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#Venezia81. QUEER

Il famoso 007 britannico questa volta è protagonista del film del regista italiano in una storia d’amore e di ossessione.

Il film Queer di Daniel Craig, diretto da Luca Guadagnino, è stato uno dei più attesi alla 81ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
Questo film è un adattamento dell’omonimo romanzo del 1985 di William S. Burroughs, che esplora temi come la sessualità, l’identità e l’alienazione.
Craig interpreta William Lee, un espatriato americano che vive a Città del Messico dopo essere fuggito dagli Stati Uniti a causa di un arresto per droga. Lì incontra Eugene Allerton, un giovane ex ufficiale della Marina, interpretato da Drew Starkey, e il film approfondisce la loro complessa e mutevole relazione.

L’incontro con Eugene gli mostra per la prima volta la possibilità di stabilire finalmente una connessione intima con qualcuno.
Queer promette di esplorare dinamiche emotive e fisiche intense tra i personaggi, con Guadagnino che descrive le scene di sesso come “numerose e piuttosto scandalose”. Il film segna un importante cambiamento per Craig, che assume un ruolo profondamente impegnativo, allontanandosi dalla sua iconica figura di James Bond.

Con l’approccio distintivo di Guadagnino, il film dovrebbe risuonare con i fan di Chiamami col tuo nome, offrendo un’esplorazione evocativa del desiderio e dell’identità queer.
I costumi, disegnati da Jonathan Anderson di LOEWE e JW Anderson, arricchiscono ulteriormente la profondità artistica ed emotiva del film. 

Guadagnino commenta: “How can a man who sees and feels be other than sad?” si chiede William Burroughs nel suo diario personale l’ultima volta che vi scrive prima di morire.
Nell’adattare il suo secondo romanzo, uscito quasi quarant’anni dopo che l’aveva scritto, abbiamo cercato di rispondere a questa invocazione pudica del grande iconoclasta della beat generation. Lee ama Allerton, Allerton ama Lee: saranno in grado di incontrarsi nonostante tutti i passi falsi e le paure che agiscono su entrambi nel loro viaggio picaresco nel Sud America proiettato dalla mente di Burroughs?

Diana Barrows & Enrico Marotta 

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