. Si narra che un giorno una donna andò a trovarli per comprare delle stoffe pregiate perchè rimasta vedova aveva appena ereditato un negozio di sartoria. I tre fratelli, noti per essere senza scrupoli, le proposero baratofarmacia.com/cialis.html delle stoffe di scarsa qualità a un prezzo irragionevole pensando di potersi approfittare dell’inesperienza della donna. Ma lei, che invece di stoffe se ne intendeva stette al gioco e, nominando il nome di Dio, maledì il denaro che offrì loro in cambio delle stoffe: appena i commercianti presero in mano le monete che gli consegnò la donna si trasformarono immediatamente in pietra. Le quattro statue, tre raffiguranti i fratelli e una con un cammello vennero rinvenute dal servitore il giorno dopo e finirono sulla facciata del palazzo e nel vicino Campo dei Mori. La Statua del Sior Rioba è tra l’altro tuttora molto toccata dagli abitanti: si dice che se si tocca il naso della statua si avrà fortuna nel campo degli affari. Palazzo Mastelli è anche legato a un’altra leggenda più recente. Si racconta che nel 1757 fosse infestato da fantasmi burloni che ogni giorno alla stessa ora facevano suonare contemporaneamente tutti i campanelli della casa. Il fatto aveva così spazientito e spaventato i proprietari che venne chiamato addirittura il Cappellano di San Fantin per fare un esorcismo. L’operazione ebbe successo, a quanto pare, visto che da quel momento i fantasmi non si fecero più sentire!

ITINERARIO SULLA STORIA DELLA MUSICA A VENEZIA

A Venezia la musica non è solo nelle Chiese, nei Palazzi, o nelle Accademie, ma anche per strada, nei campi e nei canali. Ad ogni angolo ci sono gruppi di tre o quattro persone che cantano, suonano e ballano la musica popolare. Nella Venezia della Repubblica Serenissima la musica è ovunque, contemporaneamente, in qualsiasi momento del giorno e della notte. La storia della musica che ripercorreremo durante questo itinerario va dal XVI al XX secolo, passando da antichi teatri, agli Ospedali musicali, ai luoghi vissuti da importanti musicisti. Durata: circa 4 ore Partecipanti: minimo 2 – massimo 8 persone   Durata: circa 4 ore   Partecipanti: minimo 2 – massimo 8 persone

Bacari e Cicheti

Per uno spuntino veloce a Venezia si va nei bacari a mangiar cicheti

Per chi viene a Venezia, sia che si trovi di passaggio sia che ci rimanga un po’ di giorni, è assolutamente d’obbligo fare un giro per Bacari, le tipiche osterie dove si assaporano spuntini e si beve del buon vino, per lo più in piedi, ma a volte anche seduti. Stiamo parlando di uno spuntino rapido, appagante e soprattutto economico. Il termine “Bàcaro ha un’origine controversa: c’è chi sostiene che derivi da Bacco (dio del vino), e chi sostiene che venga dall’espressione “far bàcara”, che in dialetto significava festeggiare rumorosamente. I bàcari sono punti di ritrovo frequentatissimi dai veneziani. Al loro interno è possibile assaggiare ottimi “cicheti”, ovvero stuzzichini di tutti i tipi: dal baccalà mantecato alla polpetta, dalle sarde in saor alle verdurine saltate, dagli scampi alla soppressa. Il tutto naturalmente è accompagnato da un bicchiere di buon vino: prosecco, raboso, cabernet o soave. Al banco vi capiterà di sentire l’espressione “ombra de vin“: il bicchiere del vino a Venezia si chiama tradizionalmente “ombra”, perché i venditori di vino erano soliti mercanteggiare sotto il campanile e per tenerlo fresco seguivano l’ombra. Non possiamo esimerci dal citare alcuni dei nostri bacari preferiti: il “Muro” in Campo Bella Vienna a Rialto, e  lì vicino: “All’Arco“, “Ai do Mori” e “Ae do spade“, in una calletta laterale della Ruga Rialto; “La Vedova“, davanti alla fermata della Ca d’oro; e la “Cantina Ai Schiavi”(chiamato al Bottegon) in Fondamenta Nani, vicino alle Zattere.

L’Arzanà – Piccolo Museo delle imbarcazioni veneziane

Arzanà – Piccolo gioiello nascosto – Museo vivente delle imbarcazioni veneziane

A Venezia esiste un piccolo “Museo vivente”, poco conosciuto e quindi quasi segreto, che raccoglie esemplari unici di imbarcazioni veneziane d’epoca. L’universo delle barche tradizionali di Venezia costituisce un patrimonio culturale e collettivo che rischiava di scomparire se una fiera Associazione Veneziana, dal nome dantesco, “Arzanà” (in dialetto significa Arsenale), non si preoccupasse, da una decina di anni, di salvaguardare, conservare e studiare la cantieristica veneziana. Un tempo una gran varietà di barche solcavano i canali veneziani. Nel 1600 si contavano quasi 10.000 imbarcazioni in Laguna tra gondole di parata, gondole di casata, caorline, sandali, etc.. Con l’avvento prima dei natanti a motore, il patrimonio delle barche tradizionali rischiava di andar perduto. Proprio per evitare che tante imbarcazioni tipiche cadessero nell’oblio (una volta terminata la loro esistenza le barche venivano semplicemente dismesse e diventavano legna da ardere) l’Associazione Arzanà, ha acquistato l’anticoSquero “Casal dei Servi”, a Cannaregio, in Cal delle pignatte, e lo ha trasformato in un eccezionale piccolo “Museo vivente” dove, se si ha un po’ di tempo a disposizione e la voglia di scoprire l’universo delle barche veneziane, una visita è d’obbligo (solo tramite prenotazione mandando una mail a associazionearzana@gmail.com). Lo Squero era il luogo dove a Venezia venivano costruite le imbarcazioni minori, quelle più piccole per intenderci. Quello di Casal dei servi è uno dei più famosi perchè proprio qui vennero rinnovati, alla fine dell’800, i procedimenti costruttivi della gondola che ne modificarono stabilmente le caratteristiche strutturali. Al suo interno l’associazione raccoglie al suo interno l’arredo da lavoro di vecchi squeri e alcune barche ora estinte. Uno dei pezzi forti della collezione è il gondolin da fresco, unico esmplare al mondo in un ottimo stato di conservazione. Questo tipo di gondola, usata per le “passeggiate” sull’acqua d’estate, era di spessore ridotto per andare molto più velocemente. Per ulteriori informazioni associazionearzana@gmail.com