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Alla scoperta di Poveglia, l’Isola dei Fantasmi vicino a Venezia

Ne avevo sempre sentito parlare ma a dire il vero non mi aveva mai incuriosita tanto. Ho iniziato a provare interesse per l’Isola di Poveglia l’anno scorso. Ero uscita in barca con degli amici veneziani e abbiamo buttato l’ancora proprio davanti a questa piccola Isola, totalmente abbandonata a se stessa, in parte quasi risucchiata dalla natura che in essa vive rigogliosa. Quando ti ci trovi davanti è impossibile non restarne affascinati. E’ come se emanasse degli impulsi misteriosi che ti portano a volerne sapere di più. Lì per lì, smartphone alla mano, ho letto la storia dell’Isola di Poveglia su Wikipedia scoprendone subito il suo soprannome, l’Isola dei fantasmi. Diciamo che se fosse stata notte fonda me la sarei data a gambe levate! Inizio col darti le sue coordinate. Poveglia si trova la sud di Venezia, lungo il Canal Orfano nel tratto di laguna tra la Serenissima e il porto di Malamocco. Oggi è disabitata e decadente, completamente lasciata andare. Un tempo però non era così, anzi, il suo passato segnala momenti gloriosi. Correva l’anno 864, in seguito all’uccisione del tredicesimo doge di Venezia, Poveglia accolse le famiglie dei 200 servi a lui più fedeli e crebbe nel suo sviluppo fino alla guerra di Chioggia, scoppiata nel 1379 tra le due Repubbliche Marinare di Genova e Venezia. Grazie alla sua strategica posizione, Poveglia venne sfruttata come avamposto militare e gli abitanti furono costretti ad abbandonarla. E’ da all’ora che l’Isola fu abbandonata. Nel 700 venne trasformata in un lazzaretto. Luogo macabro e raccapricciante dove venivano portati i corpi delle persone colpite dalla peste, per poi essere bruciati e sepolti in mezzo ai vigneti dell’Isola. Dicono che ancora oggi sia possibile trovare resti di ossa umane spostando la terra. Raccapricciante. Te l’avevo detto. Ma non è finita qui. Nel 1922 venne eretto un edificio. Non si capisce bene quale fosse la sua funzione. Molti dicono che si trattasse di una sorta di ospizio per anziani, altri di un manicomio. Penso che la seconda teoria sia veritiera in quanto sulle pareti dell’ingresso è ben visibile una scritta “reparto psichiatria”. Nell’Isola sono presenti anche un ospedale e le prigioni. La clinica per malati di mente cessò di essere utilizzata nel 1946. Leggenda narra che “gli anni in cui fu attiva furono i più densi di avvenimenti e avvistamenti inquietanti”. Si dice che i pazienti dell’ospedale fossero tormentati dalle anime dei morti di peste. Si dice anche che il direttore, tormentato a sua volta dai fantasmi di Poveglia, impazzi e si suicidò gettandosi dal campanile dell’isola. Dicono che praticasse la lobotomia sui pazienti.. Alcuni amici hanno avuto il coraggio di visitare Poveglia. Io mi sono limitata ad ascoltare i loro racconti e a vedere qualche foto scattata durante la loro “escursione”. Poveglia è senza dubbio un’isola ricca di mistero. Nonostante il suo decadimento sia evidente, al suo interno gli edifici conservano ancora gli ambienti d’allora. Nelle foto ho potuto vedere le prigioni, la stanza adibita a cucina, piccole celle dove un tempo probabilmente venivano rinchiuse delle persone. Mi hanno raccontato di aver sentito rumori sordi. Oggetti che prima erano in da una parte della stanza, al loro ritorno si trovavano dalla parte opposta. (Fonte: travellingwithliz.com) Chissà cosa davvero un tempo veniva fatto in quell’Isola. Chissà se i fantasmi esistono davvero… Maddalena Ganz

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