La gondola, unica imbarcazione al mondo lunga ben 11 metri e pesante più di 600 Kg a poter esser manovrata con leggerezza e facilità da una sola persona e con un solo remo, è diventata, per milioni di turisti, il simbolo stesso di Venezia.
Innanzitutto la gondola è asimmetrica, dato che il lato sinistro è più largo di quello destro di 24 cm e, quindi, naviga sempre inclinata su un fianco. Ha il fondo piatto che le consente di superare anche fondali di pochi centimetri. Per la sua costruzione sono adoperati otto diversi tipi di legno e sono ben 280 le parti che la compongono. I soli elementi in metallo sono:
- il caratteristico “fèro“(ferro) a 6 denti di prora (davanti), la cui forma a S dovrebbe simulare l’andamento del Canal Grande e la lunetta, posta sotto uno stilizzato corno ducale, il ponte di Rialto, mentre i sei denti rappresenterebbero i sei sestieri in cui è divisa Venezia
- e il “risso“(riccio) di poppa (dietro),che dovrebbe simboleggiare l’isola della Giudecca.
Prima che la gondola diventasse di esclusivo uso turistico, e cioè da pochi decenni, al centro della stessa veniva montata una copertura invernale e notturna chiamata felze, che era dotata di una porta e di finestre scorrevoli con veneziane e tendine, di specchi e di uno scaldino; serviva a proteggere i passeggeri sia dal freddo sia dagli sguardi indiscreti; oggi è quasi completamente in disuso in quanto ostacola la visibilità e, quindi, è poco indicata per il turista.
LO SQUERO
L’attività degli squeri ancora presenti nella città è legata principalmente alla gondola e in parte alle altre imbarcazioni a remi e a vela tipiche della laguna di Venezia. Ancora oggi le gondole sono interamente costruite negli squeri da pochi artigiani che si tramandano l’arte da padre in figlio o da maestro ad apprendista. Lo squerarolo lavora a braccia apportando di volta in volta piccole modifiche, non essendovi progetti o disegni se non in casi particolari. L’esperienza, la maestria e l’arte necessarie per la costruzione di una gondola si acquisiscono attraverso molti anni di attività. Si diventa Maestro d’Ascia dopo almeno 36 mesi di lavoro e dopo aver sostenuto un esame.
La costruzione di una gondola può richiedere parecchi mesi e comporta circa 500 ore lavorative. Considerando che una gondola dura mediamente 20 anni, si può stimare che a Venezia servono circa 20 gondole l’anno. Lo squero è caratterizzato da un piazzale inclinato verso il canale o il rio per l’accesso delle barche, con alle spalle una costruzione in legno, detta tesa, ed è recintato Su due lati.
La tesa assicura un luogo di lavoro protetto dalle intemperie e serve anche da camerella (deposito degli attrezzi di lavoro). Spesso la zona contigua o anche la parte superiore dello squero è adibita ad abitazione del capo mastro squerarolo o del proprietario. Lo squero della Cooperativa Daniele Manin a San Trovaso è il più famoso, quantomeno come struttura.
Nella forma, isolata dal contesto dei canali, ricorda un quadretto alpino, sottolineando come le più antiche e rinomate famiglie di squeraroli siano di origini montane (Cadore e Val Zoldana).