Per gli amanti del cicloturismo Venezia offre interessanti e suggestivi itinerari per scoprire la sua splendida Laguna e la sua terraferma. A Venezia centro storico è vietato girare in bicicletta ma dal Lido (raggiungibile in FerryBoat dal Tronchetto) e da Treporti (raggiungibile in vaporetto o in macchina via Jesolo) è possibile partire alla scoperta del territorio: piccoli borghi, barene, natura incontaminata vi aspettano. Partendo dalla terraferma veneziana si possono invece esplorare in bici le zone della Riviera del Brenta, Quarto d’Altino e il fiume Zero e la zona del Sile. I PERCORSI Il Lido di Venezia Questa lunga Isola che separa la Laguna di Venezia dal mare offre la possibilità di fare splendide gite in bici. Partendo dalla fermata di Lido Santa Maria Elisabetta (dove potrete anche affittare la bicicletta in uno dei numerosi chioschi presenti sull'Isola), costeggiando a vostra scelta il mare o la Laguna, potrete arrivare fino a Malamocco splendido Borgo rimasto intatto. Da lì raggiungere la bocca di Porto è molto rapido. Prendendo il Ferryboat che unisce le due sponde della bocca di porto potrete poi continuare il vostro itinerario fino a San Pietro in Volta, Pellestrina e poi Chioggia. La laguna nord: Treporti, Lio Piccolo e Saccagna Questo itinerario vi permetterà di aggirarvi tra le incantevoli bellezze naturali della Laguna Nord. Treporti si raggiunge facilmente da Venezia in Motonave (da San Zaccaria), in vaporetto (linea 13) o in macchina passando da Jesolo. Il capolinea della linea di navigazione n.13 , è il punto di partenza ideale per esplorare le valli e ed i paesaggi lagunari che si estendono tra il lungo cordone di sabbia del litorale e la terraferma. Lo scenario che si presenta è composto da pittoreschi orti che si alternano a barene e valli da pesca dove sono ormaggiati i giganteschi “bilancioni” a che penzolano sui canali, e qualche sporadico casone lagunare, abitazione tipica di queste zone di pesca. Un mondo dove coabitano in elegante equilibrio gli elementi propri della terra e dell’acqua. La Riviera del Brenta e le sue ville La Riviera del Brenta (partenza da Malcontenta), oltre alle Ville patrizie, offre agli amanti della natura itinerari unici lungo le rive del fiume. Il percorso naturalistico in bicicletta permette di scoprire uno dei più rari e delicati ecosistemi, quello della Laguna Sud, popolato da tantissimi uccelli e da una natura assolutamente unica. Scoprire la Riviera del Brenta su due ruote vuol dire percorrere anche un itinerario storico/artistico/culturale che si snoda lungo 35 chilometri, tra prestigiose ville come la “Malcontenta”, capolavoro palladiano, Villa Pisani a Stra e le altre antiche ville e palazzi dove i patrizi veneziani si rifugiavano in estate, durante la Repubblica Serenissima. Quarto d’Altino e il fiume Zero: una passeggiata tra storia romana e natura Quarto d’Altino, Altino e Trepalade sono collegate da un anello ciclabile di circa 25 chilometri che attraversa la campagna altinate, costeggiando i fiumi Sile e Zero. Questo suggestivo paesaggio, oggi quasi disabitato, era in epoca romana una grande metropoli, tra le più floride e importanti dell’impero con oltre 30.000 abitanti, seconda solo alle due capitali Aquileja e Patavium. Situato ai margini della laguna, Altinum, era un importante snodo stradale lungo le vie Annia e Claudia Augusta Altinate.Oggi il percorso ciclistico è per la maggior sterrato su fondo in ghiaino. I tratti lungo gli argini dei fiumi sono dotati di balaustre. Il silenzio dominante è rotto solo dal volo e dal verso di garzette e altri uccelli di laguna. L’unico tratto asfaltato su strada collega Altino e Trepalade e scorre lungo una strada provinciale poco frequentata. Da questa strada si può decidere di proseguire fino al mare prendendo la pista ciclabile che da Treviso, passando per Quarto d’Altino, conduce fino a Portegrandi. I più coraggiosi potranno seguire la ciclovia del Sile e risalire fino a Castelfranco o raggiungere il litorale del Cavallino. Il Girasile, la greenway del Parco Naturale Regionale del fiume Sile Il “Girasile” si sviluppa per 4 mila ettari che si estendono dall’area delle Risorgive (Casacorba di Vedelago) ed arrivano alla Laguna di Venezia (Portegrandi). Il Piano Ambientale del Parco ha previsto la realizzazione di una rete di percorsi – pedonali e ciclabili che ne collegano i 94 chilometri. L’elemento predominante è l’acqua che, esuberante, si afferma silenziosa da tutte le parti. I mulini ed i ponticelli incorniciano il paesaggio, regalando delle vedute indimenticabili.