#Venezia81. Nicole Kidman day

#Venezia81. Nicole Kidman day

Il fine settimana vede la Kidman protagonista assoluta della mostra con Babygirl

Fan “veterani” che la seguono da molti anni e nuove leve di fan scatenate in delirio per questa regina dello star system che ancora una volta conferma la sua bravura e celebrità senza tempo.
Si dona con generosità al pubblico che la acclama in ogni suo passaggio al suo arrivo e al red carpet davanti al Palazzo del Cinema.
A 25 anni dalla prima volta, per Nicole Kidman il Festival di Venezia rappresenta un grande e gradito ritorno al Lido.

È arrivata a Venezia con il co-protagonista Antonio Banderas. per la presentazione del thriller erotico ‘Babygirl’ della regista Halina Reijn, in concorso alla Mostra del Cinema.

Babygirl thriller erotico, farà parlare di sé per lungo tempo

Interpretato dal premio oscar Kidman e da attori e regista di provata esperienza, è un film in concorso, quindi sarà valutato in tutta la sua credibilità, aldilà delle facili illazioni.

La storia racconta di una potente amministratrice delegata che mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane.

La regista olandese Halina Reijn commenta:
abbiamo tutti una piccola scatola nera piena di fantasie proibite che potremmo non confessare mai a nessuno. Sono affascinata dalla dualità della natura umana e questo film è un tentativo di far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono le nostre personalità. Per me il femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, l’amore, la vergogna, la rabbia e la bestia interiore di una donna.
Invecchiare significa affrontare l’infinità del tutto. Nella mezza età non possiamo più nasconderci e siamo costrette ad affrontare i nostri demoni; più reprimiamo la nostra ombra, più pericoloso e dirompente può diventare il nostro comportamento. La relazione al centro di Babygirl consente a Romy e Samuel di mettere in scena la loro confusione riguardo a potere, genere, età, gerarchia e istinto animale. Nonostante i tabù, la gioia di quell’esplorazione è liberatoria e persino curativa.

Diana Barrows